Amore e Psiche raccontati come uno storyboard

Sarà inaugurata il prossimo 27 giugno a Spoleto, nella Rocca Albornoziana, la mostra Amore e Psiche. Storyboard di un mito, all’interno del 52° Festival dei due Mondi.

Ideata e curata da Miriam Mirolla, la mostra mette in scena la favola di Amore e Psiche come se fosse lo storyboard di un film, illustrandola con le opere di venti protagonisti dell’arte contemporanea che, nel testo di Apuleio, hanno trovato lo spunto per rappresentare temi come la visione e l’invisibilità, la conoscenza e l’inconoscibilità, il divieto e la sua infrazione, l’anelito all’immortalità, l’istinto di ricerca e il raggiungimento del piacere.

Luigi Ontani al Museo di Capodimonte

Ancora Luigi Ontani, personaggio poliedrico che ultimamente sta occupando in maniera massiva le cronache e gli eventi d’arte con ben 5 eventi in corso a lui dedicati.  Questa volta l’artista è presente dal 24 aprile al 4 giugno 2009 al Museo di Capodimonte di Napoli con la mostra CapoDIomonte che vede la presenza di alcuni suoi lavori volutamente mimetizzati tra gli arredi, le collezioni e i capolavori di arte antica secondo una modalità che l’artista, “invasore silenzioso”, predilige.

Con questa lieve incursione Luigi Ontani non mette in contrasto la sua arte con quella del passato ma attua una sorta di dialogo continuativo che pone l’accento sul contemporaneo senza interrompere il flusso incessante della storia dell’arte. Operazione non nuova per un’artista che ha già affiancato i suoi lavori al classico nel 1996 al Museo di Villa Stuck, a Monaco di Baviera, nel 2003  in occasione della mostra NapoleonCentaurOntano, tenuta al Museo Napoleonico di Roma e nel 2007 all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston per la mostra Sculpure and Memory: works from the Gardner and by Luigi Ontani.

Pietro Ruffo e Lorcan O’Neill uniti per la nuova pittura

Globartmag era presente ieri al vernissage della mostra Grasweg, personale di Pietro Ruffo alla galleria Lorcan O’Neill di Roma. Precisiamo sin da subito che la galleria in questione ha precedentemente ospitato nomi del calibro di Jeff Wall, Martin Creed, Luigi Ontani, Tracey Emin, Anselm Kiefer e chi più ne ha più ne metta. Ciò non è a testimoniare un nostro timore reverenziale nei confronti del blasonato spazio romano ma aiuta a comprendere l’importanza di una mostra di giovane arte in una galleria di caratura internazionale.

Detto questo passiamo ad una serena analisi dell’opera di Pietro Ruffo, giovane artista classe 1978 proveniente dal noto gruppo del Pastificio Cerere. Realmente bello e significativo il lavoro dell’artista romano che riesce ad entusiasmare per l’estremo controllo della tecnica e per l’uso innovativo di elementi contrastanti.

“E’ Falso”, Luigi Ontani frantuma il suo vaso

Chissà cosa è saltato in testa a Luigi Ontani il 9 aprile scorso quando nelle sale espositive dell’Ara Pacis di Roma in occasione della mostra Dall’infinitesimo all’infinito dedicata all’architetto e designer Alessandro Mendini, ha letteralmente fatto a pezzi un vaso della serie 100% Make Up che Mendini aveva realizzato nel 1992 con il supporto economico della Alessi.

Il vaso della discordia è parte di una serie di cento vasi in tiratura limitata frutto del lavoro congiunto di vari artisti che hanno apportato il loro contributo creativo su una forma unica. Il mistero è presto svelato, Ontani avrebbe distrutto il vaso con una sua opera poiché la stessa sarebbe stata inserita nel progetto a sua totale insaputa, così l’autore commenta l’accaduto ” Il vaso non è mio, nessuno mi aveva detto nulla ed io all’epoca del progetto 100% Make Up ero in oriente. Io non firmo contratti, nessuno ha mai autorizzato quel lavoro. Quel vaso è orribile, si sono limitati a riprodurre una mia opera a olio su un fondo scuro assolutamente inadatto. Quando ho visto il mio nome in mostra all’Ara Pacis ho pensato che dovevo fare qualcosa, e l’ho fatta”

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