Damir Očko – We saw nothing but the uniform blue of the Sky

La Galleria Tiziana Di Caro è orgogliosa di ospitare We saw nothing but the uniform blue of the Sky, seconda mostra personale nei suoi spazi di Damir Ocko (Zagabria, 1977), che inaugura venerdì 2 marzo 2012 dalle ore 19.00. La mostra è incentrata sull’ultimo video di Ocko, We saw nothing but the uniform blue of the Sky (Non vedemmo nulla, eccetto il blu uniforme del cielo), che è stato realizzato nel 2012 a Dublino, in occasione della Paths Crossing production and research residency sovvenzionata da Temple Bar Gallery + Studios.

“Guardavano i calamari. Non guardavano niente altro. Non videro nulla, non guardarono nulla. Non sapevano come guardare”. (da un servizio della CBS in cui gli “Zingari del mare” spiegarono come riuscirono a sopravvivere allo tsunami del 2004, a differenza dei barcaioli birmani). L’uomo che legge è fortemente affetto da una disfunzione nel parlare: la balbuzie, che fa sì che legga compiendo un incredibile sforzo. Questo sforzo di pronuncia di parole e frasi (ripetute in modo estenuante per settimane) non solo diventa la principale cornice concettuale ed estetica dell’intero video, ma enfatizza anche l’aspetto acustico delle parole, oltre che il loro significato: il peso poetico e politico della vocalizzazione della parola.

Monica Alonso – Angustia Blanca

La Galleria Tiziana Di Caro di Salerno inaugura il 17 dicembre Angustia Blanca, seconda mostra personale nei suoi spazi di Monica Alonso (A Fonsagrada, Lugo, 1970). La mostra prevede opere realizzate nel periodo tra il 2009 ed il 2011, attraverso cui Monica Alonso intende presentare la sua nuova linea di lavoro fortemente connessa alla terapia “psico – spaziale”, che consiste nel localizzare reazioni di carattere psicologico ed emotivo, spingendosi oltre il discorso artistico o estetico, e trasformando gli spazi espositivi in luoghi di percezione e analisi, che stimolano lo spettatore a costruire una personale dimensione terapeutica.

Da qualche anno Monica Alonso ha concentrato il proprio campo d’indagine sull’angoscia, che ha già trattato in una grande installazione intitolata Angustia Fria – Angustia Caliente (Angoscia Fredda – Angoscia Calda), realizzata durante la residenza – premio CAM di Arte Plastica, che l’ha vista viaggiare dalla Norvegia al Brasile, passando per differenti luoghi, al fine di sperimentare le variazioni emozionali derivanti dai cambiamenti di temperatura, che erano state oggetto di Calor, la sua prima mostra personale a Salerno nel 2008.

Katja Loher alla Galleria Tiziana Di Caro di Salerno

La Galleria Tiziana Di Caro è orgogliosa di presentare Miniverse #1, seconda mostra personale nei suoi spazi di Katja Loher (Zurigo, 1979), sabato 24 settembre 2011, alle ore 19.00. Il progetto espositivo prevede una serie di opere realizzate nel 2011 in esclusiva per la mostra. Nei lavori di Katja Loher è costante la predilezione per la video scultura e la video – installazione, così come aveva già rivelato nella sua prima personale organizzata nel 2009, ma il suo lavoro è in costante evoluzione così come i suoi video, che diventano sempre più complessi. In essi, le coreografie interpretate da danzatori ripresi con il sistema “a volo d’uccello” (quindi dall’alto verso il basso) creano segmenti grafici che, una volta rielaborati, diventano domande. L’osservatore è trascinato in una questione etica sollevata dall’artista attraverso interrogativi, che si celano all’interno delle opere.

L’installazione Multiverse è costituita da palloni di gomma bianca di differenti dimensioni, tre dei quali ospitano video. Questi ultimi si compongono di coreografie, in cui gruppi di danzatori diventano congegni, che creano movimenti sincronizzati. Viste dall’alto le immagini dei performers sono in scala ridotta ed essi risultano come guardati dall’esterno, come se fossero osservati al microscopio.

Nicolàs Pallavicini – Praxis–Mimesis

La Galleria Tiziana Di Caro di Salerno inaugura oggi la seconda mostra personale di Nicolàs Pallavicini, intitolata Praxis – Mimesis. La mostra include una serie nuova di quadri, di diverse dimensioni, tutti risalenti al periodo tra il 2010 e 2011, in cui il pittore argentino si è dedicato ad una riflessione filosofica che elude l’esperienza teorica pura e assoluta, per riversarsi su quella tecnica e formale.

Il confronto con il tema del paesaggio che aveva caratterizzato la sua produzione, per quanto formalmente eterogenea, dal 2005 al 2009, adesso si cela per fare posto ad una totale de-strutturazione della forma, una frammentazione dell’idea, che si sviluppa in campiture solenni, ma apparentemente disorganiche, al contempo solide ma solo accennate, che riprendono una rottura, che si era già verificata all’interno del progetto Reverse, che lo aveva visto protagonista nella sua prima mostra in galleria nel 2009, ma che qui sembra volersi consolidare.

Susie J. Lee – Still Lives

La Galleria Tiziana Di Caro ha il piacere di ospitare la seconda mostra personale di Susie J. Lee, che inaugura sabato 25 settembre 2010 alle ore 19.00. A due anni di distanza da Bodies of Water, mostra di video installazioni e video sculture, Susie J. Lee torna a confrontarsi con gli spazi della galleria con un progetto nuovo, in cui la passata attitudine per le scienze biologiche, che per tanti anni aveva caratterizzato il suo lavoro, è sostituita da una riflessione sul ritratto espressa attraverso il video.

A Salerno sarà presentata una serie di lavori, nata dall’esperienza al Washington Care Center, una casa di cura situata a Seattle, in cui Lee si è imbattuta in un gruppo di pazienti con peculiari problemi di salute, che sono divenuti protagonisti delle singole opere. Queste ultime quindi sono il risultato di un’esperienza vissuta in prima persona, modulata da incontri, conversazioni, confronti, da cui è emersa una riflessione sul rapporto tra la vita presente e quella passata.

Video ed installazioni di Katja Loher alla galleria Tiziana Di Caro

Sabato 26 settembre la Galleria Tiziana Di Caro di Salerno inaugura la mostra personale di Katja Loher. Il video è il filo conduttore tra tutte le opere, ma non è quasi mai inteso come lavoro fine a se stesso, bensì è associato a strutture complesse ed articolate, come sculture o installazioni, dando vita a serie di opere che l’artista ha definito “Miniverse” e “Videoplanet”, che sono i due nuclei intorno ai quali si costruisce questa mostra.

Il percorso espositivo si apre con un’installazione intitolata Red Planet (della serie Videoplanet), un video proiettato su un grande pallone di gomma che fluttua nello spazio. Il video è costruito attraverso un sistema di comunicazione che Loher chiama “videoalphabet”, che rappresenta la sintesi della continua esplorazione del linguaggio, presente nella gran parte dei suoi lavori. Il “videoalphabet” è un vero e proprio codice, in cui figure umane, eseguendo studiate coreografie, riproducono una serie di simboli che, assemblati in fase di post produzione, diventano lettere dell’alfabeto, da cui l’artista fa derivare parole, quindi domande. Tali domande sono concise ed essenziali, restituite visivamente attraverso brillanti cromatismi e sobrie strutture metaforiche, e nonostante un’apparente leggerezza, rivelano una drammatica denuncia nei confronti dell’uomo e del mondo che egli ha costruito.

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