(R)EXISTENZ – 3D2D Tridimensional Today

Torna Pi.Co. con un nuovo appuntamento dal titolo “(R)existenz – 3D2D Tridimensional Today”. Protagonisti dell’appuntamento con l’espressione artistica contemporanea sono 21 artisti, selezionati nell’ambito delle forme espressive più interessanti della generazione nata negli anni Settanta e formatisi culturalmente negli anni Novanta. Artisti noti, apprezzati e seguiti dalla critica, richiesti dalle più prestigiose strutture espositive internazionali, dalla Biennale di Venezia al MACRO. Con le loro opere: scultura, design e installazioni, animeranno il complesso di Sant’Agostino, Palazzo Panichi e Piazza del Duomo, dal 23 marzo al 29 aprile.

L’evento fa parte del progetto “Archelogia del Futuro” dedicato alle arti plastiche nelle loro molteplici componenti, sostenuto dalla Regione Toscana, concepito dalla Fondazione Centro Arti Visive e sviluppato in collaborazione con il Comune di Pietrasanta, l’Accademia di Belle Arti di Carrara e Artigianart Pietrasanta. Si tratta di artisti hanno saputo creare un proprio linguaggio, sintesi delle varie istanze artistiche, dedicando particolare attenzione alla dimensione relazionale, non rifuggendo quella estetica, ritagliando una porzione importante per la componente autobiografica e la dialettica con la storia e la memoria.

Raffaele Gavarro e l’importanza della pratica curatoriale

Critica e pratica curatoriale non sono di certo attività facili all’interno di quel grande calderone che è il nostro Belpaese. Sovente ci si sofferma a pensare a coloro i quali preferiscono cercar fortuna all’estero, approdando in lidi ben più prestigiosi dei nostri. Altri invece tentano di barcamenarsi grazie all’aiuto dei vari compagnucci di merende che di volta in volta riescono a procurargli la direzione di un museo, la guida di una fiera d’arte o quanto altro. Si direbbe quindi che il curatore di turno, per emergere, debba per forza di cose espatriare o cercare di tessere trame con i vari clan politico-amicali.

Eppure esiste una terza strada ben più impervia di quelle sopraelencate, un sentiero che bisogna lastricare con coscienza e visione. Si può essere bravi curatori in Italia contando solo sulle proprie forze e sulla propria esperienza, lavorando a progetti seminali e ben organizzati, promuovendo le giovani leve senza ascoltare voci dall’esterno. Il tutto senza smetter mai di ascoltare, vedere, sperimentare, soffrire ed anche cadere per poi rialzarsi più forti che mai, riaffermando la natura del ruolo dell’independent curator.

Flavio Favelli – Manatthan Club

Da martedì 22 novembre 2011 la galleria Cardi Black Box ospita la prima personale milanese di Flavio Favelli (Firenze, 1967) intitolata Manatthan Club, a cura di Art At Work. L’ampia mostra, che occuperà entrambi i piani della galleria, sarà l’occasione per conoscere e approfondire la poetica di Flavio Favelli, che si caratterizza come una sorta di viaggio nella memoria individuale attraverso l’accumulo di oggetti, che l’artista rielabora, modifica, combina tra loro e trasforma in altro.

Una ricostruzione (non filologica ma giocata sul piano dell’emotività) per immagini e segni di un passato personale, che tuttavia si può intendere anche come volontà di attivare la rievocazione di una storia recente, quella dell’Italia degli anni ’60 e ’70. Manatthan Club racconta infatti la storia dei consumi – attraverso mobili, luci al neon, tappeti, collage di immagini e di francobolli di cui Favelli amplifica il potenziale poetico – che diventa a sua volta metafora della trasformazione socio-culturale di un’Italia che, uscita dal dopoguerra, si spogliava della sua dimensione provinciale e si convertiva in società di consumo.

