Dan Brown ferisce più della spada

La letteratura è la culla della cultura, impossibile pensare ad un mondo senza libri essi rappresentano un mezzo supremo per tramandare ed accrescere lo scibile umano. A volte però la letteratura riesce a creare dei danni irreparabili, infarcendo la testa dei lettori più vulnerabili di concetti assurdi e teorie strampalate che mai troverebbero riscontro all’interno di un ambiente per così dire scientifico.

Mi riferisco ovviamente a quel Codice da Vinci, vero e proprio caso letterario del secolo partorito dalla mente di quel simpatico genietto di Dan Brown. Ebbene la scrivente ha ricevuto negli ultimi tempi ben due lettere di persone che sarebbero giunte a straordinarie scoperte utilizzando Photoshop ed una foto della Monna Lisa, o Gioconda che dir si voglia. Inoltre diversi esimi ricercatori sono pronti a giurare di aver letto strani codici all’interno degli occhi della celebre donna.

Picasso, Braque ed altri dipinti rubati a Parigi

Incredibile e scioccante notizia proveniente da Parigi. Alcuni ladri si sono introdotti l’altro ieri notte all’interno del Museo di arte moderna di Parigi (Musée d’art moderne de la Ville de Paris). La banda ha forzato un lucchetto e mandato in frantumi un vetro  penetrando così dentro lo spazio museale. Ieri mattina, al momento del loro arrivo, i responsabili dell’istituzioni si sono trovati davanti ad una scena a dir poco tragica.

La banda, presumibilmente prima dell’alba, aveva infatti trafugato ben cinque capolavori d’arte. Cosa strana è che le telecamere a circuito chiuso del museo hanno registrato solamente l’accesso di un ladro, ma si pensa che si sia trattato di un blitz ben organizzato. Comunque sia ora all’appello mancano come detto un dipinto di Pablo Picasso, uno di Georges Braque, uno di Amedeo Modigliani, uno di Fernand  Léger ed uno di Henri Matisse, in pratica una vera e propria catastrofe.

Quell’opera è di Leonardo Da Vinci, anzi no! anzi si!

Alcuni anni fa, precisamente nell’estate del 2008 la stampa internazionale diffuse una notizia a dir poco stupefacente.  La scoperta di una nuova opera di Leonardo Da Vinci, un ritratto di una bellissima donna dai capelli d’oro ritratta di profilo, appassionò milioni di appassionati d’arte in tutto il mondo. Secondo quanto descritto all’epoca, un dealer americano chiamato Peter Silverman si recò in visita da un suo amico svizzero che aveva appena comprato il dipinto in questione (di un autore anonimo) per una cifra del tutto modesta. Una volta giunto a casa del suo amico Silverman capì che l’opera non poteva essere stata creata da mani anonime e dopo alcune ricerche attribuì il disegno a Leonardo.

Secondo il dealer le quotazioni dell’opera si aggirerebbero attorno ai 154 milioni di dollari ed il personaggio raffigurato altri non sarebbe che Bianca Sforza, figlia del duca di Milano. Tempo dopo ci si rese conto che la storia di Silverman presentava alcune incongruenze e venne a galla la verità. Il dealer aveva infatti comprato di persona l’opera (non esisteva nessun amico svizzero) da Christie’s per 21.850 dollari.

Delitto e castigo, una mostra sul crimine al Museo D’Orsay di Parigi

 Siamo a Parigi, esattamente il 30 settembre del 1981 il ministro francese di grazia e giustizia Robert Badinter riesce ad abolire la pena di morte in tutta la nazione. Ci sono voluti circa duecento anni di dibattiti e polemiche per arrivare a questa importante decisione. Fu infatti nel lontano 1791 che Louis-Michel Le Peletier de Saint-Fargeau cercò di convincere l’Assemblea Costituente ad abolire la pena capitale. Dal 1791 al 1981, dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri, si è lungamente parlato di giustizia divina e giustizia terrena e sul fatto che un uomo non può sostituirsi a Dio e sottrarre la vita ad un altro uomo.

Duecento anni di pena capitale hanno però creato vere e proprie figure criminali memorabili, oscure e malevole presenze che hanno foraggiato la letteratura ispirando maestri come Sade, Baudelaire, Dostoevskij e Camus. Il crimine ed in particolare l’assassinio ha alimentato anche le arti visive, nei maggiori pittori come Francisco Goya, Théodore Géricault, Pablo Picasso e René Magritte, le raffigurazioni del crimine o della pena capitale hanno portato alla creazione di opere straordinarie. Anche il cinema, fa subito suo il fascino inquieto di una violenza estrema e la rappresentazione della stessa è trasformata in piacere, addirittura in voluttà.

