La capanna dello zio Banksy

Una misteriosa capanna è comparsa nei giorni scorsi nel Gloucestershire nel Regno Unito. Si vocifera che la capanna sia opera di Banksy, il quale ha scelto di posizionarla durante la

In Inghilterra tutti possono essere collezionisti d’arte

 Una mini rivoluzione è in atto in Inghilterra riguardo al collezionismo d’arte contemporanea. Molti di voi vorrebbero iniziare a collezionare arte ma non possono permettersi cifre da capogiro, magari moltissimi giovani vorrebbero aggiudicarsi una piccola opera del loro artista preferito sia per diletto che per investimento. Ecco che in Inghilterra la cosa diviene realtà. Dal 2004 l’Arts Council britannico ha varato un’importante manovra denominata Own Art che permette alla gente comune di acquistare un’opera d’arte contemporanea e pagarla in 10 rate mensili senza interessi.

Il prestito va dalle 2.000 sterline in su ed ha permesso ad artisti, galleristi e collezionisti di trarre enormi benefici. Inoltre il Regno Unito sta vivendo una nuova ondata di collezionismo formata da semplici studenti, pensionati, poliziotti ed agricoltori, persone interessate al piccolo collezionismo che fino ad ora non potevano avvicinarsi alle opere che avevano intenzione di acquistare. Il quotidiano inglese Telegraph ha recentemente intervistato alcuni dei nuovi collezionisti mettendo in luce una bizzarra quanto meravigliosa realtà che sembra impossibile nella nostra Italia.

The Residents, Luther Blisset, Artists Anonymous e l’arte anonima

Oggi Globartmag focalizza l’attenzione sull’anonimato artistico. Parliamo di  The Residents,  realtà artistica storica della scena underground americana in bilico tra il grottesco e lo sperimentale. The Residents è  un gruppo di visual artists e musicisti del tutto stravagante, nel corso della loro lunghissima carriera esattamente dal loro primo album Meet The Residents, questo squinternato quartetto caratterizzato dalla famosa maschera con un gigantesco bulbo oculare al posto della testa non ha mai smesso di produrre arte d’avanguardia.

Tra i loro lavori più famosi ricordiamo  One Minute Movies, degli esperimenti filmici di un minuto in bilico tra video musicale e video arte che rappresentano un vero e proprio punto di unione con  The Commercial Album un disco con 40 brani di circa 60 secondi ciascuno uscito nei primi anni ’80

Banksy sposta i muri a Miami

Tremate, tremate: Banksy è tornato. Il paladino della street art internazionale ha finalmente annunciato il suo prossimo show, dopo un periodo di lungo silenzio. La mostra si svolgerà il prossimo mese a Miami, in concomitanza con Art Basel Miami Beach. Nello specifico, il nuovo progetto sarà lanciato nel corso della nuova fiera satellite CONTEXT e si intitolerà Banksy out of CONTEXT.

A New York la prima asta di Street Art

Il prossimo 16 ottobre 2012 sarà una data storica per la street art a stelle e strisce. La casa d’aste Doyle organizzerà infatti la prima asta di Street Art a New York. In Europa manifestazioni di questo tipo sono stata già organizzate più volte ma, per assurdo, la capitale ideale della Street Art non aveva mai dedicato un importante evento di mercato a questa meravigliosa tecnica creativa.

Sembra strano che ad organizzare un’asta di questo tipo non sia stato un colosso del settore come Sotheby’s o magari Phillips de Pury che da anni inserisce lotti di street art nelle sue vendite al pubblico. Eppure la scelta di Doyle manifesta una richiesta di mercato ben precisa: i collezionisti internazionali sono sempre più interessati ai capolavori di Bansky ed affini.

Alice Pasquini, lo spirito ribelle del gentil sesso

Chi ha detto che le ragazze stile ‘Cenerentola’ sono le migliori? E’ questa la domanda cardine su cui ruota ‘Cinderella Pissed Me Off’, la prima mostra di Alice Pasquini presso la 999Contemporary, sita nel quartiere popolare di Testaccio, a due passi dal MACRO Testaccio. Nonostante i suoi personaggi suscitino nello spettatore sensazioni di dolcezza e sensualità la sua volontà d’espressione va ben oltre. Infatti, a causa dell’insofferenza della nostra beniamina nei confronti di quelle donne incapaci di vivere sole, che necessitano di un principe azzurro che le supporti nella quotidianità, ha deciso di rappresentare lo spirito irriverente e ribelle del gentil sesso. Le sue opere sono, infatti, un inno alla donna in quanto individuo indipendente, capace di affrontare ogni situazione o difficoltà.

