Sam Leach vince il Wynne prize con un dipinto…copiato

La lontana Australia è ultimamente balzata agli onori delle cronache per un fatto alquanto buffo che ha suscitato un vero e proprio scandalo all’interno scena artistica locale. Teatro del misfatto un concorso artistico dedicato alla pittura paesaggistica che prende il nome di Wynne Prize. Il primo premio del concorso è andato a Sam Leach che ha così vinto un premio in denaro di 25.000 dollari. Fin qui tutto bene direte voi, il problema è che Leach ha liberamente dichiarato di aver copiato il suo dipinto dall’opera Boatmen Moored on the Shore of a Lake, creata dal pittore Adam Pynacker nel 1660 ed attualmente in collezione permanente al Rijksmuseum di Amsterdam.

Fatto ancor più sbalorditivo è che Leach non ha mai avuto modo di vedere l’originale ma ha copiato l’opera direttamente da una foto presa da internet. Ovviamente tali dichiarazioni hanno letteralmente scioccato e disgustato il pubblico australiano. Eppure Leach ha apportato alcune modifiche al dipinto originale, il pittore ha infatti rimosso alcuni particolari presenti nell’opera di Pynacker come 5 pescatori, una donna con bambino, due barche attraccate, un asino ed un bue, lasciando al posto dei soggetti una landa boschiva pervasa da un oscuro bagliore.

Paul Gauguin era un gran bugiardo, lo dice il Tate

La Tate Modern di Londra ha già preso appuntamento in anticipo per il prossimo autunno, si tratta della mostra Maker of Myth, evento dedicato al grande genio di Paul Gauguin (e curato da due donne Belinda Thomson e Christine Riding) che si aprirà il prossimo 30 settembre e si concluderà il 16 gennaio 2011. Alla mostra saranno presenti oltre 100 opere tra cui svettano I sensuali ed affascinanti dipinti di Tahiti. I curatori della mostra hanno già dichiarato che nel corso dell’evento sarà possibile scoprire dei lati di Gauguin che non conoscevamo.

Il maestro, sempre secondo i curatori, fu un grande manipolatore della verità, un astuto inventore di architetture sbalorditive oltre che un astuto manager di se stesso proprio come noti nomi della scena dell’arte contemporanea come Jeff koons o Damien Hirst. Ad esempio la frutta che compare nei suoi dipinti è un prodotto della sua immaginazione. Nel dipinto Hin Parahi te Marae (1892) Gauguin rimette in scena un rituale cannibale “Gauguin ha re-inventato la scena puntando sui pregiudizi dei suoi spettatori, il cannibalismo appartiene ad un passato molto remoto di Traiti, largamente antecedente all’epoca del pittore” ha dichiarato Thomson.

Sarah Palin in un dipinto porno ed una tigre arrestata in galleria

 Il dipinto dell’artista inglese Jonathan Yeo raffigurante il politico britannico e leader del Partito Conservatore David Cameron è stato recentemente comprato da un ricco proprietario terriero per 200.000 sterline ma siamo sicuri  il prossimo progetto dell’artista non avrà la stessa fortuna. Yeo è infatti in procinto di ultimare un suo dipinto raffigurante l’ex governatore dell’Alaska ed avversario di Obama alle scorse elezioni presidenziali. Stiamo parlando ovviamente della chiacchierattissima Sarah Palin che nelle mani di Yeo diverrà un soggetto porno, o quantomeno la sua immagine sarà costituita da foto osè. L’artista ha dichiarato di aver creato il ritratto di Sarah Palin utilizzando alcuni ritagli Hardcore tratti da giornalini pornografici. “Credo che il dipinto sia il giusto riconoscimento per i repubblicani a cui tutti siamo grati per aver fottuto il mondo” ha dichiarato recentemente Yao mentre si trovava ad un party a Londra.

Ricordiamo che Yeo ha già scatenato le ire dei fans di George W. Bush per aver realizzato lo scorso anno un ritratto dell’ex presidente degli Stati Uniti assemblando delle immagini sempre tratte da riviste porno. Siamo quindi curiosi di vedere come ne uscirà fuori Sarah Palin.  Nel frattempo sempre a Londra la polizia ha acciuffato una tigre all’interno di una galleria d’arte. Certo voi tutti penserete ad una leggenda metropolitana come il coccodrillo nelle fogne di New York ma la ragione di questa cattura è tristemente reale.

Donna strappa “L’attore” di Pablo Picasso, il dipinto è salvo

Lo scorso venerdì pomeriggio è accaduto un fatto decisamente buffo di cui molti giornali americani hanno ampiamente parlato. Il teatro della tragedia è stato uno dei templi dell’arte statunitense è cioè il Metropolitan Museum Of Art di New York. Ebbene una guida che accompagnava un gruppo di adulti in visita al museo si è trovata davanti ad un celebre dipinto di Pablo Picasso.

L’opera in questione è intitolata The Actor (L’attore) ed appartiene all’ormai mitico periodo rosa del grande maestro, il dipinto è stato eseguito nell’inverno tra 1904 ed il 1905 e misura 1,8 metri per 1,2, una dimensione assai estesa. Nel descrivere il dipinto la donna deve essersi alquanto infervorata dato che sbracciandosi ha perso totalmente l’equilibrio, andando a cadere proprio sopra il mitico capolavoro.

La Pittura è morta? diecimila dollari a chi riesce a provarlo

 Gli anni passano e noi siamo sempre qui a parlare delle stesse cose, ovviamente il problema non riguarda solamente il nostro piccolo Stivale ma si estende ben oltre i confini nazionali, valicando catene montuose e superando gli oceani. Insomma in ogni parte del globo ci si pone sempre la solita domanda: La pittura è veramente morta? noi di Globartmag abbiamo più volte affrontato questo argomento ed abbiamo vagliato numerose ipotesi. Questa volta però la cocente ed oramai noiosa domanda potrebbe farvi guadagnare qualche soldino. Già perche il celebre critico americano Jerry Saltz ha riaperto il vaso di pandora ed ha girato la questione a tutto il popolo di Facebook.

Il critico ha invitato il pubblico ad aggiungerlo tra gli amici all’interno del celebre social network. Successivamente chiunque potrà dare una risposta alla domanda “La pittura è morta?se qualcuno riuscirà ad argomentare e portare prove concrete della morte della pittura Jerry Saltz lo ricompenserà con 10.000 dollari sonanti e sembra che il celebre critico sia seriamente intenzionato a portare a termine la scommessa. Se nessuno riuscirà a portare prove oggettive della morte della pittura allora secondo Saltz:”La frase la pittura è morta non dovrà essere scritta per almeno due anni e chiunque tra critici e curatori abbia intenzione di discutere su di un quadro dovrà approfondire al meglio i suoi scritti” questo è quanto si legge dalla pagina di Facebook di Jerry Saltz.

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