Il taciturno annullamento dei ‘No Name’

Rievocazione di crudeli memorie, non lontane nel tempo, difficili da perdonare. Numerose vittime sacrificate per il volere di un singolo egoista. Roma, 1943: l’occupazione nazista, i bombardamenti, le persecuzioni ed il rifugio della popolazione locale presso cunicoli e sotterranei divenuti sinonimi di morte.

Per non dimenticare il clima terroristico diffuso nella capitale durante la Resistenza il vincente binomio Navarro-Arévalo, proposto alla 53° Biennale di Venezia, torna in Italia con il progetto “Nacht und Nebel” ovvero “Nella nebbia e nella notte” esposto nel flessibile spazio della Fondazione Volume!, in collaborazione con l’Ambasciata del Cile.

Iván Navarro (Santiago del Cile, 1972 – vive e lavora a New York) è un artista di fama internazionale, conosciuto per le sue sculture di luce prese in prestito dal Minimalismo per attuare una denuncia socio-politica. In esse indaga il rapporto simbolico tra l’energia elettrica, usata per attivare tali apparecchi, e le ‘correnti’ di una paura occulta innescata da dittature o democrazie di stampo autoritario. Un’innata sensibilità, sorta grazie alla dittatura di Pinochet, con cui ha convissuto fin dall’infanzia, divenendo in seguito elemento influente e caratterizzante nella sua formazione e produzione artistica.

Iván Navarro – Nacht und Nebel

Dal 2 marzo al 5 maggio 2012 la Fondazione VOLUME! presenta Nacht und Nebel di Iván Navarro a cura di Antonio Arévalo. La mostra, attraverso un intervento istallativo, vuole rievocare l’atmosfera della città di Roma tra il settembre 1943 e il giugno del ’44, quando, occupata dalle truppe naziste, fu esposta ai bombardamenti e alle persecuzioni e la sua popolazione cercava rifugio in sotterranei, cunicoli, tunnel. Anfratti bui che divennero salvezza ma a volte anche sinonimo di morte, come nel caso delle fosse Ardeatine che furono scenario di un efferato eccidio nazista.

Il progetto dunque, insiste proprio su questa duplice interpretazione e su questo concetto di memoria. L’artista Iván Navarro (Santiago del Cile, 1972) nel suo lavoro sviluppa il concetto di conversione dell’energia attraverso la costruzione di oggetti ed installazioni luminose con neon e materiali d’uso quotidiano, rimettendo in discussione gli stilemi dell’arte modernista con un’attenzione ad un risvolto socio-politico. Per gli spazi della Fondazione VOLUME! ha concepito sette pozzi in mattoni e cemento dalla forma circolare, quadrata o triangolare, contenenti ognuno una scritta al neon: ODIO, OCCHIO, ECCO, ECO, EX, BECCO ed ECCIDIO.

Motion of a Nation, un percorso singolare attraverso uno dei simboli della tradizione iconografica: la bandiera.

Lo spazio della galleria V.M. 21 Arte Contemporanea di Roma si appresta ad accogliere trenta opere di artisti del panorama internazionale e italiano, attentamente individuati dal curatore Antonio Arévalo, il quale intende mostrare uno spaccato trasversale del panorama delle arti. Il leitmotiv del progetto Motion of a Nation non si presenta, quindi, come un archivio di immagini, ma come un viaggio spericolato in questo  ampio e variegato panorama, una lettura introspettiva che ambisce a offrire una chiave per ricreare una condizione primordiale, dove le cose abbiano ancora la possibilità di essere reinventate.

Lo stesso spazio espositivo non è una scelta casuale. “Ho voluto usare appositamente uno spazio privato come se fosse pubblico, cercando di non considerarlo come uno spazio legato al mercato dell’arte, ma un luogo in cui si racconti un pensiero, si raccolgano le idee”. Antonio Arévalo spiega con queste parole l’intento di alcuni spazi culturali come le gallerie che, invece di rinchiudersi in se stesse, esprimono il desiderio di resistere, dimostrando di essere spazi propositivi, in grado di adattare l’intervento estetico alla situazione odierna, di reinventarsi, appunto.

