Il 12 settembre 2013 si apriranno le danze per la 10 edizione della Lyon Biennale a Lione, manifestazione internazionale che rimarrà aperta sino al 29 dicembre 2013. L’evento che ha visto i suoi natali nel 1984 grazie ad un progetto del Lyon’s Museum of Contemporary Art diretto da Thierry Raspail è stato concepito agli inizi (dal 1984 al 1988) come evento annuale chiamato October of the Arts, manifestazione che terminava con una mostra chiamata Colour Alone: The Experience of Monocrome.
Hans Ulrich Obrist
Come esporre al Metropolitan Museum? lo svela William Powhida con il gioco dell’arte
Dei meccanismi poco chiari della nostra scena dell’arte contemporanea ne abbiamo parlato spesso e volentieri, anche ieri del resto è apparso fra queste pagine un articolo riguardante vizi e peccati del sistemone nazionale. Va detto però che il resto del mondo non è certo immune a questi celeberrimi tic. Negli Stati Uniti ad esempio, l’artista e cartoonist William Powhida è da tempo impegnato in una ricerca tesa a svelare le nevrosi del sistema americano.
Questa volta Powhida ha deciso di creare un vero e proprio gioco da tavola intitolato The Game, una sorta di gioco dell’oca che ha come scopo principale il conseguimento della più alta onorificenza per un artista, vale a dire la retrospettiva di mid career al MET di New York. Ad aiutare il giocatore nella sua lunga avventura verso la celebrità vi sono alcune figure dell’artworld americano, selezionabili tramite i dadi. Ad esempio è possibile incontrare insigni critici come Roberta Smith, Jerry Saltz, Christian Viveros-Faune, James Kalm ed una Power Card rappresentata da Hans-Ulrich Obrist. Ovviamente questi nomi sono raggiungibili tramite il lancio dei dadi ed i critici più in vista concedono più poteri al giocatore.
For the love of contemporary a Firenze
Dodici ore no stop tra conferenze, spettacoli, eventi, una vera e propria ‘maratona’ del contemporaneo con epicentro a Palazzo Vecchio ed eventi in tutta la città per celebrare e riscoprire l’identità e l’anima contemporanea di Firenze. E’ ‘For the love of contemporary’, titolo che parafrasa il nome del famoso teschio tempestato di diamanti di Damien Hirst – For the love of God – e che si svolgerà l’11 giugno, alla vigilia della partenza dell’opera da Firenze.
Tra gli appuntamenti, alle 17.30 l’incontro “Città fatte ad arte: nuovi visioni per lo spazio urbano”, dedicato in particolare al tema dell’arte pubblica. Parteciperanno l’assessore da Giuliano da Empoli; Beatrice Trussardi, presidente della fondazione Nicola Trussardi; Mario Cristiani, fondatore di Galleria Continua; Alberto Salvadori, direttore artistico del museo Marino Marini; e Arabella Natalini, curatrice di EX 3.
Un museo da tenere sul comodino
Sarà la svolta del XXI secolo o verrà presto dimenticato? Certo è che la trovata di Domenico Quaranta, ormai noto curatore nell’ambito della new media art, ha del sorprendente. L’operazione consiste sostanzialmente nell’istituire un museo portatile, MINI Museum of XXI Century Arts, che altro non è che una cornice digitale fotografica acquistata su eBay e dotata di pen drive per l’inserimento dei dati.
Il contenitore, concepito come spazio espositivo istituzionale, è accessibile a chiunque voglia farne domanda e si prefigge attraverso un costante aggiornamento da parte dell’artista, di documentare le varie esperienze espositive. L’artista può caricare opere entro i limiti stabiliti dal formato o anche di più grandi dimensioni, in tal caso consapevole del fatto che l’opera, divenuta di proprietà del museo, potrà essere visualizzata solo in caso di prestito ad altre istituzioni.
China Power Station alla Pinacoteca Agnelli di Torino
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il suo progetto di ricerca sul tema del collezionismo e presenta dal 7 novembre al 27 febbraio CHINA POWER STATION Arte contemporanea cinese dalla collezione Astrup Fearnley. CHINA POWER STATION, a cura di Julia Peyton Jones, Gunnar B. Kvaran e Hans Ulrich Obrist è un progetto evolutivo nato dalla collaborazione della Serpentine Gallery con l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art, Oslo; è stata esposta in varie sedi: Part I a Londra nel 2006 ha segnato la prima fase del progetto. Parte II è stata sviluppata per Oslo nel 2007 e Parte III in Lussemburgo nel 2008 e ora, con un nuovo allestimento e nuove opere, qui a Torino.
