Monica Haller – The Veterans Book Project

The Veterans Book Project è una biblioteca di libri che Monica Haller sta costruendo insieme ai veterani delle guerre americane di questi anni. Molti libri sono di soldati, uno è di una madre, un altro del fratello di un militare morto in battaglia, un altro ancora di una donna irachena che ha perso le gambe quando un missile statunitense è atterrato sul suo letto. Sono loro gli autori, loro gli esperti. Muovendo dal dimenticato, dal banale o più esattamente da ciò che non è mai stato registrato nella memoria, Haller chiede ai veterani di superare la retorica e puntare al centro del problema. Una foto scattata con il cellulare, una mail, un’annotazione di un diario, un’amnesia: le risorse sono senza limiti. La biblioteca cresce e prende forma con l’eredità delle guerre.

Haller non è l’autrice dei libri. È colei che compone gli elementi del progetto e la griglia che gli autori possono riempire. L’artista cura lo spazio per i loro esperimenti e fornisce il software editoriale, una piattaforma stabile per questo spesso fragile materiale. L’artista è un’ascoltatrice, una redattrice, una grafica, una testimone. Usa il formato del libro per la sua materialità, per la sua qualità di veicolo di storia e di memoria, per la sua stabilità e mobilità. Otto workshop in un anno hanno prodotto trenta libri e migliaia di copie in circolazione. In un tempo di guerre “infinite”, Haller costruisce una comunità di autori e lettori per creare attraverso i libri discussioni e un continuo scambio di conoscenze sulla guerra.

Esther Stocker – In Defence of Free Forms

Dopo Destino Comune, l’installazione ambientale allestita al MACRo – Museo d’Arte Contemporanea di Roma – e realizzata in collaborazione con OREDARIA Arti Contemporanee, Esther Stocker torna a Roma con la sua prima personale presso gli spazi espositivi di OREDARIA. La ricerca artistica della Stocker è da sempre incentrata sullo studio delle leggi legate alla percezione visiva utilizzate però non come mera trasposizione grafica dei loro postulati su tela o nelle installazioni, bensì come strumenti da sfruttare per allargare la portata comunicativa delle sue opere.

Come afferma l’artista, “anche se di solito non lo sappiamo abbiamo aspettative di forme, aspettiamo che si comportino in modo prevedibile. Personalmente sono affascinata dal modo in cui riconosciamo queste aspettative solo quando non sono soddisfatte.” In Defence of Free Forms, titolo di questa sua personale che inaugura il 6 dicembre, risulta quindi essere una dichiarazione di intenti che, in modo efficace, racchiude una riflessione sulla sua intera carriera e, allo stesso tempo, rappresenta un avanzamento sperimentale delle proprie soluzioni artistiche.

Enel Contemporanea 2011: Carsten Höller al MACRO

Enel Contemporanea torna protagonista della stagione autunnale al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma – con uno fra i più importanti artisti internazionali del momento: Carsten Höller, vincitore dell’edizione 2011. Enel Contemporanea Award 2011 è il premio promosso da Enel nell’ambito di Enel Contemporanea, quest’anno alla sua quinta edizione, che prevede ogni anno la realizzazione di opere sul tema dell’energia da parte di artisti internazionali (www.enelcontemporanea.com).

Dal 1° dicembre 2011 al 26 febbraio 2012 al MACRO di Roma sarà possibile visitare, con ingresso gratuito, l’opera “Double Carousel with Zöllner Stripes“, una doppia giostra in movimento collocata negli spazi della grande sala Enel al pian terreno, tra le più ampie sale espositive attualmente presenti in Europa. Qui il pubblico potrà anche interagire con le due giostre ideate dall’artista che, muovendosi in senso opposto, a velocità molto ridotta, consentiranno ai visitatori di salire e scendere liberamente, come fossero enormi mulini o macine in cui le persone, sedute sopra, si avvicinano e si allontanano in un moto rotatorio costante. Intorno, linee visive dalle trame apparentemente incrociate (“Zöllner Stripes“), creeranno un effetto complessivo di grande suggestione. Un’esperienza che modifica la percezione dello spazio generando una visione rallentata della realtà.

