Il Famoso sito Virtualtourist ha realizzato anche quest’anno la sua personale top ten degli edifici più brutti del mondo tenendo conto delle opinioni delle centinaia di migliaia di utenti che visitano il sito ogni mese. Ovviamente alcuni di questi edifici sono stato più volte celebrati dal gotha dell’architettura mondiale come vere e proprie opere geniali oltre che innovative. Ma alla gente sembrano non piacere, ed allora ci si chiede a chi serve l’architettura? ovviamente il cittadino comune non può essere elevato al rango di esperto di design ma è innegabile che qualunque edificio è progettato da un uomo per essere usato da un uomo.
Centro Pompidou
Tino Sehgal e le sue strane vendite mettono in cattiva luce il Centre Pompidou
Il video artista francese Fred Forest è alla ricerca della verità. A dirla tutta la sua lotta per far luce sulle spese del Centre Pompidou di Parigi va avanti da oltre dieci anni e sembra ben lungi dal terminare. Il fatto è che Fred Forest accusa il Centre Pompidou di essere poco chiaro nei suoi acquisti delle opere in collezione permanente e c’è da dire che in passato la legge gli ha dato ragione. L’ultima vicenda in ordine di tempo riguarda l’acquisto da parte della celebre istituzione della performance Welcome to This Situation del chiacchieratissimo artista Tino Sehgal.
L’opera in questione è costituita da sei attori che mettono in scena una conversazione contenente citazioni da filosofi sconosciuti, ogni qualvolta un visitatore si trova ad entrare nell’ambiente gli attori lo accolgono con un bel Welcome to This Situation. Questa performance è quindi l’acquisto del Centre Pompidou che da oggi può rimetterla in scena a proprio piacimento Come già accennato in un nostro precedente articolo Tino Sehgal è solito vendere le sue opere in forma verbale in presenza di un notaio, senza alcun contratto scritto e soprattutto senza una ricevuta.
Jeff Koons alla 24 ore di Le Mans con una BMW
Il prezzemolino Jeff Koons non accenna a voler rallentare il suo maniacale interesse per l’iper-presenzialismo artistico. Stavolta il novello Re Mida dell’arte contemporanea ha deciso di utilizzare il suo tocco magico sul mondo dei motori. La nota casa automobilistica tedesca BMW ha infatti lanciato una collaborazione con l’artista americano, nel corso del progetto Jeff Koons creerà alcuni interventi sulla carrozzeria del novo gioiello M3 GT2. La vettura farà parte di Art Car, fantasioso e fantastico progetto a metà tra arte, motori e design, nato nel 1975 per volere della casa bavarese cui hanno partecipato grandi artisti della scena internazionale.
Nel corso degli anni Art Car ha infatti visto la partecipazione di nomi del calibro di Frank Stella,autore di una 3.0 CSL nel 1976 Roy Lichtenstein che firmò nel 1977 la mitica BMW 320i Gruppo 5, Andy Warhol che invece modificò una M1 nel 1979 e Alexander Calder che nel 1975 inaugurò il progetto creando una coloratissima composizione su una BMW 3.0 CSL.
La Francia cala i suoi assi per il 2010
Avevamo citato ieri la mancanza di buone notizie dal versante francese e ci eravamo ripromessi di parlarvi dei transalpini non solo riguardo scioperi e furti d’arte. Oggi siamo quindi qui a fornirvi una lista di impedibili mostre che avranno luogo a Parigi, proprio come avevamo fatto nel nostro precedente articolo sull’Inghilterra.
Il Centro Pompidou renderà omaggio all’eccentrica pittura di Lucian Freud in una mostra monografica dal titolo Lucian Freud. L’atelier che aprirà le sue porte dal 10 marzo. Questa è la seconda grande retrospettiva dedicata a Freud in territorio francese. La prima fu organizzata sempre dal Centro Pompidou nel 1987.
Il Grand Palais di Parigi propone invece dal 24 febbraio al 24 maggio una mostra dedicata al più sublime dei pittori inglesi : William Turner (1775-1851). Il grande maestro sarà il protagonista dell’evento intitolato Turner et les Maîtres, dove il genio del pittore inglese sarà affiancato ad opere che hanno ispirato la sua creatività e stiamo parlando di nomi del calibro di Canaletto, Rembrandt, Rubens e Claude le Lorrain.
