I tirannosauri della cultura e la sopravvivenza delle loro poltrone

Il nostro è un paese di baroni e di dinosauri. Già tra massoni, lobby, corporazioni e quanto altro, la nostra “meglio gioventù” è costretta a fuggire all’estero, se vuole combinare qualcosa di buono. Loro invece, i dinosauri ed i baroni intendo, sono sempre lì fermi sulla poltrona a decidere di tutto e tutti. Ma se fossero dinosauri illuminati sarebbe già una fortuna, il guaio è che si tratta di dinosauri stanchi e ciechi che riescono solo a combinare una sequela infinita di danni, per  assicurarsi la propria sopravvivenza. Anche il mondo della cultura è pieno zeppo di tirannosauri da far paura, andiamo a vedere quali sono le quattro specie più pericolose in modo da trovarci preparati ad un loro attacco:

1 Lorenzo Ornaghi – Mitico Ministro per i Beni e Le Attività Culturali nominato dal temutissimo Monti. In pochi mesi è riuscito a dilaniare ciò che è rimasto del nostro amor proprio sfiduciando il MAXXI di Roma e facendoci guadagnare le prime pagine dei magazine di tutto il mondo.

2 Vittorio Vittorione Nazionale© Sgarbi – Sono passati quasi due anni ma grazie alle sue spaventose gesta ancora siamo qui a cercar di lavar via l’onta della vergogna. Padiglione Italia alla Biennale di Venezia da bomba all’Hotel e conseguente figuraccia internazionale. Diteci se esiste un dinosauro più pericoloso di questo.

Ancora una riflessione su La Quadriennale di Roma

Vorremmo qui di seguito esprimere il nostro dissenso per la cancellazione de La Quadriennale di Roma, pubblicando un testo redatto da Occupiamoci di Contemporaneo poiché esso esprime al meglio il pensiero di tutti coloro i quali hanno a cuore la cultura di questo paese. In questo momento.

Ecco fatto. Mancava ancora qualcosa alla festa dell’addio all’arte italiana? Non vi preoccupate. Eccovi serviti. Il grande giornalista televisivo ed ex parlamentare Jas Gawronski (nominato nel febbraio dello scorso anno dall’allora ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi) che per i suoi noti meriti manageriali e culturali, è stato fatto accomodare sulla poltrona presidenziale dell’unico ente-fondazione italiano deputato al sostegno e alla promozione dell’arte italiana fuori e dentro i confini nazionali, dichiara che purtroppo non avendo ricevuto i due milioni di euro attesi dallo stato, proprio con grande dispiacere deve comunicare che la prossima Quadriennale di Roma non si farà.

La Quadriennale? Meglio non averla

 

 

«La Quadriennale d’arte di Roma, prevista per il prossimo ottobre, non si farà. Non abbiamo i soldi per realizzarla. Il ministero per i Beni culturali e Arcus Spa non ci hanno dato alcun finanziamento. Servivano, a stare strettissimi, due milioni. Non è arrivata nemmeno una lira». Questa la “denuncia” di Jas Gawronski, presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, al Corriere della Sera dopo la sconcertante serrata della manifestazione capitolina. La Quadriennale non si farà e come aggiunge il Corriere, era un fatto che non si era mai verificato prima.

 Sarebbe bene sottolineare che Gawronski era stato chiamato proprio per le sue abilità manageriali e che organizzare gli eventi con profumati stanziamenti pubblici non è poi un’impresa impossibile. La reale bravura sta appunto nel procacciarsi soldi nel privato, ma d’altra parte (come già detto in un nostro precedente articolo/provocazione) il fundraising non esiste e anche il buon Gawronski è dovuto scendere a patti con questa dura realtà.

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