Marina Abramovic: “Hanno rubato le mie performance” e la corte le da ragione

In questi giorni Marina Abramovic ha vinto un’importante battaglia legale che durava da oramai due anni. La vicenda iniziò quando il film maker francese Pierre Coulibeuf due film The Star (1998) e Balkan Baroque (1998), traendo gran parte del materiale dalla performance Biography di Marina Abramovic del 1992 e da altre performance dell’artista eseguite fino al 1995.

Ovviamente Cooulibeuf spacciò sin da subito le pellicole come opere da lui dirette, con Marina Abramovic nel ruolo di attrice. L’artista però non si è mai sentita rappresentata da quei films ed ha anzi più volte affermato di non approvare “due films che danneggiano l’integrità del mio lavoro“.

Il futuro dell’arte è donna

Poetiche ma battagliere, rivoluzionarie e visionarie ma mai banali. Stiamo parlando delle donne dell’arte contemporanea, vere e proprie eroine che hanno cambiato il corso della storia creativa e continuano a farlo anche in questi ultimi tempi. La forza della donna all’interno del sistema arte è stata resa oggettiva dalla predominanza di quote rosa alla scorsa Whitney Biennial ma non è questa l’unica prova della potenza dell’arte al femminile.

L’insostituibile presenza creativa della donna all’interno dell’arte è infatti innegabile. Mi vengono in mente le estenuanti e pericolose prove condotte da Marina Abramovic e Gina Pane, le provocazioni di Valie Export e le trasformazioni di Cindy Sherman, l’attivismo femminista di Carolee Schneemann e l’impegno sociale di Nan Goldin, l’attacco al sistema arte attuato dalle Guerrilla Girls e la profonda sensibilità di Sophie Calle, la belligeranza di Tania Bruguera ed il fiabesco universo di Pipilotti Rist, ma di esempi da fare ve ne sarebbero ancora moltissimi, infiniti per così dire.

A Bologna incontro irripetibile con la regina della performance Marina Abramovic

Venerdì 28 gennaio 2011, alle ore 21 presso l’Aula Magna di Santa Lucia, nell’ambito di ArteFiera 2011, l’Università di Bologna rende omaggio all’artista di fama internazionale Marina Abramovic.

La “regina della performance” presenterà dal vivo, intervistata dal critico d’arte Renato Barilli, il suo ultimo lavoro, Seven Easy Pieces, un film realizzato per il Guggenheim di New York che ha già conquistato i più importanti festival in Israele, Polonia, Australia, Canada, Germania, Giappone, e ora per la prima volta in Italia alla presenza della Abramovic, in cui l’artista reinterpreta cinque celebri performances storiche compiute da Vito Acconci, Jospeh Beuys, Valie Export, Gina Pane, Bruce Nauman, più altre due da lei stessa realizzate.

Marco Anelli ed i volti di The Artist is Present pubblicati da Aperture

Globartmag ha recentemente pubblicato una serie di articoli a supporto della giovane arte italiana. Troppo spesso infatti la nostra tendenza critica è quella di sminuire il talento emergente nazionale, lodando fino al midollo quello estero. A noi questa forma di provincialismo 2.0 non piace affatto e per questo ogni volta che troviamo una notizia internazionale su un nostro artista, siamo orgogliosi di offrirvela. Questa volta parliamo di Marco Anelli fotografo romano classe 1968 che ha recentemente catalizzato l’attenzione della rete con una serie di magnifici ritratti in primissimo piano.

Tutto parte da The Artist is Present, la grande retrospettiva dedicata a Marina Abramovic ed ospitata dal MoMa, Museum of Modern Art di New York dal 14 marzo al 31 maggio 2010. Se ben ricorderete, nella performance-fulcro dell’evento Marina Abramovic aveva deciso di sedersi ad un tavolo nell’atrio del museo per ogni singolo giorno fino alla fine della mostra. Il tavolo era corredato da una sedia aggiuntiva, volutamente lasciata vuota ed a disposizione dei visitatori che sono stati via via invitati a sedersi su di essa.

