Un bicchiere di vino aiuta l’artista

Bambini non leggete questo articolo, potrebbe risultare ben troppo fuorviante per le vostre tenere menti. Tanto tempo fa si parlava di sesso, droga e rock and roll come il massimo della trasgressione. Oggi questi slogan, anche se appaiono un poco superati, sono sempre efficaci ed udite udite, sono anche molto utili alle menti creative, almeno stando a recenti studi scientifici.

L’università dell’Illinois avrebbe infatti condotto dei test dai quali si evince un risultato assai bizzarro: consumare alcool aiuta a risolvere problemi legati alla creatività. Di certo il risultato di questa ricerca appare un poco diseducativo ma la scienza parla chiaro, un gruppo di studenti con una percentuale di alcool nel sangue dello 0.075 (circa uno o due bicchieri di vino a seconda del peso corporeo del soggetto) è riuscita a risolvere dei problemi di natura creativa, in maniera molto più rapida ed efficace rispetto ai soggetti per così dire sobri. 

Degas, Toulouse-Lautrec e Zandomenighi a Pavia

Dal 17 settembre al 18 dicembre 2011 le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno la mostra Degas, Lautrec, Zando’. Les folies de Montmartre, che raccoglierà i lavori di tre maestri della nouvelle peinture, quali Edgar Degas, Henri Toulouse-Lautrec e Federico Zandomeneghi, messi per la prima volta in dialogo sul mito di Montmartre, centro pulsante della vita artistica, e non solo, parigina di fine Ottocento e d’inizio Novecento. L’esposizione presenterà ottanta opere, tra pitture e grafiche, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, con un apporto speciale di prestiti dalla città di Toulouse.

Ça c’est Paris!
Una nota canzone già tra fine Ottocento e primo Novecento celebrava l’appeal della capitale francese, paragonandola a “una bionda che piace a tutti”. Ma ancor di più, La Butte, la collina di Montmartre abitata dagli artisti, capace di attirare gli esponenti di ogni classe sociale e di far convivere strilloni, prostitute, gestori di cabaret, attrici, pittori, aristocratici, clown e ballerine, borghesi e benpensanti, è diventata nel tempo uno dei luoghi di culto della capitale francese.

Chi l’ha visto? ritrova un Rembrandt e vinci 5 milioni di dollari

 Di furti d’arte ne abbiamo parlato e sicuramente ne parleremo ancora poichè il numero delle opere trafugate è in netta ascesa e supera di gran lunga quello dei capolavori ritrovati. Questa volta vorremmo parlarvi di un fatto accaduto nel lontano 1990 che rappresenta sicuramente un valido esempio di furto insolito e ben riuscito. Circa dieci anni fa, esattamente il 18 marzo del 1990,  due persone bussarono alla porta dell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston nel Massachusetts. Gli uomini indossavano un’uniforme delle forze di polizia cittadine e così nessuno si stupì troppo di quell’insolita visita dopo la mezzanotte.

Riuscitisi ad introdurre all’interno degli spazi espositivi i due finti poliziotti ammanettarono le guardie notturne e si impossessarono di ben 13 opere valutate all’epoca circa 500 milioni di dollari. Il bottino comprendeva  Concerto a tre, uno dei 35 dipinti conosciuti di Johannes Vermeer e tre dipinti di Rembrandt Van Rijn tra cui la sua unica marina intitolata Cristo nella tempesta sul mare di Galilea, un olio su tela del 1633 oltre che una piccola stampa raffigurante un autoritratto del grande pittore.

Nuovo furto di opere d’arte nel sud della Francia

 Poco dopo il furto del dipinto Les Choristes di Edgar Degas al Cantini Museum di Marsiglia (vedi nostro precedente articolo), il sud della Francia torna a far notizia per quanto riguarda la sparizione di capolavori dell’arte. Il secondo grande furto è accaduto a meno di una settimana di distanza ed ha fruttato agli astuti ladri un bottino di 30 opere tra cui alcuni dipinti di Pablo Picasso ed Henri Rousseau, rubati direttamente dalla casa di un collezionista privato. La cifra stimata dell’intera collezione ammonterebbe ad 1 milione di euro.

Secondo la polizia locale il furto è stato portato a termine proprio mentre i padroni di casa erano in vacanza all’estero. L’effrazione è stata scoperta da una donna di servizio dell’abitazione che si trova nei pressi di La Cadiere d’Azure, un villaggio medievale della Provenza circondato da vigneti ed oliveti. Solo un’opera di Amedeo Modigliani facente parte del bottino è stata ritrovata a Tolona. Il ricco collezionista era in vacanza in Svezia nei giorni del furto ma attualmente è rientrato in Francia per stilare un inventario delle opere rubate dalla sua collezione.

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