Roma: tour conTEMPORANEO in una città in continua trasformazione

E’ possibile visitare 5 siti capitolini in tre ore e mezza in un tour conTEMPORANEO? E’ ciò che è accaduto sabato 22 ottobre nella seconda edizione di TEMPORANEO arte contemporanea nella città in evoluzione, rassegna dedicata all’arte contemporanea organizzata da IMF Foundation e Nomas Foundation. Interrompere la visione quotidiana di un zona presente nel tessuto urbano attraverso l’intervento di giovani artisti è l’obiettivo dell’evento. Installazioni realizzate in spazi industriali recuperati o in nuove stratificazioni architettoniche che diventano nuovi centri propulsori, ponendo l’accento su Roma come città in continua trasformazione.

Il giro inizia all’Auditorium Parco della Musica. Nel giardino che costeggia il retro dei tre scarabei di Renzo Piano emerge They are Lucky to be Bourgeois Hens II (2009, legno, vernice, elettricità, galline circa 550 x 150 cm) del giovane Petrij Halilaj (Skenderaj, Kosovo 1986). Egli ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, ma ora vive e lavora tra Mantova, Berlino e Kosovo. Il suo shuttle di legno, simbolo dell’aspirazione umana a conquistare lo spazio, è in realtà un pollaio, i cui abitanti sono animali dotati di ali ma incapaci di volare. Ricordi e memorie della terra d’origine sono al centro del suo lavoro: le galline sono state i suoi compagni di giochi in un’infanzia trascorsa in mezzo alla guerra. L’opera, progettata da Petrij, è stata materialmente costruita a Runik, in Kosovo, dai suoi amici e parenti.

TEMPORANEO, Arte contemporanea nella città in evoluzione

Giunta alla sua seconda edizione, Temporaneo è una rassegna di arte contemporanea, che intende creare interruzioni nel tessuto urbano attraverso opere di giovani artisti internazionali esposte in importanti luoghi pubblici della Capitale, in cui sono stati effettuati recuperi industriali o nuove stratificazioni architettoniche. Gli interventi spostano l’attenzione dalla Roma storica, monumentale, a una città che ha la forza di cambiare e modificarsi.

L’intervento pensato da Giorgio Andreotta Calò per il Ponte della Musica intende ragionare sulla sottile, eppure evidente, linea che separa l’alto dal basso creando, in contrasto all’asse orizzontale del ponte, una nuova linea verticale di collegamento, su cui disporre queste due polarità tipiche della civiltà contemporanea, che si richiamano, si negano e si ribaltano continuamente. Nel suono prodotto dal suo strumento e nel racconto del suo vissuto, sarà un violinista tzigano ad incarnare queste posizioni. La trasmissione simultanea delle due tracce audio, lungo un ideale asse verticale, intende mettere in comunicazione coloro che passeggiano sul nuovo ponte e lo scenario in transizione del cantiere sottostante.

IL BELPAESE DELL’ARTE. Etiche ed Estetiche della Nazione alla GAMeC di Bergamo

Dal 28 settembre 2011 al 19 febbraio 2012, la GAMeC di Bergamo ospiterà la mostra IL BELPAESE DELL’ARTE. Etiche ed Estetiche della Nazione. L’esposizione, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini, vuole riproporre l’immagine dell’Italia nel mondo nella molteplicità delle sue espressioni visive: dal cinema all’arte, dalla letteratura al Made in Italy, dalla cultura d’élite a quella popolare, attraverso 200 opere di artisti italiani e internazionali, ma anche di ‘cose e fatti’ – come gli scritti di Rita Levi Montalcini grazie ai quali le è stato assegnato il premio Nobel – dall’Ottocento ai nostri giorni.

