Mostre in giro per il mondo edizione Aprile/Maggio

The Spirit Level

Eccoci al nostro consueto appuntamento delle mostre in giro per il mondo, vediamo dunque cosa c’è da aspettarci da questa parte finale di Aprile e cosa ci riserverà Maggio. Se vi trovate in queste località per vacanza, lavoro e quanto altro, non perdete queste fantastiche mostre:

Alla Gladstone Gallery di New York avete tempo fino al 21 aprile per visitare The Spirit Level, affascinante mostra collettiva interdisciplinare curata dall’artista Ugo Rondinone. 19 gli artisti partecipanti tra cui svettano i nomi di Martin Boyce, Ann Craven e Sam Gilliam. Sempre a New York e sempre fino al 21 aprile non perdetevi la mostra di Jim Shaw alla Metro Pictures.

Febbraio e le mostre in giro per il mondo

Yayoi Kusama

Visto che l’avete richiesta a suon di email eccoci alla nostra consueta panoramica sulle mostre in giro per il mondo. Eventi da non perdere che vi terranno connessi all’arte contemporanea anche durante le vostre vacanze invernali. Partiamo da Los Angeles e del LACMA che fino al prossimo 6 maggio presenta al pubblico In Wonderland: The Surrealist Adventures of Women Artists in Mexico and the United States, vale a dire una delle più grandi (e complete) retrospettive sul surrealismo visto dalle donne. Opere di Frida Kahlo, Louise Bourgeois, Dorthea Tanning e tante altre che sapranno certamente stupirvi.

Alla Tate Modern Di Londra, fino al 5 giugno, c’è  la grande mostra dedicata all’artista giapponese Yayoi Kusama. Occasione imprendibile per ammirare i celebri dots colorati e le divertentissime installazioni della principessa dei polka dots. Sempre a Londra, Alla National Portrait Gallery (dal 9 febbraio al 27 maggio 2012) potrete ammirare la grande retrospettiva dedicata a Lucian Freud.

Tracey Emin non ha bisogno dei soldi

Ancora un colpo di scena riguardante le rocambolesche avventure della peperina Tracey Emin. Come ben ricorderete la paladina della Young British Artists generation, nonché vincitrice del’ambito Turner Prize nel 1999 con la controversa installazione My Bed, ha ricevuto in questi ultimi giorni un importante incarico da parte delle istituzioni inglesi. A Tracey Emin è stata infatti affidata una cattedra di disegno alla prestigiosa Royal Academy di Londra.

Si tratta di una decisione storica, visto che l’artista sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di docente di disegno all’interno della Royal Academy. Ovviamente questa decisione ha sollevato un vespaio di polemiche dato che molti bacchettoni non reputano l’artista come la persona più adatta all’insegnamento del disegno. Inoltre molti puritani hanno paura che la nostra peperina si metta ad insegnare chissà quali atroci oscenità.

Lo sciopero dei lavoratori Sotheby’s sbarca a Londra

Proprio nella settimana londinese caratterizzata dallo strapotere di mercato della grande kermesse Frieze, un fatto strettamente legato al mercato rischia di rovinare la festa ad uno dei suoi più celebri attori. Stiamo parlando della protesta che alcuni lavoratori di Sotheby’s U.S.A., succursale d’oltreoceano della prestigiosa casa d’aste, hanno trasferito in quel di Londra. Tutto è cominciato a New York verso la fine d’agosto. Circa 43 lavoratori del gigantesco brand internazionale hanno dato vita ad uno sciopero causato dal mancato rinnovamento del loro contratto, scaduto verso la fine di luglio.

I lavoratori hanno successivamente iniziato un picchetto di protesta, realizzando ad oggi il più longevo sciopero della storia di Sotheby’s. In sostanza questo agguerrito team appartiene alla categoria dei movimentatori, un profilo altamente specializzato che si occupa di “maneggiare” e spostare fisicamente le preziose opere messe in vendita dalla casa d’aste.

