Regali ai musei? Non sempre, grazie!

Ai direttori e curatori dei musei piace molto parlare di donazioni ed opere regalate da fondazioni e ricchi benefattori. Una statua di Jeff Koons, un video di Matthew Barney, una foto di Erwin Olaf o magari una bella installazione di Tracey Emin e sono tutti più contenti. L’artista sorride perché guadagna qualche quotazione in più grazie al piazzamento delle sue opere in un luogo istituzionale, il museo è invece ancor più gaio poiché accresce la sua già ben fornita collezione.

Eppure non tutte le donazioni sono ben accette ed anzi, il curatore o il direttore del museo deve a volte rispondere allo sgradito regalo con un bel “no, grazie”. La maggior parte delle istituzioni museali acquisisce il 90% delle loro collezioni sotto forma di donazioni ma non sono disposte ad accogliere tutto: a volte le opere non sono in linea con il museo, a volte sono in brutte condizioni o di pessima qualità, altre ancora le opere sono dei semplici duplicati di altre già presenti in collezione.

Tutti pronti per l’apertura del MAXXi di Roma

27, 28 e 29 maggio 2010: tre giorni di inaugurazione per il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato a Roma da Zaha Hadid, che a partire da domenica 30 maggio sarà definitivamente aperto al pubblico, a coronamento di un impegno pluriennale del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero delle infrastrutture.

Il MAXXI è il primo museo pubblico nazionale dedicato alla creatività contemporanea. Fortemente sostenuto dal Ministro dei beni culturali Sandro Bondi, è gestito dall’omonima Fondazione presieduta da Pio Baldi, con la direzione di Margherita Guccione (MAXXI Architettura) e Anna Mattirolo (MAXXI Arte). Dopo l’architectural preview dello scorso novembre, ecco dunque per il museo il momento più atteso, con un programma ricco e internazionale. Le mostre inaugurali sono GINO DE DOMINICIS: l’Immortale, a cura di Achille Bonito Oliva, KUTLUG ATAMAN. Mesopotamian Dramaturgies, a cura di Cristiana Perrella. LUIGI MORETTI ARCHITETTO. Dal Razionalismo all’Informale, a cura di Bruno Reichlin e Maristella Casciato.

MACRO, Tutte le novità per l’estate 2010

Il nuovo ciclo espositivo che si inaugurerà dal 27 maggio sarà conferma della vocazione del Museo alla trasversalità del contemporaneo, in uno spazio architettonico da ora completamente rinnovato e segnato dall’importante opera permanente di Daniel Buren, simbolo e indice di un nuovo modo di concepire la struttura e gli ambienti.

La programmazione del MACRO di Via Reggio Emilia ripropone così la propria identità sfaccettata volta alla molteplicità e diversificazione delle proposte culturali e all’intreccio di generazioni e tipologie di pubblico, articolando i propri spazi grazie a interventi artistici spesso per essi concepiti. Al Museo d’Arte Contemporanea di Roma saranno presenti le opere di: Aaron Young, Jacob Hashimoto, Jorge Peris, João Louro, Gilberto Zorio, Luca Trevisani, Alfredo Pirri.

Luca Rossi, intervista/dialogo sull’arte e sulle dinamiche artistiche

Micol Di Veroli e Luca Rossi presentano un’intervista/dialogo sull’arte e sulle dinamiche artistiche, senza troppi convenevoli. Un confronto attivo mirato a chiarire posizioni e cercare nuove soluzioni qualora ce ne fossero.

MDV – Mi trovo in sintonia con molte delle tue dichiarazioni presenti sul blog Whitehouse ed è tristemente vero che le nostre giovani leve sono ormai simili a replicanti di altri artisti del panorama internazionale. Nel peggiore dei casi la nostra giovane arte si ritrova  a produrre formazioni estetiche stile Ikea prive di ogni significato, nell’assurda e vana ricerca di un ermetismo che confonda le acque, sperando che lo spettatore non riesca ad agganciare un qualche riferimento colto del tutto inesistente. Io trovo che il vero problema risieda nella mancanza di documentazione e di studio, tu cosa ne pensi?