L’indagine sul collezionismo porta a Torino un nuovo tipo di mecenatismo quello della collezione Astrup Fearnley: che produce interamente una mostra come China Power Station e poi decide di acquistarla e farla diventare così parte della sua collezione permanente che ha sede nel museo Astrup Fearnley Museum of Modern Art a Oslo, in Norvegia. In mostra l’esplosione creativa dell’arte contemporanea cinese attraverso le opere di una generazione di artisti d’avanguardia come Cai Guo-Qiang e Huang Yong Ping, insieme con la nuova generazione di artisti post – Mao nati tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ’80, tra cui Cao Fei, Liu Wei, Yang Fudong, Sun Xun, Zhang Ding.
Linguaggi e Sperimentazioni al Mart di Rovereto
La ricerca artistica contemporanea protagonista della mostra –Linguaggi e Sperimentazioni. Giovani artisti in una collezione contemporanea-. La mostra sarà aperta al pubblico al Mart di Rovereto dall’8 maggio al 22 agosto 2010. La conferenza stampa di presentazione della mostra e’ in programma alle ore 12.30 di venerdi’ 7 maggio, con inaugurazione ufficiale a seguire alle ore 18.
Nelle sale del Mart saranno esposte circa ottanta opere tra dipinti, fotografie, sculture, installazioni e video, provenienti dalla AGI Verona Collection che da sempre si dedica alla ricerca di nuovi talenti. AGI Verona Collection e’ nata nel 1989 dalla volontà di cinque collezionisti veronesi, associati nel desiderio condiviso di sostenere l’arte contemporanea.
Ad oggi sono entrate in collezione oltre 500 opere, realizzate con diversi linguaggi e tecniche artistiche, di differenti poetiche e provenienze, e tra queste le presenze internazionali sono la maggioranza. AGI ha sempre privilegiato l’acquisizione di artisti giovani ed esordienti, e per lo piu’ i lavori sono entrati nella raccolta nell’anno stesso di realizzazione. I giovani e le nuove promesse hanno rappresentato una sfida continua, secondo una sensibilità collezionistica che cerca di catturare sempre il nuovo e l’attuale, registrando cosi’ i cambiamenti e le trasformazioni in atto nella storia dell’arte.
Linguaggi e Sperimentazioni al Mart di Rovereto
La ricerca artistica contemporanea protagonista della mostra Linguaggi e Sperimentazioni. Giovani artisti in una collezione contemporanea. La mostra sarà aperta al pubblico al Mart di Rovereto dall’8 maggio al 22 agosto 2010. Nelle sale del museo saranno esposte circa ottanta opere tra dipinti, fotografie, sculture, installazioni e video, provenienti dalla AGI Verona Collection che da sempre si dedica alla ricerca di nuovi talenti. AGI Verona Collection e’ nata nel 1989 dalla volontà di cinque collezionisti veronesi, associati nel desiderio condiviso di sostenere l’arte contemporanea.
Ad oggi sono entrate in collezione oltre 500 opere, realizzate con diversi linguaggi e tecniche artistiche, di differenti poetiche e provenienze, e tra queste le presenze internazionali sono la maggioranza. AGI ha sempre privilegiato l’acquisizione di artisti giovani ed esordienti, e per lo piu’ i lavori sono entrati nella raccolta nell’anno stesso di realizzazione. I giovani e le nuove promesse hanno rappresentato una sfida continua, secondo una sensibilità collezionistica che cerca di catturare sempre il nuovo e l’attuale, registrando cosi’ i cambiamenti e le trasformazioni in atto nella storia dell’arte.
Jean Nouvel tinge di rosso il Summer Pavilion 2010 della Serpentine Gallery
L’architetto francese Jean Nouvel è stato chiamato dalla celebre e prestigiosa Serpentine Gallery di Londra per creare il consueto Summer Pavilion, edizione 2010. La notizia è stata resa nota ieri da alcuni portavoce dell’istituzione, al designer 64enne, vincitore del Pritzker Prize, toccherà il difficile compito di realizzare il decimo intervento all’esterno della Serpentine. Ricordiamo che lo scorso anno il design del padiglione estivo (ricordiamo che si tratta di una struttura temporanea) è stato affidato al duo di architetti giapponesi denominato SANAA i quali hanno creato un’avvincente struttura che somigliava ad una grande nuvola di alluminio.
