Marcel Duchamp oggi sarebbe un pirata informatico

Una delle più salienti caratteristiche di questo vivere contemporaneo è la facilità con cui è possibile scambiarsi i più disparati media od entrare in possesso di musica, film ed altre forme d’arte. Nel passato le forme artistiche non digitali hanno creato un certo tipo di scambio economico basato sulla non riproducibilità dell’opera, cosa che si avvia verso la distruzione grazie al file sharing. Ogni giorno milioni di persone scaricano film, libri, foto e musica in maniera totalmente gratuita. La storia dell’arte contemporanea ha avuto esempi di artisti che hanno supportato il libero accesso ai media.

Molti di essi come Guy Debord, Richard Prince o Sherrie Levine si sono appropriati di materiali protetti dal copyright per creare le loro opere. E’ quindi indubbio che molti atti che vengono etichettati oggi come abuso di copyright o pirateria o quanto altro, sono stati in passato fondamentali per lo sviluppo dell’arte. I Ready Made di Marcel Duchamp ad esempio erano oggetti di uso comune che mediante la volontà dell’artista si tramutavano in opere d’arte. Oggi Duchamp avrebbe avuto certamente molti problemi riguardo la creazione delle sue opere poichè avrebbe potuto incappare in un atto di appropriazione indebita di oggetto protetto da copyright.

Il MAXXI riparte da Koons

 

Il MAXXi fa sul serio. Lo scorso 16 ottobre alla conferenza stampa per la presentazione dei suoi risultati, il museo ha lanciato le bombe per  la nuova stagione espositiva. Si comincia con tre grandi mostre per l’autunno: L’Italia di Le Corbusier (18 0ttobre 2012 – 17 febbraio 2013); William Kentridge. Vertical Thinking (17 novembre 2012 – 3 marzo 2013) e, a dicembre, le gigantesche sculture di Jeff Koons animeranno la piazza e le sale del museo.

Ma gli artisti italiani sono solo Vezzoli e Cattelan

Stavo giusto ragionando sulla classifica delle opere più influenti degli ultimi 5 anni  pubblicata da Artinfo e rigirata da noi nell’articolo delle 12. Ovviamente le classifiche dell’arte sono un divertissement e nulla più ed in special modo questa classifica non può esser presa sul serio…

Francesco Vezzoli e l’Ottava edizione della Giornata del Contemporaneo

È Francesco Vezzoli l’artista che AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ha scelto per realizzare l’immagine guida della Ottava edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

La manifestazione, che quest’anno si svolgerà sabato 6 ottobre coinvolgendo oltre 1000 realtà del contemporaneo in Italia, nelle prime sette edizioni ha registrato un crescente successo, che nel 2011 si è consolidato confermando la partecipazione di un migliaio di aderenti e incrementando il numero dei visitatori a oltre 240.000 su tutto il territorio nazionale. Un pubblico sempre più vasto e curioso, quello del contemporaneo, che ancora una volta nell’arco di sole ventiquattro ore ha colto l’occasione di conoscere meglio musei, fondazioni e gallerie, visitare atelier d’artista, prendere parte a dibattiti, visite guidate e laboratori, entrando attivamente in contatto con l’arte del presente.

Gli artisti italiani della Collezione ACACIA

 

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale e Associazione ACACIA, apre dal 12 aprile al 24 giugno 2012, nella centralissima sede espositiva milanese, la mostra “Gli artisti italiani della Collezione ACACIA-Associazione Amici Arte Contemporanea”. L’evento espositivo, curato da Gemma De Angelis Testa – Presidente di ACACIA – e Giorgio Verzotti, propone al pubblico circa trenta opere di artisti della collezione d’arte contemporanea dell’associazione.

Tutte le forme espressive delle arti visive sono qui rappresentate, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video e all’installazione. In mostra si possono ammirare lavori di Mario Airò (vincitore della prima edizione del Premio ACACIA), Rosa Barba, Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Nico Vascellari e Francesco Vezzoli. Ogni artista vanta riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Francesco Vezzoli ed il Jailbreak dell’arte contemporanea

Ci risiamo, il nostro (?) Francesco Vezzoli è tornato a colpire. Già perché uno dei pochissimi artisti italiani famosi anche al di fuori dei nostri confini, ha da poco inaugurato (e chiuso) il suo 24 hour Museum nel Palais De l’Iéna di Parigi, disegnato da Auguste Perret. L’evento è stato prodotto nientemeno che dal fashion brand Prada, sempre attento a tutto ciò che è arte contemporanea e dalla AMO dell’archistar Rem Koolhaas.

