Multe salate per i writers?

Dopo Bristol e Boston lo stretto giro di vite contro i writers imbrattamuri è in procinto di conquistare anche l’Italia ed in particolare la città di Roma. Lo scorso martedì il sindaco Gianni Alemanno aveva già annunciato possibili contromisure per arginare il sempre più crescente e deprecabile proliferare di tags e scarabocchi che nulla hanno a che vedere con le vere e proprie opere di street art a cui ci hanno abituato artisti italiani del calibro di Sten, Lex e Lucamaleonte.

L’amministrazione cittadina non esclude la possibilità di sguinzagliare degli agenti accertatori dell’Ama i quali sarebbero appunto autorizzati a comminare pesanti sanzioni. L’iniziativa potrebbe però essere affiancata da un’altra pena che suonerebbe come uno smacco per i giovani writers cittadini. Il Campidoglio ha infatti avuto l’idea di punire i writers colpevoli di aver imbrattato i muri ripagandoli con la loro stessa moneta, gli incauti contravventori saranno costretti quindi a pulire una superficie grande tre volte tanto quella insudiciata.

Lucamaleonte da Garagezero a Roma

Con De Rerum Natura, Lucamaleonte apre un viaggio all’interno di icone che celebrano l’estetica e la scienza. Come il pensiero di Lucrezio riconduce l’origine all’aggregazione degli atomi nello spazio infinito, così l’artista attraverso l’unione di campiture differenti crea un archivio di bestie che vivono solamente se in relazione. Una natura che si alimenta con il mortifero e l’esoterico, concepita intorno al simbolo, che ancora prima di essere rappresentazione rubata alla tradizione, incarna le esperienze personali dell’artista.

La produzione delle opere nasce dallo studio delle architetture urbane scelte da Lucamaleonte per valorizzare la città e realizzate su poster di diversi formati ospitati da GarageZero per l’occasione.

E se come vicino di casa avessimo un mostro?

Easy going monsters, mostri alla mano. Mostri come vicini di pianerottolo. I mostri sono tra noi. Escono fuori dalle remote regioni dell’incubo, dai meandri dell’immaginario collettivo. Fuori dal cinema e dalla letteratura di genere. Liberi, davvero, circolano nelle città all’orlo del collasso. Si confondono tra le folle e le tribù metropolitane e si mostrano in tutto il loro oscuro splendore a chi ha occhi buoni per vederli. Rivendicano il diritto di un’esistenza che fuoriesca dai limiti delle narrazioni preordinate, abbattendo ogni distinzione tra reale e fittizio, scena e fuori scena.

Non siamo più in pericolo? Sono mostri addomesticati, diventati creature civili? O siamo sull’orlo di una mostruosa, incontenibile, inenarrabile insurrezione? Attingendo al vasto patrimonio dell’immaginario horror, bizzarro e pauroso, la mostra NEXT-DOOR MONSTERS, a cura di Francesco Paolo Del Re, vuole proporre una riscrittura di alcune figure mostruose che affollano il repertorio cinematografico, popolari o quasi dimenticate, ancestrali o di nuovissima confezione. Attraverso lo sguardo disparato di dieci artisti, lo spettatore è chiamato a essere protagonista di un’indagine di desideri, ambizioni e possibilità dei mostri della porta accanto o dei mostri dentro di noi.

Fauxreel, ovvero quando la Street Art si vende al sistema

Da tempo la street art è entrata nei luoghi canonici dell’arte, gallerie e musei (persino in Italia) ospitano sempre più eventi dedicate a questa splendida disciplina artistica di cui molte volte abbiamo parlato fra le nostre pagine, imparando ad ammirare le incursioni di protagonisti internazionali come Banksy, Os Gemeos,Cartrain, Mat Benote e dei talenti nostrani come Sten, Lex, Lucamaleonte, Blu e Tv Boy.

Per questi e tanti altri grandi nomi della street art il passo dalla strada alla galleria d’arte è stato relativamente breve un poco come lo è stato per Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Documentare i progressi della street art organizzando mostre in luoghi istituzionali e quanto altro è un passo dovuto per la storia dell’arte ma è altrettanto importante che i protagonisti di questa disciplina non si vendano completamente al sistema dell’arte snaturando così la freschezza di una creatività nata nelle strade.

The Art of Rock, i Green Day in mostra a Londra

 La celebre rock band Green Day ha commissionato 21 opere d’arte originali ispirate al loro ultimo e popolarissimo disco che prende il titolo di 21st Century Breakdown. Le opere saranno messe in mostra in un evento del tutto speciale dal titolo The Art of Rock che avrà luogo alla StolenSpace Gallery di Londra dal 23 ottobre fino al 1 novembre, data che coincide con il nuovo tour inglese dei Green Day e con il concerto della band alla O2 Arena di Londra. Ovviamente sia la O2 che il resto del tour hanno registrato vendite da tutto esaurito.

Billie Joe Armstrong (chitarra e voce), Mike Dirnt (basso e voce secondaria) e Tré Cool (batteria) si sono conosciuti nel 1989 e successivamente sono diventati fautori di una nuova scena punk revival dai toni commerciali ma divertenti. Il primo grande successo della band è l’album Dookie, registrato in sole tre settimane e ad oggi il disco più venduto della band con oltre 15 milioni di copie. Da allora i Greeen Day sono divenuti una macchina commerciale che ha fruttato la vendita di oltre 60 milioni di dischi in tutto il mondo.

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