Igor e Gleb Aleinikov

 

 

Nasce a Mosca nel 1985 il Cine Fantom Club, per opera di Igor Aleinikov e di suo fratello Gleb Aleinikov ideatori dell’omonima rivista e registi di cinema sperimentale. Strettamente connesso al movimento underground “parallel cinema” di cui gli stessi fratelli Aleinikov furono protagonisti, sin dall’inizio il Cine Fantom film club è stato un importante punto di riferimento per artisti, scrittori e registi indipendenti che desideravano percorrere strade lontane dal cinema ufficiale sovietici.

Chi critica la critica?

A volte la critica si sbaglia e quando lo fa, prende delle cantonate assurde. Anzi, la frase più corretta sarebbe questa: la critica si sbaglia. Si sbaglia nel suo buonismo ma anche nel suo voler per forza stroncare opere ed artisti che in seguito riescono a sovvertire il risultato, portando a casa la vittoria finale.

Kim Ki-Duk e la Pietà che piace al pubblico

Mentre il povero Bellocchio si infuria per la sua sonora batosta a Venezia e decide di non partecipar mai più ad un festival, per Kim Ki-Duk va tutto a gonfie vele. Dopo aver stravinto in Laguna il suo Pietà arriva finalmente nelle sale ed il pubblico lo acclama. Andiamo a vedere cosa pensa la rete di questo grande film…

Prometheus e la caduta di Ridley Scott

E’ strano dirlo di un prequel, che almeno una coda dovrebbe per forza averla, ma Prometheus non ha proprio né capo né coda. Apparentemente gli sceneggiatori di Ridely Scott si sono sforzati di spiegare una delle prime scene di Alien, là dove si scopre che una civiltà di alieni (chiamati Space Jockey) è stata sterminata e sfruttata da altri alieni parassiti…

Asolo Art Film Festival 2012

Benvenuti alla 31^ Edizione di AsoloArtFilmFestival, il più antico Festival al mondo di cinema sull’arte. Anche quest’anno motivati dal rispetto di una grande tradizione, dalla straordinaria partecipazione ottenuta dal bando e dal successo dell’ultima edizione, ci siamo dati un gran da fare per programmare una manifestazione senza precedenti.

Molti i film arrivati ad Asolo che hanno reso impegnativa e stimolante l’attività di selezione che sarà proposta al Teatro Duse dal 18 al 29 agosto 2012. Oltre 40 film in concorso e 20 nazioni rappresentate, con un contributo importante dalle produzioni italiane e dalle scuole di cinema. Inoltre una ricca rassegna speciale di Cinema Russo, un omaggio al cinema del Paraguay e una sezione dedicata ai più giovani.

Focus su Norman MacLaren

Domenica 15 luglio 2012 dalle ore 21 Kino e Abstracta presentano una serata interamente dedicata al cinema di animazione del grande autore canadese. I lavori selezionati da Alfio Bastiancich, uno dei più importanti studiosi di MacLaren e autore di diverse pubblicazioni al riguardo, verranno brevemente presentati e introdotti. Il lavoro di MacLaren, in cui la tecnica è sempre funzionale allo spunto narrativo e concettuale si snodano così in un percorso poetico e didattico ogni volta di grande spessore tecnico e lirico.

“Norman MacLaren. Regista scozzese, naturalizzato canadese, del cinema di animazione, nato a Stirling l’11 aprile 1914 e morto a Montréal il 26 gennaio 1987. Artista-artigiano per eccellenza, esplorò incessantemente le possibilità tecniche e linguistiche del cinema di animazione, senza tuttavia mai dimenticare l’esigenza morale di stabilire una forte comunicazione con il pubblico. La sua filmografia conta sessantasei opere, tutte caratterizzate da un’incessante ricerca e da un implacabile rigore compositivo.

Ultimi giorni per partecipare al Festival Abstracta 2012

La visione genera mondi e la creazione di mondi inizia dagli elementi costitutivi del mondo. Tuttavia ogni elemento può essere reinvestito di senso e “astratto” dal contesto. Ogni elemento può nondimeno essere “l’astratto” del contesto: suo elemento rappresentativo da indagare per giungere alla costituzione di una meta-visione meglio comprensiva del tutto. In definitiva un’investigazione sugli elementi (non necessariamente puri) di “qualcosa” e sul loro senso speculativo nudo prende proprio nella cosa investigata un punto di partenza che non è negato, ma solo “astratto”. Astrarre dunque è anche leggere nuovamente, astrarre da qualcosa può significare cercare il nodo primigenio, senso della visione, nuova semiosi degli elementi.

L’ultima mostra del cinema astratto si svolse nel 1951 a Liegi, in Belgio, organizzata da Jean Raine, artista e cineasta Cobra, e vide la partecipazione dei maestri del cinema degli anni ’20 e ’30, Leger, Duchamp, Dulac, Ernst, Veronesi, Richter, Henri Moore ed altri. Riprendendo una tradizione interrotta, dunque, è stato proposto dal 2006 a Roma Abstracta, l’unico festival di cinema astratto in Italia.

