La mia nuova opera? Me la finanzia la rete con il crowdfunding

Finanziare il proprio progetto artistico è un’impresa assai ardua. L’era dei mecenati sembra essere tramontata da un bel pezzo ed affidarsi alle istituzioni pubbliche è un mero sogno. Le gallerie private fanno quello che possono per sostenere la produzione creativa dei propri artisti ma è logico che coloro i quali non posseggono una galleria di riferimento sono costretti a procacciarsi sponsors sempre più difficili da trovare.

Ecco quindi che l’urgenza della sovvenzione privata ha dato vita alle piattaforme di crowdfunding, vale a dire dei siti internet dove è possibile illustrare il proprio progetto che verrà in seguito realizzato grazie a piccole o grandi donazioni da parte del popolo della rete. Grazie a websites com IndieGogo e Kickstarter, l’artista squattrinato può presentare un suo progetto e farsi aiutare dagli utenti per la realizzazione dello stesso.

Social Networks e giovani artisti, attenzione a non esagerare

Ormai non è più inverosimile pensare all’arte ed alla vita privata come due entità non separate. Giusto una manciata di anni fa, artisti come Tehching Hsieh avevano deciso di trasformare la loro vita in una continua performance, con tutte le difficoltà e gli inconvenienti del caso. Oggi invece non bisogna far troppa fatica per manifestare la propria creatività anche in un contesto totalmente al di fuori dall’attività pubblica.

L’artista dei nostri giorni ha infatti a sua disposizione una serie di piattaforme digitali su cui espandere la propria creatività e mantenere il resto del pubblico in contatto con la propria attività anche in ambito privato. Facebook ad esempio può essere un buon metodo per espandere le proprie conoscenze e fare un poco di public relations che non guastano mai.

Twitter è invece molto usato anche da veri e propri mostri sacri come Ai Weiwei che proprio dal celebre social network cinguettante ha lanciato la sua battaglia contro le ingiustizie delle istituzioni cinesi. Ultimamente invece molti giovani artisti hanno scoperto piattaforme alternative come Tumblr, website che permette di creare veri e propri blogs altamente customizzabili tnato che è facilissimo trovare modelli già pronti per creare portfolios.

Modern Painters e la lista dei 100 futuri talenti. Ma gli italiani?

Per salutare la fine del 2011 il celebre magazine Modern Painters ha deciso di buttarsi sulle previsioni ed ha quindi stilato una lista con un nutrito manipolo di artisti da tenere d’occhio per il 2012. A noi queste previsioni non dispiacciono ma è pur vero che non sempre è possibile prevedere con largo anticipo quali saranno i cavalli vincenti per il futuro.

Inoltre, visionando le immagini proposte da Modern Painter è possibile trovare opere di ottima fattura come tante altre manifestazioni creative del tutto discutibili. Altra questione che non ci piace affatto è la cronica assenza degli artisti italiani. Possibile che nel Regno Unito e nelle Americhe esistano decine e decine di talentuosi artisti e nel nostro italico Stivale non ci sia nessuno? La risposta è che il mondo dell’arte ci ignora sistematicamente e noi, con i nostri Padiglioni Minestroni Italia, con le Biennali Diffuse, con le mostre sull’Arte Povera e sui 150 anni dall’Unità d’Italia non facciamo altro che dargli una mano.

Aiuto, mio figlio vuol fare l’artista

 Siete giovani e morite dalla voglia di intraprendere la carriera d’artista? Beh le soluzioni qui in Italia non sono poi tante, nello specifico o si comincia da autodidatta e si intraprende una lunga strada costellata da studi ed esperienze in proprio o si frequentano i vari licei, i vari istituti d’arte e le varie accademie sparse sul territorio che vi dovrebbero orientare al meglio nella giungla artistica.

Quest’ultima ipotesi (almeno dalle nostre parti) è in tutto e per tutto simile alla prima, ossia pur avendo intrapreso dei percorsi didattici e formativi, i poveri giovani virgulti devono per forza di cose studiare e far esperienze in proprio. Programmi vetusti e poca malleabilità nell’insegnamento delle varie materie sono infatti delle vere e proprie piaghe che devastano il povero studente.

Il mondo dell’arte tra 1% e 99%

Voi, proprio voi che state leggendo le mie parole in questo esatto momento. Sono sicura che fra di voi c’è un altissimo numero di giovani artisti, giovani giornalisti, giovani galleristi, giovani curatori e giovani critici. Sto parlando di gente che ha deciso di intraprendere una dura scalata sul ripido monte della scena dell’arte, gente che ha studiato e si è laureata o magari è divenuta maestro d’arte o ancora ha preso parte ad un costosissimo master.

Sto parlando di gente che mangia pane e arte da quando ricorda di avere dei ricordi, che la mattina si sveglia e la prima cosa che fa è aprire un magazine d’arte, che non si perde una mostra nella sua città, che quando va in vacanza non dimentica mai di visitare musei e gallerie locali e molte volte viaggia proprio in funzione dell’arte. Sono le stesse persone che lottano per entrare in una scuderia di qualche galleria che venda le loro opere senza specularci sopra, che lavorano come assistenti di galleria, scrivono tonnellate di articoli e curano mostre su mostre.