LR – Mancanza di studio, ma anche malafede più o meno consapevole. O consapevolezza di non poter/voler fare altro nella vita che un lavoro (apparentemente) eccitante e comodo come quello del “giovane artista”. Inoltre in italia viene vissuto un complesso di inferiorità sull’essere italiani. Questo favorisce una certa esterofilia e il mantenimento di un profilo basso, silenzioso e colto. Quindi assenza di un confronto critico, perchè sia ha sempre paura di essere i soliti italiani “bar sport” e polemici. Questo porta problemi di relativismo dove “tutto può andare” ed essere accettato e giustificabile. In fondo l’arte contemporanea viene vista (da alcuni) come materia “hobbistica”.  Queste dinamiche portano risultati mediocri; nel migliore dei casi buoni standard sviluppati come “compie sbiadite” di quello che avviene sulla scena internazionale.

Francesco Bonami punta il dito contro Vittorio Sgarbi

La doppia nomina di Vittorio Sgarbi come curatore del padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2011 e come supervisore delle acquisizioni del MaXXi di Roma ha sicuramente diviso il mondo dell’arte italiano ed ancora oggi le polemiche non accennano a diminuire. In tutto questo tourbillon di notizie, dichiarazioni e smentite è però interessante sommerfarsi a riflettere su ciò che pensano all’estero dell’intera faccenda. Andiamo quindi a leggere cosa hanno scritto sull’importante testata

La prossima edizione della Biennale di Venezia sarà un appuntamento molto sentito dagli italiani poiché la nazione celebra il 150 anniversario dalla sua unificazione proprio nel 2011. Il ministro della cultura Sandro Bondi ha difeso la sua scelta insistendo sul fatto che: ”Sgarbi ha una profonda conoscenza del patrimonio culturale italiano”.

Ma la nomina di Sgarbi ha ricevuto alcune critiche da parte del suo collega e compatriota Francesco Bonami, curatore della Whitney Biennial 2010. “Sfortunatamente l’italia ha ciò che si merita, l’arte contemporanea sta a Sgarbi come l’America a Bin Laden e non c’è dubbio che Sgarbi come Bin Laden è ferocemente in lotta contro il suo nemico. Questa nomina è quasi come un attacco suicida alla dignità italiana” ha dichiarato Bonami ai microfoni di Art Newspaper.

Soltanto un quadro al massimo: è la volta di Nico Vascellari e di Christian Pilz

Giovedì, 18 febbraio 2010, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo inaugura la dodicesima edizione del ciclo espositivo Soltanto un quadro al massimo questa volta con i due giovani artisti Nico Vascellari e Christian Pilz. La nota rassegna, ideata dal curatore Ludovico Pratesi e dal Direttore dell’Accademia Tedesca, Joachim Blüher, mette a confronto ad ogni edizione un’opera di un artista italiano con una di un artista tedesco.

In occasione della dodicesima edizione di Soltanto un quadro al massimo, espressamente dedicata ad artisti delle ultime generazioni, Nico Vascellari ha creato appositamente il grande lavoro Nido(2010) e l’artista tedesco Christian Pilz espone S.T. (2007), un grande disegno a matita composto da nove dei 18 fogli originali.

Biennale di Venezia 2011 anche la Germania anticipa le mosse

 La Biennale di Venezia edizione 2011 torna a far parlare di sé con largo anticipo. Pochi giorni fa l’Italia intera è stata scossa dalla bomba di Sandro Bondi che ha nominato di Vittorio Sgarbi curatore del Padiglione Italia per la prossima Biennale (Bondi ha inoltre affidato a Sgarbi la vigilanza sulle acquisizioni del Maxxi di Roma). L’opinione pubblica si è ovviamente spaccata in due, molti hanno salutato la nomina di Sgarbi come il ritorno ad un arte contemporanea meno patinata è più rispettosa di alcuni maestri lasciati fuori dal giro modaiolo.

Altri invece temono che Sgarbi metta in mostra nomi che non rispecchiano la reale scena dell’arte nazionale, andando così a cozzare contro alcuni equilibri di un mercato già labile. La nomina di Vittorio Sgarbi ha inoltre stupito tutti per la sua tempestività ma va detto che in questi giorni anche altre nazioni si preparano ad affilare le armi in vista della grande manifestazione.

