L’Italia dei campionati di Burlesque

 

L’Italia è la culla della cultura, la terra che ha visto nascere Dante Alighieri, Caravaggio, Leonardo da Vinci, Giuseppe Verdi e tanti altri illustri letterati, scienziati, filosofi, artisti. Eppure questo è anche il paese dei controsensi, delle stragi, delle bugie, della mafia e dei brogli politici.  Gli U.S.A. hanno avuto per molto tempo il loro sogno americano, noi il miracolo italiano lo abbiamo intravisto per poco e siamo ripiombati nel buio più profondo. La storia del nostro paese è ormai divenuta simile alla trama del più intricato e grottesco film di David Lynch ed ogni nuova scena ci avvicina sempre di più ad una forra senza ritorno. Il buon Lynch avrebbe girato il suo capolavoro di sempre se avesse seguito le vicende italiane di questi ultimi mesi.

 L’ultima in ordine di tempo è la conferenza regionale sulla scuola organizzata a Torino dalla Conferenza Epistole che ha visto il ministro Elsa Fornero elargire perle di saggezza al pubblico. Nello specifico, Ministro Coccodrillo© ha proferito le seguenti parole: “Spesso le famiglie desiderano farsi la casa più che costruire capitale umano attorno ai loro figli. La priorità deve essere invertita. Lasciare una casa ai figli è importante ma bisogna lasciargli anche della conoscenza, della cultura e della formazione”.

Contemporaneamente al MAXXI di Roma

 

Cinque protagonisti della cultura e dell’arte italiana del XXI secolo raccontano la loro contemporaneità: è la seconda edizione di ContemporaneaMente un progetto del MAXXI realizzato in partnership con Euro Forum Comunicazione e con il sostegno del main partner Eni, che prende il via al MAXXI giovedì 26 aprile 2011 (ore 20.15, Auditorium del MAXXI, ingresso € 4:00). Il primo prestigioso appuntamento è con il pianista Michele Campanella che sarà intervistato da Claudio Strinati, storico dell’arte e appassionato di musica (giovedì 26 aprile.

Seguiranno gli incontri con Francesca Archibugi (10 maggio), Niccolò Ammanniti (24 maggio), Stefano Bollani (7giugno) e Giovanni Minoli (21 giugno): cinque incontri per cinque giovedì, per raccontare la musica, il cinema, la letteratura, il giornalismo di oggi invitando i protagonisti a parlare del proprio contributo e del loro personale rapporto con il mondo contemporaneo.

Cambiare tutto per non cambiare niente

In un nostro articolo della settimana scorsa ipotizzavamo l’esistenza di un valzer di poltrone all’interno dell’affaire MAXXI di Roma. Del resto, commissariare un museo mediante una girandola di controsensi sembrava una misura incredibilmente stupida, troppo stupida per essere vera. Ed invece bisognerebbe cominciar a pensare che dietro la stupidità si nasconde sempre una macchinazione poco pulita che della stupidità si fa scudo.

Già, altrimenti che senso avrebbe togliere i fondi ad un museo e poi affermare che il museo non ha fondi? A gettar un poco di chiarezza su quello che sembrerebbe un chiaro autogol del nostro governo ci ha pensato il sempre puntuale sito Dagospia, che ha così commentato l’intera vicenda:

Il MAXXI commissariato da una nazione commissariata

Polemiche, baruffe, bugie e controbugie. La strana vicenda del commissariamento del MAXXI di Roma ha il solito sapore della farsa all’italiana. Questa volta però è lo stato, nella fattispecie del Mibac, ad aver innescato una polemica che sinceramente potevamo risparmiarci. I bilanci del museo sono chiarissimi, Lorenzo Ornaghi sembra non vederli ed intanto volano dichiarazioni del tipo: “avviare un processo di commissariamento non significa necessariamente commissariare.

Si tratta di un processo dovuto”, insomma cosa da queste dichiarazioni non è certo se il ministero abbia intenzione o meno di commissariare il museo. Intanto contro lo spauracchio si sono mosse numerose forze politiche ed anche la Regione Lazio, all’interno della partnership della Fondazione MAXXI,  ha depositato una mozione per :  “scongiurare il commissariamento da parte del Mibac e a sollecitare in tutte le sedi opportune lo sblocco della partecipazione regionale, anche in relazione all’erogazione dei relativi fondi già impegnati”.

