Identikit del giovane addetto ai lavori

  

Il mondo dell’arte contemporanea è talmente variegato che a passar davanti ad una galleria nel giorno dell’opening ci si potrebbe meravigliare di fronte alla bizzarria della fauna che lo popola. Già, che ci crediate o no esistono i “tipi da mostra”…

Video arte, grande assente della rete

Difficile scorgere brandelli di video arte in rete. Già, sembrerà strano ai più ma le cose stanno esattamente così, nell’epoca dei social network multimediali, degli scambi di informazioni alla velocità della luce e del trionfo dell’immagine sul verbo, le opere di video arte sembrano voler fare le timide. Sempre più artisti scelgono di non pubblicare le loro creazioni video su Youtube o su Vimeo, la paura è quella di sminuire il proprio lavoro mostrandolo in sedi diverse da quelle museali o quanto altro.

Evitare di inflazionare un’opera è un modo come un altro per salvaguardare la propria creatività ma va detto non sempre le precauzioni giovano ed a nascondersi troppo c’è il rischio di sparire per sempre.Questa tendenza o tattica comportamentale che dir si voglia, è diffusa a livello internazionale, ed anche a visitare il web site dell’artista di turno si riuscirà a trovare ben poco.

Fingersi giovani artisti

 

Se ancora non ve ne eravate accorti, il mondo dell’arte perpetra continue discriminazioni riguardo l’età dei suoi protagonisti. Questa assurda pratica è talmente diffusa che il primo consiglio da dare ad un artista è quello di rimuovere la propria data di nascita da curriculum vitae, account Facebook e sito web personale. Prendiamo ad esempio gli artisti attivi in Italia agli inizi degli anni ’90, quelli della generazione pre-internet o magari quelli attivi agli inizi del 2000.

Ebbene, è facile notare che molti di quei nomi si sono persi nelle sabbie del tempo. Anche loro sono stati giovani artisti, vezzeggiati dal mercato e dalle gallerie di grido, ma una volta superata la soglia dei quaranta sono stati messi in soffitta e completamente dimenticati. Certo i più abili sono riusciti a salvarsi e a trasformarsi in maestri del contemporaneo ma una nutrita schiera è caduta nell’oblio.

50 nomi da collezionare…tra 10 anni

Adrian Ghenie

Selezionare una lista di artisti più collezionati del momento non è certamente cosa facile, visto che i risultati delle aste cambiano di giorno in giorno. Se poi l’obiettivo è quello di fornire una lista di nomi su cui vale la pena scommettere in futuro, allora la missione diventa quasi impossibile. Ovviamente un magazine superspecialistico come Art+Auction non si fa certo spaventare dalle missioni impossibili.

Ecco quindi che nel nuovo numero la celebre rivista ha deciso di sciorinare i nomi di ben 50 artisti che nel prossimo futuro saranno molto gettonati nelle aste internazionali. Ovviamente i risultati di questa lista si potranno vedere in un periodo abbastanza lungo. Si stima infatti che per poter raggiungere delle quotazioni da capogiro bisognerà attendere dai 10 ai 30 anni. Ovviamente la cosa potrà dar sorridere il pubblico ma il vero collezionista deve saper come “far invecchiare il vino buono”.  Un dato assai positivo di questa lista è la massiccia presenza di opere pittoriche. Anche se la pittura è data per spacciata da più parti, le aste ed il collezionismo in genere la ritiene molto più allettante di tante altre manifestazioni creative. Il dato negativo è invece l’ormai cronica assenza di artisti italiani all’interno di queste “liste”. Anche se le hit list non ci sono mai piaciute va detto che i nostri artisti, al di fuori dei confini nazionali, sono sempre più ignorati. Comunque sia, ecco la lista:

Il re nudo e l’arte contemporanea

 

Il mondo dell’arte contemporanea ha un suo codice da rispettare, una serie di regole che vanno seguite. Nessuno mai mette in discussione queste regole e quando si parla di mercato o di critica, apprezzare una mucca squartata a metà, uno squalo in salamoia, un lampadario assemblato con i Tampax o un gigantesco neon diviene un puro automatismo. Inutile chiedersi il perché di questi meccanismi, tanto qualcuno ha già deciso che quel dato oggetto è un’opera d’arte e voi non potete farci nulla. Ed il bello è che nel mondo dell’arte nessuno morde la coda al proprio prossimo, quindi se un’opera è brutta, non troverete anima viva disposta ad affermare che il re è nudo.

