C’è la crisi ma non per le aste di arte contemporanea

Il destino dell’Unione Europea è nelle mani di Atene e le mani di Atene sono mani di burro. Giusto oggi, la prima pagina de la Repubblica è occupata dalla profonda crisi ellenica e pare che la popolazione sia ormai nel più completo sconforto. Non a caso sono in molti ad aver già ritirato i propri contanti dalle banche. Insomma la crisi è una brutta bestia ed è chiaro che non la Grecia non è la sola nazione ad avere l’acqua alla gola. Eppure non possiamo non notare un fatto assai curioso vale a dire la totale disomogeneità tra il sistema economico mondiale ed il mercato dell’arte.

Già perché se il mondo non riesce più a scendere a patti con l’ormai imperante crollo dei mercati finanziari, le compravendite di beni di extra lusso come le opere d’arte, dopo aver subito un leggero contraccolpo dovuto alla bolla speculativa innescata da Hirst, sono risalite alla grande totalizzando una lunga serie di record. Ad inizio mese un’asta di arte contemporanea che ha avuto luogo da Christie’s New York ha totalizzato la bellezza di 388 milioni di dollari di bottino mentre Sotheby’s ha chiuso con tutti i lotti venduto per un totale di 266 milioni di dollari.

Top flop delle aste internazionali del 2011

Anche se quest’anno la crisi economica ha affondato ancor di più i suoi affilati artigli nelle carni dei mercati economici internazionali, il mercato dell’arte ha resistito ad ogni attacco. Anzi, si potrebbe dire che dopo il crollo dovuto alla bolla speculativa, le aste anno ripreso alla grande macinando record su record. Tutto rose e fiori quindi, verrebbe da pensare, ma anche il variegato mondo delle aste ha i suoi nei ed il sempre pronto magazine Artinfo è andato a scovare i lotti d’arte che nel corso di questo lungo 2011 hanno fatto letteralmente flop.

Partiamo (purtroppo) parlando di un artista italiano, vale a dire il nostro mitico Alighiero Boetti. Nell’ottobre del 2011 la casa d’aste Bonhams di Londra ha messo all’asta l’opera Anno del 1984. La base d’asta era tra i 2 milioni e i 2.8 milioni di dollari. Morale della favola la grande composizione di Boetti non ha ricevuto nessuna offerta ed è rimasta invenduta.

Christie’s in crisi? arriva Spiderman a salvarla

Tempi duri anche per le case d’asta ed allora che fare? La risposta è molto semplice, fare come fanno tutti ovvero spettacolarizzare l’arte per tentare di abbracciare un range di pubblico sempre piú vasto. L’ideaccia questa volta è stata partorita dalla mente di Christie’s, vero e proprio colosso internazionale che non ha certo bisogno di presentazioni.

Tutto è partito dalla brutta figura rimediata agli inizi di novembre quando la casa d’aste ha organizzato una grande svendita di arte moderna ed opere di stampo impressionista. All’evento sono stati presentati circa 81 lotti, un bottino assai cospicuo che ha però miseramente fallito il suo obiettivo commerciale. Christie’s ha infatti sovrastimato alcune opere ed alla fine dei 211 milioni di dollari stimati “solo” 144 milioni di dollari sono entrati nelle casse del colosso. Arriviamo quindi al nocciolo della questione, proprio domani sera Christie’s sará teatro di un’altra importante asta dove figurerá anche un gigantesco ragno diell’artista francese Louise Bourgeois.

Chuck Close ed altri artisti fanno causa a Sotheby’s e a Christie’s

C’è gran maretta nel mercato dell’arte, Sotheby’s ad esempio è ancora alle prese con i suoi movimentatori in attesa di rinnovo di contratto. Come se tutto questo non bastasse, negli ultimi giorni si è aggiunta un ulteriore polemica che minaccia di far perdere il sonno anche all’altra blasonatissima casa d’aste, vale a dire Chirstie’s.

Un nutrito gruppo di star dell’arte contemporanea guidato da Chuck Close ha deciso di fare causa a due succursali newyorchesi di Christie’s e di Sotheby’s per aver violato il diritto di rivendita, sancito da una legge del 1977. Ma in soldoni come funziona questa legge? In pratica ogni persona intenzionata a mettere in vendita le opere di un determinato artista ancora in vita (o comunque deceduto da meno di 20 anni), deve per forza di cose versare il 5 percento del ricavato alla fondazione che detiene i diritti dell’artista o all’artista stesso. La legge riguarda lo stato della California ma è valida anche per opere vendute in altri stati, se quest’ultime sono state create da un cittadino residente in California.

In vendita le foto di Kate Moss nuda

Su Kate Moss I giornali scandalistici hanno scritto migliaia di articoli di gossip. Da quel 15 settembre 2005, data in cui la rivista britannica Daily Mirror pubblicò in prima pagina, ed in un ampio servizio, alcune fotografie che ritraevano Kate Moss, insieme al compagno il celebre cantante Pete Doherty, nell’atto di consumare cocaina, gli eccessi e la condotta di vita della celebre modella hanno decisamente catalizzato l’attenzione pubblica. Verrebbe da dire che con quello scandalo la fama di Kate Moss si ancor di più accresciuta.

