Al Quadraro l’arte si mostra in luoghi impensabili

Spazi dismessi a causa della crisi mondiale? C’è chi ha ben pensato di utilizzarli in modo inconsueto. Succede al Quadraro, quartiere popolare che ha sempre accolto nuove comunità e tradizioni. La storica borgata è stata scelta come sede di ‘Nuova Gestione’, un progetto culturale nato per riflettere sull’odierna fase di stallo, ma, soprattutto, per fruire l’arte contemporanea in siti inusuali fornendo un’alternativa alle gallerie e alle strutture istituzionali.

Ideatore del programma è il collettivo Sguardo Contemporaneo che ha, inoltre, curato gli interventi site-specific di sei artisti italiani, in cinque locali sfitti, accomunati da tali caratteristiche: sperimentazione, utilizzo di mass media e di idiomi innovativi, capacità di creare lavori che prevedono la partecipazione ed interazione col fruitore. Per la realizzazione delle opere, gli artefici, sono stati aiutati sia dai proprietari, nonché testimoni delle memorie delle strutture messe a disposizione, sia dagli abitanti che hanno esposto le problematiche legate a tale contesto. Ne deriva un tour dall’iter facoltativo che si snoda dalla principale Via dei Quintili, terminando a Via degli Arvali.

Nuova Gestione, un quartiere, sei artisti, cinque spazi sfitti

L’arte contemporanea diventa protagonista nel quartiere romano del Quadraro, grazie alla rivalutazione di spazi dismessi e in disuso. Il quartiere sarà infatti il cuore di Nuova Gestione, progetto ideato e curato da Sguardo Contemporaneo, che prevede interventi site specific di sei giovani artisti italiani all’interno di cinque locali sfitti della zona: Marco Bernardi, Margherita Moscardini, Luana Perilli, Lino Strangis, Elisa Strinna e Angela Zurlo sono chiamati a confrontarsi con il tessuto urbano e sociale di un luogo ricco di storia ma esposto al degrado urbano come il Quadraro. I lavori nati da questa esperienza verranno tutti inaugurati contemporaneamente mercoledì 8 febbraio.

L’obiettivo principale è contribuire al miglioramento di un’area mortificata da luoghi abbandonati, riattivandoli e offrendone una versione inedita attraverso una proposta culturale innovativa. Nuova Gestione nasce dall’osservazione degli spazi commerciali in disuso che stanno popolando sempre di più i quartieri di Roma: quante volte sulle vetrine dei negozi ci siamo imbattuti nei cartelli con la scritta ‘Affittasi’ o ‘Vendesi’? Passeggiando per la città, dal centro alla periferia, ci si accorge di questa situazione, spesso all’origine di scenari desolanti.

Nuova Gestione: l’arte si riappropria dello spazio urbano

Martedì 20 dicembre si è tenuta la presentazione del progetto Nuova Gestione a cura del collettivo Sguardo Contemporaneo. L’evento si prefiggeva di illustrare le dinamiche di un progetto ambizioso che si inserisce nel più ampio contesto di riqualificazione di spazi urbani dove il vissuto quotidiano è messo in relazione con le realtà artistiche contemporanee sempre più altrimenti circoscritte in ambiti istituzionali ed elitari.

L’obiettivo di questo gruppo di giovani curatori e storici dell’arte costituitosi come associazione nel 2007 e già noto per precedenti interventi curatoriali e per la gestione di un magazine di approfondimento on line, consiste più specificatamente nella riqualificazione di locali commerciali sfitti al Quadraro. Il quartiere, un tempo importante luogo commerciale per la presenza dello stabilimento cinematografico di Cinecittà e successivamente presidio antifascista, è poi diventato quartiere popolare atto ad accogliere immigrati in prevalenza dal sud Italia ma anche spunto letterario per il genio di pasoliniano.

Francesco Fonassi e Margherita Moscardini, vincitori della III edizione di 6ARTISTA

Sabato 5 novembre scorso a Torino, in occasione di Artissima sono stati annunciati i vincitori della III edizione di 6ARTISTA, il programma di residenze d’artista rivolto a giovani talenti under 30 che vivono in Italia, ideato dalla Fondazione Pastificio Cerere con l’Associazione Civita e sostenuto da Allianz.

