Luca Vitone al Museion di Bolzano

L’inaugurazione della mostra personale di Luca Vitone al Museion di Bolzano  dà avvio alla serie di concerti all’aperto “Art meets Jazz”, eventi dedicati alla musica Jazz organizzati dal Südtirol Jazzfestival Alto Adige in collaborazione con Museion (da venerdì 6 a domenica 8 luglio). Letizia Ragaglia, direttrice di Museion e curatrice della mostra “Monocromo Variationen”, guiderà attraverso l’esposizione. L’artista sarà presente. Parole di saluto: Klaus Widmann, Presidente del Südtirol Jazzfestival Alto Adige.

Museion inaugura Monocromo Variationen, la personale dell’artista Luca Vitone (Genova 1964). Il percorso della mostra è un omaggio alla ricerca condotta dall’artista sin dagli anni Ottanta e un percorso di approfondimento, attraverso l’esposizione di opere eterogenee della tematica del monocromo.

Luca Vitone alla Fondazione Brodbeck di Catania

Negli anni ’30, il noto romanziere André Gide raccomandava, persino ai manipolatori Surrealisti, la conoscenza della geografia prima di intraprendere qualsivoglia attività artistica. Sin dalla seconda metà degli anni ’80, l’esperienza artistica di Luca Vitone si è concentrata essenzialmente sull’idea, e insieme la pratica, di luogo. In questo caso il luogo assume un duplice significato: quello di immagine geografica storico-culturale e di individuazione di spazio concreto. Nel corso degli anni, dunque, Luca Vitone ha fatto sua questa attitudine modernista coniugando la figura romantica dell’esploratore alla analisi e all’ironia concettuale.

Il suo lavoro, originale non solo nel panorama artistico italiano ma anche in quello internazionale, esplora così il modo in cui i luoghi si soggettivizzano attraverso la produzione culturale: l’arte, la cartografia, la musica, il cibo, l’architettura, le associazioni politiche e le minoranze etniche. L’artista, in questo suo continuo ripensare la geografia, ricostruisce (produce) un soggetto – un territorio o un paesaggio – inventando persino percorsi dimenticati e memorie, offrendo uno spazio misurabile e visibile ai soggetti autonomi e individuali prodotti dall’immaginazione creatrice. Accanto, nel senso spaziale e metonimico, a questa personale ricerca geografica, Luca Vitone ha avviato, da circa un decennio, una altrettanto originale e differente riflessione sulla natura del monocromo (emblema ma anche bersaglio telelogico dell’arte di avanguardia del ‘900).

Effetto Venturi allo Spazio Oberdan di Milano

Peep-Hole apre con Luca Vitone il nuovo ciclo di Effetto Venturi, il programma di incontri organizzato in collaborazione con la Provincia di Milano allo Spazio Oberdan e condotto lo scorso anno da Liliana Moro, Stefano Arienti e Mario Airò. Effetto Venturi si ispira all’omonimo paradosso idrodinamico per il quale la pressione e la velocità di un fluido in un condotto aumentano in corrispondenza delle strozzature. Il principio fisico diventa una possibile metafora della dinamica che ogni artista mette in atto con il proprio lavoro di ricerca, di produzione e di trasmissione alle generazioni di artisti più giovani.

Partendo dalla propria esperienza personale Luca Vitone presenterà un’analisi delle caratteristiche e dei cambiamenti intercorsi nella storia recente della didattica dell’arte in Italia e delle modalità in cui gli artisti contemporanei hanno intessuto relazioni di scambio con le generazioni successive.

Luca Vitone – Una domenica a Wiepersdorf

E/STATIC di Torino presenta il 26 maggio la mostra di Luca Vitone dal titolo Una domenica a Wiepersdorf. Il 4 dicembre del 1996 Luca Vitone inaugurava nel Künstlerhaus Schloss di Wiepersdorf, in Brandeburgo, in quella che fu la dimora di Bettina Von Arnim Brentano, l’installazione “Ein Sonntag in Wiepersdorf… Ich möchte nichts machen, nur hören…[Una domenica a Wiepersdorf.. Non voglio far niente, soltanto ascoltare]”. Dichiarato omaggio alla scrittrice romantica, l’opera si reggeva su una base sonora, registrata dall’artista genovese proprio nei luoghi che circondano la residenza. Al centro dello spazio, quattro letti disposti a croce, con le teste che si toccavano fra loro, invitavano a una sorta di ascolto contemplativo, nello stesso tempo rilassato e attento, dei suoni diffusi da quattro altoparlanti posti negli angoli.

Quindici anni dopo, la stessa installazione viene riproposta – ma sarebbe forse meglio dire ri-creata – nello spazio di via Parma 31 a Torino, ritenuto ideale da Vitone, con gli stessi elementi di allora, mentre la parte audio è stata sottoposta a un accurato lavoro di pulizia e di riequilibrio dei vari suoni, riversati dalla cassetta analogica originaria in un file digitale. Il contesto è totalmente altro, inevitabilmente, perché questa volta tutto accade qui e ora, e si ascoltano quei suoni in un altro luogo, quindici anni dopo. Quindici anni che, incidentalmente, sono stati fondamentali per l’evoluzione artistica di Luca Vitone: allora, un giovane che stava emergendo, ma con le idee già molto chiare su quali dovevano essere i territori da esplorare, e dove rivolgere lo sguardo; oggi un autore ormai definitivamente affermatosi per la chiarezza del suo lessico e la consistenza degli obiettivi raggiunti.

Neon Campobase mette in gioco se stessa con un’asta

Very late at night si presenta come una mostra stratigrafica, una mostra-scavo in cui verranno organizzate ed esposte al pubblico opere-reperti estratti dal magazzino Neon Campobase di Bologna. Un magazzino che non custodisce tesori ma testimonianze di una storia lunga complessa ricca e avventurosa fatta di incontri e di collaborazioni.

Saranno esposti lavori di Sergia Avveduti, Maurizio Cattelan, Gianluca Codeghini, Cuoghi Corsello, Nico Dockx, Emilio Fantin, M+M, Eva Marisaldi, Maurizio Mercuri, Giancarlo Norese, Paolo Parisi, Alessandro Pessoli, Marco Samorè, Alessandra Tesi, Luca Trevisani, Diego Tonus, Maurizio Vetrugno, Luca Vitone, non necessariamente tutti nello stesso momento ma certo nel corso delle tre settimane in cui il progetto resterà aperto e disponibile al pubblico.

Art Basel, tutti i nomi degli artisti presenti nella Messeplatz

Basilea- Novità ed anticipazioni dalla prossima fiera svizzera. Quest’estate la Messeplatz, sita direttamente di fronte all’entrata degli edifici che ospiteranno la 40esima edizione di Art Basel, diverrà ancora una volta teatro di progetti artistici. Otto lavori di altrettanti artisti universalmente noti verranno installati nello spazio pubblico.

La piattaforma offrirà una nuova interpretazione dello spazio da parte degli artisti incoraggiando la fruizione dell’arte contemporanea in un contesto urbano. Al timone della manifestazione sarà Martin Schwander curatore svizzero di fama internazionale. Anche una galleria italiana parteciperà all’evento, si tratta della Galleria Franco Noero di Torino che presenterà un’opera di Gabriel Kuri classe 1970.

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