Ai direttori e curatori dei musei piace molto parlare di donazioni ed opere regalate da fondazioni e ricchi benefattori. Una statua di Jeff Koons, un video di Matthew Barney, una foto di Erwin Olaf o magari una bella installazione di Tracey Emin e sono tutti più contenti. L’artista sorride perché guadagna qualche quotazione in più grazie al piazzamento delle sue opere in un luogo istituzionale, il museo è invece ancor più gaio poiché accresce la sua già ben fornita collezione.
Eppure non tutte le donazioni sono ben accette ed anzi, il curatore o il direttore del museo deve a volte rispondere allo sgradito regalo con un bel “no, grazie”. La maggior parte delle istituzioni museali acquisisce il 90% delle loro collezioni sotto forma di donazioni ma non sono disposte ad accogliere tutto: a volte le opere non sono in linea con il museo, a volte sono in brutte condizioni o di pessima qualità, altre ancora le opere sono dei semplici duplicati di altre già presenti in collezione.