Fuoco d’artificio al Castello di Rivoli

In occasione della mostra Gianni Colombo, in corso al Castello di Rivoli fino al 10 gennaio 2010, il Museo presenta il 1 dicembre l’opera Feu d’artifice/Fuoco d’artificio, 1917, di Giacomo Balla (1871–1958). L’artista torinese insieme ai grandi esponenti del Futurismo fu un’ispirazione per Gianni Colombo (1937–1993) e il Gruppo T fondato nel 1959. Nella prima mostra del Gruppo T, il Grande oggetto pneumatico era una scultura gonfiabile che, una volta completamente piena d’aria, tendeva ad espellere letteralmente e giocosamente il pubblico dallo spazio della mostra. Gli artisti scelsero di esporre accanto a questa scultura il Manifesto Tecnico della Scultura Futurista del 1912. Tra gli artisti futuristi figuravano Umberto Boccioni, Luigi Russolo e Giacomo Balla.

Feu d’artifice, concepita da Balla nella propria fase futurista per il Teatro Costanzi di Roma, presenta uno scenario plastico con solidi geometrici realizzati con strutture in legno, coperte da stoffe colorate e dipinte. All’interno di queste l’artista progettò l’inserimento di luci elettriche, da azionarsi ritmicamente, al fine di ottenere effetti di movimento e vitalità. Le varie parti colorate dell’opera “rappresentano – secondo quanto affermò Balla stesso – gli stati d’animo dei fuochi artificiali” e furono ispirate alle musiche di Igor Stravinskij per i balletti russi di Sergej Djagilev.

Il MAXXI espone il MAXXI

Prosegue il cammino del MAXXI, il museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato nella capitale da Zaha Hadid, verso l’apertura definitiva nella primavera 2010. Sabato 14 e domenica 15 novembre l’appuntamento più atteso: l’apertura straordinaria in anteprima del MAXXI, prima ancora che le opere vengano esposte, e la possibilità di visitare, dalle 10 alle 13, gli spazi ideati dall’architetto Zaha Hadid.

Sempre negli stessi giorni (sabato 14 alle ore 21 e domenica 15 alle 16 e alle 21) il MAXXI accoglierà un’installazione coreografica creata ad hoc da Sasha Waltz, star internazionale della danza contemporanea. Si tratta di un omaggio alle linee fluide e dinamiche di Zaha Hadid, che si animeranno nei movimenti e nei corpi di un gruppo di danzatori e musicisti.

Zaha Hadid, madrina della Biennale internazionale di architettura Barbara Cappochin

Ospite d’onore della IV Biennale internazioale di Architettura “Barbara Cappochin” è l’architetto Zaha Hadid. Premio Pritzker 2004 e protagonista mondiale del decostruttivismo: a Palazzo della Ragione, a Padova, a partire dal 26 ottobre verrà inaugurata la mostra monografica il cui progetto porta la sua firma.

L’esposizione farà conoscere i numerosi e innovativi progetti di uno degli interpreti più significativi nella scena mondiale del decostruttivismo in architettura. Irachena di nascita e naturalizzata a Londra alla fine degli anni ’70, la Hadid è stata la prima donna a vincere nel 2004 il Premio Pritzker. Moltissimi i progetti realizzati in tutto il mondo, tra gli ultimi in corso quello rivoluzionario per il MAXXI di Roma.

Dopo Mario Botta (2003), David Chipperfield (2005) e Kengo Kuma (2007), ZAHA HADID allestirà la sua mostra personale per la Biennale, in uno dei monumenti più famosi di Padova, nonché degli edifici simbolo della città. Oltre all’importante valenza storica, il “Salone”di Palazzo della Ragione, infatti, riveste una notevole importanza anche da un punto di vista artistico e architettonico: è infatti decorato con uno stupendo ed elaborato ciclo di affreschi e si ritiene che il suo tetto sia il più largo in Europa costruito senza il supporto di colonne.

Maurizio Mochetti e Massimo Grimaldi i vincitori di MAXXI 2per100


La giuria del concorso internazionale MAXXI 2per100 ha selezionato, tra gli 11 finalisti, i due progetti vincitori: l’opera per l’atrio interno ideata da Maurizio Mochetti e l’opera per l’area esterna di Massimo Grimaldi. I due lavori saranno realizzati dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, primo museo dello Stato dedicato alla contemporaneità progettato da Zaha Hadid, che sarà inaugurato nella primavera del 2010 a Roma.

