Cosa vedremo a Frieze -parte 1

Anri Sala, Clocked Perspective

Frieze, la più prestigiosa delle fiere d’arte britanniche, ha già acceso i motori e si prepara a partire il prossimo 11 ottobre 2012 (rimanendo in visione fino al 14 ottobre). Nel frattempo Clare Lilley, direttore dell’abituale programma di sculture outdoor situate in Regent’s Park e denominato Frieze Sculpture Park ha già annunciato i partecipanti dell’edizione 2012. 

A che ora è la fine della fiera?

Cronaca di una morte annunciata o periodo di stanca che prima o poi passerà? Difficile a dirsi, ma questo periodo che tutti chiamano “crisi economica” è decisamente molto più complesso di ogni altro periodo di depressione. L’economia c’azzecca fino ad un certo punto, visto che i paurosi scivoloni delle fiere d’arte contemporanea made in Italy non riguardano solo le vendite ma soprattutto le presenze dei collezionisti e del pubblico in generale,in netto ribasso,  un calo d’attenzione diffuso da cui bisogna per forza di cose uscire se si vuole sopravvivere.

Roma contemporary è l’ultimo episodio in ordine di tempo di una situazione di stanca generale del mercato, segno evidente che se Roma, Torino, Bologna e Milano vogliono continuare ad esistere si dovrà rivedere l’intera formula fieristica. Così come siamo combinati, la fine è già scritta in questa equazione: meno allure = meno collezionisti / meno collezionisti = meno gallerie/ meno gallerie = meno prestigio/ meno prestigio = meno collezionisti ed il cerchio si chiude.  

A chi servono le fiere?

La defezione di Francesco Manacorda da Artissima Torino (verso i più fertili lidi della Tate Liverpool) ha giustamente dato inizio al totofiera. Forse Andrea Bellini tornerà  al comando o forse sarà invece Roberto Casiraghi già patron della fiera romana a riprendere in mano le redini della prestigiosa kermesse torinese? Il punto della situazione è però un altro.

Le fiere sono un innegabile opportunità per il mercato, molti dealers internazionali hanno più volte ribadito l’importanza di queste manifestazioni ed alcuni di loro le hanno addirittura elevate ad unico strumento di vendita. Il problema è che non tutti possono accedere a questo strumento. Girano infatti molte voci attorno alle fiere italiane, alcune di esse sono ormai delle conferme, altre invece non sono mai state confermate ma ad ogni piè sospinto rispuntano puntualmente dal nulla a ravvivar interrogativi mai chiariti. Le selezioni per accedere alle fiere ad esempio rappresentano un nodo mai sciolto.

Se FIAC batte anche Frieze

FIAC è una fiera d’arte contemporanea tra le più prestigiose. Tuttavia, la kermesse parigina non è mai riuscita a spodestare le altre manifestazioni più in voga come Art Basel e Frieze, pur restando davanti a ARCO Madrid ed Artissima di Torino. Ed invece quest’anno le cose non sono andate come al solito, visto che tutti i magazine del settore sono concordi nel dichiarare che FIAC è riuscita a scalzare Frieze, posizionandosi al secondo posto della prestigiosa classifica guidata sempre e comunque dall’incrollabile Art Basel.

Merito del cambio di location dal Cour Carée del Louvre al Grand Palais. Così, lo scorso mercoledì 19 ottobre, FIAC ha aperto i suoi cancelli per la VIP preview, cercando di superare il giro di vendite della settimana britannica di Frieze. Per quanto riguarda le grandi vendite, le cose sono andate bene sin dal giorno dell’inaugurazione. La Galleria Jerome de Noirmont, ad esempio, è riuscita a cedere l’opera Split Rocker (Pink/Blue) di Jeff Koons per la bellezza di 1 milione di dollari. Per tutta risposta Emmanuel Perrottin ha raddoppiato la posta, cedendo i quattro pannelli dell’opera As the Interdimensional Waves Run Through Me, I Can Distinguish Between the Voices of Angels and Devil di Takashi Murakami per più di 2 milioni di dollari.

ArtVerona – Pensieri sparsi sull’essere fiera

Recensire una fiera è problematico per svariati motivi: il primo, banalmente, è che sono fatte dentro a brutti edifici fieristici, il secondo è che effettivamente io non ne so nulla di come si organizza una fiera e mica è facile confrontarsi con amministrazioni pubbliche e private per cercare di far quadrare il cerchio. ArtVerona poi, non me ne voglia, non è una grande fiera e non è meramente una questione di spazi. Gli addetti ai lavori ben sanno quanto sia difficile riempire gli stand delle fiere che non si chiamano Art First o Artissima (per citare quelle italiane che hanno un po’ d’appeal sul gallerista), e va da se che se non si ha la fama per fare i preziosi, a volte ci si tappa il naso. Che poi bisogna pur sempre dire che la selezione è sempre una questione soggettiva.

