Con i Project Glass realtà aumentata anche per l’arte

Google ha da poco sferrato l’attaco definitivo al mondo della tecnologia. Il gigante di Mountain View ha infatti intenzione di lanciare sul mercato un prodotto rivoluzionario che in sostanza potrebbe mandare in pensione devices che ai nostri occhi appaiono incredibilmente futuristici come tablets e smart phones.

Il prodotto in questione è in realtà un paio di occhiali ma con lenti decisamente speciali. Stiamo parlando dei tanto osannati occhiali Project Glass, una meraviglia della tecnologia che ingloba nel suo chassis una telecamera, un microfono e delle cuffie, oltre che uno schermo microscopico installato nell’occhio destro. Su questo display appaiono di volta in volta le informazioni che è possibile trovare sui siti internet con il vantaggio della realtà aumentata.

Ai Weiwei chiude Twitter ma rispunta su Google Plus

Anche se siamo alla vigilia delle ferie estive, noi di Globartmag non vogliamo mollare la presa sulle vicende legate al coraggioso artista Ai Weiwei. L’artista (assieme ad alcuni suoi collaboratori) è stato recentemente liberato, ma come tutti sanno non è rientrato nel pieno possesso dei suoi diritti. Unica nota positiva è il permesso di poter tornare al lavoro nel suo FAKE studio, ma per quanto riguarda spostamenti fuori dal territorio cinese e attività su internet le cose sono ancora assai complicate.

Fra l’altro, il governo cinese ha praticamente bloccato il suo account di Twitter, una pagina visitata da oltre 92.000 utenti che puntualmente potevano tenersi informati sull’attivismo politico-sociale dell’artista, sulla sua produzione artistica e sui suoi proverbiali scherzi. Di fatto le autorità non hanno oscurato l’account Twitter di Weiwei, la cosa sarebbe stata troppo “sporca” agli occhi dell’opinione pubblica internazionale. L’account è stato semplicemente lasciato in stato di totale abbandono ma dato che molte delle battaglie di Weiwei sono partite proprio da Twitter è logico pensare ad un accordo per il rilascio a patto di “chiudere” ogni comunicazione sul social network.

Google+ potrebbe essere un ottimo strumento per gli artisti

Come molti di voi ben sapranno, Google ha da poco lanciato una reale controffensiva a Facebook, entrando nella piattaforma dei social networks con un prodotto nuovo di zecca, vale a dire Google+. Dopo i tentennamenti di Google Buzz, quindi si cerca di correggere gli errori fatti e di impegnare seriamente il colosso di Mark Zuckerberg. La vera differenza tra Google plus e Facebook è il sistema Circles, un’applicazione che sfrutta le potenzialità HTML5 e che permette agli utenti di condividere i contenuti con gruppi sociali diversi.

Potranno essere creati dei gruppi personalizzati come familiari, colleghi, amici e quanto altro ed in seguito condividere contenuti condividere contenuti diversi con gruppi diversi. Il bello è che i contenuti potranno essere condivisi anche dal resto della rete tramite Sparks, uno speciale motore di ricerca che cercherà foto, video ed altri elementi raggruppati per interesse. A questo punto viene da pensare che Google plus potrebbe trasformarsi in un ottimo strumento di lavoro per artisti e per altri addetti ai lavori.

Murakami su Google, Buren per Ai Weiwei e Alice Cooper con Salvador Dalì

Gustose notizie ci giungono da varie parti del globo e noi, in quanto sostenitori dell’arte contemporanea globale, non possiamo certo esimerci dal rigirarvele. Pariamo quindi da Takashi Murakami che, come avrete sicuramente notato, ha realizzato il doodle di Google andato in rete proprio ieri in occasione del solstizio d’estate. Murakami non ha certo tradito il suo stile ed ha quindi realizzato The First Day Of Summer, coloratissima modifica del logo del motore di ricerca più celebre del mondo in cui compaiono i suoi personaggi di punta, vale a dire Kaikai e Kiki che poi sarebbero i simboli dell’omonima compagnia creativa gestita dal celebre re del pop giapponese.

Nel frattempo ci giungono notizie dal fronte Ai Weiwei. Il celebre artista francese Daniel Buren ha deciso di cancellare una sua mostra che doveva inaugurare il prossimo luglio a Pechino per solidarietà nei confronti del coraggioso artista cinese.

Cina regina del mercato dell’arte e della repressione

I numeri parlano chiaro, la Cina, dopo la veloce conquista del mercato industriale e l’avvento dei nuovi ricchi in patria è stata incoronata regina del mercato dell’arte contemporanea. La prestigiosa piattaforma Artprice ha infatti redatto un’analisi di mercato che vede la Cina al primo posto della classifica 2010 con il 33% delle vendite globali d’arte. Dietro la Cina ci sono gli USA con il 30% ed il Regno Unito con il 19%.

Questo entusiasmante primato viaggia però di pari passo con quello della repressione al libero pensiero. Rappresaglie contro artisti (primo fra tutti Ai Weiwei) e demolizione di studi sono all’ordine del giorno. Che dire poi della decisione presa dalla dirigenza della ultima Beijing 798 Biennale che ha deciso di vietare tutte le opere aventi per soggetto principale il terremoto di Sichuan.