Kaarina Kaikkonen – TOWARDS TOMORROW

I vestiti di centinaia di bambini per formare una grande vela, magliette camicie e maglioncini multicolori a contrasto con il cemento delle pareti del MAXXI, uno “spazio creato con lo spazio”. E’ TOWARDS TOMORROW, la grande installazione site-specific di Kaarina Kaikkonen che dal 14 aprile al 15 luglio 2012 vestirà l’area esterna all’ingresso principale del museo. L’installazione, a cura del MAXXI Arte e con il patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia, è la seconda tappa italiana dell’artista finlandese dopo la realizzazione a Reggio Emilia dell’opera site specific Are We Still Going On? allestita negli spazi della Collezione Maramotti e visitabile fino al 28 ottobre 2012.

TOWARDS TOMORROW è composta da vestiti da bambini di diversi colori e fogge, raccolti grazie a un progetto realizzato con le famiglie della città; in questo modo ogni persona che ha donato un indumento, con tutto il bagaglio di ricordi legati a esso, farà idealmente parte dell’opera. Questa grande vela multicolore si muoverà con il vento, riempiendo i vuoti e rimodellando il profilo sinuoso dell’edificio di Zaha Hadid. “Ho realizzato moltissime installazioni e opere, creando spazio con lo spazio – dice Kaarina Kaikkonen – Attraverso il mio lavoro cerco di comprendere meglio me stessa e di capire dove finisce il dentro e comincia il fuori”.

Gap, video artisti a confronto al MAXXI di Roma

Dal 7 al 9 marzo 2012 dalle 18:00 alle 20:00 si terrà presso il MAXXI Base la rassegna di videoarte Gap-Generazioni a confronto promossa da Federculture, con il sostegno della Regione Lazio, in collaborazione con il MAXXI e curata da Micol Di Veroli e Giovanna Sarno.

Il costante progresso della tecnologia ha introdotto nella cultura popolare un nuovo sistema semiotico sorretto da nuove regole, che di fatto hanno cambiato il nostro modo di concepire ideologie, estetiche e politiche sociali. L’elevata velocità a cui viaggiano immagini, informazioni e concetti ha permesso il superamento di barriere e confini sia geografici che fisici e mentali, contribuendo a creare ciò che oggigiorno si definisce società globale o multimediale.

Kaarina Kaikkonen – Are We Still Going On?

Pensata per la ex fabbrica di abbigliamento Max Mara, ora sede della Collezione Maramotti, la grande installazione Are We Still Going On? di Kaarina Kaikkonen segue e accompagna la struttura compositiva dell’edificio, esempio peculiare di architettura brutalista e organicista degli anni Cinquanta. Il vecchio ingresso alla fabbrica − in cui è stata realizzata l’opera − è idealmente diviso in due aree; le catene orizzontali in cemento armato che collegano i pilastri non solo conferiscono un ritmo architettonico allo spazio, ma divengono parte del lavoro dell’artista.

L’installazione si compone di due strutture simmetriche che evocano lo scheletro di una grande barca. La semplice carena è sezionata in due parti che si sviluppano dal soffitto fino a tangere il pavimento, con un medesimo ritmo compositivo semicircolare realizzato con abiti annodati tra loro. Per la scelta dei colori che delineano le due strutture complementari, gli abiti suggeriscono un dialogo simbolico tra il maschile e il femminile: chiari da un lato, dai toni più freddi dall’altro. Dal tutto emana una combinazione coloristica di armonica bellezza.

Sono Giorgio Andreotta Calò, Patrizio di Massimo, Adrian Paci e Luca Trevisani gli artisti del Premio Italia 2012

Il Premio Italia Arte Contemporanea, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è nato per sostenere e promuovere i più recenti sviluppi della scena artistica contemporanea e la nuova generazione di artisti italiani nel contesto locale e internazionale. Inoltre, il Premio rappresenta un’occasione importante per la crescita della collezione del Museo MAXXI, che viene incrementata anche attraverso l’acquisizione di opere appositamente commissionate e prodotte.

