Confrontations, la risposta del Castello di Rivoli

I nostri Confrontations si sa sono sfrontati e pirateschi ed hanno come intento primario quello di stimolare una reazione da parte di istituzioni che sin troppo spesso mettono un muro tra arte e fruitore. Ad oggi abbiamo raccolto la risposta del Castello di Rivoli al nostro precedente capitolo di Confrontations che pubblichiamo qui di seguito per diritto di replica:

“Cari amici di Globartmag, prima informarsi…poi comunicare…
fatto salvo il diritto di tutti a manifestare il proprio pensiero e le proprie critiche nei confronti della programmazione, questa deve almeno essere completa. Evidentemente chi scrive non ha visitato ultimamente il Castello di Rivoli e nemmeno le pagine del suo sito poiché non solo il Museo offre la grande retrospettiva dedicata a Thomas Schutte in Manica Lunga ma, nei tre piani della Residenza Sabauda, presenta Oltre il muro, un allestimento del tutto inedito e sperimentale che propone non solo una rilettura della collezione, ma anche dello stesso ruolo del Museo. Una sorta di gioco che ribalta i ruoli chiave di curatore e visitatore, portando quest’ultimo a cercare uno o più percorsi personali tra le opere. Le opere selezionate da Beatrice Merz, propongono infatti la messa in gioco dei concetti di limite, confine, luogo e memoria. In mostra sono allestite le opere di oltre 55 artisti su tre piani espositivi.

Confrontations: MADRE e il Castello di Rivoli VS ICA-Institute of contemporay art di Londra

Eccoci giunti al secondo appuntamento della nostra serie estiva intitolata Confrontations. Si tratta di un confronto all’americana tra le offerte culturali di due prestigiose istituzioni, una straniera e l’altra italiana. Dalle nostre parti vengono stanziati milioni e milioni di euro per tenere in vita gli spazi pubblici e garantire loro un programma espositivo allettante per il pubblico. Alla fine della nostra breve avventura  sarà più facile comprendere il peso della nostra cultura contemporanea e l’utilizzo finale dei fondi stanziati dai contribuenti a favore della stessa.

La nostra avventura è iniziata con un agguerrito confronto Tate Modern di Londra VS MAXXI di Roma. Oggi vi offriremo un match ancor più agguerrito, vale a dire la programmazione di ben due musei italiani vale a dire quella del MADRE di Napoli  e del Castello di Rivoli contro quella dell’ICA, institute of contemporary art di Londra. Il Castello di Rivoli ha percepito nel 2011 circa 3 milioni di euro da fondi pubblici mentre il MADRE quest’anno si attesterà sui 2 miloni e trecentomila euro. Vediamo dove vanno a finire queste importante somme stanziate a favore della cultura.

Non si brinda senza Bellini

In questi giorni la notizia è rimbalzata su tutti i magazine di arte contemporanea: Andrea Bellini lascia il Castello di Rivoli per il CAC di Ginevra ed il museo torna a nuotare nel grande mare della tristezza che ormai da tempo bagna la nostra martoriata Penisola. L’accoppiata Beatrice Merz / Andrea Bellini non ha certo contribuito a proiettare il museo nell’olimpo dell’arte contemporanea internazionale anzi, tra Arte Povera e sbadigli, Rivoli ci ha fatto vedere ben poco nei circa 2 anni di gestione del duo. 

Due direttori, due profumati stipendi e molto poco da vedere: Possiamo migliorare e lo faremo”, queste le parole ( dichiarate al quotidiano La Stampa) della coppia di fronte al colossale buco di 480 mila euro, scavato all’interno dei bilanci del povero museo nel marzo 2011. Di fatto per migliorare si è fatto ben poco, 2.2 milioni di euro elargiti dalla Regione per il museo, 145 milioni di euro a testa per lo stipendio annuale dei due direttori.

