Anche Gavin Turk subisce il vecchio trucco del mattone

 Pochi giorni fa la scultura Revolting Brick di Gavin Turk costituita da un semplice mattone firmato dall’artista era esposta su di un bel piedistallo in occasione della mostra Bricks (mattoni appunto) all’Area 10 Project Space di Londra. All’interessante manifestazione erano stati invitati anche altri artisti come Jess Blackstone, Joe Crowdy, Richard Elliott, Jessica Harris, Paul O’Kane e Georgina Starr. Il giorno prima del finissage della mostra i direttori della galleria si sono però accorti di un particolare agghiacciante, il mattone di Gavin Turk era stato rubato.

Al posto dell’opera di Turk che è quotata attorno alle 3.000 sterline, un furbo ladruncolo aveva installato una sua opera e cioè un altro mattone del valore di 40 pence con su scritto “Grazie tante e buona giornata”. Il mattone di rimpiazzo è stato preso da una pila di altri 500 che era presente in un’altra sala della galleria, ovviamente i visitatori erano stati incoraggiati a portarsi via un mattone dalla pila, tale malaugurata idea ha sicuramente facilitato non poco il lavoro del ladro di turno il quale non ha dovuto far altro che prendere un mattone e metterlo al posto di un altro.

Terence Koh a Parigi ma questa volta senza i suoi escrementi

 Girovagando per l’immenso universo dell’arte contemporanea vi sarà sicuramente capitato  di imbattervi in Terence Koh. Per quanti di voi non lo conoscessero possiamo dirvi che questo eclettico artista, noto anche con il monicker asianpunkboy, è stato assoldato nei primi anni della sua carriera da Charles Saatchi che lo ha catapultato direttamente nell’olimpo dell’art system.

Ovviamente il giovane artista dalle origini cinesi e di nazionalità canadese non è certo entrato nella scuderia del grande mercante grazie ad una raccomandazione ma solamente per suo merito e per una carica artistica sfrontata ed esplicita che sin dalle prime mostre si è abbattuta su media come fotografia, stampa, scultura, performance ed installazione sino ad arrivare ai libri fatti a mano e le zines.I temi trattati da Terence Koh si allargano sul mondo punk, sull’omosessualità e sulla pornografia. Tanto per dirne una, l’artista si è guadagnato la fama internazionale ad Art Basel nel 2006 vendendo i suoi escrementi per 500.000 dollari.

Charles Saatchi e Larry Gagosian, cosa bolle in pentola?

I due più grandi protagonisti del mercato dell’arte internazionale non si fermano mai, nemmeno per respirare. Charles Saatchi e Larry Gagosian stanno infatti affilando le armi in previsione delle loro prossime mosse, ma andiamo per gradi.

La Saatchi Gallery e Channel 4 hanno annunciato l’evento New Sensations 2009. Alla manifestazione prenderanno parte 20 studenti provenienti dalle scuole d’arte del Regno Unito. i 20 artisti presenteranno le loro opere in una mostra che si terrà il prossimo 9 ottobre. Il programma New Sensations è stato lanciato nel 2007 per scoprire i più creativi talenti del Regno Unito e per sostenere gli studenti d’arte alla fine del college. Tra i giurati addetti alla selezione degli artisti figurano anche il celebre artista Gavin Turk ed Allison Jacques dell’omonima galleria d’arte di Londra.

Il Sangue di Marc Quinn alla National Portrait di Londra

La National Portrait di Londra si è aggiudicata un’importante opera del celebre artista Marc Quinn per la sua collezione permanente. Si tratta di Self scultura che è’ costata la vertiginosa cifra di 300.000 sterline ma a dispetto dell’incredibile cifra, sintetizza l’intera sperimentazione del grande artista inglese.

L’opera raffigura infatti la testa dell’artista ed è costituita da 4,5 litri di sangue successivamente congelato che Quinn ha avuto il coraggio di farsi togliere nel corso di 5 mesi. La prima scultura della serie Self è stata prodotta nel 1991 ed esposta alla famosa mostra con il nutrito drappello degli Young British Artists dal titolo Sensation, organizzata da Charles Saatchi alla Royal Academy di Londra nel 1997. Quinn ha poi deciso di creare una statua ogni cinque anni, monitorando così i suoi cambiamenti ed il suo invecchiamento.

Le accuse di Charles Saatchi


Forse si è trattato di uno sfogo frutto di un attacco di invidia o forse è stata solamente la reazione di un padre che richiama all’ordine il proprio figlio, sta di fatto che alcuni giorni fa il magnate dell’arte Charles Saatchi ha duramente criticato il suo pupillo nonchè star dell’arte contemporanea Damien Hirst.

Nuove grane quindi per il nostro beniamino che come ricorderete ha da poco subito un attacco di guerrilla art da Cartrain che gli ha sottratto un pacco di matite dall’installazione Pharmacy. Charles Saatchi solitamente non parla delle sue opinioni artistiche si è improvvisamente sbottonato in occasione di un intervista per il suo nuovo libro dal titolo My Name is Charles Saatchi and I am an Artoholic che in italiano suonerebbe un poco come Il mio nome è Charles Saatchi e sono un arte-dipendente, gioco di parole sulla frase tipo di ogni presentazione personale alle riunioni degli alcolisti anonimi.

Dash Snow, iniziano le speculazioni?

