Mercosul e Moscow, due biennali a confronto tra geografia e New Media

Con la Istanbul Biennale a regime, pensavate sicuramente di aver già fatto il pieno di manifestazioni biennali. Ed invece, come già detto in un nostro precedente articolo, le biennali non finiscono mai. Ecco quindi che fino al prossimo 15 novembre è possibile visitare la Mercosul Biennale, manifestazione giunta oramai alla sua ottava edizione nella città di Porto Alegre in Brasile. Come già detto la Istanbul Biennale ha scelto come appiglio filosofico l’artista Félix González-Torres, scegliendo quindi di sviluppare la mostra centrale partendo dalle sperimentazioni concettuali del celebre artista.

Parlando invece della Mercosul Biennale,  quest’anno la manifestazione brasiliana è curata da un team formato da Jose Roca, Alexia Tala, Caue Alves, Paola Santoscoy e Aracy Amaral. Il tema prescelto è Geopoetics, vale a dire una sorta di raccoglitore ideale di tutte quelle tematiche che girano attorno ai confini geografici, alle migrazioni, all’identità nazionale, alla multiculturalità e chi più ne ha più ne metta.

Tutte le Biennali di quest’anno e del 2012

Anche se quella lagunare è una delle Biennali più celebri e prestigiose del mondo, molti altri stati possono vantare manifestazioni di egual tipo di elevata caratura. Certo le Biennali sono sempre di più e non tutte sono indispensabili ma alcune di esse possono rappresentare un ottima piattaforma di interscambio artistico culturale sia per gli artisti che per il pubblico.

In questi giorni ad esempio partirà la quarta edizione della Moscow Biennale, che dal 22 settembre al 30 ottobre 2011 presenterà 80 artisti provenienti da 20 differenti nazioni con nomi del calibro di Ai Weiwei (Cina), Richard Hamilton (UK), Walid Ra’ad (Libano/USA), Neo Rauch (Germania), Claire Fontaine (Francia), Susan Hiller (UK/USA), Rebecca Horn (Germania) e Ingar Dragset (Norvegia), tutti riuniti sotto il titolo Rewriting Worlds.

Estate, tempo di Biennali

Tempo di vacanze ma anche tempo di Biennali, chissà quanti di voi staranno progettando le tanto agognate ferie. Anche se quasi tutti in vacanza desiderano il riposo assoluto e le località di mare, siamo certi che i nostri lettori vorranno tenersi in contatto con il mondo dell’arte contemporanea. Visto che non abbiamo intenzioni di farvi riposare nemmeno in vacanza ecco una lista delle Biennali che si svolgono in questo periodo, in attesa di vedere la Biennale di Venezia edizione 2011.

A Sydney (Australia) dal 12 maggio al 1 agosto 2010 si svolge la Sydney Biennale che giunge quest’anno alla sua 17esima edizione. Alla manifestazione parteciperanno più di 160 artisti, dislocati su Cockatoo Island. Tra i grandi nomi partecipanti svettano quelli di Cai Guo-Qiang, Hiroshi Sugimoto ed il collettivo russo AES+F.

Alti e bassi alla Moscow Biennale 2009

Forse è stata la migliore di tutti i tempi, forse la peggiore ma la terza Moscow Biennale ( che rimarrà aperta fino al prossimo 25 ottobre ) ha sicuramente impressionato il suo pubblico offrendo uno spettacolo senza precedenti e nuove idee sul fronte creativo. Certamente non tutto è andato per il verso giusto, alcuni progetti si sono persi nella nebbia come ad esempio quello di Anthony Gormley che doveva installare alcune sculture nel centro di Mosca e che non ha potuto portare a termine il suo progetto per noie burocratiche.

Anche l’artista francese Bertrand Lavier ha perso il suo spazio al Museo Dell’Architettura per alcuni litigi con il direttore della struttura. Infine una retrospettiva sull’Arte Povera intitolata Capitalism as Religion non è stata più organizzata a causa della mancanza di fondi ( crisi finanziaria docet ).

La Russia alla riscossa del contemporaneo

Pochi giorni fa vi avevamo parlato della nuove tendenze provenienti dalla Grecia con istituzioni pubbliche e private pronte a scommettere su di una stagione d’oro dell’arte contemporanea ellenica. Oggi analizzeremo la Russia che sembra destinata ad irrompere sulla scena internazionale grazie ad una nuova generazione di artisti grintosi e provocatori come Gosha Ostretsov, Pavel Pepperstein che assieme al maturo Andrei Molodkin hanno catalizzato l’interesse del pubblico, dei collezionisti e dei critici di tutto il mondo.

Ovviamente la Russia è foraggiata da una nuova classe imprenditoriale che trainata da Roman Abramovich, assiduo collezionista d’arte, sembra intenzionata a interporre la propria nazione tra Inghilterra e Stati Uniti, superpotenze del contemporaneo. Insomma sembrerebbe l’inizio di una nuova guerra fredda  combattuta a colpi di opere d’arte.

Moscow Biennale, la terza edizione dedicata ai paesi emarginati

Ai nastri di partenza la terza edizione della Moscow Biennale che quest’anno avrà il titolo di Against Exclusion e sarà curata da Jean-Hubert Martin. L’evento come sottolinea l’incipit si pone in netto contrasto con le altre manifestazioni internazionali che sovente tendono ad escludere le nazioni emergenti dal grande circus dell’arte contemporanea. Quindi la Biennale di Mosca oltre a fornire una valida finestra sulla piattaforma contemporanea russa sarà una vetrina per continenti solitamente emarginati come Africa ed Oceania.

Gli artisti ospitati saranno impegnati in una sfida creativa al di fuori dei circuiti convenzionali e libera dai pretestuosi schemi di produzione e mercificazione dell’arte. L’evento avrà luogo dal 24 settembre al 25 ottobre al Garage Center for Contemporary Culture di Mosca, location recentemente rinnovata che offrirà ben 8,500 metri quadrati di superficie espositiva. Una serie di eventi collaterali trasformerà la città in un tempio dedicato all’arte e costituirà un importante dialogo con mostra principale offrendo ai visitatori la possibilità di guardare la globalizzazione ed il decentramento del mondo dell’arte contemporanea da diverse prospettive.

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