 Se siete giovani artisti e volete entrar a far parte del sistema, ammesso che questo esista realmente, dovete per forza di cose accettare il fatto che la creatività è divenuta un comportamento. Fino agli inizi del secolo scorso essere artista significava soprattutto avere spiccate qualità tecniche e creative, studiare il bel disegno, la bella pittura e la bella scultura, essere un maestro d’arte insomma. Beh, le cose non stanno più così, molti danno ingiustamente la colpa di tutto questo a Marcel Duchamp, in realtà il discorso sarebbe molto più lungo.

Ma l’artista chi l’ha visto?

Come ben saprete, il sistema dell’arte contemporanea è costituito da una serie di attori più o meno importanti. Gli artisti ovviamente ricoprono un ruolo fondamentale all’interno di questo sistema, visto che senza di loro l’arte esso non avrebbe ragione di esistere. Eppure i poveri artisti sono sempre più schiacciati all’interno di meccanismi infernali che spesso e volentieri li retrocedono e comprimari di una competizione senza tregua.

Già, i curatori stilano i loro lungimiranti progetti che puntualmente non tengono conto delle opere in mostra, le fiere e le altre grandi manifestazioni di mercato sono orientate ad ingraziarsi le gallerie, le Biennali sparse per il mondo mirano a riunire un sempre più crescente numero di nomi possibili per attirare il pubblico, anche i testi sull’arte contemporanea sono divenuti una sorta di libercoli satirici che nulla hanno a che vedere con uno studio scientifico della materia.

Papà, mi regali una residenza?

Le residenze d’artista sono il “caso” del millennio. Sono cool, sono altamente formative, tutti ne vorrebbero una e tutti, una volta tornati da una residenza, sono pronti a giurare di aver vissuto un’esperienza irripetibile. La residenza all’estero per i giovani artisti funziona un poco come il tanto famigerato progetto Erasmus, vale a dire il periodo di studio all’estero legalmente riconosciuto dalla propria università, concesso ad ogni studente universitario europeo.

Durante tutto il periodo della sua residenza (che solitamente ha una durata variabile da qualche settimana a cinque mesi ed oltre), l’artista riceve un alloggio, uno studio ed un regolare stipendio. Ovviamente il nostro caro amico artista dovrà impegnarsi per tutta la durata della residenza ed alla fine sarà (solitamente) chiamato a produrre un’opera. Le suddette facilitazioni sono però soggette a molte variazioni.

Artisti, datevi da fare!

Spingersi oltre i propri limiti, superare le barriere che occludono la propria visione per gettarsi in sperimentazioni ardite e soprattutto “senza rete”. Queste caratteristiche dovrebbero essere punti fondamentali per chi ha deciso di intraprendere la carriera d’artista. L’artefice dell’opera non può mai accontentarsi di ciò che ha ma deve per forza di cose pretendere di più, sfidare la perfezione all’imperfetto e tentare di scrivere il suo nome nel grande libro della storia dell’arte.

 Ma questo processo richiede sangue, sudore e soprattutto voglia di mettersi continuamente in gioco, sfidando opinioni e condizioni avverse. Tutto questo vi sembra frutto di un romanticismo demodé? Vi sembrano questi obiettivi impossibili da realizzare? Beh allora dovreste prendere in considerazione l’ipotesi di cambiar indirizzo.

Quadratonomade al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Quadratonomade è un progetto che prevede la costituzione di una esposizione itinerante di circa duecento opere d’arte in scatole di cartone all’interno delle quali artisti attivi nel panorama contemporaneo nazionale e internazionale hanno realizzato il proprio intervento creativo. Le scatole d’artista saranno esposte il 29 febbraio 2012 al Palazzo delle Esposizioni e viaggeranno nei prossimi tre anni raggiungendo diversi luoghi in Italia e all’estero.

Quadratonomade è un’azione di democratizzazione dell’arte, volta alla rottura di meccanismi e ruoli convenzionali al fine di diffondere la cultura in modo attivo con l’uso di linguaggi interdisciplinari e alternativi. L’intento è quello di creare una rete di collaborazioni a favore di un approccio trasversale, concepito fin dall’inizio come un’azione artistica complessa sul tema di “arte, società e memoria”.

preload imagepreload image