Giacomo Costa alla Guidi&Schoen di Genova

Guidi&Schoen Arte Contemporanea è lieta di presentare Landscapes (dal 23 marzo al 21 aprile 2012), l’ultima serie di lavori dell’artista fiorentino Giacomo Costa.  Il nuovo ciclo di opere rappresenta un ulteriore capitolo della ricerca che sin dagli esordi ha caratterizzato la poetica di Costa. Al centro di tutto il rapporto tra l’uomo, nel suo agire, e la natura.  Il termine inglese “landscape” traduce quella componente dell’ambiente che in italiano chiamiamo “paesaggio”.

Nel testo della “Convenzione europea del paesaggio” (Firenze, 2000) esso viene definito come una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni, inoltre, viene concepito come una componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità.

Al Mart il periodo americano di Afro

Dal 17 marzo al 8 luglio 2012 il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto celebra i cent’anni dalla nascita di un artista italiano tra i più amati all’estero. In mostra molte opere mai esposte, provenienti da collezioni internazionali.

Nel 1948, il trentaseienne pittore di Udine Afro Libio Basaldella – allora in rapidissima maturazione stilistica – fu presentato alla gallerista Catherine Viviano, che stava per aprire uno spazio espositivo tutto dedicato all’arte contemporanea italiana sulla East 57th Street di New York.

Louis Vuitton e Marc Jacobs, una mostra per fashionistas a Parigi

Louis Vuitton e Marc Jacobs, due personaggi chiave del fashion world internazionale che nell’arco di 150 anni sono riusciti ad imporre la loro visione, facendo letteralmente impazzire le fashionistas di tutte le epoche. Fu proprio Vuitton a fondare l’omonimo brand nel 1854 a Parigi e fu subito imitato dalla concorrenza, tanto che la pattern Damier Canvas (quella con i classici scacchi) divenne un vero e proprio brevetto registrato che dal 1888 ad oggi detta praticamente legge.

Risale invece al 1896 la creazione del classico monogramma LV affiancato a simboli di fiori e quadrifogli, altro cavallo di battaglia che compare praticamente su le borse,le scarpe ed altri accessori del grande brand. Louis Vuitton è quindi giunto fino ai giorni nostri con inalterato potere, ma ad aggiungere un pizzico di pepe in più alla collezione ci ha pensato Marc Jacobs direttore artistico dal 1997, artefice di un rilancio colossale.

Bourgeois, Gilbert & George e Boetti, Londra ha tanto da offrire

Mentre a New York impazza l’Armory Show art week, noi vorremmo spostare l’attenzione dall’altra parte del continente, per osservare attentamente cosa succede dalle parti dell’altro grande polo dell’arte contemporanea, vale a dire il Regno Unito. Se Damien Hirst è riuscito a riempire tutte le Gagosian Gallery del mondo con la sua serie di spot paintings, anche il duo più celebre dell’arte contemporanea non è da meno.

 Gilbert & George sono infatti i protagonisti di una grande mostra personale allestita in tutte le White Cube gallery di Londra. London Pictures è il titolo della mostra, che rimarrà aperta sino al prossimo 12 maggio 2012 nelle sedi di Bermondsey, Hoxton e Mason’s Yard, i prezzi delle opere oscillano dalle 50.000 alle 250.000 sterline.

Andrea Aquilanti allo Spazio Borgogno di Milano

 

Si inaugura il 8 marzo 2012 presso lo Spazio Borgogno di Milano la mostra personale dell’artista Andrea Aquilanti (Roma, 1960) dal titolo “Quattro passi”. Da anni Aquilanti si è distinto nel panorama artistico italiano per aver dato vita ad unʼopera di tipo processuale dalle forti componenti interattive, che mira ad indagare speculativamente i diversi modi e approcci del vedere e rappresentare la realtà attraverso l’utilizzo di differenti medium: dal disegno alla pittura, dalla fotografia al video, spesso tra loro correlati ed interdipendenti.

Nel lavoro appositamente pensato per lo Spazio Borgogno, l’artista attua una destrutturazione dell’immagine di un dipinto suddividendola in altre due fasi esecutive e temporali:  il quadro di partenza viene ripreso da un video che proietta l’immagine della composizione ingigantita nella quale a sua volta in presa diretta entrano all’interno della superficie come fossero dei fantasmi, gli spettatori della mostra (da qui il titolo “quattro passi” riferiti al passeggiare dello spettatore ripreso dalle telecamere all’interno dell’opera).