J&PEG, I Santissimi e Ahmad Nejad alla Gagliardi Art System di Torino

Gagliardi Art System è lieta di presentare per la prima volta a Torino la ricerca di tre giovani artisti: J&PEG e Ahmad Nejad, i Santissimi che realizzano, per questa occasione, progetti specifici e articolati per lo spazio di Via Cervino 16. J&PEG (Antonio Managò e Simone Zecubi) presentano Caso Comune, progetto artistico di a cura di Alberto Mugnaini. Verranno esposte opere di grande formato espressamente realizzate per l’occasione, consistenti in fotografie digitali e pittura acrilica su PVC montato su telaio. La realizzazione fotografico-pittorica rappresenta la fase finale di un processo che vede i due artisti impegnati in una vera e propria perfomance, durante la quale essi stessi, coadiuvati o meno da altri attori, impersonano i soggetti dei loro lavori.

L’arte plastica dei J&PEG consiste nel ricercare la cifra visiva, il geroglifico simbolico del nostro vivere attuale. La perdita d’identità che esprime è quella di un’identità stereotipata, l’angoscia che pervade queste immagini è l’ansia del soggetto reificato che si mette in scena e dà vita a un teatro di crisalidi in cui esso stesso si fonde alle cose. Queste sagome che fanno una sola massa con i loro bagagli, statuarie e metafisiche, sono i prodotti di una umanità che si trova tanto più nuda in quanto spogliata da una degenerazione della carne.

COMPANY, una nuova piattaforma online per comprare giovane arte

Non molto tempo fa avevamo pubblicato un articolo sulla veloce espansione del mercato dell’arte all’interno della mondo del web. In quella occasione avevamo citato nuove gallerie esclusivamente online come   bubblebyte.orgBarmecidal Projects, Fach & Asendorf Gallery  e STATE, senza ovviamente dimenticare la ormai celebre fiera d’arte contemporanea online Vip Art Fair. Stavolta però vorremmo parlarvi di un progetto molto ambizioso, lanciato dal giovane imprenditore, collezionista e chi più ne ha più ne metta, Mr. CJ Follini.

Il celebre tycoon statunitense ha infatti creato una nuova piattaforma denominata COMPANY ( non si è certo spremuto le meningi per trovare un nome) che si è riproposta l’obiettivo di promuovere la giovane arte e catalizzare l’attenzione dei collezionisti che desiderano acquistarla.

A Monte, ospitalità per artisti a Montescaglioso

La città di Montescaglioso, comune della provincia di Matera, già sede di Oreste (organizzazione culturale e residenza d’artista presentata alla 48 Biennale di Venezia, attiva dal 1997 al 2002, attraverso incontri periodici di artisti, critici e intellettuali in alcune località italiane tra cui Montescaglioso e Matera) e dei progetti G.A.R.Ba – Giovani Artisti Residenti Basilicata (attuati dal 2003 al 2006), è stata scelta simbolicamente come luogo del progetto a>Monte, un programma di ospitalità per artisti in un clima di stretta comunanza con la popolazione e il territorio.

Il progetto, ideato e sviluppato dall’artista Ferdinando Mazzitelli in un ambito di design sociale o progettazione artistica che supera il manufatto per arrivare all’ideazione di realtà pensate per l’individuo, si pone come piattaforma di sviluppo di relazioni artistiche e scambi d’esperienze, un tool, uno strumento, che poco a poco crea incontri e istituisce comunità attraverso un articolato programma comprendente: performance, proiezioni, laboratori, feste aperte ad un pubblico eterogeneo, per creare uno spazio attivo d’incontro, scambio e discussione attraverso interventi di artisti e teorici.

Parliamo di opere, non di nomi

Quando guardate una mostra, ammirate la valenza delle opere o preferite semplicemente ammirare i nomi degli artisti o peggio ancora i loro curriculum? La risposta a questa domanda dovrebbe essere assai semplice, eppure sembra che non tutti siano in linea con l’affermazione: “l’opera prima di tutto”. Negli ultimi tempi infatti, molti attori dell nostro sistemone artistico nazionalpopolare hanno dimostrato di pensare solo al loro progetto curatoriale, sparando nomi blasonati, piuttosto che osservare da vicino la produzione degli artisti.

Esempio lampante di questa pratica assai deprecabile è l’attuale Padiglione Italia (con relative Biennali diffuse in ogni regione) di Vittorio Sgarbi. Per tener fede al suo progetto, il celebre storico ha di fatto affastellato decine e decine di nomi, creando una sorta di fai da te dell’arte, con artisti lasciati alla loro mercé che hanno trasportato le opere a proprie spese e non hanno avuto nemmeno voce in capitolo per quanto riguarda l’allestimento.

