Siamo solo noi i responsabili…

Ci siamo messi in un bel guaio ma non possiamo darne la colpa a nessuno, siamo noi responsabili di ciò che abbiamo generato negli ultimi tempi all’interno della nostra scena artistica. Problema: il nostro sistema dell’arte ha fagocitato se stesso cannibalizzando centinaia di giovani promesse, mandandole allo sbaraglio come carne da macello e perdendo attendibilità nei confronti dei collezionisti e del pubblico.

La figura dell’artista in Italia è persa in una densa nebbia in cui non si riesce nemmeno ad intuire i contorni ed il senso delle cose, si intravedono sempre più nuovi talenti (dal discutibile valore) sbandierati come maestri indiscussi che scompaiono senza lasciar traccia del loro passaggio. Il fatto ancor più stravagante è che alcuni fra i più promettenti di loro riescono a partecipare a prestigiose manifestazioni nazionali, vincendo ambiti premi per l’arte contemporanea per poi ripiombare in un’oscura girandola di concorsetti provinciali e mostre in gallerie aperte da poco che si lasciano affascinare dal prestigio dei bei tempi che furono. Ed allora viene da chiedersi chi mai comprerebbe le opere di una cometa destinata a bruciare?

ARTE POVERA IN CITTA’: Bergamo

Dal 6 aprile al 15 luglio 2012 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo presentano il progetto Arte Povera in città. La mostra fa parte del grande evento Arte Povera 2011 curato da Germano Celant, promosso dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea insieme con la Triennale di Milano e coordinato da Electa.

Arte Povera 2011 che ha avuto come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gilberto Zorio, si è svolta in diverse e prestigiose sedi museali, come MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Bologna; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino; Triennale di Milano, Milano; MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli; GNAM – Galleria nazionale d’arte moderna, Roma e il Teatro Margherita, Bari.

Arte Povera alla Triennale di Milano

Dal 25 ottobre 2011 si tiene presso la Triennale di Milano Arte Povera 1967-­‐2011. L’esposizione fa parte di “Arte Povera 2011”, la mostra-­‐evento a cura di Germano Celant, che sarà presentata dall’autunno 2011 fino ad aprile 2012 in diverse istituzioni italiane.

Ha come fulcro il movimento nato nel 1967 con gli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio. Presenta su scala nazionale e internazionale, gli sviluppi storici e contemporanei di questa ricerca, distribuendo le varie fasi e i singoli momenti linguistici in differenti città e istituzioni. Un insieme di mostre che con la collaborazione di parte del “sistema museo” italiano e attraverso diverse situazioni architettoniche e ambientali, mette insieme oltre 200 opere storiche e recenti e si propone come un viaggio nel tempo dal 1967 a oggi.

Castello di Rivoli, un diamante incrinato

Il Castello di Rivoli non sembra trovare pace. La prestigiosa istituzione che già due anni or sono cadde in una pericolosa spirale di polemiche causata dalla nomina dei due direttori Andrea Bellini e Beatrice Merz è tornata in questi ultimi giorni al centro di velenose indiscrezioni comparse sui maggiori quotidiani nazionali. Il duo Bellini/Merz, se ben ricorderete, fu il frutto di un concorso internazionale ma sulla nomina di Beatrice Merz qualcuno avrebbe senz’altro da ridire.

Comunque sia oggi, a distanza di due anni, le cose non vanno poi tanto meglio visto che tra bilanci in crisi e mostre non certo entusiasmanti il museo rischia di chiudere i battenti. La regione, da par suo, sembra impegnata a peggiorare la situazione, visto che era stata paventata l’idea di trasferire le aste di Sotheby’s proprio nelle sale del Castello, trasformando una prestigiosa istituzione in una sorta di casinò dell’arte ad appannaggio del grande collezionismo e dei vari attori del mercato. Sotheby’s ha ovviamente smentito questa probabilità, ma il solo fatto di aver avanzato una tale richiesta, che di fatto oltrepassa i limiti tra cultura e mercato, non pone in buona luce le istituzioni locali.

Pierpaolo Calzolari, Gianni Piacentino e Gilberto Zorio alla Galleria de’Foscherari di Bologna

L’arte povera,dunque. Una delle ultime tendenze della Neoavanguardia riprende la sua spinta espansiva partendo da Bologna, dove nel febbraio del 1968 aveva avuto il suo formale atto di nascita, per irradiarsi in vari centri d’Italia in occasione dei 150 anni compiuti dalla Nazione. L’idea di Germano Celant, che per primo aveva colto la sostanza di nuova vague della tendenza incubata a Torino, accolta dal MAMbo e da altri lungimiranti luoghi deputati dell’arte contemporanea nel nostro Paese, offre l’opportunità di riflettere, a più di quarant’anni di distanza, su un fenomeno entrato clamorosamente nella Storia dell’arte italiana e non solo italiana.

