Vollis Simpson, un simpatico outsider di 91 anni

Da qualche parte nella sperduta cittadina di Lucama nel North Carolina esiste un uomo di nome Vollis Simpson, un simpatico vecchietto di 91 anni che abita in una casa con annessa officina la cui insegna reca scritto Simpson Repair Shop. Simpson ha passato gran parte della sua vita, o per meglio dire del suo tempo libero a creare fantastiche statue ed installazioni in ferro ed altri materiali di recupero.

Opere piazzate in una fantasmagorica discarica che sembrano uscite da un cartone animato o da un giornalino di fumetti. Un uomo di metallo che suona la sua chitarra, un gruppo di cavalli che traina una diligenza, queste sono solamente alcune delle mirabolanti creature del simpatico nonnetto. Simpson ha coltivato il suo talento artistico come una sorta di hobby, usando parti di metallo ed alluminio recuperate dal suo mestiere di riparatore di trattori.

Arte Povera protagonista a Villa e Collezione Panza

Villa e Collezione Panza e il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, proseguono il loro sodalizio con la mostra Arte Povera: energia e metamorfosi dei materiali. Dal 17 dicembre saranno esposte oltre 20 opere – tra cui spettacolari installazioni – appartenenti alle Collezioni del Mart.

L’Arte Povera, movimento artistico italiano riconosciuto a livello internazionale come uno dei più importanti nelle avanguardie del XX secolo, verrà indagato attraverso i suoi protagonisti nelle sale di Villa Panza. Installazioni esemplari come quelle composte con legni di recupero, ferro e carbone di Jannis Kounellis (Senza titolo, 1989 e Senza titolo, 1991); gli igloo di fascine, vetro e neon di Mario Merz, le cui installazioni riportano alla memoria archetipi primordiali (Chiaro Oscuro 1983); l’Orchestra di stracci 1968 di Michelangelo Pistoletto, noto per i suoi quadri specchianti come l’Autoritratto del 1962, oppure I lottatori di Giulio Paolini del 1985, il cui lavoro si distingue per l’arte della citazione e il dialogo con l’antico, mentre fra le opere di Alighiero Boetti è presente, fra le altre, uno dei suoi celebri arazzi ricamati del 1989. Nelle opere gli elementi naturali e i materiali industriali sono liberamente combinati e accostati per creare inediti rapporti significanti, come in quelle di Gilberto Zorio, Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo.

Paesaggi Verbali alla galleria Ca’ di Fra di Milano

La galleria Ca’ di Fra’ di Milano inaugura il 26 novembre la mostra Paesaggi Verbali, collettiva che non guarda con ammiccante favore al puro valore estetico dell’opera, ma al suo più profondo intento intellettuale…per continuare a interrogarsi.

L’essenza dell’arte è nell’idea? L’opera d’arte si risolve nell’ attimo prima della creazione materiale vera e propria? Nel processo di creazione mentale e non nel prodotto finale? Il Concettuale sostiene proprio questa tesi. La filosofia del linguaggio assume un’ importanza di primo piano nella ricerca della essenza dell’arte; Ludwig Wittgenstein, attraverso la logica del linguaggio affascina artisti e pensatori come J. Kosuth, Salvo, Pier Paolo Calzolari, Vincenzo Agnetti.

Le idee di pietra di Giuseppe Penone


La Piazza del Duomo di Pietrasanta dal 26 settembre accoglierà l’opera Idee di Pietra di Giuseppe Penone, artista di caratura internazionale. L’evento, a cura di  Massimo Del Chiaro, offre la rara occasione di ammirare una scultura monumentale di Giuseppe Penone in un contesto urbano.

Idee di Pietra – 2004-2007, è un gigantesco albero di bronzo, alto ben tredici metri e pesante circa dieci tonnellate, realizzato quest’anno presso la Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro. Svetterà nel centro storico di Pietrasanta, in un affascinante gioco di rimandi con i candidi marmi del Duomo trecentesco, con il rosso laterizio del campanile di San Martino (recentemente attribuito al genio di Michelangelo Buonarroti), con gli stretti vicoli del borgo, con il colle verdeggiante, la rocca e le mura medievali che dominano la città.

Ad Alassio la grande mostra dedicata ad Alighiero Boetti

S’inaugura domenica 2 agosto 2009 la mostra personale di Alighiero Boetti. Organizzata dall’Ex Chiesa Anglicana di Alassio per conto dell’Assessorato alla Cultura della Città di Alassio, la mostra espone più di trenta opere, datate dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta, e il film Niente da vedere, niente da nascondere, regia di Emidio Greco, che rappresenta un catalogo visivo delle opere del primo Boetti, spiegate dalla voce stessa dell’artista.

A completare il ritratto di un artista tra i più importanti dell’arte concettuale del secondo Novecento, le fotografie ed i ritratti a lui dedicati da parte di Paolo Mussat Sartor, un testimone dell’arte italiana che a partire dagli anni Sessanta ha frequentato, fotografato ed esposto con gli artisti dell’Arte Povera.

L’Arte Povera in mostra alla Tate Modern di Londra

Si è aperta ieri un’interessante mostra alla Tate modern di Londra dedicata all’arte radicale degli anni ’60 ed in particolare alla seminale creatività dell’Arte Povera. La grande mostra è stata allestita negli spazi espositvi del livello 5 denominato Energy & Process dove 11 gallerie presenteranno lavori di Giovanni Anselmo, Lynda Benglis, Anselm Kiefer, Susumu Koshimizu, Ana Mendieta, Marisa Merz, Robert Morris e Michelangelo Pistoletto.

Il termine Arte Povera fu coniato dal critico d’arte  italiano Germano Celant per descrivere l’attività di artisti che usavano mezzi semplici per creare una poetica creativa basata sulla vita di tutti i giorni. L’arte povera era inoltre una reazione contro la potenza commerciale del mercato dell’arte mediante l’uso di materiali poveri e nuovi processi creativi, in sostanza si poteva creare arte con qualsiasi cosa da prodotti industriali a prodotti naturali, da sostanze immateriali ed esseri viventi fino al suono ed all’energia. Queste caratteristiche contribuirono all’immediata diffusione della corrente artistica in tutto il panorama internazionale.

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