Nella capitale Ottobre è il mese della Fotografia – Parte 2

L’immancabile Premio IILA per la giovane fotografia latino-americana, arrivato quest’anno alla sua V edizione,  ha proposto il lavoro Reflex Roma di Nicolas Alejandro Sanin, vincitore dello scorso anno, e ha presentato le opere del trionfatore 2012 Alejandro Cartagen. Originario della Repubblica Domenica, Alejandro documenta, attraverso il progetto Los Car Poolers, la tipica pratica degli operai messicani di recarsi a lavoro in gruppo risparmiando tempo e denaro, contribuendo inconsapevolmente alla salvaguardia dell’ambiente.

Il Teatro anatomico di Silvia Giambrone

IMG 1701 from Emanuele Napolitano on Vimeo.

Giovedì 12 luglio si è svolta al MACRO Testaccio di Roma la performance Teatro Anatomico di Silvia Giambrone, ospitata all’interno della mostra Re-Generation.  Noi di Globartmag eravamo presenti quindi vi forniamo di seguito un piccolo resoconto di ciò che è accaduto:

Fa caldo, molto caldo. Negli spazi sovrastanti la Pelanda un nutrito gruppo di persone attende con ansia di scoprire cosa succederà, nel mentre l’occhio cade su di un comodino ed una sedia che occupano inerti e sornioni la sala circolare, mobilio vecchio stile, rassicurante come le case d’altri tempi.  L’artista entra, sedendosi placidamente sulla sedia. Giusto il tempo di sistemare un colletto di pizzo sulla carne nuda al di sotto del collo, ed ecco entrare un uomo che la affianca. L’uomo ha una borsa, da cui lentamente tira fuori ago chirurgico e filo.

Re-generation al MACRO Testaccio di Roma

Re-generation, è la grande collettiva che presenta più di cinquanta degli artisti che contribuiscono — o hanno contribuito in anni recenti — a rinnovare il fermento artistico e culturale romano, sostenuti dai nuovi musei, fondazioni e gallerie che richiamano in città critici, curatori e altre figure chiave del settore, riposizionando così la capitale sulla mappa del circuito dell’arte contemporanea internazionale.

I due padiglioni e gli spazi esterni di MACRO Testaccio ospitano opere di pittura, fotografia, video e installazione che dialogano con un nucleo di opere di artisti storici che hanno lavorato e vissuto in città. La sera dell’inaugurazione, gli artisti Valentino Diego e Emma Seach, Giuseppe Pietroniro, Gabriele de Santis e Valentina Vetturi aprono il programma di performance che, insieme alla rassegna di proiezioni video, si sviluppa lungo tutto il corso della mostra. Mercoledì 27 e giovedì 28 giugno Valerio Rocco Orlando conduce il tour performativo Promenades, con partenza alle 17.00 da piazza di Siena, Villa Borghese.

Tre mostre al MACRO di Roma

Neon

a cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi

21 Giugno – 4 Novembre 2012

La mostra è realizzata nell’ambito della partnership tra MACRO ed Enel in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda.

Ideata da David Rosenberg e co-organizzata con la Maison Rouge di Parigi, dove si è chiusa il 20 maggio 2012, in questa sua edizione Neon include circa settanta opere di oltre cinquanta artisti che hanno lavorato con il neon dagli anni quaranta a oggi, allestite secondo un percorso tematico che restituisce le diverse prospettive dalle quali gli artisti si sono confrontati con questo medium.

Mutamenti semantici fuorvianti

Parole cucite su tessuti o proiettate su superfici inconsuete, fogli bucherellati e sovrapposti per creare giochi ottici, corde scure che con‘tengono’ telai vuoti. Sono le eterogenee creazioni realizzate da Arthur Duff (Wiesbaden, 1973 – vive e lavora a Marghera – VE) presentate alla sua prima personale Sintax Parallax presso gli spazi di Oredaria Arti Contemporanee a Roma.

Arthur Duff è un artista tedesco, già noto in città per essersi aggiudicato nel 2009 il Premio 2% al MACRO. Nato in Germania da genitori statunitensi, ha scelto come patria adottiva il Veneto stabilendosi a Marghera. La sua peculiarità consiste nell’impiego di tecniche e materiali molti diversi, ciò contribuisce a non poter incasellare il suo lavoro in uno specifico ambito. Ha all’attivo numerose partecipazioni a collettive e personali in Italia e all’estero come ‘Stonewall.Whitewash’ alla XIV Biennale di Scultura di Carrara (2010), ‘Synopses’ al MACRO capitolino (2010), ‘Borrowing you’ a Castelfranco Veneto (2008).