Londra, la patria degli art districts

Quando si parla di scena dell’arte contemporanea bisogna senza ombra di dubbio affermare che Londra ha una marcia in più rispetto alle altre grandi metropoli d’Europa. Una delle lodevoli capacità del sistema londinese è infatti quella di creare dal nulla degli art districts in zone urbane depresse o comunque poco frequentate, trasformandole in veri e propri punti nevralgici della cultura cittadina e riqualificandone così l’estetica ed il valore economico.

La presenza di un blasonato polo museale nelle vicinanze è sempre il primo passo verso la creazione di un nuovo art district ma gran parte dell’opera viene compiuta dagli artisti che scelgono di insediare i loro studi in un quartiere meno dispendioso e le gallerie private che vi stabiliscono la loro sede. Per Mayfair e l’East End le cose sono andate più o meno così ma in questi ultimi tempi Londra ha dato i natali ad un terzo polo culturale nel quartiere di Bermondsey. La zona in questione è abbastanza centrale e non molto distante dal Tate Modern e dal Design Museum. Il quartiere è inoltre dotato di spazi industriali e post industriali che ben si adattano alla trasformazione in edifici adibiti all’arte contemporanea.

Mostre di Arte Contemporanea in giro per il mondo

Barbara Kruger

Ecco a voi il nostro rapido tour of the world con le mostre più interessanti del pianeta. Se vi trovate in vacanza in uno dei seguenti luoghi, non mancate di presenziare agli eventi che vi andiamo ad elencare. Ovviamente tra un drink ed una giornata al sole:

A Los Angeles c’è tempo fino al prossimo 9 luglio per ammirare la personale di Barbara Kruger alla galleria L&M Arts, la grande protagonista della Pictures Generation ha riempito gli spazi espositivi con i suoi storici slogan a caratteri cubitali.  Al PS1 MoMA di New York, fino al 3 settembre 2011, c’è Ryan Trecartin con le sue derive video. Per l’occasione l’artista ha presentato due narrazioni filmiche Trill-ogy Camp del 2009 e Re’Search Wait’S del 2010.

Damien Hirst, Marc Quinn e i Duran Duran guidano la rivolta inglese

Quando il mondo della cultura made in England si arrabbia (per non pronunziar altre parole) lo fa sul serio. Come già anticipato in altri nostri articoli, il governo britannico ha proposto di rialzare le tasse universitarie annuali a circa 14.000 dollari (9.000 sterline circa). Ovviamente gli studenti di tutto il Regno Unito si sono subito opposti a questa incredibile e sfrontata richiesta ma la loro protesta è stata in queste ultime ore rilanciata da altre figure di spicco. Un gruppo di 90 tra artisti visivi, musicisti ed altre figure creative della Union Jack si è infatti unito alla sommossa popolare, portando nuova linfa a sostegno di una causa che ci sembra più che giusta.

Tra i magnifici 90 svettano i nomi degli artisti Damien Hirst, Marc Quinn e Rachel Whiteread, dei musicisti Mick Jones (Clash),  Bobby Gillespie (Primal Scream),  Nick Rhodes (Duran Duran) e dei fashion designers Stella Mc Cartney e Lily Cole. Il bello è che i magnifici 90 non hanno solamente cercato di dare un aiuto morale ai giovani studenti ma si sono offerti di pagare le multe di questi ultimi al grido di “Can’t pay your fees? We’ll pay your fines!(non potete pagare le rette? noi pagheremo le vostre multe!), incitando così i giovani ad una sana disobbedienza nei confronti di uno stato ladrone.

