Mostre in giro per il mondo edizione estiva

Visto che ci troviamo in pieno periodo vacanziero, ecco la consueta lista di mostre in giro per il mondo tanto per tenervi aggiornati sull’arte contemporanea anche nei vostri periodi di relax, vai con il servizio:

Il Guggenheim museum di New York ospita la fotografa olandese Rineke Dijkstra fino al prossimo 8 ottobre, in mostra le classiche immagini minimal di giovinetti al mare che sono divenute il leitmotiv dell’artista. Sempre a New York, il Fireplace Project ospita una performance scultorea di Terene Koh, fino al prossimo 12 agosto. Spostiamoci a londra dove la Unilever Series della Tate Modern ospita nientemeno che Tino Sehgal fino al prossimo 28 ottobre.

DA 0 A 100. LE NUOVE ETÀ DELLA VITA

ARTE E SCIENZA IN PIAZZA™ – manifestazione di diffusione della cultura scientifica organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna – quest’anno presenta, in partnership con La Triennale di Milano, “Da 0 a 100, le nuove età della vita”, a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella. Prodotta da Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano, la mostra sarà ospitata a Bologna a Palazzo Re Enzo dal 2 al 12 febbraio e successivamente a Milano in Triennale Bovisa dal 23 febbraio al 28 marzo.

“Da 0 a 100, le nuove età della vita” è una mostra d’arte contemporanea e di scienza per capire come e perché il nostro corpo e la nostra mente sono molto diversi da quelli delle generazioni precedenti, e come svilupparne meglio le potenzialità. Nel corso dell’ultimo secolo infatti la condizione umana è cambiata come mai era avvenuto prima: la nostra costituzione genetica è rimasta la stessa, ma un ambiente trasformato dalla tecnologia ne ha fatto emergere uomini e donne diversi. Non ce ne siamo accorti perché il cambiamento è stato graduale, ma siamo diventati più alti, più, forti e persino più intelligenti. In media naturalmente. E poiché viviamo il doppio rispetto a prima, abbiamo avuto in regalo per così dire una vita in più.

Jerry Saltz: “Ho avuto un contatto genitale alla mostra di Marina Abramovic”

 Lo statunitense Jerry Saltz è un critico ironico ed irriverente ma decisamente geniale. Il suo approccio all’arte contemporanea è troppo estroso da poter passare inosservato. Curiosando in giro per la rete abbiamo trovato un divertente articolo di Jerry Saltz sul recente opening della mostra The Artist is Present di Marina Abramovic al Moma di New York. Il critico si è trovato faccia a faccia con i performers nudi che ricreavano una storica opera della grande artista. Vediamo quali sono state le sue reazioni:

“Penso che lo scorso martedì un pene ciondolante si sia leggermente appoggiato alle mie parti basse. Questo non mi è mai successo o quanto meno non al Moma. Due figure nude, un uomo ed una donna, si trovano faccia a faccia davanti all’entrata dello spazio espositivo ed è normale che per continuare oltre ci si vede costretti a passare in mezzo ai due corpi. Così ho fatto io e proprio mentre pensavo di avercela fatta ho sentito una cosa, seguita da due rimbalzi, sfiorarmi la coscia. Benvenuti a The Artist Is Present, la prima grande retrospettiva dell’artista hard-core Marina Abramovic. Anche se trovo il lavoro dell’artista un poco melodrammatico e narcisista devo dire che questa retrospettiva che si affaccia su quaranta anni di carriera è decisamente affascinante oltre che oltraggiosa e coraggiosa.

Riflessioni sul linguaggio degli anni ’10

Il 2010 per New York, oggi più di ieri, sembra essere l’anno dell’arte contemporanea. I musei della grande mela sono un turbinio di mostre ed eventi artistici che sembrano non finire mai, basti pensare all’attuale mostra di Gabriel Orozco al MoMa, a quella di Roni Horn al Whitney Museum ed a quella di Urs Fischer al New Museum.

Ovviamente questi grandi eventi non hanno mancato di generare commenti positivi e negativi, come la performance di Tino Sehgal attualmente in mostra alla “rotunda” del Guggenheim. Ma al di là dei giudizi personali su ogni singolo artista in mostra va detto che prese d’insieme queste visioni creative, unite ad altri episodi occorsi negli ultimi giorni, mi hanno dato da riflettere sulle ultime tendenze della scena dell’arte contemporanea.

Il Moma celebra Gabriel Orozco, genio dell’inaspettato

 16 anni sono passati da quando il MoMa ha presentato l’innovativa creatività dell’artista concettuale Gabriel Orozco al grande pubblico. Con la sua natura ironica e lirica l’artista si oppose alla natura monumentale dei trend artistici degli anni ’80 mediante una ridefinizione del concetto di bellezza e focalizzando l’attenzione su dettagli inaspettati, memorie quotidiane ed esperienze personali.  In questi giorni (precisamente dal 13 dicembre 2009 al 1 marzo 2010) la celebre istituzione museale newyorchese ha deciso di dedicare un’importante retrospettiva al genio dell’artista messicano classe 1962 intitolandola semplicemente Gabriel Orozco.

All’interno della mostra sarà possibile ammirare una vasta collezione di opere dell’artista, alcune delle quali sono divenute estremamente popolari tra gli appassionati d’arte di tutto il globo. Pezzo forte della mostra è la scultura intitolata La DS del 1993, un’automobile della citroen (una ds per l’appunto) chirurgicamente ridotta di tre terzi. La mostra presenta anche un’altra celebre opera di Orozco, si tratta di Black Kites del 1997, costituita da un teschio umano coperto da una griglia di grafite. Gran parte delle opere sono in mostra per la prima volta a New York e offrono una vasta prospettiva del lavoro dell’artista dai piccoli oggetti, sino ai dipinti ed ai lavori su carta.

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