Pop stars e attori vogliono per forza diventare protagonisti anche del dorato mondo dell’arte contemporanea. I continui sforzi del nostro James Franco ne sono una prova concreta ma Lady Gaga non è certo da meno.
Lady Gaga
Lady Gaga al Guggenheim per presentare Fame
Ci risiamo, la nostra eroina del pop non riesce proprio a star lontanta dal mondo dell’arte, stavolta la nostra ha scelto nientemeno che il Guggenheim di New York per presentare il suo nuovo profumo tutto nero FAME…
Lady Gaga supports furs – Lady Gaga definisce la pelliccia un’opera d’arte
Lady Gaga says: “fur is not a carcass, is a work of art!”
Lady Gaga indossa una pelliccia e la definisce un’opera d’arte
Manny Castro, il Robin Hood della Street Art
Manny Castro ne ha combinata un’altra delle sue. Ora molti di voi diranno: ma chi è Manny Castro? Beh, parliamo di uno street artist losangelino alquanto chiacchierato. Le sue prime azioni street consistevano nell’appendere decine di scarpette rosse (proprio come quelle di Dorothy ne Il Mago di Oz) sui pali elettrici di Los Angeles.
In seguito ha installato false bustine di cocaina sui pali del telefono ed ha prodotto un gigantesco ritratto di Lady Gaga raffigurata come il Cristo (con tanto di corona di spine) e lo ha posizionato vicino alla celebre scritta Hollywood. Insomma camaleontico artista auto-proclamatosi Robin Hood della street art non è certo un tipetto tranquillo.
George Lucas e l’attacco dei cloni dell’arte contemporanea
Il mondo dello star system è alquanto bizzarro, i divi che lo animano sono sempre in cerca di un qualcosa di irraggiungibile, puntualmente pronta a sfuggirli di mano. I premi, gli onori, la gloria e l’amore dei fans non è mai abbastanza, questo poiché il divo che canta o recita vorrebbe essere considerato un artista in piena regola. Ecco quindi che Lady Gaga e James Franco si auto proclamano performers e Sylvester Stallone pittore.
L’ultimo in ordine di tempo è il regista George Lucas, autore della saga di Star Wars nonché della nuova pellicola Red Tails. Ebbene Lucas ha dichiarato di voler tornare alle origini del cinema sperimentale, vale a dire ciò che sin dai primi anni della sua carriera ha acceso nel suo cuore l’amore per la celluloide. Questo significa che presto vedremo un Lucas videoartista alla stregua di Bill Viola. La cosa fa comunque sorridere, visto che il regista ha più volte affermato, nel corso degli ultimi anni, di voler tornare alle arti visive senza mai dare un benché minimo segno di scostamento dalle pellicole blockbusters che attualmente dirige.
Colette accusa: “Lady Gaga mi ha copiato”
Era da tempo che non parlavamo della nostra eroina Lady Gaga e molti di voi avranno pensato di essersene finalmente liberati. Ebbene, non è così perché le avventure della bizzarra icona del pop alle prese con l’arte contemporanea sono lungi dall’essere terminate. Come ben ricorderete la nostra prezzemolina era stata assoldata dal presitigioso luxury brand Barneys per realizzare una nuova gamma di prodotti ad edizione limitata ed un’installazione ubicata nel mitico 5 piano di Madison Avenue a New York, quello con le finestrone immortalate da decine di pellicole cinematografiche, per intenderci. Inutile aggiungere che le deboli capacità creative della nostra eroina devono per forza di cosa esser coadiuvate da una qualche sorta di scopiazzatura, altrimenti le velleità all’interno della scena del contemporaneo si tramuterebbero in una chimera.
Oltre ad aver copiato un’opera di Jana Sterbak per il suo ormai famigerato vestito di carne, Lady Gaga ha attinto a piene mani anche dai costumi di Leigh Bowery, dalle creazioni di Jean Paul Gaultier e dai cappelli di Isabella Blow. Per Barneys, Gaga ha deciso di scopiazzare da Colette, artista multimediale newyorchese che nel corso della sua carriera ha esposto al Guggenheim ed al MOCA di Los Angeles. Colette è molto conosciuta negli ambienti underground di New York, il suo lungo cammino è infatti iniziato con la street art per proseguire in seguito con pittura, fotografia ed installazioni.