Google e Red Bull rilanciano con lo Street Art View

Troppa grazia digitale ci verrebbe da dire pensando a questo nuovo lieto evento scaturito dal sempre più effervescente mondo dell’arte in versione internet. Alcuni giorni fa avevamo salutato con grande meraviglia la nascita del Google Art Project, piattaforma lanciata dal colosso di Mountain View che permette di osservare da vicino i più grandi capolavori dell’arte oltre che i più prestigiosi musei del globo, il tutto in versione street view. Ebbene a distanza di pochissimo tempo ecco che Google ci stupisce ancora per un progetto legato all’arte.

Questa volta una collaborazione con Red Bull ha dato inizio a Red Bull Street Art View, nuova piattaforma digitale tutta dedicata alla Street Art. L’impresa è quantomai ardua ma decisamente affascinante: raccogliere tutte le opere di street art sparse per il mondo, le quali verranno inserite nel sito di continuo ed anche il pubblico di internet potrà partecipare alla caccia al murale. Street Art View è ovviamente supportato dallo stesso motore di Street View ma l’attenzione è tutta per le opere create in strada.

Google festeggia San Valentino con l’opera di Robert Indiana

Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati che ogni 14 febbrao viene festeggiata dai fidanzatini in tutto il mondo. E anche Google ha voluto farci un regalo e per l’occasione ha fatto realizzare il Doodle di quest’oggi al grandissimo artista Robert Indiana.

Robert Indiana si trasferì a New York nel 1954 e si unì al movimento della Pop Art, usando caratteristici disegni di immagini per realizzare approcci di arte commerciale che si evolsero gradualmente verso ciò che Indiana chiama “poesie scultoree”.

I musei di tutto il mondo? li vedi su Google Art Project!

Ve ne sarete sicuramente accorti oggi passando per Google ma nel caso vi fosse sfuggita ci siamo noi qui a illustrarvi la nuova piattaforma offerta da uno dei più importanti colossi di internet. Google ha infatti lanciato il Google Art Project, un’importante joint venture con i più grandi e celebri musei del mondo.

All’interno di questo nuovo sito avrete l’opportunità di visitare prestigiose istituzioni come il Tate Britain di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, gli Uffizi di Firenze, il Museo Reina Sofia di Madrid e tanto altro ancora. Il bello è che entrando virtualmente in ogni museo si ha la possibilità di esplorarlo a 360 gradi un poco come se si trattasse di uno Street view dell’arte.

Google vuole creare una biblioteca digitale ed i fotografi…gli fanno causa

 Negli ultimi anni il motore di ricerca Google non solo ha polverizzato la concorrenza ma ha fatto andare su tutte le furie i suoi diretti avversari che sono stati costretti a cedergli il passo. Ovviamente i sofisticati algoritmi che alimentano la piattaforma sono stati una vera e propria manna dal cielo oltre che un faro nella notte per tutti gli utenti di internet. Ora Google, dopo le stupefacenti piattaforme Google Maps e Google Earth, ha intenzione di creare un’immensa biblioteca digitale, progetto ambizioso che però ha già trovato un grosso intoppo.

Mercoledì scorso infatti l’American Society of Media Photographers ed un gruppo di artisti visivi ha deciso di intentare causa contro il colosso di Mountain View. Il problema è che digitalizzando e mettendo in rete milioni di libri, Google andrebbe anche a pubblicare centinaia di migliaia di fotografie di reportage e d’arte, protette da copyright. Ovviamente i due gruppi patteggerebbero per la sbalorditiva cifra di 125 milioni di dollari, solo dopo il pagamento del congruo bottino Google avrà il permesso di pubblicare le foto.

Un cubo di anidride carbonica invade Copenhagen

 L’arte contemporanea trae molte volte spunto da tematiche politiche e la spigolosa questione del riscaldamento globale non fa certamente eccezione a questa regola. A riprova del fatto l’architetto di Los Angeles Cristophe Cornubert ha deciso di installare il suo CO2 Cube a Copenhagen dove sta avendo luogo il summit delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale.  La struttura e alta come tre piani di un normale edificio ed è stata collocata sul lago St. Jørgens, vicino al planetario Tycho Brahe. Secondo il suo creatore il cubo rappresenta lo spazio che occuperebbe una tonnellata di anidride carbonica se fosse immagazzinata in uno spazio con pressione atmosferica standard.

La dimensione dell’installazione ( circa 3 metri quadrati) è altamente simbolica poichè una tonnellata di anidride carbonica rappresenta la quantità prodotta dalla popolazione di una nazione industrializzata al mese. A causa delle attività umane, la quantità di CO2 scaricata nell’atmosfera sta aumentando intensamente durante gli ultimi 150 anni. Va detto che Insieme all’idrogeno, l’anidride carbonica è il principale gas serra (responsabile dell’effetto serra). Mia Hanak, direttore della Millenium Art ( una delle organizzazioni che ha supportato la costruzione del CO2 Cube) ha recentemente dichiarato ai microfoni della stampa: “La maggior parte della conferenza sul riscaldamento globale si svolgerà a porte chiuse. Volevamo quindi far in modo di portare questa importante tematica all’esterno dei palazzi e di avvicinarla alla gente”.