Alexander McQueen da record e la Biennale sceglie la giuria

Alexander McQueen ha praticamente stregato New York. Il celebre fashion designer inglese scomparso nel febbraio dello scorso anno ha infatti raccolto la bellezza di 5.100 visitatori nel giorno  dell’opening della sua grande retrospettiva organizzata dal Metropolitan Museum. La mostra dal titolo Savage Beauty (in visione fino al prossimo 31 luglio 2011) è di fatto riuscita ad eguagliare le presenze di pubblico di altri grandi eventi legati ai maestri dell’arte.

Il record assoluto di pubblico per una mostra al MET appartiene infatti a Vincent Van Gogh con The Drawings, evento che ha attirato la bellezza di 5.400 persone in un solo giorno, ma parliamo ormai del “lontano” 2005.

Lady Gaga diventa critico d’arte?

Lady Gaga ormai la conosciamo tutti come tutti conosciamo la sua ormai ben nota passione per l’arte contemporanea. Fra l’altro non riusciamo a capire perché molti protagonisti dello star system continuino a voler entrare a tutti costi all’interno della scena dell’arte contemporanea. Tra James Franco, Marilyn Manson, Sylvester Stallone e Bob Dylan, ognuno pensa di poter inventarsi pittore, scultore o fotografo dall’oggi al domani e guadagnare un posto in qualche prestigioso museo. Sarà la noia o forse sarà l’ostinazione di creder di poter comprare tutto, anche la creatività.

Certo molti attori, registi, cantanti e quanto altro sono riusciti a trasformarsi in grandi artisti visivi, basti pensare a Patti Smith, Laurie Anderson, Brian Eno e compagnia cantante. Lady Gaga però non ci sembra molto simile a Brian Eno, eppure la nostra eroina del Pop dalla collaborazione con Vezzoli fino al posto di art director della Polaroid non ha mai smesso di corteggiare il mondo della creatività. Va detto che purtroppo, grazie alla sua celebrità, la signorina Germanotta riesce sempre a “piazzare” la sua presenza da qualche parte.

Ma quel maglione è di Douglas Gordon?

Avete presente Douglas Gordon? si avete capito bene, stiamo parlando dell’artista che ha creato l’opera 24 Hour Psycho, rallentando drammaticamente il celebre film di Alfred Hitchcock, ridistribuito così in un’interminabile sequenza di 24 ore. Gordon è stato inoltre autore di Zidane, un portrait du 21e siècle, un video dove viene mostrata unicamente la figura del celebre Zinedine Zidane per l’intera durata di una partita di calcio.

Anche in questo caso, seppur l’esperimento potrebbe sembrare un’interessante indagine sul tempo e sul movimento umano oltre che sulla odierna definizione di eroe, c’è da dire che Hellmuth Costard fece la stessa identica cosa con Football as Never Before nel 1970, riprendendo solamente il celebre genio sregolato George Best per 90 minuti.

I Sognatori di Shanghai sollevano un vespaio di polemiche

Il giovane ma quotato artista cinese Quentin Shih non si è mai trovato a fare i conti con il fallimento. Eppure come spesso capita ad ognuno di noi, anche Shih è incappato in una brutta caduta. Tutto è successo in occasione dell’apertura del nuovo punto vendita del celebre fashion brand Christian Dior a Pechino. Shih aveva già lavorato con Dior nel 2008 quindi anche stavolta il successo sembrava già annunciato. Dior ha quindi riconfermato l’artista per la creazione di alcune opere fotografiche per meglio illustrare la nuova collezione.

Le opere hanno però sollevato numerose critiche ed aspre ritorsioni, al punto che il povero artista ha cominciato a difendersi sulla rete dei blogs cinesi. Secondo alcuni bloggers infatti le opere di Shih contengono chiari segni di razzismo. Nella sua serie “Shanghai Dreamers” Shih  si è ispirato alla Shanghai degli anni ’70 e più precisamente alle foto di gruppo di quell’epoca. Il problema è che in ogni scatto, in mezzo a soggetti uniformati, svetta puntualmente la modella vestita Dior che possiede dei tratti somatici quasi occidentali.