David Byrne ed il mondo in sovrappeso
Ci risiamo, David Byrne è tornato alla carica. Non molto tempo fa l’eclettico leader dei Talking Heads aveva creato un vero e proprio caso diplomatico, sparlando di Lady Gaga e Klaus Biesenbach sul suo blog. La vicenda si era in seguito talmente gonfiata che Byrne aveva dovuto scusarsi pubblicamente per non rimetterci la faccia.
E dire che nel 2009 il poliedrico artista aveva realizzato una bellissima installazione sonora, convertendo la Roundhouse di Londra in un gigantesco strumento musicale per l’opera intitolata Playing The Building. A distanza di due anni quindi, Byrne ha deciso di ritornare all’installazione in grande stile collaborando nientemeno che con l’iper blasonata Pace Gallery di New York ma come al solito i risultati sono di dubbio gusto. L’artista ha infatti occupato uno spazio vuoto sulla 25esima strada che la Pace ha da poco acquistato con l’intento di inaugurare a breve termine una nuova galleria. Ma che cosa ha combinato il nostro Byrnetto in questo luogo sperduto?
Made in Polaroid, Lady Gaga scomoda il mondo dell’arte per il lancio della GL10
Il mondo della fotografia l’attende ormai da diverso tempo ed anche il grande esercito dei nostalgici sparsi per tutto il globo non vede l’ora di averla tra le mani. Stiamo ovviamente parlando della Polaroid GL30, nuovo gioiellino prodotto dal celebre brand americano specializzato in macchine fotografiche istantanee.
Questo nuovo modello dovrebbe presentare le medesime caratteristiche delle mitiche SX70 e simili la cui produzione è cessata ormai da diverso tempo. Ovviamente nell’era del digitale le nuove GL30 saranno dotate di tecnologie al passo con i tempi come il sistema di stampa senza inchiostro denominato Zink, già presente sul famigerato Pogo ed uno zoom digitale. La nuova macchina fa parte di un progetto denominato Grey Label che, come tutti sanno, ha un direttore artistico d’eccezione vale a dire l’eroina del pop Lady Gaga.
Lady Gaga e Assume Vivid Astro Focus insieme per beneficenza
Lady Gaga è una vera e propria fucina di idee (con risultati alterni) e quando si parla di entrare in contatto con la scena dell’arte contemporanea, la nuova eroina del pop non si tira mai indietro. Questa volta Gaga è stata reclutata dal celebre luxury store newyorchese Barneys, in occasione della campagna vendite di Natale 2011.
Ma c’è di più, Lady Gaga sarà affiancata da due talenti del contemporaneo ampliamente conosciuti come Eli Sudbrack e Christophe Hamaide Pierson degli Assume Vivid Astro Focus (AVAF), uno dei gruppi artistici più in voga del momento che in passato ha collaborato con Jeffrey Deitch ed ha realizzato un’installazione tra i resti romani di Piazza Argentina per Enel Contemporanea nel 2008. Gaga e AVAF faranno team per realizzare una nuova gamma di prodotti ad edizione limitata e per l’occasione Barneys li ospiterà nel suo mitico 5 piano, quello con le finestrone che si affacciano su Madison Avenue per intenderci.
Lady Gaga e Terry Richardson, un team da urlo per un nuovo libro fotografico
Terry Richardson non ha certo bisogno di presentazioni e noi abbiamo più volte dedicato articoli al suo stile fotografico decisamente controverso. Anche Lady Gaga da par suo non è certo una sconosciuta ed anche la reginetta del pop non ha niente da invidiare al celebre fotografo quando si parla di trasgressioni e numeri sopra le righe. Viene da pensare che ad unire questo piccante duo di provocateurs potrebbe succedere il finimondo.
Ed allora allacciate le cinture perché questo mix mortale ci sarà, e la data del suo manifestarsi è fissata per il prossimo 22 novembre. La Grand Central Publishing ha infatti annunciato l’imminente uscita di “Lady Gaga” un libro che svela immagini dell’eroina del pop mai viste prima d’ora, fotografie ovviamente scattate dall’altro fenomeno del pop/porno Mr. Richardson.
Lady Gaga diventa critico d’arte?