La Galleria de’Foscherari di Bologna, dove, grazie all’intuito tempestivo di Franco Bartoli, che ne era il direttore, e all’acume critico di Pietro Bonfiglioli, consulente culturale della Galleria stessa, l’Arte povera ebbe il suo esordio ufficiale, non poteva esimersi dal contribuire all’evento nella forma più idonea e rispondente allo spirito dalla manifestazione nel suo complesso. Il 24 settembre , giorno successivo della vernice al MAMbo, la de’Foscherari inaugurerà una mostra con opere, accuratamente scelte, di Gianni Piacentino, Gilberto Zorio e Pier Paolo Calzolari. I primi due artisti erano rappresentati nella mostra proposta da Celant alla De’Foscherari, Calzolari invece era assente. Solo successivamente, infatti, l’artista bolognese si affermerà, sempre più consolidandosi, come esponente di primo piano della tendenza poverista, un vero protagonista per la profonda originalità con cui saprà interpretare lo spirito del movimento.

Arte Povera International al Castello di Rivoli

A partire da sabato 8 ottobre 2011 il Castello di Rivoli presenta il proprio contributo all’ambizioso progetto curatoriale di Germano Celant Arte povera 2011.
La sezione al Castello di Rivoli, Arte Povera International, è curata insieme dall’ideatore del progetto e dal co-direttore del museo Beatrice Merz.

Nelle sale della prestigiosa residenza sabauda, le opere storiche dei protagonisti del movimento sono a confronto con altrettanti capolavori di artisti della scena internazionale dell’epoca. La maggior parte delle opere provengono da collezioni museali italiane e dalla fitta rete di collezionisti privati che, sin dalla fine degli anni Sessanta, si occuparono di Arte povera. La selezione degli artisti internazionali è avvenuta attraverso un’accurata ricerca scientifica delle mostre che tra il 1966 e il 1972 hanno visto l’Arte povera in dialogo con diverse e parallele correnti artistiche, dalla Land Art alla Conceptual e Body Art.

Jannis Kounellis a Cortonantiquaria

Di ritorno, proprio in questi giorni, da un importante appuntamento espositivo e di creazione di nuove opere in Cina, Jannis Kounellis – tra gli artisti italiani, senza tema di smentita – è colui che più di ogni altro ha identificato la propria arte con il viaggio e l’incontro con culture e realtà di ogni parte del mondo. Entro questa sua attitudine, negli ultimi anni egli ha impresso alla sua azione un’accelerazione equivalente alla rapidità dei mutamenti sociali, economici e culturali venutisi a determinare in diversi paesi del pianeta. Kounellis, infatti, ha sviluppato una modalità di concezione e realizzazione delle proprie opere che gli consente, con inedita efficacia, di giungere alla creazione di importanti opere – talvolta di considerevoli dimensioni, connesse strettamente ai luoghi e ai contesti espositivi – in un tempo che solo una qualificata ed esercitata facoltà linguistico-artistica consente di affrontare.

In occasione del conferimento del Premio Cortonantiquaria 2011 di Cortona di cui l’artista Jannis Kounellis è da anni assiduo frequentatore, egli dona alla città l’opera Senza titolo, 2011. Un avvenimento di grande emozione per la città di Cortona, che coniuga, con questo evento straordinario un dialogo, finora inusitato, fra Arte Contemporanea e Antiquariato.

Arte Povera russa al PAC di Milano

Petr Belyi

Da venerdì 8 luglio a domenica 11 settembre 2011 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita Materia prima. Russkoe Bednoe – “l’arte povera” in Russia, a cura di Marat Guelman. Promossa dal Comune di Milano – Settore Cultura, con il patrocinio del Governatorato della Regione di Perm’ (Federazione Russa), del Ministero della Cultura, delle Politiche Giovanili e della Comunicazione della Regione di Perm’ e dal Consolato della Federazione Russa a Milano, la mostra, organizzata dall’Associazione Italia Russia e dal Museo d’Arte Contemporanea di Perm’, rientra e apre a Milano il calendario di iniziative previste per il 2011 in occasione dell’Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia.

La mostra, ideata da Sergey Gordeev, membro del Consiglio Federale Russo per l’amministrazione di Perm’ da anni impegnato in ambiziosi progetti per lo sviluppo culturale e architettonico della Regione,
rappresenta una delle più grandi esposizioni collettive di arte contemporanea russa dell’ultimo ventennio
e ha già destato particolare interesse e apprezzamento a livello internazionale: è stata premiata nel corso della Terza Biennale d’Arte Contemporanea di Mosca (settembre 2009), mentre una selezione di opere è stata esposta al Grand Palais di Parigi a giugno 2010 e dopo il passaggio a Milano, sarà ospitata al PS1 del MoMA di New York.