Marina Abramovic Top Model per Elle – La Grecia cancella una fiera – Il MET ritrova un Velázquez


Cominciamo il nostro articolo dalla Serbia. il celebre fashion magazine Elle, edizione serba, ha scelto una modella d’eccezione per la sua copertina patinatissima. Si tratta di una Marina Abramovic più in forma che mai, avvolta da un abito rosso fiammante e con il crine adornato da un vistoso copricapo. Lo scatto che comparirà sul numero di Gennaio 2011 è stato eseguito da Dusan Reljin. E meno male che la Abramovic stessa si definiva la “nonna della Performance Art“, a noi sembra ancora estremamente affascinante.

Facciamo ora un rapido passaggio in Grecia. Sono in molti ad applaudire i sentori di una lenta ripresa economica ed altrettanti iniziano a sognare una grande riscossa anche per il mondo dell’arte contemporanea. Sfortunatamente questi dorati sogni sembrano ancora lungi dall’avverarsi. A riportarci con i piedi per terra è la notizia della cancellazione dell’Athens World Fine Art Fair, manifestazione fieristica che doveva aprirsi nei prossimi mesi allo Zappeion Palace di Atene.

Art Assault il videogame dove puoi combattere contro Damien Hirst e Marina Abramovic

Conoscete il famoso video gioco open source FPS intitolato Assault Cube? Ebbene AssaultCube  è uno sparatutto in prima persona di quelli che vanno per la maggiore nel mondo dei moderni videogames. Anche se il suo scopo principale è quello del gioco in multiplayer, esso vanta anche una modalità in giocatore singolo, contro il computer. Assault Cube è attualmente disponibile gratuitamente per le piattaforme Microsoft Windows, Linux e Mac OS X. Il violento videogame fu progettato nel Luglio del 2004 mentre la prima versione ufficiale venne rilasciata nel Novembre 2006 ed il progetto iniziale prevedeva di creare un gioco completamente nuovo, che fosse però semplice e realistico allo stesso tempo, nonché molto giocabile.

Da quella data il videogioco ha subito numerose modifiche ma il succo è sempre lo stesso, sparacchia qua e la con sofisticate armi e fai fuori i tuoi nemici per conquistare il tuo obiettivo finale. In questi giorni Paul Steen ha creato una piccola variante grafica del celebre videogame denominata Art Assault, la quale permette di far combattere l’utente contro prestigiosi nomi dell’arte contemporanea.

FRANKO B. – I STILL LOVE


Il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, in occasione della Giornata del Contemporaneo proposta da AMACI, ospita per la prima volta in uno spazio espositivo pubblico italiano, dal 9 ottobre al 28 novembre 2010, la mostra FRANKO B. I STILL LOVE, curata da Francesca Alfano Miglietti e Galleria Pack. Artista coraggioso ed eclettico, da anni protagonista della scena live internazionale, Franko B ha espresso nell’arte il tormento dell’esistenza con intensità e genialità inventiva senza eguali, rendendo nelle sue performance sopportabile l’insopportabile.

Le azioni spettacolari con cui Franko B incontra il pubblico londinese negli anni ‘90 usando il proprio corpo come strumento, supporto e ipertesto, realizzate alla Tate Modern, all’ICA e alla South London Gallery, diventano immediatamente famosissime. Oggetto del desiderio, usato come una tela, malato o senza difese, tagliato, bucato, steso o ripiegato dalla sofferenza, violato, umiliato o a sua volta minaccioso, denudato o coperto, il corpo dell’artista diventa corpo sociale che azzera ogni separazione tra opera e artista, soggetto e oggetto, arte e vita.

La sostenibile leggerezza dell’essere. La metafora dello spazio 2

Il 26 agosto si inaugura all’Arsenale Novissimo di Venezia la mostra The Bearable Lightness of Being – The Metaphor of the Space, 2. Nella prima parte del progetto, nato nel 2008, lo scopo che la mostra si era prefisso era stato quello di riunire la ricerca di alcune tra le piu`importanti artiste donna contemporanee, tra le quali: Marina Abramović – Eija-Liisa Ahtila – Maja Bajevic – Renata Boero – Letizia Cariello – Danica Dakić – Gloria Friedmann – Siobhán Hapaska – Candida Höfer – Oda Jaune – Tessa Manon den Uyl – Sabrina Mezzaqui – Yoko Ono – Anila Rubiku – Katharina Sieverding – Francesca Woodman, che da diverse angolazioni avevano affrontato il tema della relazione tra l’uomo e il suo ambiente di riferimento – per usare un termine preso a prestito dall’etologia – la sua nicchia vitale.