Nouvel ha disegnato una struttura costituita da pannelli geometrici caratterizzati da un colore rosso acceso e dotati di tettoie retrattili. L’architetto ha dichiarato di aver scelto questo colore, che di certo non passerà inosservato, per porre la struttura in contrasto con l’ambiente verdeggiante che circonda abitualmente la Serpentine Gallery. Inoltre Nouvel ha dichiarato che la struttura sarà costituita da vetro, policarbonato e tessuto, per dare un’impronta ariosa e leggera al tutto. All’interno del padiglione troverà posta anche un’installazione creata dal celebre artista Christian Boltanski (recentemente protagonista di una grande installazione al Grand Palais di Parigi) dal titolo Heartbeat.
Apre The Museum of Everything, il museo dell’arte segreta
Il circuito dell’arte contemporanea non è certo povero di artisti, anzi casomai potremmo senza ombra di dubbio affermare che ce ne sono già troppi, molti dei quali sono celebri e quotatissimi sui mercati internazionali . Per ognuno di essi esiste però una grande moltitudini di artisti sconosciuti, outsider che non hanno avuto la loro stessa fama e fortuna e che nella maggior parte dei casi potrebbero raccontare storie dense di tristezza ed emarginazione. Basti pensare ad Henry Darger, artista americano con problemi mentali che ha lasciato in eredità migliaia di opere ritrovate solo dopo la sua morte.
Anche l’Italia possiede i suoi artisti nascosti come Carlo Zinelli che dal 1962 al 1968 ha prodotto circa 2000 opere tra dipinti e sculture e che nel 1963 è stato l’unico italiano ad esporre sue opere nella mostra dal titolo Insania Pingens organizzata a Berna in Svizzera, dove attirò l’attenzione di storici dell’arte vicini a Jean Dubuffet, fondatore e scopritore dell’Art Brut. Questi illustri sconosciuti nella maggior parte dei casi hanno indirettamente influenzato le future generazioni artistiche e non a caso molti segni della loro ingenua e primitiva forza creativa sono ravvisabili in molte opere di acclamati artisti internazionali. Artisti segreti insomma, ma a volte anche i segreti vengono rivelati al pubblico e si mostrano nudi, in tutta la loro sconcertante potenza. In questi giorni a Londra è stato inaugurato il Museum Of Everything, un vero e proprio museo dedicato all’arte segreta e reietta.
Damien Hirst pittore amatoriale e Artreview lo declassa
Ogni anno il prestigioso magazine Artreview stila una personale classifica denominata The Power 100 che raccoglie le più influenti personalità dell’arte contemporanea. Lo scorso anno ad esempio il nostro beniamino Damien Hirst ha vinto questa speciale top 100 che include artisti, curatori, mecenati ed altri attori dell’arte al presente.
Ma quest’anno qualcosa non ha funzionato a perfezione per il povero Damien Hirst che vede le sue quotazioni scendere rovinosamente fino al 48 posto in classifica. L’artista inglese è stato infatti sostituito alla posizione di comando da Hans Ulrich Obrist, co-direttore del programma espositivo della celebre e prestigiosa Serpentine Gallery di Londra. Molti di voi si chiederanno cosa sia successo ad Hirst che fino a pochi mesi fa era osannato dalla critica e dal mercato internazionale.
Ad Art Basel la prima Opera di arte visuale al mondo
Uno dei più spettacolari eventi di Art Basel di quest’anno sarà sicuramente la rappresentazione de Il tempo del postino al Theater Basel dal 10 al 12 giugno 2009. Il famoso quotidiano inglese The Independent ha apostrofato questo evento come la prima Opera di arte visuale del mondo dopo aver assistito alla presentazione al Manchester International Festival nel 2007.
La rassegna pseudo teatrale curata da Ulrich Obrist e Philippe Parreno è in realtà una sorta di mostra collettiva sperimentale che mira ad occupare il tempo invece che lo spazio. Quindici artisti di fama internazionale creeranno atti di differente lunghezza ridefinendo i modi ed i tempi di fruizione dell’arte contemporanea e trasformando il modello di mostra in un’esilarante esperienza in costante dialogo con il pubblico.