Rendez-vous nuovo cinema francese a Milano

 

Dal 7 al 10 maggio 2012, torna a Milano il festival che porta in Italia il meglio della creazione francese contemporanea. Sta arrivando a Milano la seconda edizione del festival Rendez-vous , appuntamento con il nuovo cinema francese, e proprio in un anno magico per il cinema d’oltralpe.  Una pioggia di Oscar per un film francese, The Artist, ed un clamoroso successo ai botteghini di qua e di là delle Alpi per Quasi amici ( Intouchables ), dimostrano un rinnovato fervore creativo e al contempo una rinnovata attenzione per il cinema francese contemporaneo: un universo composito, eclettico, amato in patria e all’estero per la sua capacità di coniugare industria e artigianato, mercato e sperimentazione.

Rendez-vous, appuntamento con il nuovo cinema francese, è un’iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, realizzata dall’Institut français Italia con il sostegno di UNIFRANCE, che si propone di promuovere e fare conoscere il cinema d’oltralpe in Italia: dopo il grande successo dello scorso anno, l’edizione milanese del festival presenta una selezione di opere di grande qualità artistica, un viaggio in sette tappe nel cinema francese, tra film d’autore, documentari, drammi e commedie popolari.

Scoprire Hunger dopo Shame

Come spesso succede dalle nostre parti, quando un regista riceve un successo inaspettato con una sua pellicola, anche le sue opere precedenti vengono ridistribuite. Anche con Steve McQueen è andata più o meno così. Parliamo ovviamente di una nostra vecchia conoscenza, visto che McQueen è anche uno dei più acclamati protagonisti dell’arte contemporanea. Nel 1999 si è aggiudicato il prestigioso Turner Prize e nel 2007 ha esposto alla Biennale di Venezia, sino a giungere al tripudio del 2009 dove sempre in laguna ha occupato il Padiglione Britannico, proponendo un film che vedeva come protagonisti proprio i Giardini di Venezia, visti nel periodo precedente l’esposizione, evidenziando così la differenza tra i sei mesi che ogni due anni vedono quella zona protagonista, e i rimanenti diciotto, dove la desolazione regna sovrana.

Noi quindi conoscevamo McQueen, i borghesucci del cinema italiano  dovevano ancora scoprirlo e lo hanno fatto con Shame, pellicola che ha stuzzicato i pruriti porno di chi non ha il coraggio di guardare un porno.

Werner Herzog a go-go con 3 nuovi films

Werner Herzog è ormai una vera e propria superstar tanto che quest’anno è riuscito persino a farsi invitare alla Whitney Biennial, assottigliando gli spietati confini tra le arti visive. A 69 anni il grande regista tedesco potrebbe dirsi soddisfatto, il pubblico lo osanna e la critica lo porta su un vassoio d’argento. Eppure il nostro Herzog non si è montato la testa.

 Dopo capolavori del calibro di Nosferatu, Fitzcarraldo e Cobra Verde (tutti aventi come protagonista il dispotico Klaus Kinski) e meravigliosi documentari come Apocalisse nel deserto, Little Dieter Needs to Fly e Il diamante bianco, il nostro poetico regista ha in serbo nuove ed esaltanti avventure per il suo pubblico.

Shepard Fairey si butta nel cinema con 1984

Il nostro Shepard Fairey, noto anche come il falsario della street art, ne sta preparando un’altra delle sue. Dopo aver confessato alla giuria di aver copiato spudoratamente la foto dell’Associated Press per il suo Barack Obama Hope poster ed essersi quindi beccato una multa salata con annessi sei mesi di carcere (che il nostro ovviamente non farà mai), Fairey ha deciso di buttarsi nel dorato mondo del cinema.

Ma procediamo per gradi, circa 4 anni fa il nostro Shepard Fairey fu contattato dalla casa editrice Penguin Books per disegnare la copertina della nuova edizione di 1984 di George Orwell. Oggi, evidentemente attirato dalla trama del libro, il nostro street artist falsario ha deciso di aggiudicarsi i diritti cinematografici del celebre romanzo di Orwell.

Goya, Bacon e Basquiat: 5 film con i maestri dell’arte

Arte e cinema hanno spesso incrociato le loro storie ed i loro destini, dando vita ad esperimenti seminali che in taluni casi hanno scritto la storia e riprogrammato le vecchie concezioni. Tra le altre cose, le storie di molti celebri artisti hanno animato decine di pellicole cinematografiche. Andiamo quindi a vedere le 5 pellicole più interessanti dedicate ai maestri d’arte di tutte le epoche con i relativi giudizi critici:

 Artemisia, Passione estrema ***  – Pellicola incentrata sulla burrascosa vita di Artemisia Gentileschi (1593-1652) davvero ben fatta e troppo spesso sottostimata. Belle le scene dell’artista a lavoro e molto credibile la protagonista Valentina Cervi. Da vedere.

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