Alice Pasquini (Roma, 1981 – vive e lavora a Roma) è considerata tra le più famose street artist del mondo insieme a Blu, Sten&Lex, Bansky, JR, C215, Faith 47 e Swoon. Artista caratterizzata da un indole apparentemente calma che nasconde, in realtà, un inquietudine interna da cui deriva l’incessante esigenza di spostarsi continuamente. Negli ultimi dieci anni ha vissuto in Spagna, Gran Bretagna, Francia, Norvegia lasciando il segno del suo passaggio su ogni possibile superficie urbana.

Addio al topo paracadutista di Banksy

Visto che nel precedente articolo avevamo parlato dei problemi derivati dalla conservazione della street art, continuiamo con un’altra notizia in linea con la precedente. Neanche a farlo a bella posta,

Icy e Sot, la street art parla iraniano

Quando si parla di Street Art, automaticamente la nostra mente vola ai protagonisti che tutti conosciamo. Invader, Banksy, Swoon, Blu e chi più ne ha più ne metta. Sta di fatto che la stragrande maggioranza dei protagonisti di questa caleidoscopica forma d’espressione creativa, proviene da società occidentali. Parigi, Los Angeles, Berlino e Londra sono infatti le città più gettonate, anche se in realtà sono solo alcune delle metropoli “bersagliate” da writers e taggers incalliti.

In questi ultimi tempi però, anche città meno blasonate sul fronte della street art hanno cercato di regalare al mondo qualche stupefacente visione. Ecco quindi che anche hub impensabili come l’Iran hanno iniziato a darsi da fare per imporsi all’attenzione del pubblico. Proprio da Tehran è sortito un nuovo scoppiettante duo della street art.

Giovani street artists, solo sulla carta


La street art non è più una novità, ormai questa meravigliosa tecnica artistica comincia a mostrare i suoi anni e le prime opere prodotte fanno già parte della storia dell’arte contemporanea. Va inoltre precisato che la street art è attualmente regina del mercato e delle aste, un successo che ha trasformato in veri e propri eroi gli artisti che hanno scelto la strada come teatro principale della loro creatività.

Certo, riuscire a conciliare la vita di artista mainstream con quella di anonimo guerrafondaio della strada. Ed è proprio questo il nocciolo della questione, il dibatto aperto riguarda infatti  la reale spontaneità di tutti quagli artisti che si sono lasciati affascinare dal canto delle sirene del mercato dell’arte o espongono regolarmente nelle gallerie di tutto il mondo. Va detto che alcuni street artists come Banksy, Blek le Rat ed Invader sono riusciti a conciliare le loro attività “istituzionali” con le ben più avventurose e soprattutto pericolose in termini legali, attività “metropolitane”.

Hanksy, lo street artist che copia Banksy e altre notizie dal mondo della street art

Visto che da parecchio tempo non parliamo di Street Art, cogliamo oggi l’occasione per fornirvi alcune gustose notizie su questa meravigliosa forma espressiva. Cominciamo dal nostro beniamino Banksy, negli ultimi tempi a New York erano comparsi murales molto simili a quelli prodotti dall’artista, tanto che in molti hanno pensato ad una sua tournee negli States. Ad uno sguardo più attento ci si è però resi conto che i murales non erano opera di Banksy bensì di Hanksy, nuovo street artist newyorchese che ha deciso di ricalcare le orme del suo ben più noto collega d’oltreoceano.

Hanksy non fa altro che copiare pari pari lo stile di Banksy aggiungendo una bizzarra caratteristica, la faccia dell’attore Tom Hanks che puntualmente compare in ogni rappresentazione. Ecco quindi che anche il celebre topone di Banksy viene riprodotto fedelmente con in aggiunta la testa della celebre star di Hollywood. Insomma ormai il nostro amico Banksy è divenuto talmente celebre anche negli States che già qualcuno gli fa concorrenza. 

SMELL OF ART? SMELL OF EAST LONDON!

