Line Hoven al Goethe institut di Napoli

Ecco lo splendido bianconero di Line Hoven! In occasione della 14° edizione del Salone internazionale del fumetto Napoli COMICON (28 aprile – 1° maggio 2012) la disegnatrice tedesca presenta i suoi disegni al Goethe-Institut. Il motivo centrale della mostra è il rapporto “Fumetto&Letteratura” a cui è dedicato il Salone partenopeo di quest’anno.

Line Hoven, nata nel 1977 a Bonn, ha lavorato a lungo come assistente costumista e scenografa per il Teatro Stabile di Kassel, per poi approdare agli studi di arti visive nella stessa città.  Trasferitasi ad Amburgo, ha continuato i suoi studi sotto la guida di notissimi autori come Anke Feuchtenberger e Atak. Nel 2007, dopo numerose collaborazioni con giornali e riviste, è approdata al fumetto con” L’amore guarda da un’altra parte”, pubblicato in Italia da Coconino Press nel 2009.

The Future in the Making al Salone del Mobile di Milano

Al prossimo Salone del Mobile, Domus e Audi presenteranno The Future in the Making, una grande mostra che getta uno sguardo al futuro del design, tra eventi e performance dal vivo a Palazzo Clerici, nel cuore di Milano.  Dal 17 al 22 aprile, uno dei palazzi più lussuosi ed eleganti di Milano diventerà la sede di un’esplorazione nel futuro del design. Con The Future in the Making, Domus e Audi esamineranno la rivoluzione che sta radicalmente cambiando il volto del design, aprendo nuove prospettive con idee fresche e una nuova generazione di progettisti.

Con la mostra Open Design Archipelago, Domus raccoglie una selezione di gruppi, individui, aziende e piattaforme impegnati nel ridisegnare i presupposti tecnologici, materiali, filosofici ed economici del design. Dalle piattaforme open-source di collaborazione al fenomeno in forte ascesa del crowdfunding, e dalla proliferazione dei microlaboratori alle nuove frontiere del food design, la grande disponibilità e il basso costo delle nuova tecnologie di produzione e di networking stanno profondamente trasformando il nostro modo di progettare.

TDM5: Grafica italiana alla Triennale Design Musem di Milano

Con la quinta edizione dal titolo TDM5: Grafica italiana, Triennale Design Museum porta avanti il suo percorso di promozione e valorizzazione della creatività italiana (in mostra dal 14/4/2012 al 24/2/2013) , estendendo la ricerca a una storia che è sempre stata considerata minore e ancillare, per restituirle la giusta autonomia.

Dopo le prime ricognizioni dedicate dal museo alla grafica contemporanea (The New Italian Design, Spaghetti grafica e Graphic Design Worlds) la scelta di dedicare una edizione alla grafica italiana, alla comunicazione visiva e alla loro storia è un passo importante per arricchire e completare il percorso nel design italiano intrapreso dal Triennale Design Museum.

Letizia Cariello alla galleria Riccardo Crespi di Milano

Il titolo prende spunto da un personaggio del celebre film Mary Poppins, Zio Albert appunto, che costituisce uno degli episodi chiave della trasposizione disneyana del romanzo.  Come nel film infatti, nell’installazione al piano inferiore della galleria, i mobili prendono vita e “levitano” perché per l’artista “sono una sola cosa con gli esseri umani con cui condividono lo spazio”.

Oltre al grande letto a tre posti, decorato con i calendari che ricorrono in tutta l’opera di Letizia Cariello, la stanza è animata da un tavolo-fantasma senza piano e più grande del normale, tre seggiole da bambino che appaiono fuori scala e un lampadario/corda, oggetto ibrido che indaga lo spazio della galleria “profonda come un’anima”.

Urs Fischer nelle sale di Palazzo Grassi a Venezia

Palazzo Grassi – François Pinault Foundation presenterà, dal 15 aprile al 15 luglio 2012, una mostra personale dell’artista Urs Fischer. La mostra inaugura una serie di esposizioni monografiche dedicate ai più importanti artisti contemporanei che saranno presentate a Palazzo Grassi in alternanza e complementarietà con le mostre tematiche della collezione.

Ideata da Urs Fischer e Caroline Bourgeois espressamente per gli spazi di Palazzo Grassi, la mostra raccoglierà una trentina di opere dell’artista e comprenderà lavori provenienti da collezioni internazionali, realizzati dall’artista a partire dagli anni ’90 sino a oggi, e alcune nuove produzioni. L’esposizione si articolerà negli spazi dell’atrio di Palazzo Grassi e lungo tutto il primo piano, mentre al secondo piano proseguirà la presentazione di opere della François Pinault Foundation.

Public Design Festival a Milano

Public Design Festival presenta un posto a Milano: un nuovo modello di esercizio pubblico Trasformare gli spazi di tutti in spazi per tutti: Public Design Festival presenta un posto a Milano dove sperimentare nuovi ritmi e relazioni in città, un nuovo modello di esercizio pubblico.

Dopo tre edizioni di festival che hanno presentato a Milano progettisti internazionali e interventi di design pubblico in strade, piazze, cavalcavia ferroviari, mercati comunali e vuoti urbani, la sfida della prossima edizione è quella di intervenire in luoghi privati per trasformarli in luoghi di tutti.

