Adrián Villar Rojas installa uno stuzzicadenti a Parigi

L’igiene dentale è una questione importante, anzi per qualcuno è decisamente fondamentale. Il talentuoso artista argentino Adrián Villar Rojas ha preso talmente a cuore la salute dei denti da decidere di creare uno stuzzicadenti dalle proporzioni gigantesche. Scherzi a parte, Villar Rojas ha realmente prodotto un’opera gigantesca ma si tratta di un obelisco disteso, installato proprio nei giardini delle Tuileries a Parigi.

Questa insolita opera appare come un monumento abbandonato o corroso dagli anni, un futuristico totem lasciatoci da chissà quale civiltà proveniente dagli spazi siderali o magari un razzo piovuto dal cielo. Del resto il giovane Villar Rojas è avvezzo alle strutture imponenti e fantascientifiche. Proprio quest’anno l’artista ha rappresentato l’Argentina alla Biennale di Venezia all’interno di un padiglione situato nelle Sale d’Armi dell’Arsenale, uno spazio con 500 metri quadrati di superficie espositiva. Le opere di Villar Rojas hanno letteralmente affascinato i visitatori accorsi all’Arsenale grazie ad uno spregiudicato uso dell’argilla e ad un estetica sci-fi dalle proporzioni monumentali.

Piccoli Banksy (bulgari) crescono!

Dopo la Libia anche la Bulgaria ha il suo piccolo Banksy. A dire il vero non possiamo parlare di “piccolo” emulo visto che questo artista sconosciuto (ma subito ribattezzato Banksy of Bulgaria) pensa già in grande. Lo street artist bulgaro ha pensato bene di compiere un azione memorabile la scorsa domenica a Sofia ed ha così agito su un monumento dedicato ai soldati sovietici. Nella raffigurazione monumentale l’armata rossa che avanza contro la Bulgaria alleata nazista nel 1944.

L’artista “mascherato” ha quindi trasformato i combattenti caduti per la patria in una pittoresca banda di supereroi affiancati da icone della cultura pop. Babbo Natale, il Joker, il pagliaccio di McDonald (Roland McDonald n.d.r.) e Capitan America sono solo alcuni dei coloratissimi personaggi creati da questo nuovo street artist che di fatto ha ridipinto i costumi sopra le statue.

I romani non gradiscono la statua del Papa, lo dice il New York Times

Abbiamo già ampiamente parlato del monumento dedicato a Papa Giovanni Paolo II creato dallo scultore Oliviero Rainaldi ed installato presso la stazione Termini di Roma. Oggi però torniamo sull’argomento perché l’intera situazione è ulteriormente degenerata, tanto che la statua potrebbe essere definita come la punta dell’iceberg del tracollo romano, partendo dal caso Luca Massimo Barbero sino a giungere alla famigerata Rassegna Internazionale di Scultura di Roma partita lo scorso 24 maggio tra il disinteresse generale.

Secondo quanto già riportato da numerosi quotidiani italiani e successivamente avvalorato dal New York Times, il popolo romano non ha gradito per niente il “sentito omaggio” a Papa Karol Wojtyła. Noi di Globartmag l’avevamo battezzata come un incrocio tra Mussolini e Batman ma la cittadinanza ha risposto con una proverbiale vena ironica ancor più pungente della nostra, rinominandola come: “orinale, vespasiano papale, garitta e campana”.

Batman, Benito o Papa Wojtyla?

Dopo la triste notizia delle dimissioni di Luca Massimo Barbero dal MACRO di Roma pensavamo di aver definitivamente toccato il fondo per quanto riguarda la degenerazione del sistema artistico romano. Invece, come si suol dire, al peggio non c’è mai fine ed ecco allora che Roma torna a stupirci con un episodio di malarte contemporanea che francamente ci ha gettato nel più tremendo sconforto. Parliamo quindi della statua dedicata a Papa Wojtyla, creata dallo scultore Oliviero Rainaldi ed inaugurata alla stazione Termini con tanto di Gianni Alemanno in prima fila.

Ebbene, al momento del disvelo della statua i non pochi astanti hanno creduto ad uno scherzo solo per rendersi poi conto della dura realtà. Il Papa visto da Rainaldi è uno strano incrocio tra Benito Mussolini e Batman, già perché i tratti somatici della statua somigliano pericolosamente a quelli del celebre dittatore mentre il mantello del pontefice e la sua “postura” richiamano alla mente proprio le sembianze del vendicatore mascherato.

Un Rospo e Robocop? Monumenti pubblici made in U.S.A.

Tempo fa avevamo redatto un articolo in cui si parlava dei monumenti pubblici sparsi per le piazze italiane. All’epoca avevamo constatato una cospicua presenza di statue e statuette  di dubbio gusto e valore. Di certo il nostro territorio è anche pieno di ottimi monumenti, patrimonio dell’umanità ma certe scelte sono alquanto discutibili. Noi però non vogliamo essere troppo critici nei confronti della nostra nazione e vorremmo quindi esporvi due recenti e significativi casi di monumenti orrorifici, fortemente voluti da altre nazioni del mondo.

Ebbene ad Alexandria in Virginia, ad esempio, il Dipartimento della Difesa ha deciso di finanziare una statua per abbellire il suo nuovo Mark Center (edificio da 700 milioni di dollari, mica bruscolini). Il Dipartimento ha quindi indetto un concorso lanciato lo scorso 24 marzo. Tra le sculture favorite per la vittoria c’ è a anche un’opera assai brutta creata da Cheryl Foster.

Un monumento per Kurt Cobain

Una grande scultura in cemento raffigurante una chitarra sarà resa nota al pubblico il prossimo 5 aprile ad Aberdeen nello stato di Washington. Il monumento sarà dedicato alla celebre icona del grunge Kurt Cobain che nacque proprio ad Aberdeen il 20 febbraio del 1967. Cobain formò i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic ed in soli due anni la band divenne uno dei gruppi leader della scena musicale di Seattle.

Carrara blocca Maurizio Cattelan e il monumento a Bettino Craxi

La XIV Biennale di Scultura di Carrara torna a far parlare di sé e stavolta la pietra dello scandalo è il redivivo Maurizio Cattelan che negli ultimi tempi aveva centellinato le sue azioni provocatorie. Ma come si sa il lupo perde il pelo e non il vizio ed il buon vecchio demonietto dell’arte contemporanea è tornato a colpire, proprio nella capitale del marmo. Si era quindi pensato di sostituire il monumento di Giuseppe Mazzini con una statua dedicata a Bettino Craxi.

La cosa ha fatto andare su tutte le furie la popolazione ed il popolo di facebook che è subito insorto con gruppi e gruppetti contro l’astuta manovra dell’artista. Eppure Cattelan aveva compiuto alcuni sopralluoghi in città, progettando nei minimi dettagli l’intera situazione. In un intervista di alcuni giorni fa l’artista aveva così motivato la sua scelta ai microfoni de L’espresso:  “Ecco è Mazzini la figura su cui lavorare. Molto meglio di Garibaldi che è un personaggio fin troppo popolare. Giuseppe Mazzini è più misterioso. Tutti sanno che ha contribuito in maniera fondamentale all’Unità d’Italia, ma nessuno sa esattamente in che termini. Dunque si può partire da lui e dal suo ruolo per fare una riflessione a 360 gradi sulla vulnerabilità della storia. Mi piace pensare che la temporanea assenza di Mazzini lo trasformi in una cosa viva, e che il dibattito che ne seguirà lo riconsegni al nostro presente. Mentre la trasformazione in monumento di Craxi lo consegni alla storia, proprio quando se ne ridiscute l’attualità”.

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