La giuria – composta da Pio Baldi, Presidente della Fondazione MAXXI; Annamaria Tatò in rappresentanza del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti; Anna Mattirolo, direttore MAXXI Arte; Gianluca Racana, in rappresentanza dello Studio Zaha Hadid; Mario Codognato, curatore generale del museo MADRE di Napoli; gli artisti Alfredo Jaar e Giuseppe Penone – si è riunita il 5 ottobre e ha valutato, con un ampio confronto, gli 11 progetti finalisti sulla base dei criteri previsti dal bando:  la qualità e l’originalità artistica della proposta, la coerenza e la congruità con gli spazi architettonici, la realizzabilità tecnica, la durevolezza e la facilità di manutenzione.

L’Arte in-percettibile di Stefano Arienti


La programmazione espositiva del Museo di Palazzo Ducale di Mantova prevede l’alternarsi di mostre d’arte antica e contemporanea. L’evento dello scorso anno e’ stato dedicato all’opera di Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico (1460 c.-1528), poco noto ma grandissimo artista, caro ai Gonzaga, e in particolare ad Isabella d’Este; quest’anno e’ la volta di una mostra dedicata all’arte contemporanea che ha per protagonista Stefano Arienti.

La mostra dal titolo Arte in-percettibile a cura di Filippo Trevisani inaugurerà il 9 settembre ed unirà in un unico percorso espositivo ambienti battuti dai visitatori usuali e siti che vengono aperti solo in rare occasioni e restaurati per l’occasione. Il puzzle dei luoghi deputati alla mostra produce un Palazzo Ducale inedito, nei quali e’ prevista l’esposizione di circa 15 installazioni, in parte inedite e in parte selezionate, fra quelle eseguite nel corso della sua attività, attingendo dalle collezioni del MAXXI di Roma e da collezioni private.

Pio Baldi è il nuovo presidente del Maxxi di Roma

Pio Baldi sarà il nuovo presidente del Maxxi,  il museo delle arti e dell’architettura del XXI secolo che prossimamente aprirà in quel di Roma. L’importante istituzione pubblica capitolina è stata progettata dall’archistar Zaha Hadid. A rendere nota la notizia della nuova nomina è stato il ministro dei beni culturali Sandro Bondi durante la presentazione della seconda edizione del Premio Terna.

Il nuovo presidente è attualmente direttore regionale della Campania, in merito alla nuova nomina Bondi ha dichiarato: “Pio Baldi da sempre rappresenta il papà ideale del nuovo museo poiché ha sostenuto e promosso il progetto sin dal 1998”. Pio Baldi non è nuovo ad incarichi riguardanti il campo artistico, ricordiamo che fino ha due anni fa rivestiva la carica di direttore della Parc, la direzione generale del ministero per l’architettura e l’arte contemporanea. Il ministro Sandro Bondi ha inoltre svelato la data di apertura del museo Maxxi di Roma fissata per aprile 2010 anche se il cantiere si chiuderà a novembre 2009. Ovviamente questi sei mesi di “buco” serviranno a Pio Baldi per organizzare al meglio la futura programmazione del museo.

Stefano Arienti alla galleria S.A.L.E.S. di Roma

Giovedì 7 maggio 2009  la Galleria S.A.L.E.S. di Roma inaugurerà la nuova personale di Stefano Arienti. Contemporaneamente, l’artista presenta la gigantesca installazione Enciclopedia al Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia (8-9 maggio 2009), a cura di Valentina Ciarallo e Pier Paolo Pancotto.

Per questa sua quarta personale alla Galleria S.A.L.E.S., Arienti continua con la sua sperimentazione sui materiali più disparati: vinili, lamiere e stoffe, manipolandoli e modificandoli tramite incisioni e traforature. Arienti crea una specie di officina-trasloco carica di residuale vitalità. L’artista sceglie volutamente delle opere dove il disegno prevale sul colore, con un’incisività che attraversa le materie e gli oggetti: pezzi di automobili rottamate, vecchi dischi, porte di frigoriferi usati e vecchi tappeti.

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