Come recità il titolo, il 24 hour Museum  è rimasto aperto per sole ventiquattro ore, dopodiché ha definitivamente serrato i suoi cancelli. Mostra? Happening? red carpet o sfilata di vip? Difficile dare una connotazione alle rocambolesche imprese del nostro artista. Questo signore e signori è Francesco Vezzoli, il Cattelan versione 2.1, l’ironico artefice di eventi spettacolari che oggi si chiamano arte e che riescono ad attirare curiosità e pubblico a iosa.

Incontro con Boris Mikhailov a Palazzo Grassi

Mercoledì 25 gennaio 2012, ore 18 a Palazzo Grassi Silvia Burini, docente di Storia dell’arte moderna dell’Europa Orientale all’università Ca’ Foscari di Venezia, dialogherà con l’artista ucraino Boris Mikhailov (Kharkov, 1938) tra i protagonisti dell’esposizione “Il Mondo vi appartiene“ in corso sino al 21 febbraio 2012 a Palazzo Grassi.

Boris Mikhailov è nato nel 1938 a Kharkov, grande centro industriale dell’Ucraina. Dopo gli studi di Ingegneria, nel 1965 si è avvicinato alla fotografia – attività estremamente pericolosa, sorvegliata attentamente dal KGB. Il lavoro di Mikhailov presenta una visione più veritiera degli ultimi trent’anni di vita sovietica che hanno portato al collasso dell’URSS, in contrasto con la fotografia ufficiale che celebrava un proletariato idealizzato. Dopo aver selezionato fotografie in bianco e nero da album di famiglia trovati qua e là o aver fotografato personalmente i soggetti, Mikhailov applica i colori sui negativi delle immagini (definisce la serie Luriki come una serie di “Ritratti sovietici dipinti”), parodiando ironicamente il modo in cui la propaganda sovietica ravvivava artificialmente scene monotone e grigie.

“X” La collettiva erotica da Giò Marconi

La galleria Giò Marconi di Milano inaugura oggi la mostra “X”, collettiva erotica che raccoglie i lavori degli artisti Nader Ahriman, Bruno Di Bello, Judith Bernstein, John Bock, Monica Bonvicini, Nathalie Djurberg, Keith Farquhar, Simon Fujiwara, Wade Guyton, Robert Heinecken, Dorothy Iannone, Sarah Lucas, Man Ray, Dasha Shishkin, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli.

Nei disegni e nei collage di Nader Ahriman (Shiraz 1964) le astrazioni filosofiche di matrice idealista prendono forma attraverso l’intervento grafico dell’artista. Cinema e antichità vengono filtrati in chiave erotica, fondendo estetica e contenuto. Bruno Di Bello (Torre Del Greco 1938, vive e lavora a Milano) partecipa alla collettiva con una “Variazione su una foto di Man Ray” realizzata nel 1976 su tela fotografica. Attraverso la scomposizione dell’immagine di Kiki, musa del maestro, Di Bello rilegge l’esperienza delle avanguardie storiche sviluppando un’idea dell’arte come riflessione sulla suo storia.

Premio Ariane de Rothschild 2011. Alla scoperta dei giovani artisti italiani

Sono stati selezionati i diciotto giovani artisti della V edizione del Premio Ariane de Rothschild, che quest’anno presenta una “fotografia” dello stato dell’arte contemporanea in Italia. Gli artisti, cittadini italiani o residenti in Italia da più di due anni, con età compresa tra i 22 e i 35 anni, sono stati nominati da un comitato di sei critici – individuati dai due curatori del Premio, Laura Barreca e Marcello Smarrelli – e saranno i protagonisti della mostra promossa dalla Fondazione Ariane de Rothschild in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e allestita dal 6 aprile al 1 maggio 2011 negli appartamenti storici di Palazzo Reale a Milano.

Le numerose opere esposte saranno selezionate dai curatori tra quelle che meglio esprimono il linguaggio e la ricerca propri degli artisti. Il 5 aprile, nel giorno d’inaugurazione dell’esposizione, si riunirà la giuria internazionale che individuerà l’artista vincitore di questa edizione italiana del Premio Ariane de Rothschild, al quale sarà assegnata una borsa di studio per un anno presso il Central Saint Martins College of Art and Design di Londra.

Il Sacrilegio di Francesco “Vezzo” Vezzoli si trasforma in noia

L’Huffington Post la mette giù dura riguardo a Sacrilegio, la nuova mostra personale di Francesco Vezzoli ospitata da Gagosian New York fino al prossimo 12 marzo 2011.

