Pillole di Biennale 07 – ILLUMInazioni centrali

(Dove eravamo rimasti…) L’errore fu pensare che il tempo bastasse, erano le quattro di pomeriggio quando lasciammo l’Arsenale e dagli altoparlanti dei Giardini, alle sei di pomeriggio, esortano vivamente all’uscita. Il classico errore da principianti, non immaginavo la vastità del luogo, ne la quantità di cosa che avrei voluto/dovuto visitare, così “finire di visitare i Giardini” è diventata la mia scusa ufficiale per tornare a Venezia prima di novembre. Capirete dunque che le mie parole, d’ora in avanti, saranno semplici flash e non una critica completa e cosciente di quello che avviene là.

Col senno di poi avrei potuto saltare l’ultima parte di Illuminazioni, quella dentro il Padiglione Centrale, per visitare più padiglioni nazionali, ma con i se e con i ma…
Padiglione Centrale, dicevamo, poco esaltante, esattamente in linea con il percorso iniziato all’Arsenale da Bice Curiger: pacato, variegato, ma senza guizzi. Se ci aggiungete la nostra stanchezza, d’altronde camminavamo dalla mattina, capite da cosa deriva quel retrogusto amaro comparso in fondo alla gola… a volte si ha proprio bisogno di vita, nell’arte.

Meetings on Art, il primo appuntamento è con Laurie Anderson

Si apre domenica 3 luglio l’iniziativa Meetings on Art, una serie d’incontri e seminari con artisti, curatori, filosofi e studiosi organizzati dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, nell’ambito della 54. Esposizione Internazionale d’Arte ILLUMInazioni – ILLUMInations, curata da Bice Curiger. Il primo incontro è con l’artista e musicista americana Laurie Anderson che terrà una conferenza/discussione informale dal titolo A Short Talk on Places, domenica 3 luglio presso il Teatro Piccolo Arsenale alle ore 18 (ingresso libero).

Laurie Anderson (Chicago, 1947) è artista, compositrice, poetessa, fotografa, film maker e strumentista. È conosciuta in tutto il mondo per le sue performance multimediali e per l’uso avanguardistico delle tecnologie nelle arti visive. La sua carriera di musicista è stata lanciata dal brano O Superman contenuto nell’album Big Science (1980), il primo di sette dischi pubblicati dalla Warner. Gli ultimi lavori musicali sono Life on a String (2001) e Live in New York (2002).

Bice Curiger poco coraggiosa? Tutta colpa dell’Industrialminimalism

klara liden

Il Padiglione Minestrone Italia di Vittorio Sgarbi è stato accusato da più parti di aver sciorinato una sequela di artisti fuori da ogni sistema canonico. Tra pittori della domenica e qualche povero “buon nome” capitato per sbaglio negli inferi di un allestimento surreale, il Vittorione Nazionale è riuscito a collezionare una sfilza di critiche negative che hanno praticamente affossato definitivamente la nostra arte contemporanea, già reduce da un’edizione 2009 curata da Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli non proprio all’altezza delle aspettative.

Dall’altra parte della barricata si stagliano le ILLUMInazioni di Bice Curiger, alcuni critici e riviste di settore hanno definito la mostra della svizzera come una serie di scelte di sistema, troppo simili alle precedenti selezioni dei predecessori Maria Corral e Rosa Martinez (2005), Robert Storr (2007) e Daniel Birnbaum (2009). L’urgenza di rispettare una certa metodologia a volte può costringere all’errore ma è lapalissiano che tra gli orrori di Sgarbi e le misurate emozioni della Curiger esistono dei divari incolmabili che è inutile elencare in questa sede.

Maurizio Cattelan in Biennale: una minestra (di piccioni) riscaldata

Non parla mai delle sue opere ma delega ogni esegesi ai suoi pupilli Massimiliano Gioni (prima) e Francesco Bonami (poi), ama divertire e stupire il pubblico con veri e propri tiri mancini che sovente riempiono le pagine dei tabloid di tutto il mondo. Ovviamente si parla di Maurizio Cattelan, quello dei bambini impiccati e del Papa travolto da un meteorite, per intenderci.

Personalmente ho seguito con interesse e meraviglia molte peripezie dell’ex enfant terrible dell’arte contemporanea, tanto da inserirlo in un capitolo del mio libro Oltre Ogni Limite, descrivendo in tal guisa la sua poetica: “Cattelan ha sin dagli esordi proposto una linea creativa beffarda, mirata non a sovvertire il sistema di cui ogni artista fa parte bensì ad evidenziarne gli aspetti più popolari, patetici ed imbarazzanti, scatenando così velenose polemiche ma anche profonde riflessioni. Grazie alla sua inesauribile carica ironica, il mondo dell’arte ha improvvisamente scoperto di essere chino su se stesso, avviluppato in un simbolismo ermetico e pretestuoso da cui è però possibile fuggire per brevi momenti, saltando oltre la staccionata e canzonando chi vi rimane all’interno”.