Anche il Louvre entra in sciopero
Alcuni giorni fa vi avevamo dato notizia dello sciopero dei dipendenti del Centre Pompidou di Parigi. Ieri la vicenda si è infittita poiché altre due importanti istituzioni museali francesi si sono unite alla protesta. Si tratta del celebre museo del Louvre ed il Palazzo di Versailles che hanno chiuso i loro cancelli in barba a centinaia di turisti che si apprestavano a visitare le sale espositive dei musei. I poli culturali parigini sono insorti dopo l’assurda decisione del governo di perpetrare numerosi tagli tra le forze lavoro.
In settimana i sindacati si sono incontrati con le istituzioni ma secondo quanto dichiarato da Kamal Hesni, delegato dell’unione dei musei il meeting non avrebbe portato alcun risultato: “Il nostro incontro con il ministero della cultura della scorsa notte non è arrivato a nulla, quindi mi pare logico che lo sciopero andrà avanti ad oltranza“. Secondo l’unione CFDT il governo rimpiazzerà un lavoratore ogni due che andranno in pensione, ciò manderebbe in tilt la macchina culturale dell’intero paese.
Il centro Pompidou si trasforma in un circo mobile
Dimenticate Leoni, tigri, giocolieri, acrobati e clowns, la notizia arriva fresca fresca dall’AP: il Centro Pompidou di Parigi ha intenzione di istituire un grande circo mobile si ma con opere di Pablo Picasso, Henry Matisse, Alexander Calder e chi più ne ha più ne metta. Tale maestoso circo artistico porterà i capolavori dell’arte contemporanea e moderna nelle regioni della Francia e nei sobborghi che non godono di una degna offerta culturale.
L’iniziativa prenderà il nome di Pompidou Mobile e si preannuncia come un progetto di avanguardia anche sotto il profilo architettonico proprio come l’audace centro omonimo che fu al centro di numerose polemiche quando aprì al pubblico nel 1977 la sua nota struttura con i grandi tubi. Per ora sono stati utilizzati parte dei fondi stanziati per il progetto e l’itinerario non è stato tracciato ma è certo che il Pompidou Mobile porterà, in maniera del tutto gratuita, un bagliore di speranza in quartieri attanagliati dal crimine e periferie abbandonate a se stesse.
Wassily Kandinsky al Centro Pompidou di Parigi
Il Centro Pompidou di Parigi presenta al pubblico dall’8 aprile al 10 agosto 2009 una grande mostra sull’artista russo Wassily Kandinsky che avrà il titolo di Kandinsky, l’evento sarà il primo in 25 anni ad offrire una dettagliata panoramica dell’artista documentando i periodi chiave della sua carriera attraverso una selezione di dipinti famosi che vanno dal 1907 al 1942. Grazie alla collaborazione tra il Centre Pompidou, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, quest’importante retrospettiva sarà in mostra a Monaco, Parigi e New York.
Attraverso 100 eccezionali opere il grande pubblico potrà ammirare il genio del grande artista russo. La mostra offrirà un compendio cronologico sul lavoro di Kandinsky attraverso una selezione dei suoi dipinti più importanti che include le sue serie sulle Improvvisazioni, Impressioni e Composizioni e mostrerà tutti i motivi tematici del lavoro del grande artista come i cavalieri a cavallo, i paesaggi montani, i tumultuosi paesaggi marini ed altri immaginari apocalittici e religiosi. Il percorso espositivo sarà inoltre arricchito da una serie di ultime acquisizioni del Centro Pompidou che includono acquarelli e manoscritti del cosiddetto periodo russo di Kandinsky dal 1914 al 1917.
Al centro Pompidou una mostra senza opere

Parigi – Quasi mezzo seocolo fa Yves Klein organizzò quella che fu certamente la prima mostra senza opere della storia. Nel 1958 infatti, nella galleria Iris Clert non c’era assolutamente niente da vedere salvo che delle pareti vuote. Per festeggiare l’anniversario di tale evento il centro Pompidou di Parigi ha organizzato dal 25 febbraio al 23 Marzo 2009 una grande mostra dal titolo Voids: A Retrospective esibendo 50 anni di mostre senza opere che da settembre si sposterà al Kunsthalle Bern, di Berna in Svizzera. La mostra alquanto controversa non fa altro che alimentare una serie di domande: Quali sono i limiti di una mostra? Quale è l’esatta definizione del termine mostra? Quale ruolo ricopre il museo o la galleria che la ospita? E parlando degli spettatori, possono essere considerati essi stessi la mostra?
In più l’evento al centro Pompidou fa sorgere un altro quesito: tali eventi così effimeri possono essere ricreati con successo?
Fatto sta che l’idea di creare una mostra senza opere rappresenta comunque un limite estremo oltre il quale è molto difficile andare.