Lady Gaga ormai la conosciamo tutti come tutti conosciamo la sua ormai ben nota passione per l’arte contemporanea. Fra l’altro non riusciamo a capire perché molti protagonisti dello star system continuino a voler entrare a tutti costi all’interno della scena dell’arte contemporanea. Tra James Franco, Marilyn Manson, Sylvester Stallone e Bob Dylan, ognuno pensa di poter inventarsi pittore, scultore o fotografo dall’oggi al domani e guadagnare un posto in qualche prestigioso museo. Sarà la noia o forse sarà l’ostinazione di creder di poter comprare tutto, anche la creatività.
Certo molti attori, registi, cantanti e quanto altro sono riusciti a trasformarsi in grandi artisti visivi, basti pensare a Patti Smith, Laurie Anderson, Brian Eno e compagnia cantante. Lady Gaga però non ci sembra molto simile a Brian Eno, eppure la nostra eroina del Pop dalla collaborazione con Vezzoli fino al posto di art director della Polaroid non ha mai smesso di corteggiare il mondo della creatività. Va detto che purtroppo, grazie alla sua celebrità, la signorina Germanotta riesce sempre a “piazzare” la sua presenza da qualche parte.
Al Pacino porta al cinema Matisse mentre Lady Gaga copia Mariko Mori
Parliamo oggi di una succosa notizia che farà sicuramente felici gli innumerevoli seguaci del maestro francese Henri Matisse. La pluripremiata cineasta indiano-canadese Deepa Mehta, autrice di celebre pellicole come Earth(1998), Bollywood/Hollywood (2002) e Water – Coraggio di Amare (2005) ha infatti intenzione di girare un film sulla vita del celebre pittore. Il ruolo di Matisse sarà interpretato da, udite udite, Al Pacino recentemente impegnato nella sua ultima fatica Son of No One che si appresta a comparire nella hit list del Sundance Film Festival.
La trama del film, che dovrebbe intitolarsi Masterpiece, sarà incentrata sulla storia d’amore tra il celebre maestro le la sua dama di compagnia, musa e modella Monique Bourgeois. La donna, scomparsa nel 2005 ha però più volte insistito sull’esistenza di un amore platonico tra lei e Matisse, un sentimento puro dove la Bourgeois si sentiva: “come sua nipote o la sua musa, Matisse era un perfetto gentiluomo” secondo quanto dichiarato in numerose interviste.
Lady Gaga presenta la nuova linea Polaroid
Per oggi permetteteci un articolo un poco frivolo. Le star della pop music non riescono proprio a far a meno di far parlare delle proprie gesta legate al mondo della creatività. Le passate feste natalizie sono state infatti caratterizzate dall’uscita di My Beautiful Dark Twisted Fantasy, nuovo album di Kanye West con copertina realizzata da George Condo. Ovviamente per quanto riguarda l’opera di Condo (che ritrae il cantante in un amplesso in puro stile condiano) la censura made in U.S.A. non si è fatta attendere e quindi in molte catene come Wal-Mart la cover è stata sostituita.
In questi giorni invece è tornata alla carica la nostra Lady Gaga che dopo aver indossato il suo ormai celeberrimo vestito fatto di carne non ha trovato niente di meglio da fare che diventare il nuovo direttore creativo della Polaroid. Ed al nuovo CES, Consumer Electronics Show di Las Vegas l’agguerrita e platinata popstar ha svelato al mondo i nuovi prodotti del celebre brand produttore di macchine istantanee di cui anche Andy Warhol andava pazzo.
Correva l’anno 2010, il peggio dell’arte contemporanea visto da Globartmag
Come di consueto Globartmag vi offre il peggio del peggio del 2010. Eventi disastrosi che rappresentano il peggio del minestrone artistico nazionale ed internazionale. Pronti, partenza, via:
– La Turbine Hall del Tate. Prima si decide di ospitare i milioni di semi di girasole di porcellana dell’installazione di Ai Weiwei poi si vieta al pubblico di interagire con l’opera. Tutto perché le polveri della porcellana sono dannose per la salute, lo smog di Londra invece sembra sia un toccasana.
– La Smithsonian National Portrait Gallery di Washingon DC, ovvero come organizzare una mostra sulle diversità ed in seguito emarginare David Wojnarovicz offendendo il mondo intero e le sue diversità.
– Il MAXXI di Roma. Chi ha il pane non ha i denti: un gioiello di museo, una folla di curatori ed il numeroso pubblico che intanto attende una programmazione decente che sembra non arrivare mai. Alla voce mostre future (presente nel sito) troverete solo un evento, può bastare?