L’iniziativa, che si tiene in occasione delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, dimostrerà quanto la creazione artistica abbia influenzato in maniera determinante, soprattutto in questo ultimo secolo e mezzo di storia, l’organizzazione pratica della vita sociale italiana. A tal proposito, Il Belpaese dell’Arte proporrà esempi storici rilevanti – come i ritratti dei circa 200 garibaldini della spedizione dei Mille, provenienti da Bergamo e Provincia, o una cinquantina di caricature dei parlamentari italiani, disegnati dal senatore Tecchia sulla carta intestata del Parlamento, verso la fine dell’Ottocento – nei quali la memoria trattenuta nell’arte si è riverberata, quale fusione tra passato e modernità di etica ed estetica, in campi a lei affini come l’architettura e il design, o in altri dissimili come il paesaggio, la religione, la politica.

NOMAS FOUNDATION DIARY 2011/2012

Nomas Foundation di Roma inaugura la sua nuova stagione artistica con un programma articolato di mostre e appuntamenti, di cui vi anticipa date, protagonisti, luoghi e contenuti.

21 settembre – 18 novembre 2011 | OPENING 20 settembre 2011 | La visione di Carlo, Vizi di forma una mostra di Rosalind Nashashibi in collaborazione con Peep-Hole (Milano).
 La prima personale dell’artista inglese in Italia, è declinata nelle due sedi come due parti di un dittico che prendono rispettivamente i sottotitoli Vizi di Forma e Sacro e Profano. In mostra, il film inedito Carlo’s Vision ed un’installazione fotografica. Carlo’s Vision (2011) è un cortometraggio in 16 mm, girato a Roma nel quartiere di Torpignattara, a partire da un episodio di Petrolio, romanzo incompiuto di Pier Paolo Pasolini.

Rapporto tra arte e mercato, se ne discute al Centro Arti Visive Pescheria

Il Centro Arti Visive Pescheria a Pesaro affianca alla programmazione espositiva annuale diverse attività di promozione e diffusione dell’arte contemporanea sul territorio, con l’intento di coinvolgere un pubblico sempre più vasto e sviluppare il proprio ruolo didattico-educativo.

Unico spazio espositivo pubblico associato ad AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani) nelle Marche, il Centro Arti Visive Pescheria ha visto negli ultimi anni esposti artisti italiani ed internazionali come Giuseppe Penone, Enzo Cucchi, Jan Vercruysse, Domenico Bianchi, Mimmo Paladino, Cristiano Pintaldi, Stefano Arienti, Gianni Caravaggio, Paolo Icaro, Flavio Favelli, Francesco Gennari, Ghirri e Giacomelli, Claudio Cintoli, Gabriele Basilico e Candida Hoefer.

Flavio Favelli al MAMbo

Giovedì 9 dicembre 2010 alle ore 18, sarà presentata al MAMbo l’opera Palco-Buffet di Flavio Favelli, che entra nelle collezioni permanenti del Museo d’Arte Moderna di Bologna grazie a un comodato gratuito di Francesco Amante, Presidente dell’Associazione Amici della GAM.

L’opera di Flavio Favelli, Palco-Buffet, 2007, vecchio palco da chiesa, radica e piastrelle, è un’opera con un curriculum rilevante, già esposta nel 2008 alla mostra Italics, a cura di Francesco Bonami a Palazzo Grassi, Venezia, e poi al MCA Museum of Contemporary Art di Chicago nel 2009. Anche in quest’opera Flavio Favelli lavora assemblando, come fossero frammenti di memoria, pezzi di mobilio diversi, che poi diventano qualcos’altro, oggetti che sembrano consueti ma non lo sono mai. Palco-Buffet è una scultura di pezzi di mobili, tra cui un vecchio palco, la cui aspirazione proviene dal buffet della nonna. Le diverse parti, assemblate insieme dall’artista, diventano architetture nelle quali resta forte la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di misterioso, come i ricordi.

Scelti i 10 finalisti per il Premio Moroso per l’arte contemporanea

Il Premio MOROSO per l’arte contemporanea, nasce per documentare, valorizzare e sostenere gli artisti che operano in Italia: il premio è formulato ad invito e intende evidenziare artisti che rappresentano la molteplicità dei linguaggi dell’arte contemporanea, video, fotografia, pittura, installazioni, performances e scultura.

