Dalla top 100 alla top 10, la crema della crema dei potenti dell’arte

Dopo le varie top list delle personalità più influenti dell’arte contemporanea stilate dalle testate e dalle case d’asta più prestigiose del mondo, eccoci come di consueto a pubblicare la lista dei potenti dell’arte made in Art+Auction. A dire il vero il magazine aveva già pubblicato una sua Power 100, vale a dire una lista con i 100 nomi più influenti del mondo dell’arte ma ora da questa hit parade è stata attuata una scrematura, in modo tale da stilare una Top 10. Questa nuova classifica rappresenta in termini il meglio del meglio dell’arte contemporanea, nomi che in poche parole fanno il bello ed il cattivo tempo. Ma non perdiamoci in chiacchiere e vediamo di chi stiamo parlando:

1 Sheikha Al-Mayassa Bint Hamad Bin Khalifa Althani – Il nome è senz’altro impronunciabile ma la figlia dell’emiro del Qatar è membro del Qatar Museums Authority, vale a dire mani in pasta dappertutto.

2 Larry Gagosian – Lui non ha certo bisogno di presentazioni. Stiamo infatti parlando dell’inventore del supermarket dell’arte contemporanea con sedi sparse in tutto il globo.

3 Eli Broad – Uomo d’affari e collezionista. E’ fondatore di diversi musei tra cui il MOCA e il LACMA. Nel 2013 delizierà il mondo con il suo nuovo museo.

4 Dasha Zhukova – Bella, ricca e potente. La zarina dell’arte contemporanea dirige il Garage Center di Mosca ed il nuovo Pop Magazine.  

VIP 2.0, la fiera solo su internet ci riprova per il 2012

La seconda parte della stagione artistica non è ancora entrata nel vivo e già si parla della prossima edizione della VIP Art Fair, fiera d’arte interamente ospitata dal web che durante la sua prima edizione ha fatto registrare un alto numero di consensi e di polemiche. Se ben ricorderete, lo scorso anno Globartmag aveva ottenuto un pass per la fiera e vi aveva fornito un ampio reportage su cosa avevano da offrire gli stand telematici.

Il più grosso ostacolo incontrato dalla fiera è stato il boom di presenze online che durante la scorsa edizione hanno sovraccaricato il sito rallentandolo pesantemente. Anche la chat, che permetteva ai visitatori di parlare con assistenti e galleristi, appariva miseramente “impallata”. Dopo tutti questi inconvenienti la direzione della fiera decise, attraverso le parole del suo co-fondatore Jane Cohan, di stabilire un risarcimento del 50% sui costi di partecipazione sostenuti da ogni galleria partecipante. Comunque sia, anche con tutti questi bugs, molte gallerie si sono ritenute soddisfatte dell’evento pilota.

Era per Lars Vilks l’attentato alla Göteborg Biennale, mentre l’asta per Haiti di Ben Stiller chiude col botto

Passiamo rapidamente in rassegna le ultime notizie provenienti dal bizzarro mondo dell’arte contemporanea. Non molto tempo fa vi avevamo dato notizia del presunto attentato terroristico ai danni della Göteborg International Biennial for Contemporary Art. In quel frangente le forze dell’ordine avevano sgomberato il Roda Sten Art Center, dove si stava svolgendo un evento della prestigiosa Biennale, evacuando circa 4000 persone presenti in quel momento nel complesso.

Oggi, ad un paio di settimane di distanza si è appreso che quella minaccia era concreta e che il bersaglio dei terroristi era appunto Lars Vilks. Ma perché Vilks è odiato a tal punto da scatenare un attacco terroristico? Ciò è presto detto: nel 2007 il disegnatore vendette delle vignette ad alcuni quotidiani e periodici come il Nerikes Allehanda. Nei disegni compariva la figura sacra di Maometto, ingiustamente derisa dall’artista. Inutile dire che il fondamentalismo islamico si è subito scagliato contro Vilks e da qul momento i tentativi di attentato si sono moltiplicati.

David Zwirner e Ben Stiller insieme per Haiti

Tra le varie notizie che hanno affollato tutti i canali dell’informazione pubblica in questi ultimi tempi, c’eravamo un poco dimenticati del tremendo terremoto di Haiti del gennaio 2010. Il sisma, sviluppatosi nei pressi di Port au Prince fece  registrare una potenza di magnitudo 7,0 e coinvolse oltre 3 milioni di persone devastando l’intera città. Un evento terribile cui fece seguito una subitanea corsa alla solidarietà che vide la partecipazione di molte realtà culturali provenienti da tutto il mondo.

A distanza di un anno le cose non vanno molto meglio, c’è ancora bisogno di fondi per scuole, ospedali e case. Proprio per questo motivo è nata Artists For Haiti, una collaborazione tra il noto gallerista David Zwirner e l’ancor più noto attore Ben Stiller. I due sono riusciti ad organizzare un’asta di beneficenza contattando 25 grandi nomi dell’arte contemporanea come Jasper Johns, Jeff Koons e James Rosenquist. Il bello è che questi celebri protagonisti della scena internazionale non hanno ceduto un loro lavoro minore, magari uno schizzo o un disegno ma hanno creato un’opera appositamente per la manifestazione.