Street art made in U.K., non solo Banksy

Ben Eine

In questi ultimi giorni il celebre art magazine Artinfo ha stilato una lista di 5 protagonisti della street art del Regno Unito, i quali molte volte finiscono per far da comparse a nomi ben più noti ma che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi in quanto a tecnica e visionarietà . Vorremmo riproporvi questa lista nella speranza di ricordarvi dei nomi che sicuramente lasceranno un segno all’interno della storia di questa meravigliosa tecnica artistica. Si parte con Ben Eine, classe 1970, autore di enormi lettere che solitamente campeggiano sulle saracinesche dei negozi di Londra, uno stile deciso e variopinto quanto essenziale che non manca mai di stupire i cittadini della capitale britannica.

Citato anche Paul Insect, classe 1971, celebre per le sue Baby Heads, facce di bambolotti con la testa squarciata da innumerevoli figure che sembrano rappresentare i loro pensieri o comunque un reticolo di simboli decisamente affascinanti.

Il meglio ed il peggio di Frieze

“Re’Search Wait’S” (2009), by Ryan Trecartin

A bocce ferme, vale a dire a conclusione della fiera d’arte contemporanea Frieze, il magazine Artinfo ha pubblicato un gustoso articolo sul meglio ed il peggio della prestigiosa manifestazione londinese. Andiamo velocemente a leggere il loro insindacabile giudizio:

IL MEGLIO

Sutton Lane (Londra e Parigi), ha presentato delle stupende opere fotografiche su metallo di Liz Deschenes, affiancate alle sculture post-minimal di Nora Schultz. Un trionfo del monocromatico.

Elizabeth Dee (New York), ha proposto uno spumeggiante video di Ryan Trecartin con fotografie annesse. Un lavoro gioioso e potente.

Platform (Pechino), ha presentato una torre di 50 monitors con i  video Jin Shan alla sua prima presenza fuori dal territorio nazionale. Promette bene.

MOT International (Londra) ha proposto Laure Prouvost che ha letteralmente invaso lo spazio con una miriade di oggetti e video. Fantasiosa.

Le Mindu e le modelle nude alla Fashion Week di Londra

La London Fashion Week, inaugurato lo scorso 17 settembre è entrata nel vivo dell’azione e fra i tanti celebri brands in passerella, uno in particolare ha destato grande scalpore per l’audacia della sua collezione. Si tratta di Charlie Le Mindu, stilista francese nonché pupillo di Lady Gaga che non ha esitato nemmeno un secondo a far sfilare le sue modelle completamente nude tranne borsa, cappello, scarpe rosa e fluo ed altri accessori. Ovviamente quella di Le Mindu non è stata una mossa sperimentale ma una vera e propria strategia di mercato visto che il nome del brand era pressoché sconosciuto prima della sfilata mentre in questi giorni la notizia delle modelle in costume adamitico ha fatto il giro del mondo.

In quanto a provocazioni l’alta moda non è seconda a nessuno e di scandali ve ne sono davvero parecchi,alcuni di questi però hanno segnato un’epoca, basti pensare alla minigonna lanciata nel 1963 da Mary Quant, coraggiosa stilista inglese che fece indossare il procace abito a una parrucchiera di 17 anni, Leslie Hornby detta Twiggy, una delle prime top model-teen ager tutte pelle ed ossa. Sempre negli anni ’60 Yves Saint Laurent aveva già inventato il nude look, facendo sfilare in quel di Parigi una modella con tanto di camicetta trasparente e seni in bella vista.

La Strata Tower vince il Carbuncle Cup per il peggior edificio britannico edificato nel corso dell’anno

Vi ricordate dalla Strata Tower di Londra? Sicuramente si, anche perché ne abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo. Per chi non rammentasse, la Strata Tower è quel bizzarro grattacielo in grado di soddisfare parte del suo bisogno energetico grazie a delle gigantesche turbine poste sul suo soffitto.