Elita Festival a Milano

Proponendo un eccitante mix di cultura contemporanea, dalla musica, al design, passando dalle forme d’arte e di intrattenimento più innovative, la 7ma edizione di elita Festival torna per questo 2012 a stupire, in nome della qualità, il pubblico internazionale della Design Week milanese, dal 18 al 22 Aprile, al grido di: “Work Hard, Party Harder“. Dai tempi della sua definizione, nata in concomitanza con il processo di industrializzazione, il diritto allo svago sembra ancora oggi essere un’utopia, un diritto non acquisito, non riconosciuto.

E’ sempre il tempo per lavorare, le città non dormono mai e i loro abitanti vivono di rapporti virtuali. La rivoluzione digitale ci trova sempre svegli, allerta e connessi, ma non si deve dimenticare di prendersi del tempo per godere della vita reale, dei rapporti umani, degli scambi emozionali e fisici. Elita si propone di sensibilizzare il suo pubblico sul tema, proponendo di ascoltare la musica dal vivo, che siano live o dj set, di guardare l’arte direttamente con occhi propri, di parlare e socializzare senza uno schermo che funge da mediatore, di ballare e sudare, di tornare nel mondo dove niente può essere cancellato con un ctrl + z.

Doppio Gioco alla Galleria Bevilacqua La Masa di Venezia

Non fermatevi all’apparenza. Seducenti, graziose, ludiche, le immagini della nuova mostra presentata alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dal 4 aprile al 24 giugno sono solo parzialmente quello che a prima vista sembrano. Dietro a una parvenza scherzosa e spensierata esse sanno affrontare questioni difficili e alle volte dolorose, dal rapporto di un popolo col proprio passato allo spazio dell’individuo in una realtà sociale ancora troppo intrisa di contraddizioni, dalla manipolazione delle informazioni alla disillusione delle giovani generazioni.

Realizzata in collaborazione con Fondazione Fotografia e curata da Filippo Maggia, la mostra raccoglie una selezione delle opere di diciannove artisti internazionali dalla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Fotografie, video e installazioni che colpiscono tanto per l’immediatezza quanto per l’efficacia con cui riescono ad aprire, con finta leggerezza, interrogativi spesso scomodi e irrisolti sulla realtà contemporanea e sulla nostra esistenza. Con approcci differenti e modulazioni dettate dalla diversa provenienza culturale, gli artisti in mostra creano corti circuiti visivi e sovvertono continuamente i livelli comunicativi di partenza. Offrono spunti per pensare o semplicemente nuovi punti di vista, soprattutto ci ricordano quanto il linguaggio delle immagini possa essere alle volte ambiguo o addirittura mendace rispetto al messaggio che si appresta invece a lanciare.

Il metodo Abramovic è troppo duro e l’assessore Boeri collassa

  

La Week Milanese di Marina Abramovic ha senz’altro creato un gran polverone mediatico. La nostra eroina della performance è persino riuscita a fare una comparsata a Quelli che il calcio, assieme ad un’improbabile Valeria Marini che aveva l’aria di voler gridare al mondo: “You made my day!”.  Incontri Marina vs Marini a parte, c’è stato modo di ammirare più volte la nostra eroina in carne ed ossa.

Dal 21 al 24 marzo infatti l’artista si è trattenuta in quel di Milano per illustrare al pubblico il suo Abramovic Method. Il 21 ad esempio la nostra si è recata al Teatro del Verme per illustrare al pubblico presente The Past, future and present of performance art, una vera e propri carrellata sul duro mestiere della performance dove sono stati proiettati alcune opere del passato e svelati gustosi retroscena. In seguito il 22 marzo, Marina ha presentato in pompa magna Marina Abramovic. The Artist is Present, il documentario sull’ormai leggendaria performance al MoMa di New York.

Capi d’opera a Palazzo Morando di Milano

La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è lieta di annunciare che venerdì 30 Marzo, in occasione delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte (30 Marzo – 1 Aprile 2012), verrà inaugurata a Milano presso il Museo di Palazzo Morando la mostra “Capi d’Opera. Le eccellenze del saper fare a Milano e in Lombardia”. Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e realizzata in partnership con il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, la mostra ha lo scopo di incrementare l’attenzione di pubblico, istituzioni, media e opinion makers sul patrimonio dei mestieri d’arte italiani e in particolare sul “saper fare”: dall’industria all’autoproduzione, attraverso la presenza di botteghe, atelier, opifici e maestri artigiani di Milano e della Lombardia, vale a dire di un territorio che da sempre esprime una “cultura del fare” particolarmente produttiva, riconosciuta a livello internazionale.

I maestri e gli oggetti in mostra sono stati selezionati da un curatore d’eccezione: l’architetto e designer Ugo La Pietra, tra i massimi esperti di arti applicate in Italia e infaticabile animatore di azioni culturali volte a riavvicinare la cultura del progetto, tipica del design, al saper fare dei maestri artigiani. Il concetto chiave che ha guidato la selezione è quello di “eccellenza”, come risultato di creatività e qualità del “fatto ad arte”.

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