Parlando d’arte contemporanea va inoltre detto che l’avvenente modella è stata più volte musa ispiratrice di molti protagonisti della scena internazionale. Basti ad esempio citare la Kate Moss tutta d’oro creata da Marc Quinn o le altre esperienze della bionda modella sia posando direttamente per artisti come Lucien Freud, sia come soggetto involontario di opere create da Russell Young e Banksy.

Quell’opera è di Leonardo Da Vinci, anzi no! anzi si!

Alcuni anni fa, precisamente nell’estate del 2008 la stampa internazionale diffuse una notizia a dir poco stupefacente.  La scoperta di una nuova opera di Leonardo Da Vinci, un ritratto di una bellissima donna dai capelli d’oro ritratta di profilo, appassionò milioni di appassionati d’arte in tutto il mondo. Secondo quanto descritto all’epoca, un dealer americano chiamato Peter Silverman si recò in visita da un suo amico svizzero che aveva appena comprato il dipinto in questione (di un autore anonimo) per una cifra del tutto modesta. Una volta giunto a casa del suo amico Silverman capì che l’opera non poteva essere stata creata da mani anonime e dopo alcune ricerche attribuì il disegno a Leonardo.

Secondo il dealer le quotazioni dell’opera si aggirerebbero attorno ai 154 milioni di dollari ed il personaggio raffigurato altri non sarebbe che Bianca Sforza, figlia del duca di Milano. Tempo dopo ci si rese conto che la storia di Silverman presentava alcune incongruenze e venne a galla la verità. Il dealer aveva infatti comprato di persona l’opera (non esisteva nessun amico svizzero) da Christie’s per 21.850 dollari.

Quando sotto la crosta si nasconde un capolavoro

Il sogno di ogni collezionista è sicuramente quello di scoprire che un dipinto antico, acquistato da chissà quale rigattiere ad un prezzo stracciato, è in realtà un capolavoro d’arte dal valore inestimabile.

Quando nel 1993 David Seton Pollok-Morris Dickson e sua sorella Susan Marjorie Glencorse Priestley portarono un loro dipinto raffigurante la testa di Giovanni Battista alla casa d’aste Christie’s di Londra sapevano benissimo che per loro non c’era speranza  che quel dipinto si trasformasse in un tesoro nascosto e per questo accettarono il verdetto del valutatore. Secondo Christie’s il dipinto era della scuola di Tiziano e fu per questo messo in vendita per circa 8.000 sterline. Molto più tardi i due fratelli scoprirono che il dipinto era stato acquistato da un dealer di Milano che l’aveva fatto restaurare e con grande sorpresa aveva constato che si trattava di un’opera originale di Tiziano dall’incredibile valore di 4 milioni di sterline e forse anche di più. I due collezionisti, decisamente furiosi, hanno quindi deciso di denunciare Christie’s per la negligente attribuzione dell’opera. E pensare che all’epoca gli esperti dissero ai due fratelli che non era il caso di spendere altri soldi per far restaurare il quadro.

In vendita la collezione dello scrittore Michael Crichton, spunta anche Flag di Jasper Johns

 Molti di voi conosceranno sicuramente Michael Crichton, il grande romanziere americano morto nel 2008 a soli 66 anni ha infatti scritto alcuni fra i più popolari libri di fantascienza del mondo i quali sono stati poi adattati per il cinema.Si stima che nella sua carriera il grande scrittore abbia venduto più di 150 milioni  di copie dei suoi romanzi. Crichton è stato infatti autore di celebrati best sellers come Congo (1981), Sfera (1987), Jurassic Park (1990) e Il Mondo Perduto (1995).

Crichton ha inoltre curato la regia di alcuni famosissimo film come Il Mondo dei Robot (1973), Coma Profondo (1978) e Runaway (1984). Come se non bastasse, a completare questa figura di amante delle arti a 360 gradi, Crichton è  stato anche un grande collezionista di arte contemporanea. Il prossimo maggio la casa d’aste Christie’s di New York metterà in vendita 4 opere appartenenti alla collezione dello scrittore. Uno dei pezzi forti della collezione è Flag, di Jasper Johns, forse una delle più importanti opere di arte contemporanea.

Asta tiepida per Simon de Pury

 Mentre le aste serali di Christie’s e Sotheby’s hanno ultimamente registrato cifre multi-milionarie a Phillips de Pury è andata un poco peggio. Lo scorso 12 novembre la celebre casa d’aste ha presentato una piccola selezione di arte contemporanea curata da Simon de Pury in persona. Purtroppo l’intero lotto di opere che aveva una stima totale tra i 6 milioni di dollari e gli 8 milioni di dollari ha totalizzato un modesto ( si fa per dire ) bottino di 7 milioni. L’opera Ice Bucket di Jeff Koons del 1986 è andata ampiamente sotto la sua stima, totalizzando 230.000 dollari. Un poco meglio ha fatto l’opera Untitled del 2006 di Guyton/Walker che è riuscita a raggiungere 74.500 dollari contro i 30.000 di stima massima.