ABContemporary, incontri e seminari per far avvicinare la gente all’arte e l’arte alla gente

Arriva al MACRO di Roma ABContemporary, un percorso formativo di seminari e workshop sull’arte contemporanea e sulle dinamiche del mondo della cultura. arteprima Associazione culturale di promozione sociale, in partnership con MACROAMICI, ARTRIBUNE, STUDIO PESCI e ACC&PARTNERS presenta ABContemporary – The Update Meeting

Il primo ciclo di corsi e di stimolante confronto formativo e didattico inizia a Roma tra metà Novembre e Febbraio 2012 presso la Sala Conferenze del MACRO (Museo di Arte Contemporanea ROMA – sede di Via Nizza). ABContemporary coinvolge luoghi e istituzioni pubbliche e private su tutto il territorio nazionale, con una ricca programmazione di incontri, seminari e proiezioni video e fotografiche ideate con l’intento di avvicinare la gente all’arte e l’arte alla gente, attraverso incontri diretti con i protagonisti del sistema dell’arte.

Roma Art2Nights è una bufala

Ci risiamo. La Roma che sembrava essersi finalmente adeguata (almeno mentalmente) agli standard internazionali di crescita del sistema arte si è arenata. Quella Roma che aveva iniziato un processo di redenzione, prima, e beatificazione poi, grazie ad un lavoro univoco delle gallerie romane, ad una nuova fiera dell’arte contemporanea, alla nascita di ben due musei dedicati alle ultime tendenze, insomma quella Roma che puntava alla crescita comune e alla qualità della proposta ha deciso nuovamente di bloccarsi e regredire. Come quando a Via Margutta negli anni ’60 iniziavano a rimpallarsi sempre quegli stessi nomi, quelle stesse gallerie, quella proposta sempre più piatta e noiosa che nel tempo si è verificata essere provinciale, poco lungimirante e stantia. Come la fanghiglia di quella pozzanghera romana fatta di lobbismo piccolo borghese, scelte fatte da un gruppo di pseudo intenditori e nichilismo di quartiere.
Siamo tornati a pensare in piccolo per paura di crescere o per paura di perdere quei pochi metri di terreno conquistati in meno di 5 anni di duro lavoro comune e a sostegno della nostra Roma? Un po’ come accade nella tutela dei nostri artisti, dove se hanno uno pseudonimo anglofono sono più apprezzati di quei poveri italioti che fanno ricerca sudata e voluta. Come se, tutto ad un tratto, la reale concorrenza che si stava creando tra le varie gallerie romane potesse generare un processo inverso, di abbattimento di alcuni capisaldi e di creazione di nuovi idoli. Si è vero la crisi fa terrore e nei momenti di crisi è giusto tentare di salvarsi spalleggiandosi tra pochi, piuttosto che restare in balia delle correnti del mercato, che si sa è incontrollabile perchè in mano al popolo.

Al via il FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma

FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma giunge quest’anno alla sua X edizione con un progetto che conferma la crescita di prestigio a livello nazionale e internazionale e l’attenzione sempre più concreta alle produzioni originali e ad una forte progettualità. Punto di partenza è l’obiettivo di promuovere la fotografia contemporanea nelle sue diverse forme e linguaggi e di valorizzarne i talenti emergenti a livello nazionale ed internazionale.

FotoGrafia Festival si svolgerà dal 23 settembre al 23 ottobre per il secondo anno consecutivo negli spazi del MACRO al Testaccio, il festival può essere da ora considerato un appuntamento fisso e un momento nevralgico del programma espositivo del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma; una conferma della sempre più viva attenzione e sostegno del museo e della città verso la fotografia. Il 23 e il 24 settembre saranno organizzati incontri, lectures & workshop, presentazioni e proiezioni di fotografie per favorire l’incontro di appassionati e curiosi con tutta la comunità fotografica internazionale, nazionale e romana presente a Roma in quei giorni. 

Massimo De Carlo porta a Roma Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow

Il 20 settembre 2011 Massimo De Carlo, con il coordinamento di Ludovico Pratesi, porta a Roma Three Amigos, un progetto inedito, unico nel suo genere, che vede esporre in tre mostre personali distinte tre giovani artisti americani di fama internazionale, Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow, rispettivamente a Palazzo Rospigliosi, all’American Academy in Rome e al MACRO. Tre luoghi significativi, simbolo dell’anima storica, formativa e contemporanea di Roma, diventano sedi privilegiate in cui gli artisti sviluppano tre distinti progetti pensati e realizzati in relazione alla natura specifica dei luoghi.

Sulla copertina del numero di gennaio del 2007 il New York Magazine pubblicò l’immagine di tre ragazzi mentre dormivano, uno accanto all’altro. L’articolo li definiva “figli di Warhol”, e parlava di un gruppo di giovani artisti newyorkesi, fra cui Dash Snow, Dan Colen e Nate Lowman, che stava scuotendo la città e il mondo intero dell’arte contemporanea.