Otto Dix ed il lato oscuro dell’animo umano

 Otto Dix è il protagonista assoluto di una grande retrospettiva alla Neue Galerie di New York che rimarrà aperta dal 11 marzo al 30 agosto 2010. Più di ogni altro artista Dix ha preso parte ad ogni grande cambiamento del modernismo tedesco, dal realismo, al dada fino al surrealismo ed all’espressionismo, il tutto in una sola decade dei ruggenti anni ’20.  Il celebre critico Paul Ferdinand nel 1926 descrisse l’arte di Dix come: “un disastro naturale, devastante come l’esplosione di un vulcano. Non si sa mai cosa aspettarsi da questo uomo selvaggio”.

Come spesso fanno i pittori tedeschi, anche Dix si impadronì dell’intera storia del medium attraverso il quale creava la sua arte. Egli dipinse alla maniera di Albrecht Dürer, traendo ispirazione da Lucas Cranach. Assieme a contemporanei come Christian Schad, contribuì alla nascita di un nuovo e perverso stile di pittura realista denominato Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività). Nel corso della sua carriera Dix ritrasse una moltitudine di personaggi della società tedesca, da semplici contadini ad eminenti cancellieri della repubblica di Weimar

Ristoranti e gioco d’azzardo: la vita movimentata di Lucian Freud

 Lucian Freud è celebre per i suoi dipinti che ritraggono corpi nudi pervasi da una forte carica drammatica.  L’artista 87enne, nel corso della sua carriera, ha usato come modelli personaggi famosi del calibro di Kate Moss e Jerry Hall ma ultimamente l’attenzione del maestro si è spostata sui proprietari di due grandi ristoranti di Londra e sarebbe a dire il Wolseley e Clarke’s.  Freud ha dichiarato di aver ritratto Jeremy King, co-proprietario del Wolseley sito in Piccadilly per alcuni anni.

L’amicizia tra King e Freud è nata durante le cene abituali che il pittore consumava nel noto ristorante. King ha confermato ai microfoni del Daily Telegraph di aver posato per Freud e che la collaborazione andrà sicuramente avanti “Mi hanno definito una musa e sono orgoglioso di esserlo ma in realtà una musa è una fonte di ispirazione ed io sono semplicemente un modello”. L’altro soggetto dipinto da Freud e Mrs Clarke, proprietaria dell’omonimo ristorante già citato.

La Madonna dei Fusi di Leonardo da Vinci ha rischiato di essere distrutta

 L’ondata di furti ai Danni dell’arte non accenna a fermarsi e questa volta la situazione era piuttosto grave ma fortunatamente i ladri sono stati assicurati alla giustizia e l’opera è stata recuperata. Il 27 agosto del 2003 una gang di 5 malfattori ha infatti confiscato il celebre dipinto di Leonardo Da Vinci intitolato la Madonna dei Fusi, e cosa ancor più sbalorditiva, la banda aveva intenzione di distruggere il capolavoro se i proprietari si fossero rifiutati di pagare un riscatto di 4.25 milioni di sterline.

Ovviamente il dipinto di Leonardo ha un valore stimato ben oltre quella cifra, le sue quotazioni sul mercato si agirebbero infatti sui 30 milioni di sterline.L’opera era stata sottratta dal Castello di Drumlanrig in Scozia, residenza privata del duca di Buccleuch. Il raid dei predoni è stato a dir poco devastante, Alison Russell (25 anni) era in servizio come guida del castello al momento dell’irruzione.

Tre grandi mostre da non perdere nel Regno Unito

Tris d’assi d’arte contemporanea per Irlanda e Regno Unito che continuano a macinare grandi mostre su grandi mostre mentre l‘offerta contemporanea italiana marcia decisamente a passo di tartaruga. Si parte con l’ Irish Museum of Modern Art di Dublino che propone fino al 23 marzo un’interessante mostra di Francis Alÿs dal titolo Le Temps du Sommeil. Moderno sognatore urbano Alÿs è da sempre alla ricerca delle assurdità e delle futilità della vita cittadina.

L’artista è la versione contemporanea del concetto del flâneur creato da Baudelaire, un vagabondo senza meta che attraverso la piattezza e la bassezza dell’umanità riesce a cogliere dei momenti poetici. Nel corso dell’evento saranno presentati una serie di dipinti, collages e diari di performances che documentano imprese folli come spingere un grande blocco di ghiaccio attraverso Mexico City fino a vederlo consumarsi in una piccola pozzanghera. La Serpentine Gallery di Londra ospita invece dal 3 marzo fino al 25 aprile, una retrospettiva dedicata a Richard Hamilton.

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