Marzia Migliora al Castello di Rivoli

Viaggio intorno alla mia camera è un progetto speciale dell’artista Marzia Migliora per Oltre il muro, la nuova proposta di allestimento e percorsi attraverso la collezione permanente del Castello di Rivoli a cura di Beatrice Merz. Il progetto dialoga non solo con gli spazi e con la storia stessa del primo museo italiano dedicato all’arte contemporanea, ma coinvolge – attraverso una chiamata alla partecipazione attiva – la struttura vivente dei visitatori del Museo. Il pubblico come attore degli spazi e dei progetti culturali del Castello diviene, grazie all’artista, un collaboratore, evidenziando la funzione culturale, educativa e divulgativa del Museo il quale è casa di tutti, in primis dei cittadini.

Ai cittadini del territorio è richiesto di diventare prestatori, nella modalità propria dell’arte, di un oggetto personale, ovvero una poltrona da un posto del proprio salotto. Le poltrone selezionate, saranno ospitate temporaneamente al Museo, entrando in relazione con le opere della collezione. Il prestatore, cede temporaneamente e in modo anonimo un oggetto personale e d’uso quotidiano, per condividerlo con la collettività; prestare qualcosa di proprio mettendolo a disposizione di altri è simbolo di una presenza partecipata.

Thomas Schütte al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta al pubblico la prima rassegna museale italiana dedicata all’artista tedesco Thomas Schütte. La mostra – allestita in stretta collaborazione con l’artista – è curata da Andrea Bellini, condirettore del Castello di Rivoli e Dieter Schwarz, direttore del Kunstmuseum Winterthur. Co-prodotta dal Museo e dal NMNM Nouveau Musée National de Monaco, la mostra di Torino è il primo di due eventi dedicati alla figura dello storico artista tedesco, il cui lavoro sarà presentato – dal 7 luglio all’11 novembre – anche presso il NMNM del Principato di Monaco.

Negli spazi di Villa Paloma il progetto curatoriale si concentra sulla serie dei modelli architettonici delle One Man Houses, accompagnate da un gruppo di opere recentissime ed inedite che trattano diversi temi cari all’artista, come i bunker ed i templi. La mostra al Castello di Rivoli prende invece in considerazione la serie delle Frauen, straordinarie figure di donne i cui corpi vengono sottoposti a deformazioni spaziali e organiche. Ciò che emerge con forza da questo gruppo di opere è la capacità di Schütte di operare una vera e propria rivoluzione formale e immaginativa, non solo rispetto alla nobile tradizione della scultura figurativa occidentale ma anche nell’ambito della sua stessa opera.

Ritorno al futuro al Castello di Rivoli

Dal 16 al 18 marzo si terrà al Castello di Rivoli un tavolo di lavoro che proverà a fare il punto sullo stato delle arti a Torino, con una ricognizione storica interdisciplinare che parte dagli anni Ottanta. Si ripercorre il passato per parlare dell’oggi e immaginare il futuro. Una memoria necessaria per ritrovare e capire l’identità della scena artistica torinese e le sue ipotesi strategiche per il futuro. Per essere di nuovo una massa critica consapevole.

“Ritorno al futuro” è un tavolo con molti relatori, che non vuole essere esaustivo, che dichiara già la sua natura limitata, i suoi buchi. Ma è anche un work in progress partecipato da tutti coloro che vorranno venire a condividere il confronto, per primi gli artisti, a portare il loro importante frammento personale di sguardo, esperienza, riflessione. Un lavoro che si dovrà fare tutti insieme, in cui nessuno è escluso. Ma anzi, invitato.

LUIGI GHIRRI – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo

Nell’ambito del progetto Le scatole viventi / The Living Boxes, a cura di Andrea Bellini, il Castello di Rivoli, in collaborazione con il Fondo Luigi Ghirri,inaugura il 3 febbraio 2012 la mostra LUIGI GHIRRI – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo, a cura di Elena Re.