Mark Jenkins invade Roma con le sue installazioni

Il 17 Marzo 2012, Wunderkammern presenta la prima personale italiana del famoso urban artist americano Mark Jenkins con il progetto Living Layers in collaborazione con il MACRO (Museo d’Arte Contemporanea Roma).

Living Layers nasce dall’esigenza di entrare nelle profondità del territorio e leggerne il patrimonio immateriale, il Living Heritage (UNESCO, 2003) con le pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e saperi che la comunità riconosce come facenti parte del proprio patrimonio culturale. A partire dal mese di Febbraio 2012 l’artista Mark Jenkins lavorerà a Roma interpretando i Living Layers attraverso un intervento artistico innovativo, capace di far maturare una consapevolezza nei riguardi dell’arte contemporanea e della sua capacità di interpretare la realtà e il mondo attuale.

I Have Seen the Future al MACRO di Roma

Sarà “I have seen the future” il quarto importante evento che il gruppo creativo romano di Cityvision presentera’ il prossimo 17 febbraio alle 18.30 al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma. Dopo l’esperienza e il successo di Rome CityVision Experience, Love and Kill your own Town e Y1 Independent Architecture Stuff, un nuovo evento d’architettura indipendente vedra’ protagonista, per la prima volta a Roma, il famoso studio londinese Squinto/Opera con una lecture dell’architetto Jules Coke (founding director).

Sara’ inoltre annunciato il nuovo concorso d’architettura internazionale che quest’anno indaghera’ sul futuro della Grande Mela: New York Cityvision Competition. La giuria del nuovo concorso sara’ composta da Joshua Prince-Ramus (REX architects), Eva Franch i Gilabert (Storefront for art & architecture), Roland Snooks (Kokkugia), Shohei Shigematsu (OMA ny), Alessandro Orsini (Architensions) e Mitchell Joachim (Terreform One). Durante l’evento verra’ inoltre presentato e distribuito il free press numero 5 di CityVision Magazine e saranno rivelati i vincitori del concorso PFFF Inflatable architecture competition indetto da CityVision e FARM.

Viaggio tra le fondazioni d’arte contemporanea romane

Giovedì  9 febbraio alle ore 18.30, l’ex Gil di Roma ospita il convegno Viaggio tra le fondazioni d’arte contemporanea romane, a cura di Giorgia Calò e Paola di Giammaria.

L’evento si pone come obiettivo quello di presentare le fondazioni che operano sul territorio romano per farne emergere le differenze, le strategie, il loro posizionamento nel sistema dell’arte e i rapporti con i giovani artisti e i giovani curatori, parlando anche delle attività editoriali promosse dalle stesse. Il dibattito affronta dunque temi artistici, economici e sociali di forte attualità, indagando sulle motivazioni che hanno spinto tanto i collezionisti quanto i grandi musei a trasformarsi in enti privati senza finalità di lucro. Come promotore dell’evento, aprirà il dibattito Alessandro Tiradritto, segretario della Fondazione Franz Ludwig Catel, impegnata nella valorizzazione e nel sostegno dell’arte contemporanea con uno sguardo particolare ai giovani artisti. 

Inattese Vedute Svelate da Esther Stocker

Percorrendo velocemente e distrattamente le vie dello storico Rione Ludovisi l’occhio è catturato da un’insolita vetrina, dove è allestita un’installazione ambientale costituita da innumerevoli fili neri generati dalla scritta ‘In defence of free forms ’ (‘In defence of free forms – part 2’, tecnica mista, installazione ambientale, 2011), titolo della prima personale di Esther Stocker (Silandro, 1974 – vive e lavora a Vienna) presso OREDARIA Arti Contemporanee.

Già nota nella capitale per il suo recente intervento al MACRO (Destino comune), Esther ha esordito alla fine degli anni Novanta con alcuni dipinti astratti in cui segni geometrici e griglie ortogonali si sovrappongono attraverso l’uso di tre tinte: bianco, grigio e nero. Composizioni che richiamano il concetto di ‘camouflage’ con lo scopo di esplorare le facoltà percettive dell’uomo. Una poetica che pone le proprie radici nelle esperienze della Op Art, rivisitandole e oltrepassandole. Il suo camuffamento, infatti, si svela tramite irregolarità che caratterizzano i suoi lavori, anomalie create per asserire che nulla è prevedibile.