La Rai taglia Sgarbi, la Curiger può salvare l’Italia dell’arte

Il grande trambusto generato da Vittorio Sgarbi attorno al Padiglione Italia della prossima Biennale Di Venezia sembra non aver mai fine ed anzi dopo le oramai numerose defezioni degli artisti invitati (anche a loro insaputa), il polverone è talmente fitto che non si riesce a capire poi tanto di quello che veramente vedremo a Venezia. Quello che è certo è che Sgarbi ha già incassato un sonoro “no”da parte del pubblico ma stavolta si tratta di quello televisivo.

Già perché la prima puntata dello show  intitolato “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi”, si è tramutata in un lunghissimo e sfiancante monologo-autodifesa che ha letteralmente fatto flop, costringendo i vertici della RAI a sospendere la trasmissione. Che sia questo un segno dell’inizio della fine? Polemiche a parte vorremmo ricordare che oltre alle “meraviglie” che saranno esposte nel Padiglione Italia,  il pubblico internazionale potrà ammirare l’altro volto dell’arte italiana, vale a dire quello vero.

Niente Biennale di Venezia per Bahrain e Libano, Egitto in forse

Annabel Daou, artista chiamata a rappresentare il Libano

L’edizione 2011 della Biennale di Venezia sembrava un vero e proprio tripudio dell’arte globale, una piattaforma aperta a nuove nazioni nel segno di quell’unità che solo la creatività è in grado di garantire. Del resto anche le ILLUMInations di Bice Curiger (titolo decisamente improponibile) rappresentano un gioco di parole tra illuminazioni e nazioni. Se vogliamo aprire una parentesi, il noto quotidiano L’Unità ha da poco reso noto il budget  (della scorsa edizione) della prestigiosa manifestazione che si aggirerebbe attorno ai 13 milioni di euro, vale a dire 5 milioni dagli sponsors e 6,7 dallo stato mentre i restanti fondi vengono coperti dalle vendite dei biglietti.

Quest’anno però le sovvenzioni statali potrebbero scendere a 2,5 milioni di euro ed allora tutto questo potrebbe risultare indigesto anche agli sponsors. Certo se il Vittorione Nazionale© non avesse le sue solite manie di grandezza, almeno per quanto riguarda il Padiglione Italia ed il resto della Biennale Diffusa, si potrebbero risparmiare bei soldini.

I nomi della Biennale? Zia Bice te lo dice

Questa mattina Bice Curiger ha svelato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma, i nomi degli artisti che animeranno la sua mostra internazionale alla prossima 54esima Biennale di Venezia (in programma dal 4 giugno al 27 novembre 2011) i nomi sono tanti e tra piacevoli sorprese abbiamo avuto modo di ammirare qualche presenza un poco forzata.  Per adesso non vogliamo giudicare le ILLUMInazioni della Curiger, preferiamo ammirare il tutto dal vivo e poi decidere. Intanto stiamo ancora aspettando che il buon Vittorio Sgarbi decida la lista dei suoi artisti. Del resto le star si fanno aspettare. Ecco quindi tutti gli artisti partecipanti:

Giorgio Andreotta Calò
Nato a Venezia, Italia, 1979
Vive e lavora a Amsterdam, Olanda

Meris Angioletti
Nata a Bergamo, Italia, 1977
Vive e lavora a Parigi, Francia

Nairy Baghramian
Nata a Isfhan, Iran, 1971
Vive e lavora a Berlino, Germania

Yto Barrada
Nata a Parigi, Francia, 1971
Vive e lavora a Tangeri, Marocco

Biennale di Venezia 2011: Le ILLUMInazioni di Bice Curiger

Mentre tutta Italia si sta ancora chiedendo quali saranno le scelte di Vittorio Sgarbi per il padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011 ( e noi cominciamo a fiutare una sorta di depistaggio nei continui cambi del Vittorione Nazionale) la curatrice Bice Curiger ha rivelato alla stampa il titolo della sua mostra. La scelta è ricaduta su un anonimo quanto scontato “ILLUMInazioni – ILLUMInations”, illuminare e nazioni, capito? un gioco di parole che dovrebbe sottolineare l’importanza degli sviluppi dell’arte internazionale in un mondo globalizzato.

Se siete rimasti stupiti dall’illuminante titolo noi possiamo soltanto aggiungere che una bella mostra sull’arte ai tempi della globalizzazione non era mai stata pensata sino ad ora. La parola globalizzazione è infatti talmente inflazionata tanto da far pensare che tale processo non esista affatto ma sia solamente l’ennesimo prodotto della società dello spettacolo che tenta di rendere oggettivo lo spettacolo stesso. 

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