Vorremmo in queste poche righe ricordare un genio tutto italiano, anzi romano, che con la sua sagacia e visionarietà ha cambiato per sempre il volto dell’editoria d’avanguardia. Stiamo ovviamente parlando di Stefano Tamburini (Roma, 18 agosto 1955 – aprile 1986) le cui mirabolanti trovate grafiche, le battute al veleno e le sceneggiature incredibili di Ranxerox riuscirono a raggiungere più di venti anni fa quello che le rivistucole alla moda dei nostri giorni nemmeno si sognano di intravedere e sarebbe a dire: freschezza, irriverenza e spontaneità.
L’ esordio di Tamburini nel mondo del fumetto avviene sulla rivista Combinazioni nel 1974 col personaggio di Fuzzy Rat. Nel maggio del 1977 fonda lo storico periodico di fumetti Cannibale dove compare per la prima volta Ranxerox, un robot con sembianze umane costruito da pezzi di una fotocopiatrice, dotato di una grande forza fisica e di una feroce violenza che si aggira in cerca di risse ed eroina in una Roma del futuro degradata e sospesa nel tempo, simile agli scenari metropolitani proposti dal film Blade Runner.