Sand e le altre eroine della street art al femminile

La street art è una disciplina artistica dove i maschietti generalmente spadroneggiano, offuscando il battagliero gruppo delle femminucce. D’altronde si sa che girare di notte in città per creare tags, murales e quanto altro non è certamente una pratica sicura per le donne. Questo ovviamente non ha fermato alcune giovani e coraggiose donzelle della street art che con l’obiettivo di ribaltare la statistica hanno mostrato al mondo intero che anche le donne sono capaci di destreggiarsi alla grande tra bombolette spray e vernici, creando interventi raffinati e meravigliosi che il mondo intero non può far finta di non vedere.

Dalla nota eroina francese Miss Van, passando dalla brasiliana Nina, fino alla giapponese Sasu, la messicana Peste e le americane Lady Pink e Swoon, la street art al femminile sta urlando a gran voce la sua presenza ed è assodato che le nostre eroine non hanno nulla da invidiare a blasonati colleghi maschi come Above, Jef Aérosol, Banksy, BLU, Cartrain, Ces53, D*Face, OsGemeos o Wk Interact. Insomma attenti maschietti che le riot girls sono in arrivo e presto prenderanno possesso non solo delle strade ma anche delle gallerie e dei musei, sino ad ora territorio degli street artists uomini.

Le donne dell’arte contemporanea del 2011

China Chow

Le sfide tra i sessi sono roba del passato ed anzi, a rinverdir tali confronti c’è anche il rischio di offendere qualcuno. Permetteteci però di stilare una piccola lista delle donne dell’arte del 2011, personalità internazionali che in un modo o nell’altro hanno caratterizzato la passata stagione artistica all’insegna del girl power. Va infatti citato l’ottimo lavoro svolto da Paola Antonelli curatrice del dipartimento Architettura e Design del MOMA, un’ italiana (nata a Sassari nel 1963) che da 14 anni vive negli Stati Uniti. Quest’anno Paola Antonelli ha lanciato una mostra epica intitolata Talk To Me, (uno sguardo al futuro della comunicazione, del design e della tecnologia) ed ha convinto il MOMA ad acquistare un Boing 747, più di così non si può.

A seguire come non inserire nella lista anche Cecilia Alemani, ex curatrice dello spazio sperimentale X Iniziative di New York e curatrice della passata edizione della sezione giovani gallerie di Frieze. Menzione speciale anche per Anita Zabludowicz, storica collezionista che ha lanciato quest’anno una nuova fondazione dedicata ai talenti emergenti e lo ha fatto con una mostra organizzata sul tetto di un grattacielo di Times Square a New York.

La top 10 delle donne più “costose” dell’arte contemporanea

Intavolare un discorso su temi legati ai gender non è proprio il massimo quando si parla di arte contemporanea ma ad onor di cronaca va detto che in fatto di creatività le donne non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi maschietti. Sempre più presente alle manifestazioni internazionali e sempre più lodata dalla critica, l’arte al femminile non è più una novità ma una gradita conferma che non necessita di rivendicazioni.

Ma in termini di mercato, quanto vendono le artiste? Beh, se siete dei collezionisti sappiate che le opere prodotte dalle femminucce raggiungono delle quotazioni di tutto rispetto ed un investimento sulle loro opere è caldamente consigliato. Se siete ancora scettici provate a dare un’occhiata a questa piccola top ten che abbiamo stilato, tenendo conto delle aste internazionali dall’inizio del 2011 ad oggi:  

Lady Pink, la prima eroina della street art


Il mondo della Street Art non è certo un mondo facile. Tra azioni notturne, fughe dalla polizia, lotte per mantenere uno stretto anonimato e “guerre” creative tra le diverse crews, bisogna avere nervi saldi ed una tempra d’acciaio se si vuole emergere. Roba da uomini duri direte voi ma in questi ultimi anni anche donne del calibro di Swoon, Miss Van e Toofly (tanto per citare solo alcuni nomi del vasto panorama street al femminile) hanno dimostrato di essere dotate di grande coraggio e grande visione creativa, al pari dei loro colleghi uomini.

Certo negli anni ’70 a New York erano ben poche le donne dedite a questa meravigliosa disciplina artistica. Una di queste è però entrata nella storia . Parliamo di Lady Pink, artista nata in Ecuador nel 1964 e cresciuta a contatto con la spumeggiante rivoluzione graffiti della Grande Mela. La carriera di Lady Pink inizia nel 1979 quando il suo ragazzo, street artist, viene arrestato.

Pop Art al femminile a Vienna

La Kunsthalle wien di Vienna ospita in questi giorni Power Up, Female Pop Art (fino al prossimo 6 marzo 2011) un’interessante mostra dedicata alla donne della Pop Art, movimento artistico che sovente viene associato ad illustri nomi maschili. Eppure anche le donne hanno avuto un ruolo chiave all’interno della Pop Art. Pur considerando la natura estetica di opere appetibili per la massa, queste pioniere del pop hanno comunque mantenuto una posizione belligerante e critica.

Gran parte delle figure presenti in mostra hanno  infatti rivelato la superficialità della cultura del consumatore, oggettivando il mito dell’oggetto e delle mercificazione come un guscio vuoto. Partecipano alla mostra nove artiste come Christa Dichgans , Rosalyn Drexler che con le sue opere esplora i luoghi comuni dei mass media, Jann Haworth che trasforma oggetti quotidiani in enormi oggetti kitsch, Sister Corita che invece ha trasformato il suo lavoro in una sorta di attivismo a favore della pace. 

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