Residenze d’artista per il MACRO di Roma

Le residenze d’artista sono una delle più importanti novità del MACRO di Roma. I quattro spazi del secondo piano dell’ala storica del museo (circa 160 mq di superficie ciascuno) saranno trasformati in studi, uno per ogni artista, con materiali, attrezzature e postazioni multimediali. Due appartamenti privati, situati all’interno della nuova ala del museo, saranno destinati agli artisti stranieri; i due italiani saranno invece alloggiati all’esterno.

Attraverso la pubblicazione del bando pubblico internazionale, un comitato scientifico composto dai curatori del museo e da personalità del mondo dell’arte, selezionerà quattro artisti che prenderanno parte al programma, articolato in due cicli annuali della durata di quattro mesi ciascuno. Gli otto artisti saranno scelti sulla base di un progetto inedito, concepito appositamente per gli spazi del MACRO, da realizzare nel corso del periodo di permanenza a Roma.  

Se Steve McCurry riattiva il MACRO di Roma

Domenica 22 gennaio 2012, ore 17:00, una lunghissima fila di visitatori serpeggia ben oltre le cancellate del museo MACRO di Roma in quel di Testaccio. A memoria d’uomo una folla così nutrita non s’era mai vista all’interno dell’ex mattatoio, ed il bello è che gli astanti non si apprestano a presenziare ad un art aperitif o ad un vernissage, bensì ad una mostra che è stata inaugurata già da diverso tempo, esattamente dal 3 dicembre 2011. Parliamo ovviamente della nutrita retrospettiva dedicata a Steve McCurry, oltre duecento scatti che raccontano le storie e i viaggi del genio americano della fotografia documentaristica.

Un successo senza precedenti che apre una grande riflessione sul passato del MACRO e sul futuro di tutti i musei d’arte contemporanea dell’intera nazione. Steve McCurry non è propriamente un artista sperimentale, il suo lavoro è di grande impatto visivo e caratterizzato da una curatissima componente estetica. All’interno della sua visione fotografica non si nascondono significati altri, tutto è ben evidente e pronto ad esser fruito. Forse Steve McCurry è un fotografo “facile”, forse la sua retrospettiva è solamente un blockbuster ma è innegabile che questo evento segna il netto ricongiungimento tra il MACRO e la fotografia, tra il museo ed il suo pubblico.

Postcard from… Damien Hirst – Nucleohistone

La Fondazione Pastificio Cerere inizia il programma del 2012 con il primo appuntamento della seconda edizione di Postcard from…, il progetto ideato e curato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione, volto a diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano. Il poster, dal titolo Nucleohistone, è realizzato dall’artista inglese Damien Hirst e viene presentato nel cortile della Fondazione Pastificio Cerere venerdì 13 gennaio, dalle 18.30 alle 21.30.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con A.P.A. – Agenzia Pubblicità Affissioni, prevede ogni anno il coinvolgimento di quattro artisti invitati a ideare un manifesto di dimensioni 400×300 cm, la dimensione in uso nella cartellonistica pubblicitaria. Il poster, oltre ad essere affisso su una struttura installata nel cortile del Pastificio Cerere, è esposto per i due mesi successivi in dieci impianti di Roma gestiti da A.P.A. – con il turnover di quattordici giorni tipico delle affissioni pubblicitarie – il cui elenco viene aggiornato sul sito internet della Fondazione www.pastificiocerere.it. Il manifesto di Damien Hirst sarà visibile fino al 10 marzo 2011 e per tutto il periodo sarà eccezionalmente installato anche nella hall del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma.

Al Macro di Roma una tavola rotonda sulla mostra di Monica Haller

Martedì 13 dicembre alle ore 18:00, il Museo MACRO di Roma inaugura una tavola rotonda intorno ai temi sollevati dalla mostra di Monica Haller in corso presso la Nomas Foundation fino al 23 febbraio 2012. Intervengono: l’artista, Andrea Cortellessa, Arturo Mazzarella, Tommaso Pincio, modera Stefano Chiodi. The Veterans Book Project e’ una biblioteca che Monica Haller sta creando insieme ai veterani delle guerre americane degli ultimi anni.

L’artista non e’ l’autrice dei libri, ma compone gli elementi del progetto e la griglia che gli autori possono riempire, cura lo spazio per i loro esperimenti e fornisce il software editoriale open source da lei messo a punto. L’artista e’ un’ascoltatrice, una redattrice, una grafica, una testimone. Usa il formato del libro per la sua materialita’, per la sua qualita’ di veicolo di storia e di memoria.

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