Attraverso un’ampia selezione di project prints – le prime stampe a contatto che Ghirri aveva realizzato per visualizzare il proprio lavoro – la mostra offre un percorso, di fatto inedito, sui principali progetti di ricerca fotografica sviluppati dall’artista dal 1980 al 1992, anno della sua prematura scomparsa. Parallelamente – attraverso una raccolta di maquettes di opere da lui realizzate negli anni Settanta, cui si uniscono numerosi scritti, oggetti e documenti originali conservati nel suo archivio – la mostra approfondisce ulteriormente la questione nodale del progetto nell’opera di Luigi Ghirri, diventando nel complesso un singolare momento di riflessione sul pensiero, sulla poetica e sulla visione progettuale dell’autore. Una visione che ha aperto un nuovo scenario, che è entrata a far parte di un dibattito culturale di ampio respiro e che costituisce tutt’oggi un punto di riferimento essenziale per gli artisti della nuova generazione.

RUSSIAN COSMOS al Castello di Rivoli


Con il sostegno delle più alte Istituzioni Governative Italiane e Russe, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e il Multimedia Art Museum Moscow, nell’ambito del programma di scambio 2011 Anno della Cultura e della Lingua italiana in Russia e della Cultura e Lingua russa in Italia organizzano e presentano, in collaborazione con Civita, la mostra RUSSIAN COSMOS.

La rassegna, allestita negli spazi al terzo piano della residenza sabauda, è il secondo momento dello scambio culturale internazionale che – da maggio a luglio scorsi – ha presentato ai visitatori russi la mostra Arte povera a Mosca. Opere della collezione del Castello di Rivoli, evento senza precedenti per la Russia, sottolineato da uno straordinario successo di pubblico. RUSSIAN COSMOS, coincide in modo significativo con il cinquantesimo anniversario del primo volo spaziale di Yuri Gagarin e l’avvio dei principali programmi sovietici, europei e statunitensi per l’esplorazione dello spazio.

Castello di Rivoli, un diamante incrinato

Il Castello di Rivoli non sembra trovare pace. La prestigiosa istituzione che già due anni or sono cadde in una pericolosa spirale di polemiche causata dalla nomina dei due direttori Andrea Bellini e Beatrice Merz è tornata in questi ultimi giorni al centro di velenose indiscrezioni comparse sui maggiori quotidiani nazionali. Il duo Bellini/Merz, se ben ricorderete, fu il frutto di un concorso internazionale ma sulla nomina di Beatrice Merz qualcuno avrebbe senz’altro da ridire.

Comunque sia oggi, a distanza di due anni, le cose non vanno poi tanto meglio visto che tra bilanci in crisi e mostre non certo entusiasmanti il museo rischia di chiudere i battenti. La regione, da par suo, sembra impegnata a peggiorare la situazione, visto che era stata paventata l’idea di trasferire le aste di Sotheby’s proprio nelle sale del Castello, trasformando una prestigiosa istituzione in una sorta di casinò dell’arte ad appannaggio del grande collezionismo e dei vari attori del mercato. Sotheby’s ha ovviamente smentito questa probabilità, ma il solo fatto di aver avanzato una tale richiesta, che di fatto oltrepassa i limiti tra cultura e mercato, non pone in buona luce le istituzioni locali.

Arte Povera International al Castello di Rivoli

A partire da sabato 8 ottobre 2011 il Castello di Rivoli presenta il proprio contributo all’ambizioso progetto curatoriale di Germano Celant Arte povera 2011.
La sezione al Castello di Rivoli, Arte Povera International, è curata insieme dall’ideatore del progetto e dal co-direttore del museo Beatrice Merz.

Nelle sale della prestigiosa residenza sabauda, le opere storiche dei protagonisti del movimento sono a confronto con altrettanti capolavori di artisti della scena internazionale dell’epoca. La maggior parte delle opere provengono da collezioni museali italiane e dalla fitta rete di collezionisti privati che, sin dalla fine degli anni Sessanta, si occuparono di Arte povera. La selezione degli artisti internazionali è avvenuta attraverso un’accurata ricerca scientifica delle mostre che tra il 1966 e il 1972 hanno visto l’Arte povera in dialogo con diverse e parallele correnti artistiche, dalla Land Art alla Conceptual e Body Art.