Questo postmodernismo che non finisce mai

Finalmente anche dalle nostre parti è arrivata la grande mostra Postmodernismo. Stile e Sovversione 1970-1990, panoramica sulle sperimentazioni postmoderne già apparsa con grande successo di pubblico e critica al Victoria and Albert Museum di Londra. Stavolta il grande evento fa tappa al Mart di Rovereto dove dal 25 febbraio al 2 giugno avremo l’opportunità di ammirare seminali opere di Cindy Sherman, Jeff Koons, David Byrne, Derek Barman, Laurie Anderson e tanti tantissimi altri protagonisti dell’arte, del design e della musica.

Dando una sbirciata al sito del Mart, è possibile leggere queste parole che accompagnano il grande evento: “Citazionismo, libertà, poetica del frammento, esagerazione, consumismo. Cos’è stato il Postmodernismo? Lo racconta questa mostra ricchissima di spunti visivi e multimediali, in arrivo dal Victoria & Albert di Londra”.

Gap, video artisti a confronto al MAXXI di Roma

Dal 7 al 9 marzo 2012 dalle 18:00 alle 20:00 si terrà presso il MAXXI Base la rassegna di videoarte Gap-Generazioni a confronto promossa da Federculture, con il sostegno della Regione Lazio, in collaborazione con il MAXXI e curata da Micol Di Veroli e Giovanna Sarno.

Il costante progresso della tecnologia ha introdotto nella cultura popolare un nuovo sistema semiotico sorretto da nuove regole, che di fatto hanno cambiato il nostro modo di concepire ideologie, estetiche e politiche sociali. L’elevata velocità a cui viaggiano immagini, informazioni e concetti ha permesso il superamento di barriere e confini sia geografici che fisici e mentali, contribuendo a creare ciò che oggigiorno si definisce società globale o multimediale.

Io, tu, lui, lei alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia

Io, tu, lui, lei, nelle sale della Fondazione Bevilacqua La Masa (dal 6 marzo al 15 aprile 2012) mette in mostra il racconto di un incontro straordinario: quello tra una decina di gay e lesbiche veneziani nati tra gli anni ’30 e ’40 e sei giovani artisti italiani, che hanno avuto il compito di tradurne in opera i ricordi di ieri, ma anche i desideri, le tenerezze, le difficoltà e i pensieri sul mondo d’oggi. Con questa mostra la Fondazione prosegue la sua ricognizione sull’identità di Venezia e sui suoi aspetti meno prevedibili. In quella che tutti considerano “la città dell’amore”, l’amore si presenta con tutte le sue sfumature e la sua carica di libertà.

Delicate storie personali, realtà e fantasie sono state la materia con cui hanno lavorato Antonio Bigini e Rachele Maistrello, Tomaso De Luca, Sabina Grasso, Andrea Romano e Annatina Caprez. Ne è emerso il ritratto di una Venezia inedita e spesso trascurata, quella vera, che la sua storia di mare e di scambi ha reso capace di accogliere, più di altre città italiane, ogni forma di diversità. Chi la sappia guardare senza fermarsi alla sua cornice turistica, può riconoscerla come uno specchio dei cambiamenti sociali, delle tensioni, dei sentimenti che riguardano la vita di tutti.

Elisa Strinna al Palazzo Taverna di Roma per gli Incontri Internazionali d’Arte

Gli Incontri Internazionali d’Arte in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere e Civita per il programma di residenze 6ARTISTA, presentano il Cielo di Elisa Strinna dal 5 marzo al 27 maggio 2012. Avviato nel 2001, “Cielo” è il ciclo degli interventi site specific che si succedono sul soffitto della Biblioteca degli Incontri Internazionali d’Arte, nella sede storica dell’Associazione a Palazzo Taverna.

Dopo Time Space III dell’artista taiwanese Mali Wu (2001), Senza titolo di Maurizio Cannavacciuolo (2002), Signore e signori… di Giulio Paolini (2004), Né in cielo, né in terra di Andrea Aquilanti (2006), RidonDanza Rondini di Luigi Ontani (2007), Speriamo Senza Titolo di Enzo Cucchi (2007) e Direzioni di Jost Wischnewski (2008), Maggio 2011 di Donatella Spaziani, si inaugura il lavoro di Elisa Strinna, The Artists’s Profession, a cura di Marcello Smarrelli.

Robert Barry alla Galleria Massimo Minini di Brescia

La quarta personale di Robert Barry (New York, 1936) alla Galleria Massimo Minini (Inaugurazione sabato 17 marzo) riassume alcune tipologie di lavori che l’artista ha sperimentato durante gli anni della sua lunga esperienza nel mondo dell’arte. Come il titolo suggerisce sono presenti lavori vecchi e nuovi, realizzati con dimensioni e media diversi, sempre coerenti con la linea di ricerca intrapresa dall’artista negli anni Sessanta.