Giuseppe Penone: nuova opera per la GAM

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione De Fornaris ha commissionato a Giuseppe Penone, artista torinese affermato nel mondo,  un’opera monumentale che sorgerà davanti alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, in corso Galileo Ferraris angolo via Magenta, a futura memoria dell’evento. Sarà inaugurata il prossimo 18 marzo.

Proprio in questi giorni sono iniziati i lavori di scavo che permetteranno l’installazione dell’opera, nel luogo oggi occupato da aiuole che lasceranno il posto alla scultura. Questa – una sorta di “portale” formato da una struttura orizzontale con un tronco fuso in bronzo e da una base in marmo, mentre il terzo elemento sarà costituito da un albero vero e proprio – fungerà simbolicamente da nuovo ingresso al museo.

Michelangelo Pistoletto al MAXXI

Michelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, 1956-1974 e Cittadellarte sono le due mostre che il MAXXI, in coproduzione con il Philadelphia Museum of Art, dedica al grande Maestro italiano, dal 4 marzo al 15 agosto 2011.  Michelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, 1956-1974, con più di 100 lavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e americane, racconta uno degli artisti italiani viventi più importanti a livello internazionale, riconosciuto come figura chiave dell’arte contemporanea, uno degli esponenti fondatori dell’Arte Povera e figura di riferimento per le giovani generazioni, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2003, considerato negli Stati Uniti un anticipatore delle pratiche artistiche di partecipazione collaborativa.

Cittadellarte è un focus sull’omonimo laboratorio creativo fondato Pistoletto a Biella nel 1998, dove l’arte ancor di più si fa rete, in diretta interazione con la società. Il progetto prende come punto di partenza le pratiche artistiche sperimentali avviate negli anni Sessanta che prevedevano il coinvolgimento e la partecipazione attiva del pubblico.

Il Museo Privato. La passione per l’arte contemporanea nelle collezioni bergamasche

Dedicare una mostra al collezionismo d’arte contemporanea della città di Bergamo e del suo territorio, a vent’anni dall’apertura della GAMeC, significa esplorarne le ‘potenzialità nascoste’ e scoprirne l’inaspettata ricchezza.

La mostra – curata da Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini – inaugura il 5 ottobre e intende presentare quanto e in che modo il quadro culturale della città si sia sviluppato dal 1991, anno di apertura della GAMeC, attraverso una selezione delle opere d’arte contemporanea acquisite dai collezionisti di Bergamo e del suo territorio tra il 1980 e il 2010; si propone inoltre di aggiornare la ricerca su quell’arte che ha dato il meglio di sé, a partire dalla fine anni Sessanta con le correnti dell’Arte Povera e Concettuale prima e della Transavanguardia poi, per passare alla fine della modernità e al successivo postmodernismo. In tal modo si intende evidenziare le ragioni di fondo che ispirano le scelte e la visione del collezionista, figura illuminata che si dedica all’arte con passione, dedizione e generosità.

Giulio Paolini – Memoriale dal Convento. In via d’ipotesi

Dopo aver ospitato le mostre personali di Enzo Cucchi nel 2007, Ettore Spalletti nel 2008, Mario Merz nel 2009, quest’anno l’arte contemporanea internazionale torna nel Convento dei Servi di Maria di Monteciccardo il 17 luglio con il quarto appuntamento di Memoriale dal Convento, dedicato a Giulio Paolini. Il titolo del ciclo, tratto da un celebre romanzo dello scrittore portoghese Jose’ Saramago, sottolinea la particolare natura del luogo che ospita la mostra: un convento del Seicento immerso nel paesaggio marchigiano.

Nelle stanze del Conventino Paolini presenta un percorso concettuale che si dipana tra idea, immagine, identità, progetto, disegno e fotografia.

Jannis Kounellis, una ripetizione sempre diversa

In questi giorni la stampa inglese sta dedicando ampio risalto ad un grande artista, nato in grecia nel 1936, ma italiano e romano ad essere precisi fin dall’età di 20 anni quando traslocò e cominciò a lavorare proprio nella città eterna esordendo nel 1960 alla galleria La Tartaruga.

Si tratta di Jannis Kounellis, patriarca dell’arte povera che in questi giorni è in mostra alla galleria Ambika P3 di Londra dal 22 aprile fino al 30 maggio 2010. Sacchi, carbone, fagioli e bottiglie vuote sono i ferri del mestiere di Kounellis, oggetti che ci riportano alla mente una ripetizione che lentamente è divenuta il modus operandi del maestro. Ovviamente non si tratta della riproduzione seriale di opere ma di una reiterazione di concetti e di pezzi separati come se si trattasse di una grande elegia.