The Collector’s choice all’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena

Dal 12 maggio al 22 luglio 2012 la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena presenta presso lo storico spazio espositivo dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena un’importante selezione di opere dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo dal titolo significativo “The Collector’s Choice”. Le opere sono state scelte da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con Filippo Maggia, curatore capo di Fondazione Fotografia di Modena.

La mostra raccoglie oltre 100 opere tra fotografie, video e installazioni rappresentative del percorso di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista da vent’anni e oggi fondamentale figura di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea in ambito nazionale e internazionale.

Doug Aitken e lo specchio nero dell’alienazione

Qui in Italia abbiamo avuto modo di osservare da vicino una delle sue avvolgenti e colossali video installazioni nel corso del progetto Enel Contemporanea 2009, dove l’artista presentò Frontier, un’affascinante opera posizionata sull’isola Tiberina a Roma. Stiamo ovviamente parlando di Doug Aitken, protagonista indiscusso della videoarte internazionale che ha da poco prodotto l’ennesima, entusiasmante installazione video.

La nuova opera prende il titolo di Black Mirror ed “esplora il concetto di alienazione dell’essere umano in un contesto simile ad un vortice o ad un caleidoscopio a grandezza umana”, parafrasando le parole dell’artista. Black Mirror è stata realizzata per  la Deste Foundation For Contemporary Art, il centro per l’arte contemporanea fondato dal celebre collezionista Dakis Joannou sull’isola di Idra. L’immensa installazione che è gia visibile dal mese scorso, immerge i visitatori in un ambiente delimitato da specchi neri che riflettono all’infinito le immagini del nuovo video di Aitken.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo sbarca a Madrid

“Spirito e Spazio. Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo” è il titolo della mostra organizzata dalla Fondazione Banco Santander di Madrid, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, esposta alla Sala de Arte Santander – Boadilla del Monte dal 9 febbraio al 29 aprile 2011

Le opere selezionate dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo esprimono come lo spirito e lo spazio permangano nelle radici dell’arte contemporanea. Come in un triangolo, la mostra si struttura su tre punti cardinali che rappresentano i differenti rituali dell’essere adulto nella società contemporanea. L’opera di Fiona Tan, “San Sebastiàn” con le sue giovani donne giapponesi forma il primo vertice; il gruppo Afro-Americano nelle strade deserte di Los Angeles di Doug Aitken costituisce il secondo vertice; il video di Douglas Gordon e Philippe Parreno, “A 21st Century Portrait” che ritrae Zidane come una figura mistica nell’atto di praticare il rituale moderno della partita di calcio, forma il terzo vertice.

Raccolti 3 milioni di dollari al Gran Gala del Moca. La privatizzazione dei musei a volte non è così male come si pensa

Mentre ci lamentiamo del nostro sistema dell’arte c’è da dire che negli states le cose non vanno meglio o forse vanno meglio davvero, visto che i musei  sono ormai diventati degli enormi carrozzoni dello spettacolo dell’arte, buoni solo per attirare vips e quindi sponsors danarosi.

Niente di strano quindi che al gala del MOCA, Museum of Contemporary Art di Los Angeles, istituzione guidata dal quel vecchio volpone di Jeffrey Deitch, si sia presentata una folla arrembante di personaggi celebri presi dalla bramosia di far vedere al mondo intero che anche loro sono degli acculturati che sostengono la cultura. Forse anche i musei italiani dovrebbero privatizzarsi totalmente ed organizzare dei gala per racimolar quattrini, magari si potrebbe così risolvere il problema della mancanza di finanziamenti da parte di istituzioni e governi sempre più assenti e stitici.  

Il bookstore dell’Hirshhorn Museum si rifà il trucco grazie a Doug Aitken

La lobby dell’ Hirshhorn Museum di Los Angeles potrebbe essere la location ideale per ammirare capolavori d’arte contemporanea ed anche le caratteristiche dello spazio sarebbero quelle giuste: soffitti alti e tanta tantissima luce. Sfortunatamente per moltissimi anni la lobby è stata deputata al commercio. Lo spazio era infatti il bookstore del museo dove era possibile acquistare libri ed altro merchandising. Oggi però le cose stanno per cambiare, questo perché il direttore dell’Hirshhorn, Richard Koshalek, ha deciso di invitare a Los Angeles il celebre artista Doug Aitken che avrà il difficile ma affascinante compito di reinventare il vecchio spazio. “Questo spazio rappresenta il biglietto da visita del museo e penso che sia decisamente inappropriato che all’entrata i visitatori si trovino di fronte ad un ambiente votato al commerciale. Lo spazio dovrebbe avere un carattere didattico” ha dichiarato Koshalek in merito al futuro progetto.

Ovviamente il progetto è ancora alle fasi iniziali ma è già stata presa in considerazione l’idea di spostare momentaneamente il bookstore (per procedere con i lavori) del museo nel seminterrato al posto di un vecchio ed inutilizzato guardaroba, nei pressi c’è anche il celebre Black Box, affascinante spazio dedicato al video che speriamo non venga toccato da tali trasformazioni.

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