Nella seconda parte del progetto, i curatori Andrea Bruciati, Davide Di Maggio e Lóránd Hegyi hanno chiesto a 21 tra gli artisti uomini contemporanei più importanti di sviluppare lo stesso concetto. La mostra suggerisce una lettura particolare degli spazi artisticamente trattati dando l’opportunità di analizzare le differenti posizioni di artisti contemporanei che lavorano nello spazio e con lo spazio in modi diversi e con diverse intenzioni ed intenti.

Terence Koh adotta un bebè, speriamo non si tratti di una performance?

Terence Koh ne ha combinata un’altra delle sue, anche se questa volta sembrerebbe che le sue bizzarre azioni siano guidate da un lodevole intento. Il caleidoscopico folletto dell’arte contemporanea ha infatti adottato un piccolo bebè che sembra in tutto e per tutto la sua esatta copia. Dopo la fine della bolla speculativa dell’arte contemporanea, nell’autunno del 2008, Koh ha faticato lungamente per tenersi a galla all’interno della scena.

Negli ultimi tempi però sembra che l’artista abbia ritrovato un insperato equilibrio, grazie alla sua nuova amicizia con Lady Gaga, personaggio sopra le righe che a sua  volta sembra destinato a ritagliarsi un posto nel giro dell’arte. Lady Gaga ha infatti stretto amicizia con Klaus Biesenbach curatore capo del MoMa che ultimamente ha accompagnato Koh e la biondissima cantante durante un tour della prestigiosa istituzione.

Sfilata di Vip al party di Givenchy per Marina Abramovic

Grande festa con tanto di troupe cinematografica alla lobby del Moma di New York in occasione della chiusura della grande retrospettiva dedicata al genio di Marina Abramovic dal titolo The Artist is Present.

Complessivamente l’artista è rimasta seduta al tavolo per 736 ore e 30 minuti, ponendosi ogni volta faccia a faccia con il suo interlocutore di turno. Anche dopo aver affrontato una così grande fatica, Marina Abramovic si è presentata alla festa bella più che mai coperta da un giubbotto creato dal Ricardo Tisci, direttore creativo di Givenchy. A proposito del capo indossato dall’Abramovic c’è da dire che è stato realizzato con le pelli di 101 serpenti morti per cause naturali, il giubbotto è stato creato per omaggiare una celebre e storica performance dove l’artista indossava un turbante fatto di pelli di serpente.

Alla mostra di Marina Abramovic al Moma fioccano le molestie sessuali

Abbiamo già parlato della grande e meravigliosa retrospettiva intitolata The Artist is Present che il Moma di New York ( fino al prossimo 31 maggio) ha dedicato alla visionaria creatività di Marina Abramovic. Ovviamente la manifestazione sta andando a gonfie vele e l’artista ha già raccolto fiumi di consensi e critiche positive. Tutti sembrano contenti e gioiosi ma sembra che alcuni performers impegnati nelle re-performances di note opere di Marina Abramovic non siano dello stesso avviso. Sembrerebbe infatti che alcuni performers (ricordiamo che numerose opere di Marina Abramovic prevedono la presenza di corpi nudi) abbiano subito molestie da parte dei visitatori della mostra.

Alcuni giorni fa un giovane ballerino di nome Will Rawls era appunto impegnato in un’opera presente all’evento. Nello specifico Rawls era in piedi all’entrata della galleria, di fronte ad una donna nuda, molti di voi avranno già capito che l’opera in questione è Imponderabilia del 1977 originariamente inscenata da Marina Abramovic ed il suo compagno Ulay. Tornando a noi, Rawls aveva già notato con la coda dell’occhio un vecchio uomo che era in procinto di passare attraverso i corpi nudi dei due performers.