All’asta era presente anche Polaroid Wall, installazione dello street artist Dash Snow, prematuramente scomparso poco tempo fa. L’opera consta di 20 fotografie c-print che documentano momenti di sesso, droga e violenza, temi ricorrenti nella produzione dell’artista. Le fotografie sono in realtà degli ingrandimenti di alcune delle migliaia di Polaroid che Dash Snow ha scattato in maniera quasi compulsiva per tutta la durata della sua breve vita. L’opera è riuscita a raggiungere i 40.000 dollari raggiungendo in pieno la stima di partenza, si trattava inoltre della prima vendita all’asta dopo la morte dell’artista.

Cifre da capogiro per un Rembrandt ritrovato

La casa d’aste Christie’s batterà a dicembre un quadro che già viene presentato come il capolavoro di Rembrandt. L’opera intitolata Ritratto di un uomo, mezzo busto, con le mani sui fianchi del 1658,  rimasta all’oscuro per oltre 40 anni, potrebbe fruttare la ingente cifra di 25 milioni di sterline

L’ultima volta che fu venduta ad un’asta, nel 1930, il prezzo raggiunse 18.500 sterline, equivalente ai sei milioni di sterline di oggi. “Ci aspettiamo di ricevere collezionisti e rappresentanti di istituzioni da tutto il mondo per quella che, il prossimo 8 dicembre a Londra, dovrebbe essere un’asta storica per il mercato europeo dell’arte” dice Richard Knight, uno dei direttori di Old Masters and 19th century art.

Christie’s e l’asta milionaria

Il listino della celebre casa d’aste Christie’s si è recentemente impreziosito di una ricca collezione di fotografie che saranno battute all’asta rispettivamente il 7 e l’8 ottobre. Questi capolavori spaziano dal 19 secolo sino alle stampe contemporanee e faranno parte di 4 vendite separate: The American Landscape: fotografie a colori dalla collezione di Bruce e Nancy Berman, Photographs by Sally Mann con fotografie provenienti da una collezione privata di Washington, D.C., fotografie della Miller-Plummer Collection ed una vendita di collezionisti vari.

La vendita di ciascuno di questi grandi lotti sarà preceduta da una spettacolare mostra opitata dalle Christie’s Galleries al Rockefeller Center di New York che avrà luogo il prossimo 3 ottobre. Si stima che la vendita di tutte le opere potrebbe fruttare la bellezza di 9 milioni di dollari. Ma analizziamo nello specifico i pezzi più importanti delle varie collezioni. Tra le opere in vendita nel lotto dei collezionisti vari spicca un raro e magnifico portfolio con immagini degli indiani nordamericani eseguito da Edward S. Curtis, il set di circa 40 immagini potrebbe realizzare 900.000 dollari.

Christie’s lancia l’applicazione online per le aste

 Importante notizia che rivoluzionerà il mercato dell’arte internazionale, Christie’s uno dei più importanti operatori del mercato ha da poco annunciato la disponibilità di una nuova applicazione online che offrirà immense prospettive a tutti gli utenti Apple.

Da questo week end infatti, tutti i possessori di un iPhone o di un iPod Touch potranno accedere alla nuova piattaforma online di Christie’s che conterrà anteprime di tutti gli oggetti e le opere all’asta, i risultati delle vendite e molto altro ancora. Questa applicazione del tutto gratuita sarà disponibile per tutti i visitatori del sito della casa d’aste e potrà essere scaricata anche alla pagina Facebook e Twitter della compagnia.

Quanto vale un’opera d’arte?

L’opera d’arte è un bene soggetto a continui mutamenti economici che in alcuni casi sono difficilmente prevedibili. Il valore di un lavoro artistico dipende da tanti fattori quali le dimensioni, il numero e la qualità delle mostre a cui partecipa l’artista che lo ha concepito oltre che le variazioni sulla richiesta di mercato delle opere del suddetto artista. Per meglio comprendere l’andamento delle quotazioni di un’artista è molto spesso utile seguire i passaggi d’asta con lavori della sua produzione. Facciamo qualche esempio:

Joseph Kosuth ha fatto registrare il suo ultimo passaggio in asta il 13 novembre del 2008 da Christie’s, New York. La sua opera Titled, art as idea as idea (1967), foto montata su masonite, cm 152,4 x 152,4 è stata venduta al prezzo finale di 110.500 dollari. Il record di vendita di un’opera di Kosuth è di 337.000$ per Five words in yellow neon (1965), opera al neon venduta al doppio della stima da Sotheby’s, New York, il 15 maggio 2008.

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