Come già visto nel binomio Bill Viola-Pontormo, Vezzoli si affida questa volta ai maestri del passato e reinterpreta il modello di Madonna del 15esimo e 16esimo secolo e con essa i capolavori di Giovanni Bellini, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli eccetera eccetera. Le madonne di Vezzoli sono però interpretate da supermodels come Claudia Schiffer, Tatjana Patitz, Linda Evangelista, Stephanie Seymour e Kim Alexis.

Raccolti 3 milioni di dollari al Gran Gala del Moca. La privatizzazione dei musei a volte non è così male come si pensa

Mentre ci lamentiamo del nostro sistema dell’arte c’è da dire che negli states le cose non vanno meglio o forse vanno meglio davvero, visto che i musei  sono ormai diventati degli enormi carrozzoni dello spettacolo dell’arte, buoni solo per attirare vips e quindi sponsors danarosi.

Niente di strano quindi che al gala del MOCA, Museum of Contemporary Art di Los Angeles, istituzione guidata dal quel vecchio volpone di Jeffrey Deitch, si sia presentata una folla arrembante di personaggi celebri presi dalla bramosia di far vedere al mondo intero che anche loro sono degli acculturati che sostengono la cultura. Forse anche i musei italiani dovrebbero privatizzarsi totalmente ed organizzare dei gala per racimolar quattrini, magari si potrebbe così risolvere il problema della mancanza di finanziamenti da parte di istituzioni e governi sempre più assenti e stitici.  

Happy Birthday Peep-Hole

Un anno fa Peep-Hole di Milano apriva i battenti grazie al supporto di numerosi artisti che attraverso la donazione delle loro opere hanno permesso di iniziare questa avventura, nata dalla necessità condivisa di creare un centro flessibile e capace di dialogare con il contesto nazionale e internazionale.

A distanza di dodici mesi esatti, Peep-Hole festeggia il suo primo compleanno con HAPPY BIRTHDAY, il Benefit con cui presenta al pubblico le opere donate da più di 40 artisti italiani e internazionali a supporto delle attività dello spazio. Grazie alle donazioni dello scorso anno Peep-Hole ha portato a termine una stagione di programmazione in cui sono stati prodotti quattro mostre, tre eventi di approfondimento teorico e quattro pubblicazioni del trimestrale Peep-Hole Sheet.

Il MAGA commemora il collezionista Paolo Consolandi con la mostra “Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando?”

Dal 13 novembre il MAGA di Gallarate, a pochi mesi dalla scomparsa del noto collezionista milanese Paolo Consolandi, gli rende omaggio con una mostra curata da Francesca Pasini ed Angela Vettese. La mostra, attraverso una selezione delle straordinarie opere dell’importante collezione Consolandi, ripercorre le principali tendenze dell’arte contemporanea nazionale e internazionale dagli anni Cinquanta ad oggi, dando prova della grande sensibilità e lungimiranza e dello spiccato intuito di Paolo Consolandi.

Circa duecento opere di altrettanti artisti compongono l’allestimento suddiviso in sette nuclei tematici (Oltre la materia, Orizzonti, Scrivere e scriversi, Dialoghi eclettici, Corpo e mente, Ritratti, autoritratti e altro, Things), sezioni tematiche all’interno delle quali le opere di artisti storici dialogano e si mettono in relazione con quelle degli artisti più giovani sostenuti dal collezionista.

Apre il Maxxi e Roma si apre al mondo

Dopo mille peripezie il Maxxi di Roma ha finalmente aperto le sue porte durante le giornate di inaugurazione il 27, 28 ed il 29 maggio. Si è trattato di un tripudio in pompa magna che ha sinceramente iniettato un poco di ottimismo in una scena romana sino ad ora troppo mal criticata e sin troppo bolsa. 25 mila visitatori hanno tolto ogni ombra di dubbio sulle future sorti del museo ed anche il nostro scetticismo si è volatilizzato innanzi all’incredibile offerta artistica di questo nuovo polo culturale della città eterna.

Certo c’è ancora molto da fare, difficile dire se gli appassionati d’arte contemporanea sparsi per il mondo decideranno di recarsi a Roma solo per ammirare il Maxxi ma è certo che una volta giunti nella capitale sarà sicuramente d’obbligo una capatina a questo straordinario museo. La collezione permanente c’è ed è anche di ottimo livello, non si tratta certo di “pezzi” decisivi ma l’altisonante portata dei nomi ed il mirabile dialogo che la struttura è riuscita ad instaurare con le meravigliose opere è bastata a farci togliere il respiro.

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