In occasione del Premio Italia 2012 (inaugurazione il 27 gennaio 2012), i quattro artisti finalisti – Giorgio Andreotta Calò, Patrizio di Massimo, Adrian Paci e Luca Trevisani – presentano altrettante opere pensate appositamente per gli spazi del Museo, opere che riflettono sui temi di grande attualità, quali il paesaggio e la trasfigurazione della città, la storia come modello di identità nazionale, il rito come momento di riconoscimento tra individui, la materia e la finitezza degli oggetti. Al vincitore, che verrà decretato a poche settimane dalla chiusura della mostra, sarà dedicata una pubblicazione monografica su tutto il suo percorso artistico, con interviste, saggi e una sezione antologica dei più importanti testi critici che ne hanno accompagnato il percorso.

Re-cycle. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta

Il 30 novembre s’inaugura al MAXXI di Roma la mostra “Re-cycle. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta”, una mappa contemporanea del riciclo come strategia creativa che proseguirà fino al 29 aprile 2012 attraverso una mostra con 80 disegni, modelli, fotografie, video, oggetti, due installazioni site specific di Fernando e Humberto Campanaraumlaborberlin e una mostra fotografica di Pieter Hugo/ Permanent Error.

Faranno parte della mostra importanti lavori di architetti e artisti contemporanei: dalla High Line newyorchese di James Corner e DS+R ai dischi di Jimi Hendrix incisi sulla lastra di un cranio fratturato nella Russia della Guerra Fredda, dal progetto di Lacaton & Vassal per la trasformazione del Palais de Tokyo a Parigi ai filmati di Blob che riusano spezzoni di materiale televisivo. E ancora, l’Alvéole 14 a Sainte Nazaire del gruppo LIN, i progetti di rinaturalizzazione selezionati insieme a Harvard University per le shrinking cities in America e in Europa.

Parliamo di politica non di musei

In un precedente articolo mi ero soffermata sulla trasformazione dei poli culturali internazionali in semplici aziende regolate da meccanismi economici e quindi poco inclini alle decisioni di natura per così dire creativa. Ebbene, la scena italiana sembra totalmente affascinata da questo inesorabile passaggio da museo ad azienda-museo. Negli ultimi giorni il ministro Giancarlo Galan ha pensato bene di sostituire il presidente della Biennale Paolo Baratta con Giulio Malgara, un “fedelissimo” del Premier poco avvezzo all’arte e ben più a suo agio su questioni economico-finanziarie.

Visto il buon operato di Baratta, bastava già questo a lasciarci basiti, ma le sorprese con questo governo non finiscono mai. Ecco quindi che Galan ha pensato bene di rialzare la posta e rimediare così al torto fatto a Baratta, offrendogli la presidenza della fondazione MAXXI di Roma, istituzione che sino ad ora è ancora ferma ad un lento rodaggio. A cose fatte però potrebbe sorgere un nuovo malcontento, sarebbe a dire quello di un Pio Baldi furioso per la possibile detronizzazione.

Le Storie dell’Arte, 8 incontri al MAXXI

Tornano al MAXXI Le Storie dell’Arte, rassegna di incontri sulla storia dell’arte contemporanea a partire dal 1960, organizzata per argomenti cronologici e tematici sugli ultimi cinquant’anni di ricerca. Galleristi, curatori, critici d’arte e docenti universitari approfondiscono in 8 incontri gli aspetti teorici per offrire al pubblico del Museo ulteriori strumenti di lettura e comprensione dell’arte, della critica e del suo sistema, dalle neoavanguardie al concettualismo, dal post modernismo all’arte del nuovo millennio. Non solo lezioni di arte contemporanea ma racconti di quei protagonisti che con mostre straordinarie hanno segnato la storia dell’arte italiana contemporanea.

Primo appuntamento: sabato 15 ottobre, ore 11.30 – 13.00 Ester Coen racconta gli anni sessanta e il neoavanguardismo italiano. Se gli anni sessanta furono un momento di svolta nelle ricerche artistiche di tutto il Novecento, quali ne furono i personaggi chiave? Quali diventarono i principi fondamentali della visione? Sono i termini di una discussione nata negli Stati Uniti, i cui riflessi in Italia si sarebbero fusi con la logica di una diversa percezione cambiando il senso della storia, del passato e della natura.