Il progetto, ideato in accordo con la GC.AC Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone è stato ideato con l’obiettivo specifico di fornire una panoramica esaustiva del fare contemporaneo, il Premio rappresenta un unicum nel settore della collaborazione fra ente ed impresa, testimoniando l’eccellenza creativa ed innovativa sia da un punto di vista imprenditoriale che istituzionale.

videoReport Italia 2008_09, Opere video realizzate nell’ultimo biennio in Italia


Sabato 9 ottobre 2010, alle ore 18, in occasione della VI Giornata del Contemporaneo, la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone inaugura la rassegna biennale videoREPORT ITALIA 2008_09.

La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone si contraddistingue ormai nel panorama delle istituzioni museali per l’attenzione che rivolge alle produzioni video, la rassegna videoREPORT, giunta ormai alla sua terza edizione, presenta al pubblico l’attuale situazione video italiana, individuando i lavori piu’ interessanti che hanno caratterizzato l’ultimo biennio. Ad integrare il lavoro che la Galleria di Monfalcone effettua costantemente sono stati interpellati 5 curatori, Guia Cortassa, Ilaria Gianni, Antonio Grulli, Barbara Meneghel e Simone Menegoi, operatori fra i piu’ attivi nel panorama delle arti visive. Effettuando un esame attento dell’intero territorio nazionale hanno segnalato le opere ritenute piu’ significative, motivando il parametro di valutazione in un intervento critico in catalogo.

Flavio Favelli – Sale Interne

Nell’installazione Sale interne, pensata appositamente per lo spazio della galleria Sales di Roma, Flavio Favelli ricrea una sorta di intimità interiore, un’osmosi della nostra memoria riposta in un binomio tra intimo ed emotivo che coinvolgerà entrambi gli spazi della galleria. Nella sala grande è stata allestita una “stanza” con mobili e vecchie pareti di boiserie; nel secondo ambiente l’artista espone disegni e sculture. La sensazione è di entrare in un universo di ricordi che improvvisamente si materializza. Il progetto che inaugura il 12 ottobre è stato pensato dall’artista per trasmettere allo spettatore una sensazione di déjà vu.

Come spiega lo stesso Favelli, “per il titolo della mostra mi sono ispirato alle insegne luminose e ai cartelli vari con la scritta SALE INTERNE che vedevo sin da bambino…erano indicazioni perlopiù collocate nei ristoranti e trattorie, spesso con una freccia… ho pensato di realizzare nello spazio grande della galleria una stanza (m 7,50 x 3 circa) cercando di dare, a chi entra, una immediata idea di sospensione, un’immagine che richiamasse alla mente un ricordo, una visione di ambienti già visti. L’opera è una sorta di collage che può ricordare una canonica o una sala d’aspetto, un ufficio pubblico, ma anche un piccolo museo o una villa disabitata. Sul pavimento di legno nero, ho riprodotto una serie di disegni architettonici di piante delle nostre chiese storiche. L’insieme, a prima vista, fa pensare ad una decorazione floreale.”

Viafarini alla Tate Modern per No Soul for Sale

Viafarini dal 14 al 16 maggio partecipa alla seconda edizione del festival degli spazi indipendenti No Soul for Sale – A Festival of Independents, che dopo il successo registrato a New York l’anno scorso, si trasferisce a Londra, nei monumentali spazi della Turbine Hall della Tate Modern.

Viafarini si rappresenta attraverso una installazione-ambiente di Flavio Favelli, China Purple, che fungerà da showcase per presentare alcune opere di artisti che hanno esposto durante i venti anni di attività di Viafarini: Stefano Arienti, Maurizio Cattelan, Linda Fregni Nagler, Paolo Gonzato, Kim Jones, Armin Linke, Margherita Manzelli, Martin Margiela, Liliana Moro, Yoshua Okon, Tobias Rehberger, David Renggli, Dragana Sapanjos, Sissi e Santo Tolone. Alla realizzazione del progetto contribuisce Nicoletta Fiorucci.

preload imagepreload image