Massimo De Carlo a Roma con Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow

Il 20 settembre 2011 Massimo De Carlo, con il coordinamento di Ludovico Pratesi, porta a Roma Three Amigos, un progetto inedito, unico nel suo genere, che vede esporre in tre mostre personali distinte tre giovani artisti americani di fama internazionale, Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow, rispettivamente a Palazzo Rospigliosi, all’American Academy in Rome e al MACRO. Tre luoghi significativi, simbolo dell’anima storica, formativa e contemporanea di Roma, diventano sedi privilegiate in cui gli artisti sviluppano tre distinti progetti pensati e realizzati in relazione alla natura specifica dei luoghi.

Sulla copertina del numero di gennaio del 2007 il New York Magazine pubblicò l’immagine di tre ragazzi mentre dormivano, uno accanto all’altro. L’articolo li definiva “figli di Warhol”, e parlava di un gruppo di giovani artisti newyorkesi, fra cui Dash Snow, Dan Colen e Nate Lowman, che stava scuotendo la città e il mondo intero dell’arte contemporanea. Con i loro lavori provocatori, scandalosi e politicamente scorretti questi ragazzi raccontavano se stessi, la loro vita, la loro città, in uno stile completamente nuovo che all’epoca fece molto scalpore, ricco di citazioni e riferimenti a vicende personali. La cosiddetta Bowery School era considerata un’unica, grande famiglia.

MACRO: Gasperini presenta Bartolomeo Pietromarchi e rassicura Roma

Finalmente l’insediamento di Bartolomeo Pietromarchi come nuovo direttore del MACRO di Roma è stato ufficializzato con tutti i santi crismi dall’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Dino Gasperini. Lunedì 4 luglio 2011 si è infatti svolto un incontro con la stampa dove l’incarico è stato presentato al pubblico. Gasperini ha inoltre confermato quanto già era stato subodorato da altre testate del settore arte, vale a dire l’iniezione ricostituente di 2 milioni di euro già messi in bilancio.

Circa la questione economica l’assessore si è detto pronto a richiedere nuovi fondi qualora ve ne fosse il bisogno. Gasperini ha rassicurato il pubblico circa l’affaire Fondazione MACRO, aggiungendo che la delibera per istituire la stessa sarà pronta per settembre, fermo restando che l’intera faccenda dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno corrente. Ovviamente il corretto funzionamento di questi meccanismi sarà accuratamente monitorato dalla Consulta recentemente formatisi in seno al grande lavoro svolto da OCCUPIAMOCI DI CONTEMPORANEO che proprio sul finire dello scorso giugno aveva lanciato una serie di assemblee aperte con l’intento di formare un organismo nell’interesse della cittadinanza e degli addetti ai lavori dell’indotto artistico.

Paolo Grassino al Macro di Roma

Venerdì 24 Giugno, in occasione dell’inaugurazione della MACRO SUMMER, il nuovo ciclo espositivo del Museo per la stagione estiva-autunnale, sarà presentata la grande installazione Madre di Paolo Grassino. Tentacolare groviglio di ramificazioni di radici ricoperte da cera rossa, la scultura di 8 metri sarà esposta all’ interno della mostra “La Collezione e i nuovi arrivi” a fianco di opere di protagonisti internazionali dell’arte contemporanea come Urs Lüthi, Fabio Mauri, Tracey Moffatt, Enzo Cucchi, Giorgio Griffa, Arcangelo Sassolino e altri. L’opera, icona di un tessuto organico primordiale, dalle fattezze di una gigantesca venatura è stata esposta nel 2008 al Musee de Saint Etienne in Francia e più recentemente al Castello di Rivalta in Piemonte riconfigurandosi ogni volta a seconda dello spazio espositivo

Recentemente balzato alle cronache per essere stato uno dei primi artisti a rifiutare l’invito di Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia, Paolo Grassino (Torino 1967) vive e lavora a Torino, con le sue opere propone una riflessione sulle derive della società attuale, sospesa sul crinale tra naturale e artificiale, tra precarietà e mutazione.

COS’E’ un Direttore di un museo di arte contemporanea?