Il fatto è che riguardando i miei appunti ritrovo solo i nomi di gallerie ed artisti che già apprezzavo e conoscevo, come Laurina Paperina portata da Studio d’arte Raffaelli di Trento, Silvia Vendramel da De Faveri Arte (Sovramonte – BG), Paolo Cavinato dalla Galleria Mazzoli di Berlino. Interessante lo stand della Otto gallery con Andrea Facco e Gianni Moretti. Rivelazione della fiera è stata la Jarach Gallery di Venezia: artisti originali, con una ricerca decisamente contemporanea sia per scelte stilistiche che tematiche, e una coerenza espositiva generale nello spazio della fiera. 

Frieze, vista una fiera le hai viste tutte

A Londra c’è il sole, un sole che non riscalda ma che riesce comunque ad illuminare la frenetica vita della City e ad allungare i suoi raggi sulle vetrine scintillanti e piene di ogni mercanzia. Già perché Londra è il tempio del commercio, ma anche della cultura. E’ dunque questa la Londra dell’Hayward Gallery, della National Portrait Gallery, della Tate, dell’ICA, degli altri musei la cui collezione permanente è fruibile in maniera totalmente gratuita.

E’ la Londra di Hauser & Wirth, di Haunch of Venison, della Lisson Gallery e delle tante altre gallerie private di alto bordo che non perdono il tempo di sciorinare la crema dell’arte contemporanea all’interno dei loro grandi spazi. Ed infine è la Londra di Frieze, la grande fiera dell’arte che ogni anno invade Regent’s Park con una struttura da sogno, totalmente immersa nel verde. Anche quest’anno Frieze non ha mancato l’appuntamento con il grande stile, tra visitatori vestiti di tutto punto pronti a mettere in bella mostra le loro vesti griffatissime e stand d’ampio respiro occupati dalle più prestigiose gallerie di tutto il mondo.

VIP 2.0, la fiera solo su internet ci riprova per il 2012

La seconda parte della stagione artistica non è ancora entrata nel vivo e già si parla della prossima edizione della VIP Art Fair, fiera d’arte interamente ospitata dal web che durante la sua prima edizione ha fatto registrare un alto numero di consensi e di polemiche. Se ben ricorderete, lo scorso anno Globartmag aveva ottenuto un pass per la fiera e vi aveva fornito un ampio reportage su cosa avevano da offrire gli stand telematici.

Il più grosso ostacolo incontrato dalla fiera è stato il boom di presenze online che durante la scorsa edizione hanno sovraccaricato il sito rallentandolo pesantemente. Anche la chat, che permetteva ai visitatori di parlare con assistenti e galleristi, appariva miseramente “impallata”. Dopo tutti questi inconvenienti la direzione della fiera decise, attraverso le parole del suo co-fondatore Jane Cohan, di stabilire un risarcimento del 50% sui costi di partecipazione sostenuti da ogni galleria partecipante. Comunque sia, anche con tutti questi bugs, molte gallerie si sono ritenute soddisfatte dell’evento pilota.

Tutte le gallerie di Roma The Road to Contemporary Art 2011

La quarta edizione di ROMA – The Road to Contemporary Art avrà luogo nel cuore della primavera romana dal 5 all’8 Maggio 2011.Ad accogliere l’esposizione sarà nuovamente il MACRO Testaccio, la sede che ha sedotto gli oltre 50.000 visitatori della scorsa edizione, un ex mattatoio recentemente restaurato che conserva ancora visibili le strutture della sua originaria destinazione d’uso. Un luogo magico che accoglierà espositori e pubblico sino a tarda sera rendendo la Fiera un esclusivo luogo di ritrovo, tra arte e mondanità.

Ecco la lista degli espositori dell’edizione 2011:


GALLERIE

1/9 unosunove arte contemporanea, Roma | amt_project, Bratislava | Analix Forever, Ginevra | artesilva,  Seregno (Milano-Brianza) | Alfonso Artiaco, Napoli | Astuni, Bologna, Pietrasanta | Blindarte, Napoli | Boxart, Verona | Brand New Gallery, Milano | Cà di Frà, Milano | Camera 16, Milano | Studio D’Arte Campaiola, Roma | Michela Cattai, Milano | Changing Role, Napoli | Cherry and Martin, Los Angeles |  China Art Objects, Los Angeles | CO2 Contemporary Art, Roma | Rossella Colombari, Milano | Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin | Corsoveneziaotto, Milano |

Verge e il caos delle fiere dell’arte emergente

Si parla tanto di fiere dell’arte italiane mal organizzate e si decantano le imprese delle altre manifestazioni all’estero, con la certezza di trovare oltre confine professionisti più preparati, strutture più agibili e stand pieni di opere seminali. Questa volta però da Artinfo ci giunge notizia di una fiera all’estero che ha lasciato vagamente confusi non pochi addetti del settore. Stiamo parlando di Verge Art Brooklyn, manifestazione di mercato tenutasi dal 3 al 6 marzo in quel di New York.