Ad Udine il festival che si tinge di Bianco&Nero

Dal 2 al 12 settembre avrà luogo a Udine la seconda edizione di Bianco&Nero, un grande happening che darà vita a imperdibili appuntamenti che avranno come filo conduttore i colori simbolo della città, il bianco e il nero. Il concept creativo dell’evento risiede nella scelta di declinare nei colori della città di Udine diverse forme artistiche e culturali contestualizzate nei suoi luoghi più suggestivi per promuoverne il patrimonio e al tempo stesso il modo di viverlo.

Saranno infatti grandi protagonisti della scena italiana e internazionale, come il duo Dalla e De Gregori, anteprime assolute per l’Italia, come la proiezione dell’opera restaurata del film “Metropolis” e la mostra fotografica “Sumo” di Helmut Newton, ed eventi innovativi a base di arte, musica, cinema, giornalismo, enogastronomia e fotografia, come l’esposizione degli scatti più famosi del fotografo francese Henri Cartier-Bresson e la mostra antologica dedicata a Maurits Cornelis Escher, gli ingredienti che andranno a creare il richiamo cromatico che fa da sfondo all’intera kermesse.

Biennale di Venezia, second act

Per quanto riguarda i Padiglioni Nazionali ecco la nostra lista dei preferiti. Gli Stati Uniti hanno allestito una vera e propria retrospettiva dedicata al genio di Bruce Nauman, la mostra rappresenta un’occasione unica per ammirare il talento del grande artista americano.

The Collectors ai padiglioni Danimarca e Paesi Nordici ha confermato le aspettative pre-Biennale, Elmgreen e Dragset hanno allestito un vero e proprio teatro vivente che ha catturato l’attenzione degli spettatori, affascinanti le architetture e le opere proposte, vasta la selezione di grandi artisti e maestri della provocazione come Maurizio Cattelan e Tom of Finland . Poetica ed ironica la rivelazione Australia con Shaun Gladwell che si diverte a rievocare cavalli di battaglia del suo paese come il famoso film Mad Max (Interceptor).

La soglia di Ivàn Navarro

In occasione della 53 ° Biennale di Venezia, il Cile ha scelto di rappresentarsi con il lavoro dell’artista Iván Navarro. Il padiglione è curato da Antonio Arévalo e Justo Pastor Mellado.

Nato nel 1972 a Santiago del Cile, l’artista è diventato presto noto nel panorama internazionale grazie a numerose mostre personali – tra cui ricordiamo le recenti Nowhere Man (2009), The Juice Sucker (2008) – e per la partecipazione alle ultime edizioni de la Biennale de L’Avana (Cuba, 2009) e della Biennale delle Canarie (Tenerife, Spagna, 2009).

Arte recente dal Cile in mostra a Milano

Si è inaugura ieri a Milano nell’ex Chiesa di San Carpoforo la mostra Arte recente dal Cile curata da Antonio Arévalo. L’evento è inserito nell’ambito delle manifestazioni che sono in corso per il Mese del Cile a Milano, organizzato da Pro|Chile, organismo del Ministero degli Affari Esteri del Cile per la promozione delle esportazioni e dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata del Cile in Italia, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, Biennio di Arti Visive.
La mostra anticipa la presenza del Cile alla 53° edizione della Biennale d’Arte di Venezia dove un intero padiglione curato dallo stesso Antonio Arevalo sarà allestito dall’artista Ivan Navarro, presente in mostra.
Arte recente dal Cile vuole raccontare una pulsione generazionale, iniziata negli anni Sessanta attraverso il lavoro e l’atteggiamento di un artista come Juan Downey (Santiago del Cile, 1940, New York, 1993), il quale ha svolto un discorso totalmente attuale, multidisciplinare e transculturale, che lo colloca tra i promotori dell’arte d’avanguardia nel XX secolo.