E’ un giorno come tanti. Torno da lavoro come ogni sera in sella alla mia mountain-bike solcando le strade della mia magica Londra. L’attraverso dal giorno alla notte in piena libertà. East London è il mio quartiere, la mia base, il mio mondo. C’è chi per godere dell’arte al giorno d’oggi si reca in grandi musei o in rinomate gallerie, a me basta attraversare le strade e solcarle lentamente con gli occhi ben spalancati, preferisco farlo quando la città è silenziosa, durante la notte o nelle prime ore del mattino: ne sento l’energia, ne assaporo il gusto, ne percepisco l’odore.

Ed è in quel momento che capisco di essere nel posto giusto al momento giusto. Quello che sta accadendo in questo pezzo della città è difficile da raccontare attraverso semplici parole, bisognerebbe che ognuno ne vivesse l’esperienza. Essa si affaccia al 2012 carica di positività e fiducia. E’ durante questi momenti di silenzio e solitudine che la città prende le sembianze di una persona e sono le strade a parlarmi attraverso un unico mezzo di comunicazione che è quello dell’arte: in dettagli piccolissimi e quasi impercettibili o attraverso opere maestose e vistosissime. Hackney Wick, Brick Lane, Shoreditch: sono le gallerie a cielo aperto che visito tutti i giorni. Nascosti ai bordi dei marciapiedi o dei muri incontro le figure quasi invisibili di Pablo del Gado che si riflettono sulla strada che sto solcando; di fronte, un palazzo imponente viene ricalcato dalle vibranti lettere topografiche di Eine; sui tetti e i terrazzi scorgo i mostri futuristici di Ronzo; sparsi ovunque i piccoli e coloratissimi mosaici di Space Invader; ad adornare palazzi e muri le esili figure vulnerabili e in movimento di Stik; su palazzi abbandonati e siti industriali i mastodontici animali in bianco e in nero di Roa.

Il Nintendo al Museo e Banksy contro la chiesa mentre brucia la Biblioteca del Cairo

In questi ultimi giorni sono rimbalzate in redazione alcune succose notizie che non possiamo far a meno di rigirarvi. Iniziamo da Parigi, il Louvre ha deciso di collaborare con il celebre brand di consoles giapponese Nintendo. Vi sembrerà strano ma il Louvre ha deciso di rimpiazzare le sue tradizionali audioguide con altrettanti Nintendo 3D. Ad esser precisi il colosso giapponese rifornirà la prestigiosa istituzione parigina con 5.000 unità della sua più avveniristica console.

I visitatori avranno così l’opportunità di esplorare il museo utilizzando la tecnologia 3D senza indossare i classici e scomodi occhialini. Il pubblico potrà inoltre localizzarsi all’interno del museo e scegliere itinerari a tema.  Nel frattempo, in risposta ai proliferanti ed inquietanti (oltre che spregevoli) casi di pedofilia all’interno della Chiesa Cattolica, il nostro supereroe Banksy ha creato un’opera nuova di pacca. Si tratta di Cardinal Sin, installata nella Walker Art Gallery di Liverpool all’insaputa di tutti.

Mr. Brainwash, ancora Art Basel per dimostrare di essere artista

Mr. Brainwash lo spaccone, il finto street artist o il vero naif della street art, il sognatore, il pazzo. Molti, pensando all’identità segreta di Banksy, hanno pensato a lui ed alla fine un legame tra Brainwash al secolo Thierry Guetta ed il beniamino della street art esiste sul serio. Banksy ha infatti utilizzato le immagini video di Guetta per il suo documentario Exit through the Gift Shop (2010), pellicola pluripremiata che è subito entrata nel cuore di tutti gli aficionados della street art.

Chi ha visto il documentario sa già che Mr. Brainwash non si separa mai dalla sua videocamera, che ha seguito per anni i più grandi street artists del mondo ed in seguito ha fagocitato le loro estetiche per poi mixarle nelle proprie opere. Mr. Brainwash si è inventato artista e nel 2008 ha prodotto ed organizzato una mostra titanica dal titolo Life is Beautiful in un magazzino abbandonato di Los Angeles. La mostra è stata un successo ma Guetta vi aveva puntato tutti i suoi risparmi, tutto (anche la casa) sulla sua prima faraonica mostra. Ed ora le fatiche di Mr.Brainwash sono state ripagate, l’uomo che si è autoproclamato artista ha beffato anche il mercato raggiungendo quotazioni record (120.000 dollari) per alcune delle sue opere all’asta che di fatto triplicano le stime previste.

preload imagepreload image