Sul nome del nuovo direttore del MACRO di Roma è bagarre! C’è chi ha già aperto le scommesse, chi parteggia per uno, chi per l’altro. Chi è convinto che sia “quella” la persona più adatta, chi invece pensa che non ci sia scelta peggiore. La posizione è prestigiosa, gli obiettivi da raggiungere alti. Dà molto da pensare e non è facile immaginare chi sia il migliore. Intanto però una domanda andrebbe posta:

Qual è il vero ruolo di un direttore di un museo di arte contemporanea oggi? Forse dovremmo chiederci cosa effettivamente dovrebbe ESSERE un direttore piuttosto che cosa dovrebbe FARE. Dando per scontato che un museo, come è sempre stato, acquisisce, conserva, comunica ed espone le opere d’arte, è chiara la concezione alla base della storicizzazione e ‘sacralizzazione’ dell’arte (e degli artisti) come culturalmente determinante. Ma è veramente solo il punto di partenza.

There Is Something You Should Know. Una performance in cui allo spettatore viene trasmessa una forma di sapere alternativo

There Is Something You Should Know è il titolo della performance di Chiara Fumai, in collaborazione con Andrea Lissoni, che si svolgerà oggi alle 18 al MACRO di Roma in occasione della presentazione del catalogo Archiving, gathering, exhibiting, recounting, remembering, loving, desiring, ordering, mapping. A performance cycle (A cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni – NERO Publishing).

L’opera di Chiara Fumai nasce in risposta alla richiesta da parte di Andrea Lissoni di lavorare su una leggendaria e non documentata performance del filmmaker sperimentale ed artista visivo Jack Smith (1932-1989) del 1981 presso La Panteca Volante di Genova. La performance consiste nella simulazione dell’esistenza di un gruppo esoterico chiamato S.I.S. (“Scuola Iniziatica Smithiana”). Di ispirazione sincretica e gnostica, S.I.S. e’ un leviatano bizzarro e antagonista, scagliato contro la tradizione della cultura materialista – riduzionista, antimetafisica e pervasa da un atteggiamento illustrativo, o condizionato dal regime spettacolare del visivo – che e’ incapace di riuscire a “vedere” davvero Jack Smith e la sua scintillante ricerca.

Sarah Braman al MACRO di Roma

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma – e la Fondazione DEPART presentano dal 3 maggio al 12 giugno 2011 la prima mostra personale in Italia dell’artista americana Sarah Braman: Lay Me Down. Quattro sculture, di cui una concepita e realizzata appositamente per il MACRO, indagano e raccontano desideri nascosti e inaspettati del nostro mondo attraverso la luce, il colore e la materia. Dalla collaborazione tra MACRO e Fondazione DEPART nasce il progetto “Lay Me Down”, una personale dedicata alla scultrice statunitense Sarah Braman, che presenta quattro recenti opere, di cui una concepita dall’artista specificatamente per gli spazi del museo e realizzata durante la sua permanenza a Roma.

Le sculture della Braman sono spesso assemblaggi di oggetti di uso comune, come mobili, ferrovecchio e talvolta parti di carrozzerie, che nella loro imponente concretezza rappresentano per l’artista monumenti alle persone che amo, alla gioia e alla confusione che provo per l’essere viva. L’opera prodotta appositamente per il MACRO sarà composta da acciaio, plexiglas, oggetti di seconda mano e pittura.

Tutte le gallerie di Roma The Road to Contemporary Art 2011

La quarta edizione di ROMA – The Road to Contemporary Art avrà luogo nel cuore della primavera romana dal 5 all’8 Maggio 2011.Ad accogliere l’esposizione sarà nuovamente il MACRO Testaccio, la sede che ha sedotto gli oltre 50.000 visitatori della scorsa edizione, un ex mattatoio recentemente restaurato che conserva ancora visibili le strutture della sua originaria destinazione d’uso. Un luogo magico che accoglierà espositori e pubblico sino a tarda sera rendendo la Fiera un esclusivo luogo di ritrovo, tra arte e mondanità.

Ecco la lista degli espositori dell’edizione 2011:


GALLERIE

1/9 unosunove arte contemporanea, Roma | amt_project, Bratislava | Analix Forever, Ginevra | artesilva,  Seregno (Milano-Brianza) | Alfonso Artiaco, Napoli | Astuni, Bologna, Pietrasanta | Blindarte, Napoli | Boxart, Verona | Brand New Gallery, Milano | Cà di Frà, Milano | Camera 16, Milano | Studio D’Arte Campaiola, Roma | Michela Cattai, Milano | Changing Role, Napoli | Cherry and Martin, Los Angeles |  China Art Objects, Los Angeles | CO2 Contemporary Art, Roma | Rossella Colombari, Milano | Continua, San Gimignano, Beijing, Le Moulin | Corsoveneziaotto, Milano |

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