Jerry Saltz: “Ho avuto un contatto genitale alla mostra di Marina Abramovic”

 Lo statunitense Jerry Saltz è un critico ironico ed irriverente ma decisamente geniale. Il suo approccio all’arte contemporanea è troppo estroso da poter passare inosservato. Curiosando in giro per la rete abbiamo trovato un divertente articolo di Jerry Saltz sul recente opening della mostra The Artist is Present di Marina Abramovic al Moma di New York. Il critico si è trovato faccia a faccia con i performers nudi che ricreavano una storica opera della grande artista. Vediamo quali sono state le sue reazioni:

“Penso che lo scorso martedì un pene ciondolante si sia leggermente appoggiato alle mie parti basse. Questo non mi è mai successo o quanto meno non al Moma. Due figure nude, un uomo ed una donna, si trovano faccia a faccia davanti all’entrata dello spazio espositivo ed è normale che per continuare oltre ci si vede costretti a passare in mezzo ai due corpi. Così ho fatto io e proprio mentre pensavo di avercela fatta ho sentito una cosa, seguita da due rimbalzi, sfiorarmi la coscia. Benvenuti a The Artist Is Present, la prima grande retrospettiva dell’artista hard-core Marina Abramovic. Anche se trovo il lavoro dell’artista un poco melodrammatico e narcisista devo dire che questa retrospettiva che si affaccia su quaranta anni di carriera è decisamente affascinante oltre che oltraggiosa e coraggiosa.

The artist is present celebra la grandezza di Marina Abramovic

Per la sua retrospettiva al MoMa, Museum of Modern Art di New York, Marina Abramovic ha deciso di sedersi ad un tavolo nell’atrio del museo per ogni singolo giorno fino alla fine della mostra. Il tavolo è corredato da una sedia aggiuntiva, volutamente lasciata vuota ed a disposizione dei visitatori che sono invitati a sedersi su di essa. Questo generoso invito sfida ogni persona, dal rispettoso ammiratore al degenerato mitomane, a dominare la visione, il tempo e la psiche dell’artista.

Durante la preview dello show (che aprirà al pubblico dal 14 marzo al 31 maggio 2010), l’artista, fasciata da un bellissimo vestito color cremisi, si è seduta al tavolo di legno contornata da un quartetto di luci Klieg, quelle che si usano per illuminare i ring del pugilato per intenderci. La prima persona a sedersi di fronte a lei è stato Teching Hsieh, celebre artista che durante una sua performance si è chiuso in una prigione per 365 giorni.  In seguito il picco drammatico ed emozionale della serata è stato raggiunto quando al tavolo si è seduto Ulay, collaboratore ed ex compagno di Marina Abramovic.

Gli U.S.A. calano gli assi del 2010 (c’è anche Cattelan)

 inutile continuare a parlare di crisi economica e di stallo nel settore dell’arte. Siamo sicuri che i lettori di Globartmag sono si interessati agli andamenti del mercato ma l’arte in senso stretto e la creatività sono le cose che vi stanno più a cuore. Per questo vi omaggiamo di una piccola lista delle mostre più interessanti che nel 2010 si terranno negli Stati Uniti. Se vi trovate da quelle parti non perdetele:

Marina Abramović: The Artist Is Present al Museum of Modern Art, New York, 14 marzo-31 maggio 2010
Grande retrospettiva che il MoMa dedica a Marina Abramović la quale eseguirà una nuova performance di 600 ore. Nel resto del museo i suoi studenti ripeteranno incessantemente alcune delle sue opere più celebri come Luminosity del 1997 dove un performer nudo si bilancia su di un sellino di bicicletta montato sul muro.

Maurizio Cattelan alla Menil Collection, Houston, dal 12 febbraio al 15 agosto 2010
Il provocatore italiano Maurizio Cattelan ha costruito la sua carriera destabillizzando figure autoritarie come il Papa investito da un meteorite. In occasione di questa nuova mostra Cattelan presenterà nuove sculture di cavalli tassidermizzati, questa volta impalati e recanti un cartello con su scrittto INRI. Nel resto del museo saranno presenti altre importanti opere che costituiscono una piccola retrospettiva.

Production Site: The Artist’s Studio Inside-Out al Museum of Contemporary Art, Chicago, dal 6 febbraio al 30 maggio 2010
Protagonista della mostra è lo studio dell’artista che verrà indagato da e rappresentato da artisti del calibro di Tacita Dean, William Kentridge e Bruce Nauman. Il celebre duo artistico formato da Peter Fischli e David Weiss presenterà 105 sculture in poliuretano le quali rappresentano oggetti comuni che si trovano nello studio di un artista. Rodney Graham propone invece un suo autoritratto scultoreo dal titolo Arist in His Studio.

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