Tra le oltre cento domande, pervenute da tutta Italia e valutate dal comitato scientifico composto da: Luca Massimo Barbero, Gabriella Buontempo, Mario Codognato, Ginevra Elkann, Francesco Manacorda, Nunzio, Bartolomeo Pietromarchi, Marcello Smarrelli, Daniela Zangrando, sono emerse le candidature di: Francesco Fonassi e Margherita Moscardini, nominati vincitori della III edizione del premio. I due artisti avranno la possibilità di risiedere per sei mesi a Roma, presso la Fondazione Pastificio Cerere, e per altri tre presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Entro la fine del 2012, al termine dei complessivi nove mesi di residenza, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenterà la mostra dei progetti realizzati durante questo periodo di studio e di ricerca.

Sapere dove siamo aiuta? – Officina Italia 2 – Nuova creatività italiana (Bologna, Gambettola)

All’età di settantasei anni Renato Barilli non è ancora stanco di mettere steccati intorno all’arte. Da giovane si spinse in grosse indagini decennali, come le mostre Anniottanta e Anninovanta, e poi optò per le più snelle biennali inaugurate con Officina Italia nel lontano 1997, cui seguirono Officina Europa, 1999, Officina America, 2002 e Officina Asia nel 2004. Tutte le manifestazioni erano contemporaneamente dimostrazioni d’affetta verso l’arte e verso la propria regione, l’Emilia-Romagna, da sempre parterre di ogni evento e soprattutto sostenitrice economica fondamentale.

Dopo più di dieci anni ritorna ad occuparsi di Italia con Officina Italia 2 – Nuova creatività italiana ed è chiaro fin da subito che l’età non ha domato il suo spirito battagliero. Pochi giorni fa, inaugurando la conferenza stampa, ha manifestato ancora una volta (v. L’arte non è cosa nostra – Pierluigi Panza – 28/05/11 – Corriere della Sera) il suo disprezzo verso l’operato sgarbiano a Venezia elevando la propria mostra a legittimo padiglione nazionale e e di sicuro interesse rispetto quel baraccone che ci accoglierà il laguna.

Non è nel mio interesse approfondire qui il dibattito sul Padiglione Italia, ne tanto meno aprirne altri, fatemi dire però che questo proliferare di iniziative legate ai giovani artisti italiani è un segnale positivo di interesse verso una scena prolifica e viva come l’arte degli italiani, ma è un terreno scosceso in cui facilmente si cade in approssimazioni o ci si fa prendere da facili entusiasmi. Inoltre diffido sempre di chi crede di avere la verità in tasca. Per questo motivo spero di poter visitare la mostra entro il 3 luglio, data di chiusura, per poter analizzare più a fondo la proposta al pubblico di questa Officina Italia 2.

Se sei giovane, ti tirano le pietre – Biennale Giovani Monza 2011

La Biennale Giovani Monza nacque negli anni Cinquanta, ma è difficile trovare informazioni in rete riguardo le sue evoluzioni negli anni, quel che sappiamo è che dal 2005 ha ripreso la cadenza regolare e che quindi questa è una quarta edizione per modo di dire. Dentro il Serrone del Palazzo Reale di Monza, affacciato sullo splendido giardino delle rose, troviamo trenta opere per trenta artisti under trentacinque, (scusate lo scioglilingua). La formula adottata per scegliere in nomi dei partecipanti è quella che va di moda: nominare qualcuno che proponga i nomi e, come ha giustamente detto il direttore organizzativo Daniele Astrologo Abadal, anche questo è un modo per esporre il proprio punto di vista, giacché ogni curatore o critico incarnerà una certa visione dell’arte contemporanea.

Ed ecco quindi i cinque prescelti: Marco Bazzini, direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Luca Cerizza, critico e curatore attivo tra Milano e Berlino, Yunkyoung Kim, direttrice del Mongin Art Center di Seoul, Franziska Nori, direttrice del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze, Stefano Questioli, consulente artistico presso l’Istituto Italiano di Cultura di Chicago. Personalità e storie differenti che, coerentemente, hanno scelto secondo parametri anche diametralmente opposti, avendo come unico vincolo l’età e l’italianità. Ad eccezione fatta per i sei artisti invitati da  Yunkyoung Kim a rappresentare la giovane arte sud-coreana, nazione ospite della rassegna.

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