A.R Penck alla Cardi Black Box di Milano

Cardi Black Box è lieta di annunciare la ripresa della nuova stagione espositiva con un’importante retrospettiva dedicata a uno tra i maggiori esponenti del neo-espressionismo tedesco, A.R Penck (Dresda, 1939). La mostra, che sarà inaugurata il 6 settembre, resterà aperta al pubblico da venerdì 7 settembre a fine novembre 2012. La retrospettiva che Cardi Black Box dedica al grande artista tedesco vuole documentare quella parte fondamentale della produzione artistica di A. R. Penck che va dalla fine degli anni Settanta sino ai lavori più recenti, con gruppi pittorici e scultorei riconducibili alle varie fasi della sua ricerca artistica.

In mostra saranno presentate circa 40 opere, tra dipinti di grande formato e sculture, dove sono rintracciabili i motivi e i temi centrali della sua estetica. L’esposizione offre l’occasione per conoscere meglio il lavoro scultoreo di Penck, a tutt’oggi ancora meno noto al grande pubblico per il minor numero di esposizioni incentrate su questa parte della sua produzione.

Ashley Bickerton Alla Cardi Black Box di Milano

Ho sempre amato la pittura, la fotografia e la scultura come tecniche utilizzate separatamente nel lavoro di altri artisti. Tuttavia, personalmente, credo che esse siano “problematiche” come forme individuali d’espressione: infatti, è solo nel loro utilizzo congiunto che riesco a sentirmi veramente a mio agio. La pittura mi è sempre sembrata troppo “cartonata”, la fotografia un po’ troppo fredda, e la scultura…Diciamo che non mi sono mai sentito troppo a mio agio nello spazio tridimensionale.

Nei lavori dei primi anni dipingevo direttamente sui miei modelli, sui loro vestiti ed accessori; successivamente li fotografavo in una serie di primi piani, da “cucire” insieme dopo essere stati “cubificati” attraverso Photoshop. Ciò che ne risultava veniva poi stampato su tela e quindi intervenivo con la pittura. Con il passare del tempo la pittura e lo strato di colore e trucco applicato sui miei modelli è diventato più spesso e più brutale, gli accessori e gli ornamenti sempre più irreali.

Kees Goudzwaard – Setting for White

Lunedì 26 marzo la galleria Cardi Black Box a Milano presenta Setting for White, prima personale in Italia dell’artista olandese di fama internazionale Kees Goudzwaard (Utrecht, Netherlands, 1958), a cura di Art At Work. Il lavoro di Kees Goudzwaard è facilmente riconoscibile e la volontaria ripetizione strutturale nelle sue composizioni, caratterizzate da forme piane di colori tenute insieme attraverso nastro adesivo di carta, diventa un modo di incrementare la sensibilità dello spettatore verso leggere variazioni nella superficie, nei bordi, nei contorni e anche nelle dimensioni. Al limite tra astrazione e rappresentazione, i suoi lavori possono essere letti sia come quadri astratti composti da grandi campiture di colore che come nature morte composte di carta e nastro adesivo.

Le sue composizioni grandi e piccole dimostrano, come la complessità pittorica possa essere raggiunta anche attraverso un vocabolario estremamente ristretto. Infatti la profonda tridimensionalità e il realismo di questi lavori, la loro capacità di ingannare lo spettatore attraverso l’uso di diversi piani, trasformano le singole tele in dei paesaggi prospettici. Il segno del nastro adesivo sulla tela ha una doppia funzione: da un lato infonde un senso di equilibrio e di realtà alla composizione, dall’altro creando differenti griglie e spazi si sostituisce alla linea. In questo modo lo stesso nastro adesivo diventa l’elemento che contiene, traccia, seleziona e porta il segno della mano dell’artista e della sua decisione.

Mark Flores – New Arrangement

Giovedì 6 ottobre la galleria Cardi Black Box di Milano presenta la personale dell’artista Mark Flores (Ventura, CA, 1970) intitolata New Arrangement, a cura di Art At Work. Il lavoro di Mark Flores (1975) nasce dalla digitalizzazione del mondo contemporaneo. Questo talento emergente della scena californiana dipinge senza sosta frammenti di realtà quotidiana, ‘isolati’ nelle fotografie che scatta vagando a piedi per la sua città. Contrappone in questo modo dettagli della segnaletica stradale a visioni ravvicinate di fiori o frammenti di cielo, con rivisitazioni di opere classiche da lui ammirate in diversi musei. L’allestimento del suo lavoro, costituito dalla sovrapposizione di pannelli e dalla contrapposizione tra quadri dipinti con tecniche completamente differenti, offre una personale campionatura di immagini quotidiane in cui dettagli urbani e citazioni pittoriche e paesaggistiche si fondono con risultati sorprendenti e ipnotici.

La mostra New Arrangement presso Cardi Black Box, ideale continuazione del progetto site-specific See This Through presentato nel 2010 al Hammer Museum di Los Angeles, si compone di molteplici immagini che agiscono come un racconto, capace di articolarsi e amplificarsi in continuazione, dando vita a un personale universo poetico. Flores trova un nuovo punto di equilibrio tra l’idea di rappresentazione e quella di astrazione, mettendo in scena una serie di opere che si trasformano sotto lo sguardo stupito dello spettatore. Opere materiche dal tratto pittorico espressionista si alternano a immagini dipinte con una tecnica ‘puntinista’, in cui l’immagine viene costruita in maniera apparentemente meccanica, attraverso la sovrapposizione di puntini di CMYK (sigla inglese che indica la quadricromia del ciano, magenta, giallo e key black usati dai sistemi di stampa contemporanei) il cui realismo si scompone in un’immagine sfuocata quando lo spettatore si avvicina.