Andro Wekua al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta dal 2 maggio al 4 settembre 2011, il progetto speciale di Andro Wekua (Suhumi, Georgia, 1977) appositamente concepito per il Museo e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Arte Moderna e Contemporanea CRT. Nelle prestigiose sale storiche del Castello di Rivoli i visitatori entreranno in contatto con il raffinato immaginario del giovane artista georgiano tra collage, dipinti, sculture di cera e un modello architettonico. Quest’ultimo è ispirato ad un edificio di Suhumi, sua città natale, dalla quale fu costretto a fuggire nel 1990 insieme alla famiglia, a causa degli episodi di pulizia etnica che sconvolsero la regione dell’Abkhazia.

Come afferma Andrea Bellini, curatore della mostra “Suhumi, città oggi semiabbandonata, è per Andro Wekua una città miraggio, una città irraggiungibile, un luogo onirico e del ricordo. Queste memorie – nel lavoro dell’artista – prendono forma anche grazie a collage raffinati, ad immagini in movimento, e ad una inquietante serie di sculture figurative, in ceramica o cera, di bambini e di adolescenti, figure che sembrano provenire da una zona remota del sogno e del trauma”.

Tutto è connesso 2 al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta al pubblico Tutto è connesso 2, un nuovo allestimento della collezione permanente, in continuità con la più ampia ridefinizione degli spazi dedicati alla precedente mostra Tutto è connesso. La rassegna, che si tiene nelle sale storiche al primo piano della Residenza Sabauda, è stata ideata come ulteriore riflessione sul percorso espositivo basato sulle opere della collezione. Come ormai tradizione del Museo, le opere sono state allestite con il determinante contributo degli artisti, dialogando con la particolarità architettonica delle sale storiche del Castello.

Tutto è connesso 2 offre al pubblico la possibilità di incontrare acquisizioni inedite o depositi a lungo termine mai esposti prima al Museo. Sono esposte opere di Allora&Calzadilla, che presentano Stop, Repair, Prepare: Variations on Ode to Joy for a Prepared Piano (Fermati, ripara, prepara: variazioni all’Inno alla Gioia per un pianoforte modificato) del 2008, ambiziosa performance che viene eseguita nella sala 14 durante gli orari di apertura del Museo dal 23 maggio al 12 giugno. Domenica 5 giugno è inoltre in programma un incontro aperto al pubblico con gli artisti, che rappresentano gli Stati Uniti alla prossima Biennale di Venezia.

Merz e Bellini: Castello di Rivoli in rosso

Possiamo migliorare e lo faremo”, queste sono le parole di Beatrice Merz (apparse sul quotidiano La Stampa) di fronte al colossale buco di 480 mila euro, scavato all’interno dei bilanci del povero Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli.

Speriamo solo che le sue affermazioni non si riferiscano ad un miglioramento dello stipendio. Già perchè riducendo lo stipendio dei due direttori Merz e Andrea Bellini, che di fatto intascano 145 mila euro l’anno a testa, si andrebbe a risanare in cospicua maniera il tanto disastrato bilancio.

Vito Acconci – Space of the body. Opere 1969-1986

Dopo il successo della mostra di Dennis Oppenheim, la galleria Fumagalli di Bergamo prosegue l’indagine sull’arte americana presentando dal 12 febbraio al 30 aprile 2011 Space of the body, una personale di Vito Acconci, tra i maggiori protagonisti della scena artistica internazionale che, sin dagli anni Sessanta, ha imposto le sue sperimentazioni nell’ambito della poesia, del video e della Body Art giungendo sino all’architettura e all’arte pubblica.

A pochi mesi di distanza dalla rassegna organizzata dal Castello di Rivoli, lo spazio di Bergamo propone una selezione di opere particolarmente significative realizzate tra il 1969 e il 1986 che affrontano la ricerca dell’artista nelle sue differenti sfaccettature.
Sono in mostra fotografie, video, disegni e tecniche miste, in gran parte mai esposti prima d’ora in una mostra pubblica italiana.
Si tratta, dunque, di un’occasione particolarmente significativa per riflettere sull’indagine di un artista che ha modificato profondamente i linguaggi dell’arte incentrando la propria ricerca sul rapporto diretto con il pubblico, tema che farà da filo conduttore della prossima Biennale di Venezia ILLUMInazioni curata da Bice Curiger.

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