Kenneth Anger crea un video per Missoni

Kenneth Anger è una delle figure più enigmatiche del mondo dell’arte contemporanea. La sua arte controversa è sempre stata vista come una forza oscura ed in certi casi demoniaca in grado di controllare persone ed eventi.  Il cinema sperimentale di Anger è comunque legato ad una forte componente soprannaturale, tanto che molti simboli in esso contenuti sono di difficile comprensione per i poco avvezzi al mondo dell’occulto.

Anger è inoltre stato uno dei grandi protagonisti del New American Cinema, un movimento di registi indipendenti di cinema sperimentale nato all’inizio degli anni sessanta negli Stati Uniti (in particolare nella città di New York) e caratterizzato da un’aperta opposizione etica ed estetica all’industria hollywoodiana. Il New American Cinema può essere letto come un primo avvicinamento verso la videoarte. Insomma nel corso della sua lunghissima carriera Kenneth Anger di cose ne ha fatte ed in tutte le sue opere ha sempre mostrato le sue intenzioni in maniera molto chiara.

“Niente museo!” e lo stilista Valentino saluta Roma per sempre

Valentino saluta e se ne va. Il grande stilista ha deciso di accantonare il progetto del suo museo capitolino dopo l’ennesimo rifiuto dei vertici comunali. Nell’ormai lontanissimo 2007 l’inventore del celebre rosso aveva concordato, assieme all’allora sindaco Walter Veltroni, l’apertura di un museo in grado di ricoprire anche il ruolo di scuola di formazione per giovani stilisti.

Con il cambio di amministrazione però sono subito sorti alcuni problemi ed alla fine il progetto si è definitivamente incagliato. Stizzito ma sempre con la sua solita eleganza, Valentino ha decretato la fine delle sue nozze con la città eterna: “Ho ricevuto un’ulteriore no da Roma, il museo non si farà e quindi non ho più ragione di rimanere qui. Per ora ho optato per la mia residenza di Parigi dove troveranno posto alcune mie creazioni del passato, oggetti, foto ed altri cari ricordi, il tutto sarà a disposizione di chi vorrà venire a visitarmi”.

Please me Fashion, arte e moda al Palazzo Ducale di Sabbioneta

Nel cuore di Sabbioneta, splendida -città ideale- rinascimentale, le sontuose sale del Palazzo Ducale di Vespasiano Gonzaga ospitano tra giugno e luglio (Inaugurazione: sabato 5 giugno 2010, ore 18.30) una grande mostra d’arte contemporanea, ispirata ad un taglio critico estremamente originale e coinvolgente.
Un composito e agguerrito team curatoriale ha assemblato e messo a confronto opere di sessanta artisti e fashion designer italiani e internazionali – dall’Austria agli Stati Uniti, dalla Svezia alla Russia, dal Belgio al Brasile – per comporre un panorama del tutto sorprendente di quei territori creativi dove Arte e Moda convergono e si sovrappongono.

Abiti-scultura, installazioni, video, dipinti, sequenze fotografiche, sculture, oggetti di design e da indossare: tutto concorre a formare una fantasmagoria lussureggiante di esplosive creatività, che tuttavia non si limita affatto a sorprendere ma e’ anche capace di suggerire numerosi spunti di riflessione circa l’estetica eclettica e simbolica del corpo e l’utilizzo critico dello sguardo sulla cultura della società odierna.

Le maschere di Shin Murayama contro l’AIDS

 Shin Murayama è un ibrido, la sua istrionica personalità lo porta ad essere a volte un fashion designer che gioca a fare l’artista ed altre un artista che gioca a fare il fashion designer. Dal 2004, data ufficiale della sua prima linea personale dal titolo Wore Dance il talentuoso e giovane designer giapponese non ha mai smesso di stupire il mondo dell’arte e dell’haute couture con le sue bizzarre e sfrontate creazioni. Nel 2007 Murayama ha fatto parte del gruppo artistico The Library Police Group ed ha preso parte alla scoppiettante mostra dal titolo The Royal House.

Dal 2008 Murayama si è trasferito negli Stati Uniti ed ha iniziato la produzione di una fantastica e grottesca serie di maschere riunite in un progetto denominato Valhalla. Tali composizioni hanno dato enorme rilevanza al nome del creativo designer tanto da fargli guadagnare recentemente la copertina di Vogue edizione giapponese dove figura una delle sue maschere dal titolo The Beast Within.

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