TAXXI, Performance artistica condivisa al MAXXI

Sabato 15 ottobre alle ore 18.00, 6 artisti insieme a un gruppo di 60 persone prenderanno possesso degli spazi del MAXXI con una performance condivisa per sperimentare un’inversione di ruoli: da visitatori passivi a visitatori attivi e compartecipi. E’ TAXXI, evento conclusivo di un progetto del Dipartimento educazione del museo, a cura di Myriam Laplante, ideato e realizzato da Petra Arndt, Ali Assaf, Myriam Laplante, Ilaria Loquenzi, Branislav Petric, Gianni Piacentini.

La performance gratuita TAXXI sarà basata su una ideale appropriazione degli ambienti, coinvolgendo gli spazi aperti al pubblico del museo (l’ingresso, le scale, la piazza). Azioni, tableaux vivants, video e suoni elaborati durante i workshop creeranno un’installazione collettiva performativa e sonora. “Il progetto – dichiarano gli artisti – intende dimostrare che il punto di vista dello spettatore su quello che si dice sia il sistema dell’Arte è legittimo, e soprattutto che il museo non è un tempio riservato agli iniziati. A bordo del TAXXI virtuale il visitatore acquisirà una nuova percezione dello spazio del museo. Da passeggero ad autista indipendente”.  

Con il Supernatural Picnic DROME e stARTT la città si riprende il MAXXI

Lo scorso sabato DROME magazine ha presentato al Museo MAXXI di Roma il Supernatural Picnic, evento prodotto da PHLEGMATICS che ha praticamente invaso gli spazi esterni del museo, attivandoli con luci, suoni e soprattutto sapori fuori dal comune. Inutile aggiungere che il pubblico romano ha risposto a suo modo, vale a dire si è lasciato completamente catturare da un un momento collettivo, conviviale e creativo a cui ha collaborato anche Francesco Simeti, realizzando un magnifico video ed un un motivo su tessuto della ditta Bonotto che ha avvolto i fagottini limited edition distribuiti alla “festa”.

In sostanza i fortunati che sono riusciti a deliziarsi con le bontà presenti all’interno dei fagottini sono tornati a casa con un’opera a tiratura limitata e scusateci se è poco. Il picnic si è perfettamente inserito nel contesto architettonico di WHATAMI, l’opera dello studio romano stARTT che ha vinto l’edizione italiana del concorso YAP. A questo punto vorrei far riflettere i lettori su di una questione che in un primo momento è passata inosservata e che il riuscito evento di DROME e PHLEGMATICS ha riportato alla luce.

Roma Art2Nights è una bufala

Ci risiamo. La Roma che sembrava essersi finalmente adeguata (almeno mentalmente) agli standard internazionali di crescita del sistema arte si è arenata. Quella Roma che aveva iniziato un processo di redenzione, prima, e beatificazione poi, grazie ad un lavoro univoco delle gallerie romane, ad una nuova fiera dell’arte contemporanea, alla nascita di ben due musei dedicati alle ultime tendenze, insomma quella Roma che puntava alla crescita comune e alla qualità della proposta ha deciso nuovamente di bloccarsi e regredire. Come quando a Via Margutta negli anni ’60 iniziavano a rimpallarsi sempre quegli stessi nomi, quelle stesse gallerie, quella proposta sempre più piatta e noiosa che nel tempo si è verificata essere provinciale, poco lungimirante e stantia. Come la fanghiglia di quella pozzanghera romana fatta di lobbismo piccolo borghese, scelte fatte da un gruppo di pseudo intenditori e nichilismo di quartiere.
Siamo tornati a pensare in piccolo per paura di crescere o per paura di perdere quei pochi metri di terreno conquistati in meno di 5 anni di duro lavoro comune e a sostegno della nostra Roma? Un po’ come accade nella tutela dei nostri artisti, dove se hanno uno pseudonimo anglofono sono più apprezzati di quei poveri italioti che fanno ricerca sudata e voluta. Come se, tutto ad un tratto, la reale concorrenza che si stava creando tra le varie gallerie romane potesse generare un processo inverso, di abbattimento di alcuni capisaldi e di creazione di nuovi idoli. Si è vero la crisi fa terrore e nei momenti di crisi è giusto tentare di salvarsi spalleggiandosi tra pochi, piuttosto che restare in balia delle correnti del mercato, che si sa è incontrollabile perchè in mano al popolo.
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