Pronti ad avere uno shock con Robert Gligorov?

Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta dal 26 gennaio al 15 febbraio 2011 con ingresso gratuito, la mostra Termination Shock 03 di Robert Gligorov, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con BND Art Promotion.

“Shock. Che cos’è uno shock? – ha commentato l’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – È un trauma, un incidente, un’interruzione, uno stato mentale, un…’emozione improvvisa e violenta, una reazione organica indotta da uno stimolo esterno, confusione. Oggi, tuttavia, shock è anche altro: una “news”, un’ultima ora. E da qui Robert Gligorov ci conduce a un ripensamento della società mediale. Artista, performer, musicista, attore unisce sperimentazione e provocazione dell’arte contemporanea per sollevare domande inevase e interrogativi inaspettati sulla realtà, i rapporti, il potere, le icone del nostro immaginario”.

Milano per Tadeusz Kantor

A vent’anni dalla morte, Milano celebra il regista polacco Tadeusz Kantor, una delle figure più originali del teatro del Novecento. In programma una serie di iniziative che mirano a far conoscere e portare avanti con le nuove generazioni, un’innovativa idea di ricerca nel e attraverso il teatro. “Kantor coniò una personalissima forma di linguaggio espressivo, a metà fra il teatro e le arti visive, nutrita da potenti motivi come la memoria, l’intervento uniformante della morte, lo smarrirsi e ricomporsi dell’identità dell’individuo – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -.Il rapporto di Kantor con la città di Milano è stato intenso, a partire dal 1978 quando il pubblico milanese scoprì La classe morta, il suo capolavoro ospitato al Salone di via Dini dal CRT Centro di Ricerca per il Teatro”.

Il primo appuntamento della rassegna “Milano per Kantor” è in programma giovedì 16 dicembre alle ore 21.00 al Cinema Gnomo di via Lanzone 30, dove verrà proiettata la versione originale in polacco con sottotitoli in italiano de “La classe morta (Umarla Klasa)” di Andrzej Wajda. Un gruppo di persone anziane ritorna sui banchi di scuola per recuperare le lezioni non fatte.

MINTEMPTATION, le molteplici tentazioni della fiera MINT

I Giardini “Indro Montanelli” di Milano ospitano anche quest’anno dal 18 al 21 novembre la quinta edizione di MINT mostra mercato d’arte antica, moderna e contemporanea, realizzata in collaborazione con Massimiliano Finazzer Flory, Assessore alla Cultura Comune di Milano, Maurizio Cadeo, Assessore all’Arredo, Decoro Urbano e Verde Comune di Milano, Marco Voena, Presidente Fondazione MINT e organizzata da Roberto Casiraghi, Direttore MINT.

La conferma della posizione centrale nei Giardini “Indro Montanelli”, all’incrocio tra Corso Venezia e Via Palestro, intende valorizzare il polo museale civico della zona denominata “Distretto Palestro”, che comprende le istituzioni dedicate all’arte moderna e contemporanea come la Galleria d’Arte Moderna a Villa Reale, il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, le Case Museo Boschi Di Stefano e Villa Necchi Campiglio, le esposizioni temporanee alla Permanente, allo Spazio Oberdan, a Palazzo Dugnani, proseguendo con il Museo del Cinema, sempre a Palazzo Dugnani, e la Biblioteca di Via Senato, sino alle sedi della ricerca scientifica come il Museo di Storia Naturale e il Planetario Ulrico Hoepli.

Salvador Dalì. Il sogno di avvicina

Torna dopo 50 anni a Palazzo Reale con la mostra Salvador Dalì. Il sogno di avvicina, a cura di Vincenzo Trione, nella quale saranno esposte, dal 22 settembre 2010 al 30 gennaio 2011, oltre 50 opere del grande artista spagnolo. La mostra intende illustrare al pubblico, in modo approfondito e con un altissimo livello scientifico, il rapporto nella produzione artistica di Dalì tra paesaggio, sogno e desiderio.

«Una prospettiva, uno sguardo che erompe dalla conformità e si apre a nuove relazioni, inattese rivelazioni, differenti profondità» scrive Massimiliano Finazzer Flory nel testo introduttivo al catalogo «Fra referenze passate e coeve: Velázquez, Vermeer, Raffaello, Picasso, Miró, Miralles, Dalí mette in scena il proprio immaginario fra sperimentazione e suggestione onirica, inquietudine e tecnica, provocazione e modernità. Fra gli “Oggetti ultracivilizzati del ‘900” che, in certo senso, ne accentuano una “sensibilità pop” e nell’uso plurale dei linguaggi artistici che paiono dare corpo all’affermazione di André Breton secondo la quale il linguaggio è stato dato all’uomo perché ne esplori tutte le possibilità e ne faccia “un uso surrealista”» .

Sempre più lontano il Mac di Milano mentre a Venezia Sgarbi sogna un museo d’arte contemporanea

Come molti di voi ben sapranno l’Assessore alla Cultura della città di Milano Massimiliano Finazzer Flory ha da poco presentato (circa due mesi fa) il Mac, progetto faraonico per un nuovo polo dell’arte contemporanea che presumibilmente dovrebbe vedere la luce nel 2013. La zona prescelta per la costruzione dell’edificio è l’area Citylife e l’archistar che presumibilmente si occuperà del suo sviluppo è Daniel Libeskind.

Il Mac è un progetto molto ambizioso che dovrebbe costare circa 40 milioni di euro ma alcune voci di corridoio avrebbero confermato l’esistenza di alcuni intoppi. Ad esempio i presunti 11mila metri quadri di estensione della struttura si sono misteriosamente ridotti a meno di 7mila e pensare che si era parlato di marmi, piscine ed orti botanici, strutture forse un poco troppo fuori budget vista la crisi economica imperante. Nei giorni scorsi è inoltre arrivato un ulteriore no ad un progetto proposto da Finazzer Flory a testimonianza delle non molto propositive intenzioni del resto della giunta comunale.

C’è una sfida in corso, ma non conosciamo i contendenti

Giorni fa non si faceva altro che parlare di Roma “la nuova capitale del contemporaneo”. Poi la curiosità è scemata e mi è rimasta in punta di labbra la domanda: ma la vecchia capitale qual’era? Io auguro il meglio a Roma, ai nuovi musei romani e spero di cuore che trovino la formula giusta per funzionare, dialogare, emozionare, eccetera eccetera. Il problema è che io vivo a Milano, la città che dovrebbe essere l’altro polo del contemporaneo (o almeno così ho sempre sentito dire), quella più lanciata nel futuro e nella globalizzazione, no? Ebbene, io sono un po’ preoccupata per la mia città.

In un bel pomeriggio assolato ho voluto toccare con mano l’offerta cittadina, ormai sono poche le gallerie private che aprono nel fine settimana, quindi per un sabato alternativo devo affidarmi a Massimiliano Finazzer Flory, il nostro Assessore alla Cultura. Volendo si potrebbe semplicemente fare del sano shopping, in fondo Milano è pur sempre la città della moda, ma non ve lo consiglio, soprattutto ora che son finite le scuole.

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