Mario Ybarra alla Cardi Black Box di Milano

Giovedì 24 febbraio Cardi Black Box presenta la personale dell’artista Mario Ybarra Jr. (Los Angeles, 1973) intitolata Wilmington Good, a cura di Art At Work. Mario Ybarra Jr. è un artista eclettico: performer, disegnatore, scultore, pittore, attivista ed educatore, capace di fondere la cultura di strada con la storia dell’arte per produrre quella che lui ha definito “una forma di arte contemporanea filtrata dalla sua esperienza di Los Angeles come americano d’origine messicana”. Ybarra appartiene infatti a una generazione di artisti d’origine messicana, che giocano e scherzano con gli stereotipi e i pregiudizi legati alla loro identità.

Fonte d’ispirazione continua per le installazioni di Ybarra è la complessa e ricca cultura della California del Sud, in cui un eterogeneo mix di abitanti, di etnie diverse e una storia post-coloniale articolata si fonde con una cultura rap e di strada unica al mondo. Attraverso i suoi interventi site-specific l’artista svela aspetti sconosciuti della storia culturale “latina”, appropriandosi d’immagini pop e “multi-culti”.

Mattia Bonetti alla Cardi Black Box di Milano

Lunedi’ 7 giugno Cardi Black Box presenterà un particolare progetto espositivo: una mostra interamente dedicata al design, nell’ottica sempre piu’ attuale delle contaminazioni tra l’arte contemporanea e le altre discipline creative.  Un progetto di respiro internazionale che vede per la prima volta in Italia l’allestimento di una personale dell’artista-designer svizzero Mattia Bonetti con un’ampia selezione di lavori in edizione limitata.  Mattia Bonetti disegna mobili fantastici, nell’accezione piu’ classica del termine: fantastico, che riguarda la fantasia, l’immaginazione, l’inusuale, cio’ che e’ fuori della realtà, cio’ che appartiene a un’altra dimensione.

Usa il computer solo per finalizzare il progetto; le sue opere sono frutto di un lavoro certosino che nasce dalla matita sulla carta, con quella tecnica rapida e diretta che da sempre ha lasciato piena libertà d’espressione a generazioni di creativi delle arti visive. La combinazione di stupore e precisione maniacale con cui l’artista lavora in due dimensioni viene magicamente – benche’ con un impegno di mesi – riprodotto nei dettagli della sua produzione. La facoltà di realizzare in 3D cio’ che esiste sul foglio e’ straordinaria nei particolari, nei materiali, nelle finiture e nei colori: dalla mano di Bonetti nasce un nuovo paese delle meraviglie. Questa incredibile abilità nel passare dal disegno al laboratorio e’ singolare allorche’ sorprendente, e lo e’ altrettanto la capacità di rendere gli oggetti della fantasia gli stessi oggetti che vivranno poi fisicamente nello spazio.

Gli ultimi dipinti di Jörg Immendorff alla galleria Cardi Black Box di Milano

La galleria Cardi Black Box di Milano inaugura il 20 gennaio 2010 la prima personale in Italia dedicata a Jörg Immendorff, grande artista tedesco che ha segnato la storia della pittura contemporanea e che dagli anni Settanta è stato una figura chiave dell’arte europea.

Questa mostra rappresenta una sorta di sfida perché non vuole raccontare il percorso di Immendorff attraverso le sue opere più note, i grandi cicli narrativi degli anni Settanta e Ottanta, ma sceglie un punto di osservazione particolare, presentando le ultime opere realizzate prima della sua morte. Tra il 2006 e il 2007 – l’anno della sua morte – Immendorff produce infatti una serie di capolavori di grandissima forza emotiva che coniugano il linguaggio espressionista ad una nuova costruzione dell’immagine e ricerca formale.

Lungo tutto il suo percorso artistico Immendorff ha utilizzato la pittura come riflessione sulla realtà sociale ed economica della Germania postbellica. Politico militante nelle fila dell’estrema sinistra, nella sua formazione artistica Immendorff, allievo di Joseph Beuys, assume su di sé tracce indelebili di movimenti come Espressionismo, Nuova Oggettività, Neo-Dada. Ne scaturisce un universo pittorico marcatamente segnato dalla storia contemporanea e dalle sue problematiche. I dipinti di Immendorff fino agli anni Novanta sono ricchi di simboli che rimandano alla storia tedesca degli ultimi cinquant’anni (il muro, la svastica, la bandiera ecc.) e quindi metafore della condizione sociale e politica della Germania divisa.

Background Story racconta piccoli e grandi drammi

Giovedì 10 settembre la galleria Cardi Black Box di Milano inaugura la collettiva Background Story dedicata al lavoro di tre grandi maestri della fotografia: Letizia Battaglia, Enrique Metinides e Arnold Odermatt.

L’esposizione riflette sul tema della tragedia attraverso tre visioni e tre diversi modi di costruirla, svelarla o estetizzarla proponendo una selezione di circa 40 opere che raccontano il quotidiano attraverso una molteplicità di piccoli e grandi drammi; storie spesso tragiche che, per quanto vicine alla nostra quotidianità o parte dell’immaginario che la caratterizza, finiscono col rimanere rumore di sottofondo della nostra esistenza.

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