Intervista a James Gallagher

In occasione di Prolonging the ecstacy, prima personale italiana presso la CO2 contemporary art di Roma dell’artista americano James Gallagher, abbiamo preparato un’intervista. James lavora attraverso la tecnica del collage per investigare sulla forma e sull’identità. Attraverso il recupero di immagini di scarto e vecchi manuali di sesso anni ‘60 l’artista ripropone un immaginario personale e provocante che riflette sul mondo circostante.

 

Andro Wekua al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta dal 2 maggio al 4 settembre 2011, il progetto speciale di Andro Wekua (Suhumi, Georgia, 1977) appositamente concepito per il Museo e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Arte Moderna e Contemporanea CRT. Nelle prestigiose sale storiche del Castello di Rivoli i visitatori entreranno in contatto con il raffinato immaginario del giovane artista georgiano tra collage, dipinti, sculture di cera e un modello architettonico. Quest’ultimo è ispirato ad un edificio di Suhumi, sua città natale, dalla quale fu costretto a fuggire nel 1990 insieme alla famiglia, a causa degli episodi di pulizia etnica che sconvolsero la regione dell’Abkhazia.

Come afferma Andrea Bellini, curatore della mostra “Suhumi, città oggi semiabbandonata, è per Andro Wekua una città miraggio, una città irraggiungibile, un luogo onirico e del ricordo. Queste memorie – nel lavoro dell’artista – prendono forma anche grazie a collage raffinati, ad immagini in movimento, e ad una inquietante serie di sculture figurative, in ceramica o cera, di bambini e di adolescenti, figure che sembrano provenire da una zona remota del sogno e del trauma”.

Ion Barladeanu l’artista clochard, dalle stalle alle stelle

Giusto la scorsa settimana gli ospiti della galleria Anne de Villepoix erano decisamente chic, il vino di Bordeaux emanava il suo color rubino attraverso i calici ben ordinati e le assistenti di galleria erano impeccabilmente fasciate dal loro abito giallo canarino, tutto insomma era perfetto per la più tipica delle mostre parigine. Eppure quell’artista che accoglieva gli ospiti con il suo grande cappello da cowboy con fare da vera star del contemporaneo, aveva qualcosa di misterioso ed effettivamente va detto che fino al 2008 nessuno aveva mai sentito parlare di lui.

Il nome di quell’uomo è Ion Barladeanu ed ha vissuto nella sala di raccolta della spazzatura posta all’interno di un blocco di edifici di Bucarest fino alla metà del 2008, data in cui il mondo ha scoperto la sua creatività. Oggi finalmente il sogno di un romeno che è cresciuto adorando le stars dei film francesi ed ha custodito come un tesoro una miniatura della torre Eiffel, si è finalmente avverato ed anche Barladeanu è riuscito a raggiungere l’agognata meta della prima mostra personale su territorio francese.

Sweet Sheets, L’omaggio alla fragilità della della carta

Sweet Sheets è un doveroso omaggio alla magia e alla fragilità della carta, appuntamento annuale della Zelle Arte Contemporanea di Palermo e giunto alla terza edizione rinnovandosi in una formula ben più ampia e complessa. Una delicata apologia che vede protagonisti dal 5 febbraio al 14 marzo oltre 60 artisti di diverse generazioni e diverse attitudini, quasi 300 opere di piccolo formato, dalla fotografia al disegno, dal collage, all’incisione, strutturate in un all’allestimento saturato all’accesso, un gioco di rimandi ed attraversamenti, capace di innescare infinite connessioni tra artisti ed opere del tutto distanti.

Si affranca dall’impatto corale del progetto, la fascinazione mitologica dei monotipi di inchiostro su carta che compongono “Le rapitrici”, l’intensa, coinvolgente installazione di Gianni Moretti.
Verranno inoltre presentate e distribuite al pubblico siciliano, due fanzine nate nel 2009, legate da un amore per la carta quale punto di non ritorno di una comunicazione calda e artigianale.
GRAFFA, una raccolta di disegni pinzati da graffette e stampati con toner nudo e crudo a cura delle artiste Laura Giardino ed Elena Rapa, e UND fanzine v.m.18, giunta ad oggi al secondo numero, curata tagliata e rilegata dal fotografo Danilo Pasquali.

La nuova guerra di Justin Lowe

Dopo la personale del 2007, il 22 gennaio 2010 torna ad esporre presso la Galleria Cesare Manzo di Roma Justin Lowe, artista del panorama newyorkese, recentemente in una doppia personale con Jonah Freeman alla Deitch Project di N.Y. (Black Acid Co-op, luglio-agosto 2009).

Lowe espone in questa sede più di trenta collage dal sapore visionario e surreale, seguendo quella scia psichedelica e libertaria che contraddistingue il suo lavoro. Attinge a piene mani dall’immaginario anni ’60 e dal vintage più estremo, sovrapponendo e mescolando copertine di libri, locandine di film e stralci di dischi. Il risultato è sempre elastico e multisensoriale. Conosciuto per le elaborate installazioni, Lowe continua ad usare le sue intense e intrusive composizioni, che intersecano bidimensionalità e tridimensionale per mezzo di dipinti-collage, video e specchi. La manipolazione dei media altera le percezioni dello spettatore conducendo ad associazioni inverosimili: i soggetti, icone di cultura e costume del passato, ammiccano da inconsuete angolazioni confondendo leggenda e storia.

A Milano i supercollage di Eric Bainbridge

La Galleria Salvatore + Caroline Ala di Milano l’11 dicembre inaugura la mostra personale dell’artista inglese Eric Bainbridge intitolata Supercollage.

Saranno presentati oltre 100 collage realizzati con i ritagli di riviste di moda. Con grande senso dell’umorismo e libertà l’artista ricompone immagini quotidiane con un effetto esilarante e allarmante al tempo stesso. Si tratta dei più recenti ed inediti lavori che vengono presentati per la prima volta a Milano. Un’anteprima si era avuta sulla copertina della rivista d’arte inglese Frieze che nel maggio del 2009 ha pubblicato uno di questi lavori.

Celebre per le sue sculture monumentali composte di oggetti ricoperti di pelliccia sintetica, negli ultimi tre decenni Bainbridge ha esplorato una varietà di materiali e interessi. Considerato da molti uno dei più influenti scultori inglesi viventi, ha ampliato continuamente il proprio repertorio ed ha resistito alla tentazione di conformarsi, facendo sì che il lavoro parli un linguaggio che sfida le categorie specifiche dei mezzi espressivi.

The Gallery Apart affida a Luana Perilli la presentazione del nuovo spazio espositivo

In occasione dell’apertura del nuovo spazio di via di Monserrato 40 (Roma), The Gallery Apart presenta l’attesa personale di Luana Perilli intitolata Manutenzione sentimentale della macchina celibe. Il progetto si affida a tre diverse modalità espressive, spaziando dal video, alla scultura, al collage.

Il corpus delle opere ci immerge in un mondo privo di esplicite presenze umane, un universo di oggetti per una volta non inanimati ma anzi, seppur privati della loro naturale destinazione funzionale e dunque resi celibi nel senso della lezione duchampiana, intrisi della vitalità conseguente alle loro precedenti esperienze e quindi in grado di esprimere e trasmettere sentimenti, ricordi, umori.

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