FUORI CAMPO – 42/24h

Venerdì 16 dicembre 2011 alle ore 19:00 inaugura presso la galleria FuoriCampo di Siena la mostra collettiva FUORI CAMPO – 42/24h a cura di 42Projekt (Micol Di  Veroli e Fabrizio Pizzuto). Un concetto spaziale di natura cinematografica che si aggancia alla spazialità fisica tridimensionale. Questo è il tema portante di Fuori dal Campo – 42/24h, che si propone l’obiettivo di indagare le modalità di immagine-movimento ed immagine-tempo in relazione alle percezioni del fruitore. Partendo da un calembour verbale che implica FuoriCampo, incipit dello spazio artistico che ospita l’evento, il fuoricampo del cinema, ossia tutto ciò che è immaginato e che accade al di là del quadro visivo ed il contesto architettonico di Piazza del Campo a Siena, la mostra proporrà l’essenza del non visto ma comunque presente.

L’evento presenterà le opere fotografiche di Nicola Brandt e Donatella Spaziani e le opere video di Yasmijn Karhof, Yousef Moscatello, Leigh Orpaz e Marina Paris & Alberto D’Amico. Le prime saranno presenti all’interno dello spazio durante le ore diurne mentre i video saranno proiettati durante le ore notturne, ambedue le manifestazioni creative pur dialogando in maniera serrata non potranno essere simultaneamente presenti nello spazio.

DALLA CELLA ALL’ATELIER, Per un riallestimento della collezione permanente dell’IGAV

La Castiglia di Saluzzo riapre le porte sabato 10 settembre con il nuovo allestimento della Collezione Permanente di Arte Contemporanea dell’IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive di Torino. L’esposizione, al piano terra della manica ottocentesca dell’edificio, si arricchisce di nuove opere, ma soprattutto si ripropone con una nuova veste: un allestimento che si relaziona in maniera attiva con il luogo che lo ospita. La Castiglia di Saluzzo, infatti, dal 1825 al 1992 fu adibita a carcere di massima sicurezza; si è ripartiti dalla riflessione sulla funzione di questo spazio per ricostruire, all’interno dei luoghi che ancora ne portano memoria, la struttura delle celle.

La prigione è un luogo d’internamento, d’esclusione, di detenzione, di punizione, spazio disciplinare che funziona da scheletro, da spina dorsale che sostiene il “corpo sociale” della modernità. A partire dalle riflessioni sulla reclusione che Michel Foucault ha sviluppato e trattato in buona parte delle sue analisi filosofiche tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, e in particolare dal famoso saggio Sorvegliare e punire. La nascita della prigione, si sviluppa il progetto del riallestimento della collezione permanente dell’IGAV. Il progetto prevede infatti una ridefinizione di questi spazi del controllo e della reclusione, una trasformazione di queste “ubicazioni funzionali” in eterotopie.

Marina Paris – Upside down 12.10

L’opera Domus apre il 12 ottobre il quarto e ultimo appuntamento con le “installazioni d’artista” a Palazzo Valentini, intervallatesi in altrettante diverse date tra aprile e ottobre 2010. Con l’opera Domus, Marina Paris presenta un’installazione fotografica collocandola in uno spazio preesistente, che sembra tuttavia edificato appositamente per accogliere questo lavoro. Per Upside down l’artista rielabora lo spazio architettonico della sala manipolandone la percezione visiva e creando così un luogo dove si riconosce l’esile legame tra ciò che è vero e ciò che appare solamente verosimile.

Le potenzialità espresse nel superamento delle formalità dell’architettura sono, per l’artista, le lenti attraverso le quali poter leggere la realtà, fatta di infinite angolazioni che offrono chiavi di interpretazione sempre nuove. Un “sotto e sopra”, un “vero e falso” che formano un percorso nel quale non sempre è facile l’incedere a passo sicuro, e che impone continui interrogativi su quale strada intraprendere. Nel “doppio” risiede la chiave di una visione circolare della realtà, dove vero e verosimile hanno le stesse potenzialità di lettura e di attraversamento.

preload imagepreload image