Dopo aver iniziato la sua carriera con quadri minimalisti che esplorano la relazione tra spazio dipinto e spazio vuoto, tra assenza e presenza di forma, sull’onda della pittura minimalista del periodo, Barry ha proseguito la sua sperimentazione portando l’arte al limite dell’immaterialità. Dalle opere su tela passa infatti alla delimitazione di porzioni di spazio esterno con fili di nylon, alla chiusura delle gallerie durante il periodo delle sue mostre, in modo da lasciare immaginare allo spettatore il significato e la forma delle opere, alla realizzazione di opere con gas, materiali radioattivi o frequenze acustiche non udibili all’uomo. A questo periodo risale anche il “Telepathic Piece” (1969), un’opera puramente mentale attraverso la quale l’artista cerca di trasmettere agli spettatori pensieri non traducibili in immagini o parole.

Turbolenze al Museo Pecci di Milano

Il Museo Pecci Milano presenta dal 9 marzo al 14 aprile 2012 un progetto espositivo inedito che mutua dalla fisica l’identificazione di moti disordinati, irregolari e apparentemente caotici, fuori regola, raccogliendo insieme varie esperienze artistiche contemporanee i cui esiti assumono forma di TURBOLENZE, elaborate da artisti o gruppi di artisti di diversa provenienza (Austria, Brasile, Giappone, Italia, Russia, USA).

La selezione di opere proposte dalla collezione del museo, acquisite nell’arco di vent’anni di attività espositiva, rispecchia lo stato di inquietudine e agitazione economica, politica e sociale in cui stiamo vivendo e offre al visitatore esempi di interpretazione e rappresentazione di fenomeni e dinamiche che governano la nostra epoca. La mostra, come un improvviso annuncio di volo, invita il pubblico ad “allacciare le cinture di sicurezza” e seguire con attenzione le fluttuazioni e gli scossoni impressi da queste opere alla normale percezione della realtà.

Made in Japan alla Triennale di Milano

La terza edizione di Tasselli d’Arte – Oltre il Cinema, in Triennale, con Made in Japan – L’estetica del Fare affronta le tendenze dell’arte e della cultura nipponica con uno sguardo su artisti di nuova generazione, ma anche con antesignani della tradizione, grazie ai quali le due anime dello zen e del manga si ibridano in una suggestiva rete di rimandi tra costumi, arte, cinema, video e fotografia.

 La mostra si configura come una collettiva che interseca sguardi, linguaggi e punti di vista differenti relativamente al paese del Sol Levante.

Nell’ambito di Made in Japan. L’estetica del fare – sia la serata dell’inaugurazione del 2 marzo, sia l’11 marzo, anniversario delle catastrofi – il pubblico potrà fare delle donazioni libere finalizzate alla raccolta fondi per la ricostruzione del Giappone. Questi due momenti benefici sono connessi all’esposizione delle Charity Box, il progetto de L’Isola della Speranza Associazione No profit fondata dai giapponesi residenti a Milano a sostegno delle vittime del terremoto e dello tuznami a cui hanno partecipato oltre cinquanta designer di paesi differenti con opere firmate tra gli altri da Naoto Fukasawa, Kaori Shiina, Kazuyo Komoda. Le box create per l’occasione diventano dei veri e propri salvadanai in cui i visitatori, se vogliono, possono inserire la loro donazione.


Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma


Il progetto a quattro mani di Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli “ Né qui né altrove” in visione al Museo Hendrik Christian Andersen , ha per oggetto il museo: non solo l’istituzione storico – culturale, ma il museo quale è oggi, al tempo della crisi.

Concettualmente il lavoro proposto si fonda sul tema dello spazio e sull’alterazione della sua funzionalità e percezione: un intervento che propone una reinterpretazione della collezione permanente dell’Andersen, e dei suoi spazi espositivi, attraverso la firma di due artisti contemporanei: un’installazione mossa dall’idea di addizione e sottrazione, realizzata con tecnica grafica, fotografica e uso di materiali eterogenei. 

Quadratonomade al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Quadratonomade è un progetto che prevede la costituzione di una esposizione itinerante di circa duecento opere d’arte in scatole di cartone all’interno delle quali artisti attivi nel panorama contemporaneo nazionale e internazionale hanno realizzato il proprio intervento creativo. Le scatole d’artista saranno esposte il 29 febbraio 2012 al Palazzo delle Esposizioni e viaggeranno nei prossimi tre anni raggiungendo diversi luoghi in Italia e all’estero.

Quadratonomade è un’azione di democratizzazione dell’arte, volta alla rottura di meccanismi e ruoli convenzionali al fine di diffondere la cultura in modo attivo con l’uso di linguaggi interdisciplinari e alternativi. L’intento è quello di creare una rete di collaborazioni a favore di un approccio trasversale, concepito fin dall’inizio come un’azione artistica complessa sul tema di “arte, società e memoria”.

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