Il primo test per il mercato postumo delle opere del compianto street artist Dash Snow è stato messo in stand by. Secondo quanto dichiarato da Simon de Pury direttore della casa d’aste Phillips de Pury, poco prima della sua morte Dash Snow avrebbe donato un’opera al Watermill Center di Robert Wilson che avrebbe dovuto metterla all’asta per beneficenza il prossimo 25 luglio.

Le aste di beneficenza organizzate dalla Watermill foundation rappresentano dei veri e propri eventi dove si riuniscono i più grandi collezionisti di tutto il mondo. Ma gli organizzatori dell’asta hanno dichiarato che l’opera di Dash Snow sarebbe stata ritirata dall’importante asta e che tale decisione sarebbe stata presa da Robert Wilson per rispettare il dolore della famiglia dell’artista. Wilson è stato per diverso tempo collezionista delle opere di Snow e un amico di famiglia. La morte di Dash Snow in seguito ad un overdose di eroina ha dato il via ad una serie di speculazioni ed il mercato dei suoi collages, fotografie ed altri lavori sta subendo un’impennata verso l’alto. 

Charles Saatchi ha scoperto l’America, in Inghilterra

Charles Saatchi non finisce mai di stupirci, il magnate dell’arte questa volta ha deciso di voltare le spalle ai Young British Artists, la corrente artistica di artisti inglesi da lui stesso creata negli anni ’90 che lo ha reso ancor più ricco e che ha visto schizzare in vetta alle classifiche dell’art world internazionale nomi del calibro di Damien Hirst, Mat Collishaw, Sam Taylor-Wood, Tracey Emin e tanti altri.

Saatchi ha infatti deciso nuovamente di puntare sulla giovane arte ma stavolta il poliedrico gallerista avrebbe intenzione di dedicarsi agli artisti americani, la cosa ancor più originale è che Saatchi vorrebbe imporre tali nuovi talenti ai collezionisti del Regno Unito.

Ci pensa Saatchi a liberare gli artisti

Londra – La Saatchi Gallery in collaborazione con Clear Channel Outdoor è in procinto di lanciare una campagna nazionale a supporto dei giovani artisti e delle persone interessate a comprare arte in questi tempi di recessione economica.

L’impero capitanato da Charles Saatchi ha infatti iniziato a tappezzare l’intero impero britannico con centinaia di posters con su scritto Free the artists, letteralmente liberate gli artisti. E’ l’ennesima trovata di una vera e propria volpe del mercato dell’arte che nel bene o nel male riesce sempre a catalizzare l’attenzione ed a far registrare con il suo sito Saatchi Online vendite annuali che si aggirano approssimativamente sui 130 milioni di dollari. La campagna Free The Artists non sarà certo destinata a restare tra i confini del Regno Unito. Il progetto prevede un battage pubblicitario persino in Italia, passando per Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti.

La crisi e l’arte

L’Art Trading Fund, fondo per l’arte lanciato a Londra nel 2008 con l’obiettivo di racimolare 50 milioni di dollari da investire nell’arte contemporanea, ha recentemente annunciato tramite la voce del co-fondatore Chris Carlson di essere costretto a rinviare l’attività a causa delle difficoltà incontrate nel raggiungere la cifra concordata.

Il fondo che annovera tra i suoi consulenti anche Charles Saatchi sarebbe riuscito a stringere accordi verbali per 35 milioni di dollari ma di fatto nelle casse sino ad ora ci sono solo (si fa per dire) 15 milioni di dollari. Nel frattempo la Meridian Art Partners di New York, società che gestisce un altro fondo per l’arte, ha recentemente dichiarato di aver notevoli difficoltà nel raggiungere la cifra di 100 milioni di dollari da investire nel mercato dell’arte. Stessa sorte per la Dean Art Investments che ha rinunciato al suo progetto di racimolare 50 milioni di dollari da reinvestire in opere d’arte.

L’effetto Saatchi

Gli artisti contemporanei inglesi sono ormai talmente quotati nel mercato dell’arte internazionale che ogni galleria italiana vorrebbe averne uno, magari anche uno poco famoso ma rigorosamente di sangue britannico. Certo è che ultimamente anche gli artisti della Repubblica Ceca sono molto in voga ma l’Inghilterra è sempre l’Inghilterra. Gli Young British Artists sembrerebbero essere i porta bandiera di una vena creativa inesauribile, un vero tesoro per la terra di Albione per molto tempo devota a John Constable, J. M. W. Turner e Francis Bacon quali rappresentanti dell’arte britannica nel mondo. Oggi tutto è cambiato e la Gran Bretagna sembra sfornare un talento al mese. Dietro questa fucina di creatività c’è sicuramente la mente geniale di Charles Saatchi, proprietario dell’omonima galleria, collezionista d’arte e co-fondatore della famosa agenzia pubblicitaria londinese Saatchi and Saatchi.

Ma cominciamo per gradi, nel 1988 un gruppo di 16 artisti del Goldsmiths College di Londra capitanati da Mr. Damien Hirst al secondo anno di college, prese parte ad una storica mostra chiamata Freeze in uno spazio espositivo alternativo nei Docks di Londra. Alla mostra assistette anche il buon Saatchi che rimase subito colpito dagli animali sotto vetro di Hirst tanto da divenirne il maggiore collezionista.

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