Ebbene questo colosso di 42 piani ha già vinto un premio, ma forse i suoi costruttori non ne saranno contenti. La Strata si è infatti aggiudicata la Carbuncle Cup, celebre competizione organizzata dal magazine Building Design che puntualmente premia il peggior edificio britannico edificato nel corso dell’anno. “Con il suo strano design, la Strata Tower ricorda un rasoio Philishave e non sfigurerebbe nella sequenza iniziale di un film di James Bond” ha commentato Ellis Woodman di Building Design. Adam Jones, un altro giudice della competizione lo ha invece definito: “un edificio caratterizzato da un design grottesco. Prima vivevo nel sud di Londra ma ho dovuto traslocare perché la Strata Tower mi faceva star male ed ero costretto a vederla tutti i giorni. Ovviamente non sto scherzando”.

Strata Tower, abitare in maniera autosufficiente

Sembra una grande astronave frutto della fantasia di qualche scrittore di fantascienza anni ’30. Eppure lo Strata Tower, il nuovo protagonista dello skyline di Londra, è un semplice edificio. Ad essere precisi non tanto semplice visto che sul suo soffitto sono state implementate delle gigantesche turbine. Il grattacielo è stato progettato dagli architetti Hani Rashid e Lise Anne Couture di Asymptote ed è alto circa 147 metri per 40 livelli totali.

I piani per la costruzione del possente edificio sono stati presentati al pubblico circa sei anni fa e la sua costruzione doveva essere ultimata prima del 2020, invece questo enorme colosso da 113 milioni di sterline ha bruciato le tappe aprendo le sue porta con circa 10 anni di anticipo. Lo Strata Tower è in realtà una grande sfida, il primo dei tre grattacieli previsti per la zona di Elephant & Castle ed il primo tangibile tentativo di costruire nuovi edifici autosufficienti.

Daphne Todd vince il Bp award con il ritratto di sua madre morta


Ed alla fine Daphne Todd con il suo chiacchieratissimo dipinto è riuscita a spuntarla su tutti, guadagnandosi l’ambito premio britannico BP Portrait prize, concorso riservato esclusivamente al ritratto in pittura. Come già ampiamente descritto in un nostro precedente articolo, Daphne Todd aveva partecipato con un ritratto di sua madre centenaria sul letto di morte. In realtà la povera donna era già morta ma l’artista a continuato a ritrarla grazie ad un accordo con l’agenzia mortuaria, che le ha permesso di continuare a dipingere anche nei giorni successivi al decesso, all’interno della camera ardente.

Il dipinto dal titolo Last Portrait of Mother (traducibile in italiano come l’ultimo ritratto di mamma) si è quindi aggiudicato le 25.000 sterline del primo premio. La decisione è stata presa dalla dirigenza della National Portrait Gallery ed il premio è stato assegnato la scorsa notte tra mille proteste, solo che non si è trattato di contestazioni al vincitore ma allo sponsor del premio.

Damien Hirst e la sua nuova galleria d’arte contemporanea

Era da un bel pezzo che non ne parlavamo ma il nostro sempreverde Damien Hirst nel frattempo non è stato certo con le mani in mano. Alcune voci, tra cui il celebre portale This Is London, hanno confermato una notizia che girava da tempo nell’ambiente artistico. Il folletto della YBA ha infatti deciso di aprire una sua galleria d’arte in Hyde Park a Londra. Hirst e l’architetto Mike Rundell hanno già pronto un progetto che prevede il restauro di un vecchio deposito di munizioni che sarà tramutato in un affascinante tempio dell’arte contemporanea.

Sembrerebbe inoltre che Hirst abbia già pronta una lista di artisti da esporre nel suo nuovo spazio. Tra i nomi figurerebbero quelli di Francis Bacon, Andy Warhol, Jeff Koons e Alberto Giacometti. Hirst avrebbe anche intenzione di esporre opere di Tracey Emin (sua grandissima amica nonchè collega ai tempi della YBA) e Sarah Lucas. L’artista ha progettato dei nuovi lavori da mostrare al pubblico ma è quasi sicuro che il pezzo forte della galleria sarà il celeberrimo teschio tempestato di diamanti che sarà visibile solo previo pagamento di un biglietto di ingresso.

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