Verge è una fiera dedicata all’arte emergente, anzi l’unica piattaforma di mercato newyorchese dedita ai nuovi talenti. Dette così le cose sembrano alquanto interessanti ma le news ci parlano di un mezzo disastro. La pianta della fiera ad esempio è apparsa caotica e dispersiva con molti stand assenti dalla lista ed eventi collaterali passati in cavalleria: “Ci sono stati parecchi problemi di organizzazione” ha dichiarato in merito Ryan Thomas della galleria Cue Art Foundation.

Vip Art Fair paga i danni

Lo scorso mese vi avevamo dato notizia dell’inaugurazione della prima edizione della Vip Art Fair, esperimento unico nel suo genere che di fatto ha portato su internet una vera e propria fiera dedicata all’arte contemporanea. L’evento era stato lanciato in pompa magna ed ottenuto il nostro press pass, noi di Globartmag siamo andati a curiosare in giro per gli stand virtuali presenti all’attesissima fiera. Una cosa però ci è subito saltata all’occhio, vale a dire l‘incredibile lentezza del sito pesantemente sovraccaricato da milioni di visitatori di tutto il mondo.

Il sito della VIp Art Fair prevedeva anche una chat dove gli utenti potevano parlare con gli assistenti di galleria per chiedere informazioni sulle opere esposte e quanto altro. Inutile dire che poche ore dopo l’inaugurazione dell’evento, anche la chat si è rovinosamente “impallata”, rendendo assai frustranti gli scambi epistolari tra clienti e gallerie. Anche la nostra redazione ha impiegato più di un’ora per visitare solo una manciata di stand e ammirare qualche decina di opere.

Art Hong Kong 2010 pronta a partire

Motori accesi anche per la futura edizione 2010 della Hong Kong International Art Fair, comunemente detta ART HK 10, che quest’anno mira a confermare una fama sempre più crescente avvalorata dall’interesse di addetti ai lavori, collezionisti e dealers di tutto il mondo. La manifestazione aprirà i battenti 27 maggio e si concluderà il 30 maggio in una kermesse senza precedenti che non mancherà certo di affascinare i visitatori. Per non venir meno alla sua reputazione di fiera d’arte più importante dell’Asia, Art Hk 10 ha già reso noti i nomi delle gallerie che parteciperanno alla manifestazione.

Accanto a blasonati ritorni come Gagosian Gallery, Lisson Gallery e White Cube, quest’anno la fiera ospiterà per la prima volta pezzi da novanta come Hauser & Wirth (Zurigo, Londra e New York), Galerie Lelong (New York, Parigi e Zurigo), Emmanuel Perrotin (Parigi), Almine Rech Gallery (Bruxelles) e le gallerie newyorchesi James Cohan Gallery e Lehmann Maupin Gallery. Questo manipolo di gallerie, che in sostanza rappresentano la crema dei mercanti d’arte di tutto il mondo, è stato sicuramente attirato dalla presenza di Deutsche Bank, sponsor principale della manifestazione.

La nuova fiera dell’arte contemporanea di Los Angeles chiude con il sorriso

 Si è da poco conclusa la prima edizione di ALAC, Art Los Angeles Contemporary, nuovissima fiera dell’arte contemporanea che ha occupato 50.000 metri quadri di superficie espositiva del Pacific Design Center, ospitando 55 gallerie d’arte locali ed internazionali. La fiera ha girato a pieno regime collezionando un record di presenze stimato in 9.000 visitatori e collezionisti provenienti da tutto il mondo.

Ovviamente alcuni vips non si sono lasciati sfuggire quest’occasione ed a zonzo tra gli stand sono apparsi Anthony Kiedis, leader della celebre band Red Hot Chili Peppers, Drew Barrymore e Neil Patrick Harris. Anche le vendite sembrano essere andate piuttosto bene, come ha confermato Michael Briggs, direttore della galleria di los angeles Patrick Painter: “Esistono ancora seri collezionisti d’arte e comprano opere decisamente importanti”. Michelle Pobar, direttore della galleria Honor Fraser ha confermato la tesi di Briggs, aggiungendo: “Le opere che vendono di più si aggirano tra i 10.000 ed i 30.000 dollari, mi sembra che i collezionisti stiano reagendo positivamente a queste cifre”.

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