Destino:Berlino, una panoramica sulla giovane arte spagnola in Germania

Lo scorso 24 maggio 2011 si è aperto al pubblico l’evento DESTINO: BERLINO / ZIELORT: BERLIN, un’affascinante selezione di artisti spagnoli che vivono nella capitale tedesca. A completamento della mostra che durerà fino al prossimo 17 giugno gli organizzatori hanno preparato una serie di eventi collaterali mirati a sostenere la cultura spagnola al di fuori dei propri confini.  La mostra “DESTINO: BERLINO / ZIELORT: BERLIN” offre un’interessante panoramica sulla pratica creativa di artisti spagnoli che hanno incentrato la propria vita a Berlino già dagli inizi di questo secolo.

Si tratta di un evento unico nel suo genere che accentua l’importanza della città tedesca come punto di riferimento di giovani artisti provenienti da tutta Europa.  La maggior parte degli artisti selezionati sono ad inizio carriera ma si sono già distinti per la loro spumeggiante creatività ed hanno già mostrato di avere le carte in regola per imporsi all’attenzione della scena internazionale. Curatore della mostra è Creixell Espilla-Gilart che ha inoltre selezionato opere di alcuni artisti già ampiamente conosciuti nelle piattaforme di mercato internazionale.

Attenti, arriva l’India

Gigi Scaria

Come ci ha fatto notare il celebre magazine online Artinfo, ultimamente la scena contemporanea indiana ha letteralmente messo il turbo, invadendo numerose piattaforme espositive e di tutta la Francia. Attualmente il Grand Palais di Parigi ospita il grande Leviathan di Anish Kapoor. Tutti i quotidiani internazionali hanno parlato di un’installazione a dir poco sensazionale, una sorta di enorme grembo primordiale che può essere esplorato anche nel suo interno.

Sempre a Parigi, inoltre, il Centre Pompidou inaugurerà il prossimo 25 maggio (fino al 19 settembre 2011) la mostra Paris, Delhi, Bombay un vero e proprio megaevento con 50 artisti, attivi in India e in Francia, che proporranno il loro punto di vista sui profondi cambiamenti all’interno società indiana contemporanea, focalizzandosi su questioni politiche, identitarie, di sviluppo urbano.

Salon de Montrouge, ovvero: come promuovere la giovane arte nazionale

La scena dell’arte contemporanea francese è assai difficile da capire, tanto che a volte essa ci appare timidamente a ridosso delle altre grandi superpotenze dell’arte. La Francia invece ha tutte le carte in regola per ben figurare in un mondo sempre più agguerrito. Ci sono le fiere importanti vedi FIAC, ci sono interessantissimi centri per l’arte vedi il Palais De Tokyo, ci sono gli artisti internazionali come Christian Boltanski e Sophie Calle ed infine ci sono prestigiose gallerie dedite alla promozione dei nuovi artisti contemporanei come Magda Danysz.

Tra le tante piattaforme culturali di cui la Francia dispone c’è anche il Salon de Montrouge. Forse a molti di voi questa manifestazione può risultare del tutto ignota ed allora ci teniamo a precisare che il Salon è attivo sin dal 1955. Obiettivo principale di questa piattaforma è quello di offrire al pubblico (ogni primavera) le migliori primizie della new wave francese. Il Salon infatti è interamente dedicato alla giovane arte.

Tagli, Sgarbi ed invidie. La nostra scena dell’arte deve guardare avanti

Ci è giunta voce di un’altra bizzarra azione di protesta del CAM di Casoria ed abbiamo appreso anche la notizia dei primi ed improbabili nomi degli artisti selezionati dal Vittorione Nazionale© per la prossima Biennale di Venezia 2011. Abbiamo inoltre raccolto il piagnisteo dei musei che “lottano” contro i tagli alla cultura. Tuttavia,  noi questa volta non parleremo di tutto ciò.

Il motivo? Ebbene ci siamo un poco stancati di sentire a destra ed a mancina la medesima, banale musica, vale a dire un coro di voci che all’unisono inneggiano alla paura nei confronti dei tagli alla cultura ed al vilipendio della nostra martoriata scena artistica. Di buoni propositi neanche a parlarne così come non si attua mai un’attenta ricognizione sui veri fermenti artistici del territorio, quello che importa è il gossip, l’oltraggio.

Blade Runner, il replicante Roy Batty e l’arte nostrana

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. …fondazioni che mettono studi a disposizione di giovani artisti a patto che siano artisti locali e poi cambiano il regolamento in corsa, ammettendo nomi a loro piacimento. Concorsi che premiano artisti protetti da prestigiose gallerie ed anche concorsi che pilotano le scelte dei componenti della giuria. Borse di studio concesse a pochi eletti. Quotazioni che salgono a proprio piacimento. Musei pubblici che architettano mostre ad hoc per le gallerie private. Vendite al di fuori delle tasse. Professionisti non retribuiti, assistenti di galleria senza previdenza sociale e contributi.

Recensioni sui magazine rigorosamente buoniste per non tradire la fiducia degli inserzionisti. Notizie “pagate” per farsi pubblicità. Mostre a pagamento, cataloghi a pagamento. Istituzioni che chiudono la porta in faccia ai talenti locali. Curatori che rubano i progetti ad altri curatori, artisti che infangano altri artisti, storici che sbraitano in tv.

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