VIOLENCE. L’arte interpreta la violenza

Dal 22 aprile al 10 giugno 2012 il Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara ospiterà la mostra collettiva VIOLENCE. L’arte interpreta la violenza, scelta per la XV edizione della Biennale Donna e organizzata dall’UDI – Unione Donne in Italia di Ferrara e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Continuando il percorso iniziato nelle precedenti tre edizioni, la Biennale Donna ancora una volta si prefigge il compito di individuare ed esplorare tematiche legate a problemi socioculturali, identitari, comportamentali e geopolitici, interpretati grazie all’acuta creatività di alcune delle più note voci femminili dell’arte contemporanea. Curata da Lola Bonora e Silvia Cirelli, l’esposizione propone il percorso di sette artiste già affermate a livello internazionale e la cui ricerca è da tempo incentrata sul tema della violenza, una questione purtroppo ancora oggi molto attuale.

Il Quinto Atto alla Galleria Biagiotti è dedicato alla Sicilia


La Galleria Biagiotti di Firenze il 16 dicembre inaugura Quinto Atto un nuovo appuntamento espositivo dedicato a una specifica area geografica e al relativo contesto artistico. Dopo il viaggio nella complessa realtà urbana di Bangkok, si torna in Italia, stavolta scegliendo di confrontarsi con la condizione straordinaria e unica dell’insularità.

È la Sicilia, o meglio una piccola selezione di artisti siciliani, il fulcro di questa mostra, pensata non già come una micro-ricognizione territoriale, né come l’individuazione di un genius loci, di uno stile, di un’attitudine locale. Si tratta piuttosto di guardare al mondo, prendendo le mosse da uno “spirito del tempo” che ci connota e ci descrive. Umori ed energie sotterranee scorrono lungo le arterie della contemporaneità, mentre un singolo territorio si fa specchio del presente, suo riflesso contiguo e differente.

La Sicilia vista con gli occhi di Loredana Longo

La Galleria Francesco Pantaleone è lieta di presentare la seconda personale di Loredana Longo a Palermo che si terrà presso la Chiesa di San Mattia del’Ex Noviziato dei Crociferi a Palermo, in collaborazione con il Temporary Museum, dal 30 aprile al 3 luglio 2011.

La Sicilia come luogo ormai indefinito, terra di conquista per speculatori senza scrupoli e meta obbligata per chi fugge dai drammi in patria. La Sicilia che vede a rischio dimensione umana e identità storica. Cemento e stracci, uomini e stracci. Sono i due volti della Sicilia com’è, vista con gli occhi di Loredana Longo. Una Sicilia che non guarda in faccia nessuno e si sbarazza di chi l’ostacola, anche gettandolo nella calce viva. Floor#3 né in cielo né in terra: è una grande installazione in cemento ed abiti neri, a simboleggiare l’eterno lutto di una terra devastata da malaffare e speculazioni.

Motion of a Nation, un percorso singolare attraverso uno dei simboli della tradizione iconografica: la bandiera.

Lo spazio della galleria V.M. 21 Arte Contemporanea di Roma si appresta ad accogliere trenta opere di artisti del panorama internazionale e italiano, attentamente individuati dal curatore Antonio Arévalo, il quale intende mostrare uno spaccato trasversale del panorama delle arti. Il leitmotiv del progetto Motion of a Nation non si presenta, quindi, come un archivio di immagini, ma come un viaggio spericolato in questo  ampio e variegato panorama, una lettura introspettiva che ambisce a offrire una chiave per ricreare una condizione primordiale, dove le cose abbiano ancora la possibilità di essere reinventate.

Lo stesso spazio espositivo non è una scelta casuale. “Ho voluto usare appositamente uno spazio privato come se fosse pubblico, cercando di non considerarlo come uno spazio legato al mercato dell’arte, ma un luogo in cui si racconti un pensiero, si raccolgano le idee”. Antonio Arévalo spiega con queste parole l’intento di alcuni spazi culturali come le gallerie che, invece di rinchiudersi in se stesse, esprimono il desiderio di resistere, dimostrando di essere spazi propositivi, in grado di adattare l’intervento estetico alla situazione odierna, di reinventarsi, appunto.

Le gabbie di Loredana Longo in mostra a Bruxelles

Venerdì 19 marzo inaugura presso la galleria Arte Contemporanea di Bruxelles la mostra di Loredana Longo dal titolo Cages. Nella mostra, a cura di Antonio Arévalo, viene elaborato un nuovo tema, efficacemente sintetizzato dal titolo. Cages allude trasparentemente ad angosce interiori, rigorosamente individuali, traslate nell’ambiente claustrofobico della cella. Sociale e corpo si dileguano o, meglio, acquistano una nuova veste, di straordinaria intensità simbolica. Dietro le sbarre, si consuma il rito doloroso dell’autoannientamento e del riconoscimento: privato della libertà, l’Io ne prende atto, accetta di definirsi gabbia, forse perché una gabbia è necessaria per fuggirne, per concettualizzare la possibilità della fuga.

Possibilità o illusione, però? Le gabbie, in effetti, scintillano: di vernice riflettente, di specchi, illuminate a giorno. La ricerca dell’artista comincia dalla riflessione sulla sua immagine, riprodotta in fotografia, video, istallazioni, performance. Successivamente, questo lavoro di ispirazione rigorosamente autobiografica si sposta sull’universo familiare, del quale Longo rappresenta vividamente le molteplici contraddizioni. Tensioni e conflitti domestici sono documentati nella serie Explosion, che esplora l’intera gamma delle più complesse dinamiche psicologiche e sociali.

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