
Non molto tempo fa, artisti come Richard Prince e Sherrie Levine erano noti per la simpatica abitudine di creare un’opera nuova, originale e inaspettata, utilizzando opere già note ed aggiungendo in seguito un contributo personale in modo da rendere il prodotto finito unico. Questo procedimento artistico si prefiggeva l’obiettivo di suscitare nello spettatore un’osservazione critica e attenta dell’opera, facendogli così cogliere l’elemento originale che caratterizzava la nuova opera, la quale assumeva un’unicità che la differenziava da quella già prodotta.
Oggi questo procedimento, che agli occhi di molti potrebbe sembrare un vero e proprio plagio, è divenuto alquanto difficoltoso e rischioso. Già, non si tratta più di prendere una foto prodotta da un altro artista, schiaffarci due o tre spennellate di colore e rivendersela a peso d’ora tramite qualche dealer pluriblasonato, oggi c’è la legge di mezzo. Prince ne sa qualcosa, vista la sonora batosta rimediata da Patrick Cariou, a cui aveva ingiustamente modificato alcune foto, spacciandole in seguito per sue opere.