L’artista inglese James Reynolds ha ricreato una serie di bizzare installazioni ricavate dai pasti scelti dai prigionieri del braccio della morte come ultimo desiderio culinario prima dell’esecuzione. Il giovane artista di 23 anni ha riempito i vassoi originali delle case circondariali con tutti i i cibi scelti dai morituri, la lista è decisamente stravagante e comprende una singola oliva nera o una cipolla e due bottiglie di Coca cola.
Metropolitan Museum of Art
Marina Abramovic Top Model per Elle – La Grecia cancella una fiera – Il MET ritrova un Velázquez
Cominciamo il nostro articolo dalla Serbia. il celebre fashion magazine Elle, edizione serba, ha scelto una modella d’eccezione per la sua copertina patinatissima. Si tratta di una Marina Abramovic più in forma che mai, avvolta da un abito rosso fiammante e con il crine adornato da un vistoso copricapo. Lo scatto che comparirà sul numero di Gennaio 2011 è stato eseguito da Dusan Reljin. E meno male che la Abramovic stessa si definiva la “nonna della Performance Art“, a noi sembra ancora estremamente affascinante.
Facciamo ora un rapido passaggio in Grecia. Sono in molti ad applaudire i sentori di una lenta ripresa economica ed altrettanti iniziano a sognare una grande riscossa anche per il mondo dell’arte contemporanea. Sfortunatamente questi dorati sogni sembrano ancora lungi dall’avverarsi. A riportarci con i piedi per terra è la notizia della cancellazione dell’Athens World Fine Art Fair, manifestazione fieristica che doveva aprirsi nei prossimi mesi allo Zappeion Palace di Atene.
I musei americani osservano chi osserva l’arte
Il Detroit Instute of Arts ha deciso di creare una nuova figura professionale del tutto fuori dal comune. Questo nuovo ruolo di osservatore è attualmente ricoperto dal professor Matt Sikora che invece di studiare attentamente i capolavori esposti nel museo ha un compito molto speciale: osservare la persone che guardano le opere. Sikora infatti studia i comportamenti che la gente comune assume davanti alle opere d’arte. L’uomo ascolta i loro discorsi, calcola quanto tempo passano ad osservare una data opera, scruta attentamente i loro sguardi e successivamente registra le sue osservazioni su di un piccolo computer portatile.
Il lavoro di Sikora è però molto simile a quello di un detective privato, poichè per non influenzare gli osservatori, la sua figura deve rimanere sempre nell’ombra: “Aveva una figlia al seguito, una teenager. La ragazza non ha interagito con l’opera, si è seduta sulla panchina e dopo è andata via” questo è un esempio dei dati che Sikora registra ogni giorno, incessantemente. Il professore non è solo nel suo lavoro, un team di cinque persone è sempre pronto ad aiutarlo ed a fine giornata i dati raccolti vengono confrontati e discussi.
Una mostra a Parigi per Yves Saint Laurent l’uomo che incontrò arte e moda
Moda ed arte sembrano ormai giunte ad un incrocio e l’impressione è che vogliano proseguire insieme il loro interminabile viaggio verso la creatività. La cosa potrebbe anche farci piacere in quanto estimatori del fashion world ma per quanto riguarda la nostra passione per l’arte, questa sterzata verso una visione artistica patinata e di tendenza ci fa un tantino rabbrividire. Il pericolo è di ritrovarsi qualche installazione site-specific con tanto di frangetta e giacca con le spalline in stile anni ’80 (come se questo già non stesse accadendo).
Nel mondo della moda esistono però designer decisamente visionari che in un certo senso hanno oltrepassato le barriere della semplice creazione di capi effimeri costellati da milioni di paillettes. Uno di questi è Yves Saint Laurent stilista francese tra i più celebri al mondo, scomparso nel 2008 . La sua dirompente carica di vitalità abbinata a una divorante passione per l’arte lo ha portato, nel corso della sua carriera, a compiere estrosi omaggi ai maestri della pittura del Novecento, da Picasso a Andy Warhol, da Matisse, a Braque, da Mondrian a David Hockney, quando il binomio arte-moda non era ancora una trovata scontata, un luogo comune da passerella “colta”.
3.200 canne di bambù al Metropolitan Museum di New York
Da quando, 12 anni fa, il Metropolitan Museum of Art di New York ha deciso di presentare mostre d’arte sui suoi tetti, centinaia di migliaia di visitatori hanno avuto la possibilità di ammirare meravigliose sculture ed installazioni create da grandi nomi dell’arte contemporanea come Jeff Koons, Ellsworth Kelly, Roy Lichtenstein e Roxy Paine.
Molti degli artisti facenti parte del progetto hanno presentato opere fuori dal comune come l’artista Cai Guo-Qiang che nel 2006 ha creato Clear Sky Black Cloud una sorta di fuoco d’artificio tinto di nero sparato ogni mezzogiorno dal Roof Garden che disegnava nel cielo una sorta di nuvola oscura. Oggi però, in occasione della 13esima installazione, Gary Tinterow, curatore della sezione di arte moderna e contemporanea del 19esimo secolo del Met, ha deciso di presentare qualcosa di ancor più ambizioso.
Olivia, Braccio di Ferro e Jeff koons
La Serpentine Gallery di Londra ospiterà dal 2 luglio al 13 settembre una grande mostra dedicata al talento dell’artista americano Jeff Koons. La manifestazione si guadagna la palma della più grande retrospettiva dedicata a Koons ospitata in territorio britannico.
Jeff Koons ha precedentemente esposto alla Serpentine Gallery nel 1991 in una collettiva dal titolo Objects for the Ideal Home: The Legacy of Pop Art. In occasione del presente evento dal titolo Popeye Series il famoso artista presenterà alcune opere della sua serie dedicata a Popeye (braccio di ferro) iniziata nel 2002. Le opere sono contraddistinte dall’immaginario artistico di Koons che trae continuamente ispirazione dagli oggetti di uso comune, dal cartoon, dalla storia dell’arte e dai giocattoli. Grazie a prestiti da collezioni pubbliche e private la retrospettiva si avvale anche di opere fino ad ora mai mostrate al pubblico.
Obama rinfresca la collezione d’arte alla Casa Bianca
L’elezione di Barack Obama non rappresenta un cambiamento solo in termini politici e sociali. Il nuovo presidente americano ha infatti intenzione di rivoluzionare la collezione d’arte della Casa Bianca e sicuramente le sue scelte peseranno come un macigno sul mercato dell’arte internazionale facendo registrare nuovi record di vendita per gli artisti prescelti.
Obama, sicuramente consigliato dalla first lady Michelle ha già acquisito opere della pittrice astratta afroamericana Alma Thomas, di Jasper Johns, di Richard Diebenkorn, di Edward Ruscha, di Robert Rauschenberg e di Louise Nevelson. Nei prossimi mesi il presidente darà ampio spazio ad artisti africani, asiatici, ispanici e soprattutto all’arte al femminile, favorendo così lo sviluppo di realtà meno conosciute e l’assorbimento di culture diverse.