VIP Art Fair, la nuova fiera per i big esclusivamente online

Le fiere d’arte contemporanea rappresentano sempre una prestigiosa e redditizia piattaforma di mercato per le gallerie. Va detto inoltre che i collezionisti all’interno delle fiere hanno a disposizione una vasta scelta di opere da poter aggiungere al loro carnet. Insomma le fiere sono e saranno grandi appuntamenti della stagione artistica internazionale. Ovviamente non tutti dispongono del tempo necessario per recarsi a visitare le maggiori fiere internazionali come Frieze a Londra, ARCO a Madrid o Art Basel a Miami Beach.

Dal prossimo 22 gennaio (fino al 30 gennaio 2011) questo problema potrebbe dissolversi come neve al sole. Già perchè proprio in quella data sarà inaugurata una nuovissima fiera d’arte contemporanea che prende il nome di VIP Art Fair. La caratteristica principale di questa piattaforma è che tutto si svolgerà su internet, insomma gallerie, artisti ed acquisti saranno tutti online.

Le piccole gallerie contro i Mc Donald’s dell’arte

Pensavate che il mercato dell’arte contemporanea fosse ultimamente preda di un continuo ristagno? Niente di più sbagliato, o almeno l’affermazione non è valida per i top players del mondo dell’arte internazionale. Se la vostra galleria soffre e non riesce a totalizzare un cospicuo numero di vendite anche dopo aver partecipato a fiere e via dicendo, sappiate che le gallerie d’alto bordo in questo momento stanno vendendo alla grande. Ne è prova il nugolo di notizie positive riguardo agli andamenti delle vendite di Art Basel  Miami Beach edizione 2010.

Il New York Times addirittura scritto “The Art Market is Back!“, si il mercato dell’arte è tornato ma forse per alcuni non è mai andato via. I magazine parlano infatti di battaglie tra collezionisti per aggiudicarsi un’opera di De Kooning o di Jeff Koons ma è chiaro che ci si riferisce ad un mercato di fascia alta, impensabile per il medio o piccolo collezionista.

Outsider art e misteri da David Zwirner a New York

La prestigiosa galleria David Zwirner di New York ha deciso di battere la calura estiva ed ha presentato un summer show decisamente interessante dal titolo The Evryali Score (che fra l’altro si conclude proprio stasera), organizzato dal curatore Olivia Shao. Lo spazio ha messo in mostra una discreta quantità di opere su carta, video ed oggetti molto misteriosi ed apparentemente slegati che sulle prime potrebbero prendere il pubblico in contropiede.

Il titolo dell’evento è ispirato alla composizione Evryali, opera musicale per pianoforte del greco Iannis Xenakis (1922-2001) a sua volta ispirata ad una delle tre gorgone, figure della mitologia greca dall’aspetto mostruoso. La caratteristica principale che lega le opere in mostra è che le stesse sono state perlopiù create da artisti poco noti, a dire il vero molti di essi sono dei completi outsider.

Il Giudice parla chiaro: la Lista Nera non esiste ma…

Vi abbiamo tenuto sempre informati sull’intera vicenda e siamo ora qui a comunicarvi che alla fine la corte di Manhattan ha negato l’esistenza della famigerata lista nera dell’arte contemporanea. Lo scorso giovedì la corte ha emanato il verdetto, giudicando aleatorie le accuse del collezionista Craig Robins, che aveva appunto accusato l’artista Marlene Dumas, assieme ad una serie di celebri dealers americani. Robins, stando a quanto dichiarato, sarebbe stato messo su una sorta di lista nera assieme ad altri collezionisti, colpevoli di rivendere troppo presto le opere degli artisti rappresentati da un giro di gallerie amiche e di pregiudicare così la giusta crescita di quotazioni degli stessi .

In parole povere tutti i collezionisti e galleristi presenti sulla lista, sempre secondo le parole di Robins, non possono più comprare opere d’arte dalla cerchia di dealers implicati nel giro.  David Zwirner, ex dealer di Marlene Dumas ha poi confermato la presenza di una lista nera rivolta però a collezionisti accusati di aver speculato sulle opere dell’artista. Insomma alla fine il giudice ha ritenuto del tutto infondate le accuse di Robins che non sarebbero state supportate da prove concrete o quantomeno scritte.

Continua lo scandalo della lobby del mercato americano: i nomi della lista nera

In un nostro precedente articolo vi avevamo parlato di uno scandalo tutto americano. Nel 29 marzo scorso il collezionista Craig Robins ha presentato una causa contro il celebre dealer David Zwirner, sostenendo che quest’ultimo aveva in un certo qual modo piazzato il collezionista in una sorta di lista nera, impedendogli di continuare a comprare opere. L’esistenza di questa lista nera ha mandato in subbuglio il mondo dell’arte. Ma in cosa consiste questa presunta lista nera? In sostanza gli artisti ed i galleristi si impegnano affinché le opere messe in vendita siano comprate solamente da una ristretta cerchia di collezionisti, anche se altri compratori sarebbero disposti ad offrire una cifra più alta per aggiudicarsi tale opera.

I collezionisti facenti parte di questa sorta di club del contemporaneo sono in seguito tenuti a non rivendere le opere in questione  per alcuni anni, anche se il valore delle opere nel frattempo ha raggiunto quotazioni piuttosto alte, chi non rispetta le regole è  piazzato sulla lista nera e non può più acquistare dai galleristi. La corte federale di Manhattan ha quindi ascoltato un supertestimone lo scorso martedì, si tratta di Jack Tilton, celebre dealer, proprietario dell’ex galleria di rappresentanza della superstar Marlene Dumas, artista da cui sembra partita tutta la vicenda.

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